domenica 26 agosto 2018

SI PARTE DI VOLONTA' MA...


Beh, quella serve... la volontà, anche se, come è capitato a me, si comincia quasi per caso. Figurarsi, io non mi sarei sentita affatto all'altezza, però una volta tirata in ballo, ho ballato e non mi stanco. Perché mi sono appassionata non al dolore ma al viverlo con le persone, cercando di ridimensionarne la prospettiva. Insomma, razionalizzando dolore, dimensione e prospettiva, posso dire che mi sono appassionata alla gente che mostra il volto più vero, quello del momento che vive, imprevedibile, cui adeguarsi e che impone a Chi è di fronte adeguato atteggiamento, che è qualcosa in più di comportamento. E' empatia, è dimenticare per il tempo che dura se stessi, la propria situazione, la posizione in altro luogo. Sei là, in quel posto come fosse da sempre e per sempre, ma con la giusta distanza per tornare al Tuo essere di sempre.
Complicato da comprendere? Forse Chi non sa di che cosa si tratta potrà sentirsi un attimo confuso, probabilmente se si cimentasse lui stesso per sola buona volontà rischierebbe di cadere nella banalizzazione più assoluta, niente di più irritante e nello stesso tempo doloroso per Chi si trova immobilizzato o quasi, sia pure temporaneamente, in un letto a "farsi di tossicità" a fin di bene.
Domande fuori luogo, parole incoraggianti che lo sono altrettanto, consigli gratuiti scontati e inutili perché non si conoscono le situazioni, bene... tutto questo compiuto anche se col Cuore e tanta buona volontà devono andare al macero. Basta l'Ascolto... e non è un caso la maiuscola, è sufficiente la Presenza... e qui ci vuole proprio la maiuscola, e quando non si sa che dire, è certo che si sbaglierebbe a parlare, quindi meglio tacere. Per non essere giudicati e compatiti come incompetenti e banali.
Non siamo pagati, non ce lo ordina il medico, a ripetuti cenni di insofferenza meglio tornare e restare "volontariamente" a casa.

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