martedì 31 luglio 2012

Avevo quel piccolo problema con la cicatrice... in verità ce l'ho ancora, ma speriamo che si risolva a breve visto che di andare coi cerotti nel reggiseno non mi va più.
E se posso osare... una cosa la voglio dire, ma in tono scherzoso e sempre col sorriso... andava meglio quando si stava peggio.
Perchè? Subito dopo l'intervento infatti, la sutura appariva bella asciutta... senza sbavature, non era proprio come quella di due anni fa simile ad "un tratto di penna", ma si poteva accettare perchè sembrava prossima alla completa cicatrizzazione. Poi "un bel giorno" mi sono ritrovata una macchiolina di sangue all'interno della coppa destra del reggiseno, mah... era cosa strana dopo quasi un mese dall'intervento, comunque... disinfettante, cerotto e via... sarebbe passato tutto presto... ne ero convinta.
Non sto ora a dilungarmi in un discorso tecnico scientifico... primo perchè ritengo di non esserne all'altezza... secondo, sono sicura che annoierei da morire, concludo in sintesi... le "macchioline" sono diventate tre, i cerottoni due posti strategicamente, e la causa di ciò?! Non si sa... forse "rigetto al filo intradermico" o "scarsa capacità dell'ultimo strato del derma a ricostituirsi"... e allora, cerotti a vita? Spero di no! Stamattina mi hanno posto sulla cicatrice un sottile strato di Gentalyn e un unico grande cerotto, meno male così almeno non dovrò lottare col prurito tra un margine e l'altro.
"Vedi come va... e torna giovedì".
Ok, va bene... sono passati tre mesi e mezzo non saranno questi tre giorni a fare la differenza prima di mettere definitivamente il punto alla questione.
Uscita dal Centro di senologia sono andata all'Oncologia Medica... oggi era giorno di terapia per "Ma che c'mport" e anche se lì non è permesso stare accanto ai pazienti un modo l'avrei trovato per entrare nella stanza e stare con Lei almeno cinque minuti... ho sempre Suo marito che mi copre le spalle!
E così è stato... "Uè, si' venute... hai fatto là quel servizio?( leggi: controllo alla cicatrice)"... e sentito il resoconto, "... e mamma mia, quant' la fann long! Ma capisc'n quacche cosa o no?"
Ma... spero proprio di sì! Altrimenti  diventerò un caso da studiare... mastectomizzata ricostruita dalla cicatrice irricostruibile... e mi fermo qui.
Chiaramente, nonostante le Sue esortazioni del tipo... statt' seduta e lassal' perd ' sti scucciant'... sono stata gentilmente invitata ad uscire dalla stanza, e Suo marito ed io ci siamo così ritrovati nella sala d'attesa antistante il reparto a cercare d'ingannare il tempo in mezzo a tantissima gente, pazienti ed accompagnatori dai volti rassegnati quasi inespressivi.

lunedì 30 luglio 2012

Non si può fare a meno di pensare... e in questa affermazione non c'è rammarico nè piangersi addosso, la Vita va veloce e te ne dà motivo. Tutto qua.
Ho posto attenzione già la settimana scorsa quando ho saputo di una giovane donna ammalatasi di nuovo dopo tre anni. Quasi non volevo crederci... era così "gioiosa" per esserne uscita, e invece...
E non mi si dica... ma perchè te le vai a cercare!?... ma non c'era altro di cui parlare... non ci pensare! Ma perchè mai non dovrei visto che ne sentivo parlare fino alla nausea prima d'ammalarmi  e poi in questo "argomento" mi ci sono trovata fino al collo?! Questa specie di protezione non serve... non serve proprio se non a farmi sentire "al di fuori", come quando si chiede dei parenti per informare delle "gravi" diciamo pure "disperate" condizioni del paziente. Io da subito ero stata chiara su come la pensavo... avrei dovuto essere sempre la prima e l'unica a sapere in qualsiasi caso, ed ora perchè  dovrei essere tenuta all'oscuro di eventualità, fatti che ben conosco e a cui penso spesso?
E non ci pensare! Ma non si può... non si può se l'hai vissuto sulla Tua pelle.
Poi ieri... ieri sera da mio padre, ero lì per salutarlo prima che si ricoverasse di nuovo dopo la frattura al femore. Era sulla sedia a rotelle, un po' triste ad un certo punto s'è lasciato scappare... chi me lo doveva dire!
Ed io ho cominciato a "pensare" a mia madre che su quella sedia s'era ritrovata non per un incidente dopo cui si può sempre recuperare, ma per una patologia grave, la cancrena ai piedi... perchè era diabetica ma soprattutto sfortunata visto che di quella malattia era incappata in tutte le complicazioni.
Non era giusto che Lui dicesse così... magari poteva lamentarsi, un po'... ma altro no, non era da aggiungere.
E gliel'ho ricordato, facendogli presente anche di quanto peggio sarebbe stato se fosse stato colpito da ictus.
Mi ha fissato e non ha detto altro.
Stasera sono andata a trovarlo al centro dove è stato ricoverato per la riabilitazione...
Nella Sua stessa stanza, nel letto accanto c'è un uomo più giovane, colpito da un ictus e paralizzato per l'intero lato  sinistro...
Si può "non pensare"?


NON STO PENSANDO A NIENTE

Non sto pensando a niente,
e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,
mi è gradita come l'aria notturna,
fresca in confronto all'estate calda del giorno.

Che bello non sto pensando a niente!

Non pensare a niente
è avere l'anima propria e intera.
Non pensare a niente
è vivere intimamente
il flusso e riflusso della vita...
Non sto pensando a niente.
E' come se mi fossi appoggiato male.
Un dolore nella schiena o sul fianco,
un sapore amaro nella bocca della mia anima:
perchè,  in fin dei conti,
non sto pensando a niente,
ma proprio a niente,
a niente...

              Fernando Pessoa

domenica 29 luglio 2012

Dopo la "festa" di ieri stamane mi sono svegliata euforica, di certo non intontita perchè non è stata festa ove si brindava, ma euforica sì, quello lo ero realmente. Per questo non ho voluto neanche pensare alla mia cicatrice... mi sta dando qualche fastidio ma risolverò anche questo inconveniente, presto prestissimo, ed allora meglio non badarci e godersi questo momento di "sana incoscienza".
Le ultime settimane sono state particolari...
Mio padre è caduto e s'è fratturato il femore... è stato operato e da domani comincerà la riabilitazione in un centro specializzato.
Mia figlia pensava di tornare a lavorare e così non è stato... ma indietro, alla Sua casa non vuole tornare... chissà, dice... c'è sempre una "lontana" speranza.
Mio figlio a volte è nervoso... vorrebbe fare tanto, avere maggiori disponibilità ma senza pesare sulla Sua famiglia, orgoglioso non chiede ma poi sembra che ce l'abbia con qualcuno.
Può bastare? Veramente ci sarebbe dell'altro, ma preferisco fermarmi per non far la "guastafeste" ritornando allo stato di "dura coscienza".
Ma stanotte ho fatto un sogno... ritornavo a "quel terzo piano" come se avessi dimenticato qualcosa riposto in uno degli armadietti... in realtà poco più di due mesi fa di là m'ero allontanata senza capirci granchè, senza una vera ed esauriente spiegazione. Così ritornavo e trovavo ad accogliermi in un clima disteso le "persone" che me l'avevano permesso senza difficoltà, solo perchè avevano capito che era un "bene" e nient'altro.
Finalmente con la serenità e la pacatezza che si acquisiscono passato il tempo giusto, mi veniva spiegata ogni cosa che comprendevo all'istante e accettavo come fosse logica e naturale. L'accettavo... o mi era già nota inconsciamente?
Era un sogno... ma i sogni non possono essere un mezzo per elaborare un lutto... una perdita di sè? In tal caso per me questo è forse il momento... non avevo accettato ciò che m'era stato tolto, la mia "quotidianità" a "quel terzo piano" e ancora ci soffrivo... pensando e ricordando con rimpianto. Ritornando senza coscienza alla passata condizione ma in situazione leggermente diversa, il disagio che era in me è venuto fuori, la sofferenza è razionalizzata, e l'Animo e la Mente s'apprestano a riprendere con un unico bagaglio di ricchezza... in modo del tutto autonomo ma con l'entusiasmo di sempre.

sabato 28 luglio 2012

Questi palloncini colorati sono tutti per "CONTINUARE A...", il mio blog che oggi compie 2 anni.
Direi proprio che se li merita visto che ha contribuito non poco a rendere i miei giorni da allora, simili proprio a questi palloncini... colorati e leggeri, come può diventare la Vita quando si vuole.
Non nego che a volte ci sia stato anche qualche giorno "no", e ciò che scrivevo lo rivelava in pieno dato che l'ho sempre fatto col Cuore e di getto, però si sa... ogni tanto un palloncino può anche scoppiare, ma in fretta se ne gonfia un altro più bello e colorato del precedente.
E così è stato, e giorno dopo giorno ho continuato ad... andare avanti per la mia strada, a... VIVERE, e il BLOG a diventare grande... 786 post! Mamma mia... è possibile che abbia scritto tanto? La bacheca lo conferma anche se a me pare ancora incredibile... incredibile soprattutto perchè fino a due anni fa il pc non sapevo neanche accenderlo, mi rifiutavo di schiacciare un tasto e, se per pura follia muovevo il mouse sembrava che fosse in mano di un ebbro in preda al singhiozzo.
Prima d'allora m'ero sempre rifiutata d'avvicinarmi al mondo del web, lo consideravo una diavoleria che avrebbe potuto portarmi alla perdizione, anche perchè non capendone un accidente chissà che cosa avrei potuto combinare. E invece così non è stato, anzi... ritengo non azzardato affermare che per metà ha costituito la salvezza... nella vita "reale" ho avuto quel mio amato "terzo piano", in quella virtuale... "continuare a...". E poi tanti e tanti Amici nell'una e nell'altra, Amici che m'hanno voluto e continuano a... volermi bene, da cui mi sento compresa, coccolata e tanto tanto altro ancora... Amici con cui ho condiviso le ansie e le certezze, il timore di una sconfitta e la gioia di una vittoria. Chi mi conosce lo sa... Chi mi segue leggendo i miei pensieri, altrettanto...
Basta però... non voglio indulgere alle malinconie. Oggi è un giorno di festa! CONTINUARE A... compie 2 anni e li compio anch'io che da allora sono rinata, AUGURI e sempre avanti, al prossimo anno...
E come alla fine di ogni festa, quando tutti gli amici sono andati via, si resta soli e si torna col pensiero a ciò che è stato... solo per un attimo chiudo gli occhi e mi rivedo tremante alla tastiera quel pomeriggio...
"Sto per scrivere di qualcosa che all'improvviso ha cambiato il corso dei miei giorni e il significato della mia vita..."

venerdì 27 luglio 2012

"Stasera pizza! Mangiamo Tutti la pizza di Fra'... "
"Davvero?! E l'impasto l'avete fatto? Chissà che bell'atmosfera c'è oggi a casa!"
Valeria m'aveva telefonato nel tardo pomeriggio e le avevo comunicato la "notiziona"...
"Fate le foto e pubblicatele su fb... la pizza la voglio almeno vedere! E quando vi sbrigate? Io devo andare a dormire..."
Avevo compreso che un po' le dispiaceva di non essere con Noi...
"Non so... quando  la pasta sarà lievitata a dovere. C'è un continuo andirivieni in cucina per tenere sotto controllo la situazione."
"Ho capito... andrò a dormire allora..."
E va bene... visto che era tanto impaziente le foto le avrebbe viste il giorno dopo... non potevamo certo mettere a rischio l'esito dell' "impresa".
Dopo circa un'ora... "Ma'... dai, cominciamo!"
Per prima cosa... accendere il forno, che sia ben caldo. Non potrà raggiungere i 450° del forno a legna della pizzeria, ma almeno i suoi 260°  siano efficienti al momento giusto.
Seconda operazione... preparare gli ingredienti per il condimento... olio, mozzarella tagliata a pezzi regolari, passata di pomodoro diluita con mezzo bicchiere d'acqua con l'aggiunta di un cucchiaino di sale fino e un cucchiaio d'olio. Allora... c'è tutto? Ah, no... manca la farina per allargare la pasta e farne un disco, e poi... già i funghi! Fra' l'aveva detto che a Dolce piace la "margherita coi funghi"... ed ecco sul tavolo anche gli champignon già lessati. In pizzeria li usano a crudo, ma lì è un altro discorso per via del forno, col nostro si brucerebbero senza cuocersi a dovere.
"La prima è per me..." ho detto al mio cucciolo mentre iniziava ad allargare la pasta... così mi offrivo da cavia, da "cliente" sempre soddisfatta... comunque gli fosse riuscita per me sarebbe stata la migliore delle pizze... e qui non ci pioveva.
"Mozzarella e funghi, mamma? OK... eccola pronta per te!"
A questo punto Dolce ha preso la macchinetta ed ha scattato un CLICK!
Ero talmente ansiosa di mangiarla, la "mia pizza" che non mi sono nemmeno seduta e non ho preso l'acqua... ho cominciato col primo triangolino e poi in successione fino a finirla tutta, compreso il "cornicione" che di solito lascio perchè bruciato per "merito" del forno a legna. Quindi grazie al "Nostro" di forno  che trema quando si chiude lo sportello, e lascia pallido il bordo della pizza, io l'ho mangiata per intero... e m'è piaciuta e anche tanto. Cuore di mamma ancora? Forse no... anche Dolce l'ha divorata... Lei dice che tutto viene più buono se si cucina con un pizzico d'Amore. Eh, no... mi sa che Noi due siamo di parte, non facciamo testo... col "Cuore" e con l' "Amore"...
"Francesco... a me con doppia mozzarella e cotta a dovere!"
Eccolo qua... l'Amore della mia Vita... adesso sì che arriva il "giudice imparziale"!

giovedì 26 luglio 2012

Alla fine di quel "percorso formativo" s'era detto, devi far pratica altrimenti perdi la mano... e Lui., da "figliuolo ubbidiente" quale è, ha mantenuto la consegna.
Un paio di settimane fa, la prima volta...
Risultato, quasi sufficiente... naturale, per la prima volta.
Effetto collaterale... estesa bruciatura sulla mano, ma è chiaro come prima volta qualcosa poteva pur succedere!
Poi, qualche giorno fa... "Mamma, che ne dici se la pizza la facciamo mercoledì che arriva "lei?"
"Lei" è la Sua ragazza, per me è "Dolce"... preferisco chiamarla così, è il termine che meglio la rappresenta...
"Ma ti pare... fai come meglio credi, se va bene per Te, andrà ancora meglio per me"... e intanto speravo che  per quel giorno andasse un po' meglio col dolore alle braccia degli ultimi tempi, dovendo io sostituire in toto l'impastatrice elettrica di cui s'avvalgono i "maestri pizzaioli".
Ma poichè si sa, il Cuore della Mamma è grande, se il dolore non fosse passato, beh... sarebbe passato ugualmente. Non avrei mai potuto deludere  il "mio cucciolo"... si fa per dire... che voleva dar prova di sè, di ciò che aveva imparato davanti alla Sua "lei".
Ed oggi, dopo una mattinata di combattimento con un frigorifero in catalessi, che alla fine di un lungo e tormentato penare ha deciso di tornare alla vita, ci siamo approntati per dare inizio all'impasto.
Peso degli ingredienti dopo le dovute proporzioni... 600gr. di farina00, 333gr. d'acqua fredda, 20gr. di sale fino... il tutto in una ciotola capiente abbastanza per poter impastare.
Allora, uno, due... tre e la pizza dance ha inizio, sì perchè il movimento ritmico del mescolare acqua e farina sembra proprio che segua l'armonia di un motivo, il soffio di una leggera carezza man mano che l'impasto si compatta e diventa liscio ed elastico.
"E' ancora dura la pasta, mamma... altra acqua!" Ancora?! A me sembrava che andasse bene... e la consistenza torna ad essere appiccicosa, e così per almeno altre due volte per un totale  di mezz'ora di lavoro.
"In pizzeria l'impastatrice lavora per trenta minuti...!" Certo... ma lei va a corrente, io... no!
Ma sempre perchè il Cuore della Mamma è grande, siam giunti alla fine dell'opera... o quasi.
"Adesso chiudo la palla..." e con grande destrezza il "mio cucciolo" ha fatto dell'impasto una palla liscia e compatta, poi l'ha coperta con dei tovaglioli bagnati e strizzati e l'ha posta a lievitare per mezz'ora... minuto più minuto meno.
Dopo trenta minuti... da quell'unica palla col tagliapasta, regalo del Suo "maestro", ha ricavato quattro piccole di circa 250gr l'una e le ha poste sulla tavola di legno coperte e ricoperte dai soliti tovaglioli a lievitare per la seconda volta per un tempo... diciamo da stabilire, visto che ogni tanto Lui e "Dolce" andavano di là per una sbirciatina...
(... perchè la pizza ben riesca occorre tanta tanta pazienza... perciò la "preparazione" continua... A domani!)

mercoledì 25 luglio 2012

Questo pomeriggio sono riuscita a vincere la pigrizia che negli ultimi tempi mi prende sempre più spesso forse a causa degli eventi e dei pensieri prepotenti che mi limitano le energie.
Però oggi ce l'ho fatta... magari non era proprio il giorno giusto perchè era un po' fresco e pioveva... ma ce l'ho fatta. 
Ed è stato un bene.
Se non lo si vive di persona non si può credere quanto sia rigenerante un "ricordo", ma di quelli proprio remoti, "antichi" per intenderci... che tornano alla mente suscitati da un profumo, un colore o, come oggi per me... dalla pioggia.
"Meno male che stiamo in città con questo tempo... ma ci pensi, com'è triste la pioggia al mare... poi in piena estate?!"
Aveva ragione l'Amore della mia Vita... veder piovere in vacanza al mare mette una gran malinconia. Un temporale violento ma passeggero può anche starci, ma quella pioggerella che a tratti si fa più intensa e fitta, poi rallenta e di nuovo si rinforza, a lungo e per giorni, proprio no...  non si può reggere.
A meno che... a meno che non si vede la cosa con occhi diversi, si vive la condizione con lo spirito giusto.
"Hai ragione..." ho replicato, guardando il movimento ritmico ed alienante del tergicristallo sul parabrezza, "... mi viene ora in mente un'estate di tanti anni fa..."
Più di quarant'anni... era l'agosto del 1971.
Come sempre eravamo al mare... tutti al completo, un tempo s'usava così... la famiglia riunita come si fosse a Natale, con noi c'era anche la nonna materna, ma nel caso specifico non era novità dal momento che da sempre viveva nella nostra casa. Ed era appunto la nonna che curava l'"organizzazione" della vacanza, dai bagagli alle provviste, indispensabili se non si voleva pagare a prezzo maggiorato i generi di prima necessità, e non dimenticava neppure la saliera colma fino all'orlo, il pepe e il peperoncino... lo zucchero e il caffè.
Al momento della partenza s'impiegava più tempo per muoversi che non per arrivare, così che all'arrivo si sentiva ancora la necessità di riposare prima di svuotare l'auto e sistemarsi nell'alloggio.
Quell'anno con noi non c'era solo Pucci, la nostra cagnolina ma anche un pulcino in fase di sviluppo, sulla buona strada per diventare un galletto... era tutto magro e scattante... non proprio in penne ma già con una bella e piccola cresta sulla  testolina. L'avevamo comperato in maggio alla fiera annuale... come altre volte era successo si pensava che non avrebbe vissuto a lungo, e invece non solo era sopravvissuto ma mostrava di tenerci alla sua "piccola vita" a giudicare dai piattini colmi di spaghetti che divorava.
Il suo nome era Piopì. Quando non lo si trovava, la nonna lo chiamava... Piopì, ed ecco che sbucava da qualche angolo, muovendo il capo da un lato all'altro, forse in cerca dei suoi spaghetti.
Così... quell'anno c'eravamo proprio Tutti... quelli di sempre ed anche qualcuno in più.
E quell'estate fu la più piovosa che io ricordi. Abitavamo in cima ad una salita che dopo una settimana franò e per fortuna che c'erano le provviste di nonna Maria, altrimenti...
 E per fortuna che c'erano le riviste e i giochi di enigmistica di mio padre, sennò...
 E per fortuna che poi c'era la mia mamma che non perdeva mai il buon umore e aveva sempre tante storie da raccontare...
Insomma fu un'estate così e prima che finisse il periodo stabilito, e quando la frana un po' arginata fu.... tornammo a casa.
Fa niente però... fu solo un'estate senza sole.

martedì 24 luglio 2012

L'avevo conservata ... perchè fosse un ricordo. Ed invece stasera l'ho mangiata quell'ultima caramella nel secchiello di latta, avevo bisogno di qualche grammo di dolcezza... ora, nell'immediato... inutile rimandarla ad un domani, al futuro.
Il secchiello colmo di caramelle alla frutta era stato un regalo di Valeria, me l'aveva portato di ritorno da Parigi solo due mesi fa. Era passata di qui prima di ritornare là dove ora abita... prima di tornare a lavorare. Almeno così sperava, ma così non è stato... e adesso vive tale condizione come grande dolore. Ha tanta amarezza  perchè delusa, sfiduciata ed insoddisfatta... ed io con Lei... tanto, anche se non immagina quanto, perchè non sa... perchè non può.
Mi ci voleva quella caramella al lampone, almeno all'apparenza un po' di dolcezza m'è rimasta... in bocca.
Potesse bastare!
E' il "dolore" cosa assai strana, qualunque sia la sua natura, diversa è la percezione per ognuno ed anche il modo di reagire ad esso. Mi si perdoni il bisticcio e la contraddizione, ma è una "variabile costante" della vita e l'uomo più volte si trova a pagarne il conto a volte anche salato. Ma tant'è... esiste e conviene farsene una ragione, affrontarlo elaborarlo superarlo, per continuare a... Vivere, per essere sempre pronti a ritrovarselo davanti. Altrimenti come si fa? Si può sempre piangere... odiare il Passato che te l'ha dato... temere il Futuro che potrebbe "donartelo" ancora? Così non si vive... è cosa contro natura, e per Chi crede contraria pure al disegno divino che vuole Tutti "semplicemente" felici... sia pur passando attraverso il dolore.
A questo punto mi sembra già di sentire qualche voce replicare... son tutte chiacchiere, vuota retorica.  Non nego che così potrebbe sembrare, magari un po' la forma e qualche termine, ma... ma la sostanza c'è.
Se siamo sempre pronti a parlare della "Gioia" e ad accettarla perchè non essere... non dico predisposti, ma pronti ad "accogliere" un qualcosa di naturale come il "Dolore"? Tanto poi passa... come passa pure la gioia, sono entrambi momenti della Vita... che poi, passa anch'essa. E che passi pure... senza fretta nè inganni, con la piena consapevolezza e la forza che da essa viene... passi pure.
La cosa più importante alla fine è che non passiamo NOI su questa terra come meteore impazzite o silenziose senza lasciare il segno.

lunedì 23 luglio 2012

La finestra aperta... la voce degli scrosci... il profumo di tronco bagnato.
La pioggia finalmente è arrivata a spegnere la calura degli ultimi giorni, e non sembra ancora vero.
Sta tuonando, e non sembra vero che ieri alla stessa ora la situazione era del tutto diversa.
"Mary... quante zanzare! Vuoi un po' di spray? Lo porto sempre quando esco col bambino..."
La  Prima Rosa... la più bella m'era venuta in soccorso vedendomi chinata da un lato mentre tentavo di grattarmi una caviglia senza essere notata... infatti.
Nonostante la "più frizzante" dicesse che non era il caso, Lei prontamente aveva lanciato un paio di spruzzi sotto il tavolo sedando la "voglia matta" di grattarmi.
"Allora... che pizza prendiamo? Facciamo così... ordiniamo quattro diverse ed ognuna ne taglia tre triangoli da dare alle altre, così le assaggiamo un po' tutte. Vi va?"
Potevamo mai dire di no?! A parte che l'idea era ottima... anche se non lo fosse stata, la "più frizzante" l'aveva proposta e difficilmente poteva essere bocciata. E così, mentre gli "Uomini" ordinavano per conto loro indisturbati, "Noi" facevamo altrettanto, mischiando chiacchiere ed antipasti... antipasti e risate.
E pensare che in altri tempi e in altri luoghi tutto questo sembrava impossibile. Ci pensavamo pure, perchè no... però sembrava tanto lontano!
E sono passati solo due anni. In questi casi sono tanti, interminabili mentre li si vive... pochi, quando trascorsi  ci si volta indietro a guardare.
Nonostante i buoni propositi iniziali era inevitabile l'"argomento" che c'accomunava, ma con grande sorpresa non ha risvegliato lo sgomento di un tempo, come se tutto fosse stato diluito nel corso dei mesi, superato da ben altro vissuto sulla propria pelle.
Poi, l'arrivo delle "pizze" c'ha distolto ed è stato un altro argomentare... boscaiola, napoletana, quattro formaggi, ortolana che si mescolavano girando fumanti tra i piatti... "un pezzo ciascuno e scontento non è alcuno".
Il resto della serata è andato così... tra allegria, ricordi un po' tristi ma non troppo... pensieri a Chi non ce l'ha fatta e a Chi sta continuando a... lottare.
"Mamma mia... che cosa ci sta ancora!" ha esclamato ad un certo punto "Riccioli d'oro"..."è meglio non pensarci."
Già... non pensarci.

domenica 22 luglio 2012

Ne parlavamo da tempo ma non riuscivamo a combinare...
Dovevamo farlo però... perchè una cosa così, come la Nostra andava festeggiata. Ed allora, anche se per me non era proprio il momento giusto, dopo essermi accertata che il "problema in corso" era comunque sotto controllo, abbiamo deciso ed è andata... si farà.
Stasera "Quattro Amazzoni del 2000" si ritroveranno davanti ad una buona pizza a mandar giù finalmente un boccone diverso da quelli  amari del passato.
Non so se sarà una sorta di rimpatriata del genere "pranzo di vecchi compagni di scuola", in realtà Noi non ci siamo mai perse di vista anche perchè siamo Tutte "ricostruite" di recente.
Non so come andrà... quando torno racconterò per filo e per segno.
Ora però devo andare... devo correre a prepararmi.
Allora... ASPETTATEMI!


Sono tornata da poco ed è molto tardi, non credo di avere tempo sufficiente per raccontare tutto, però se è vero che... Chi ben comincia è a metà dell'opera, forse è meglio che lo faccia anch'io perchè la serata è stata di quelle belle e merita davvero.
Allora... ci siamo ritrovate Tutte davanti alla "nostra" pizzeria, dove di solito andiamo l'Amore della mia Vita ed io. Eravamo i più anziani e perciò c'hanno lasciato facoltà di scelta. Quattro coppie più tre bambini, figli delle più giovani tra Noi. Un'occhiata rapida al menù, ordini veloci ed è stata sintonia immediata, affiatamento autentico, lo stesso di quando c'incontravamo nella sala d'aspetto del chirurgo.
La "più frizzante" ha esordito..."Stasera, per piacere non parliamo del solito fatto!" e Noi altre... "Ma no... perchè dovremmo?!"
Al tavolo c'eravamo sistemati, le donne da un lato gli uomini dall'altro... perchè socializzassero... Noi non ne avevamo di certo bisogno... i bambini invece al centro, controllati dai "grandi" perchè non socializzassero troppo.
E finalmente è così iniziata la "serata" tante volte proposta ed altrettante rinviata, mentre al tavolo cominciavano ad arrivare ricchi piatti d'antipasto...

E per ora mi fermo qui... perchè sono piuttosto stanca e non voglio tralasciare nulla. Continuerò a... raccontare DOMANI!
E Voi, voi Tutti continuerete ad... aspettare?

sabato 21 luglio 2012

"Aspettate che... vi racconto..."
Per l'ennesima volta l'inizio di un racconto ascoltato così tante volte da ricordare a memoria ogni singolo passaggio.
"Ieri era 19? Quel 19 luglio... quando nascesti tu! Non posso pensare a quello che ho fatto... a quanto ho corso, cercato disperatamente in quella domenica assolata di un'estate caldissima, la più calda del secolo..."
Ogni anno mio padre ripete la Sua "avventura" di padre giovanissimo all'età di 22 anni... l'inizio della "mia" quando stavo per venire al mondo.
Non fu un parto facile e rischiammo di morire mia madre ed io, ma evidentemente destino diverso aspettava entrambe se Lei  di gravidanze ne ebbe ben altre cinque ed io dovevo arrivare ignara all'età di 56 anni per vivere la "storia" che avrebbe cambiato il corso dei miei anni a venire.
Quando mia madre era in vita lo ricordava anche Lei quel giorno... sempre, ogni anno, e ne rammentava il gran caldo, poi la Sua sofferenza e le parole del medico chiamato in extremis... non si può dire, deve passare la nottata... senza che ci credesse più di tanto. Ma superò quella notte, calmando l'arsura di nascosto coi cubetti di ghiaccio posti sulla pancia per fermare l'emorragia inarrestabile. All'alba tutto si chetò e Lei tornò alla vita. Il medico sostenne che era stata molto fortunata ed anch'io... ero nata col forcipe ma in compenso "con la camicia", ovvero coperta di grasso completamente, tanto da sembrare senza braccia.
"Ma eri bellissima..." mi ripeteva la mia mamma e il sorriso che le illuminava il viso mostrava che di quel giorno le era rimasto solo il bel ricordo.
E' certo che la nascita di un figlio, in particolare il primo... annulla tutto quello che l'ha preceduta. E' come se cominciasse il secondo atto di una commedia... stessi personaggi, scenografia ma con una sceneggiatura completamente diversa perchè è la trama che lo richiede.
 Una nuova vita... in tutti sensi.
Passano gli anni e la storia si evolve, altre s'affiancano e s'intrecciano quasi a divenire un romanzo o addirittura una "saga" di quelle interminabili di cui si scorda persino l'inizio.
E i figli diventano a Loro volta genitori con le difficoltà, le gioie che il ruolo comporta, e tramandano i ricordi come bene prezioso... istantanee di un Amore che non tradisce e non conosce eguali.

venerdì 20 luglio 2012

Manca meno di mezz'ora e questa giornata terminerà...
E da domani si ricomincia. O continuerò a... contare?
I giorni... le ore, i minuti... tutta la Vita che ho davanti.
Eh, già... perchè oggi è stato il mio compleanno, altri spero m'aspettino e nello spazio di 24 ore, come in un film sono passate emozioni e sentimenti controversi... tutti insieme a ricordare che è così, non c'è da farsi illusioni... l'Esistenza non è mono-tono... non è solo bianca o nera, è varia e soprattutto non sono automatiche e casuali le tonalità di mezzo.
Ma devo far presto, perchè il tempo scorre in fretta... e tra quindici minuti più o meno non sarà più l'OGGI a farla da padrone...
E procedendo con ordine...
Stamane di buonora... squillo di telefono, i primi auguri di buon compleanno con notizie riguardanti l'aggiornamento di una... Condizione? No, forse è meglio dire... di stato. Per ansia, stanchezza frasi buttate lì senza la lucidità che l'occasione richiede.
E va bene, l'ansia fa già capolino ma è pur sempre il mio compleanno, no?! E allora... mi farò sentire io più tardi.
 Pensare positivo... pensare positivo e... non pensare ad altro.
Intanto, giusto per distrarmi dò un'occhiata alla mia pagina su fb... I numerini posti in alto sul piccolo mappamondo m'indicano un mare di notifiche... "TANTI AUGURI" o più o meno così, le frasi che si susseguono sul mio profilo una dopo l'altra, a strapparmi un sorriso, un "grazie" in silenzio a Chi pensavo  non si ricordasse di me.
Ed ecco... il telefono squilla di nuovo... è la "Mia coetanea" mi fa gli auguri... ripete come sempre, "speriamo" ... per Lei, per me, per Tutti quelli come Noi.
Ritorno in cucina a rassettare dopo la colazione... uno sguardo all'orologio. Posso richiamare.
Al primo numero... alcuna risposta. Si riaffaccia l'ansia.
Provo al secondo... risponde Chi deve... finalmente... e l'ansia si cheta.
Riprendo la mia giornata, di corsa... devo preparare il pranzo del mio compleanno... c'ho un ospite, non posso dimenticarlo.
Prendo una pentola e squilla il telefono.
Squilla il telefono ed apro un barattolo di pomodori.
Ma il sale ce l'ho messo? Beh, assaggio dopo... devo correre al telefono.
E così per tutta la mattinata... auguri ed ansie, poi lucidamente voglia di capire... agire perchè in futuro non ci possano essere rimpianti.
Il pomeriggio di nuovo assolato si presenta più calmo mentre volge alla sera.
E' sempre così... è nella prima parte di un arco di tempo che si concentra il "turbamento", il grande "marasma" dei sentimenti, poi man mano che si va al termine la stanchezza ma anche la chiarezza che si fa strada permettono di lasciarsi andare...
Ed è notte ormai...
Il giorno del mio compleanno è trascorso. Stacco il foglietto dal calendario sulla scrivania.
No... non voglio gettarlo... ho solo un anno in più.

giovedì 19 luglio 2012

Per nessuno la vita è completamente priva di dolore fisico e morale. Non si tratta forse di imparare a convivere con il dolore piuttosto che cercare di evitarlo?

La maggior parte del dolore umano è superflua...
Il dolore che voi create adesso è sempre qualche forma di non accettazione, qualche forma di resistenza inconsapevole a ciò che esiste...
L'intensità del dolore dipende dal grado di resistenza al momento presente, e questo a sua volta dipende dalla forza con cui vi identificate con la vostra mente... più voi vi identificate con la vostra mente, più soffrite... più siete in grado di onorare e di accettare l'Adesso, più siete liberi dal dolore, dalla sofferenza...
Perchè la mente abitualmente nega l'Adesso o vi oppone resistenza? Perchè non può funzionare e mantenere una posizione dominante senza il tempo, che significa passato e futuro, per cui percepisce l'Adesso senza tempo come qualcosa di minaccioso. Tempo e mente sono in effetti inseparabili.
                                   
                                                da "IL POTERE di ADESSO" di Eckhart Tolle


Di recente ho riscoperto con animo diverso questo libro, una guida all'illuminazione spirituale. E' uno di quei testi che "non va letto" ma "consultato" alla bisogna, da tenere sulla scrivania o il comodino e aprirlo quando hai tante domande e nessuna risposta. Ma soprattutto quando non c'è nessuno con cui condividere tali domande perchè considerate inutili, create dal "nulla" solo per farsi del male.
Mi fu regalato all'indomani del primo intervento dalla "dottoressa delle mie cagnoline", divenuta una mia grande Amica... me lo regalò quando, stupita si rese conto di quanta voglia di vivere avevo dentro e come fossi pronta ad affrontare tutto quello che m'aspettava. Cominciai a leggerlo subito, ma non ero pronta a capirlo a fondo tanto ero presa e concentrata sul "da farsi per me". Poi il tempo è trascorso ed intanto " il dolore" è diventato sempre più presente nella mia Vita, non solo come aspetto negativo dell'esistenza ma "sublimato" a tal punto da diventare una marcia in più.
L'aver vissuto la sofferenza in prima persona, accettandola come un'eventualità divenuta reale e perciò del tutto naturale... e l'essere stata insieme ed accanto ad Altri nella mia stessa condizione, aiutandoci a credere che quello che stavamo vivendo sarebbe passato comunque, prima o poi... ha avuto un unico e grande significato, inconsapevolmente aver dato all' "ADESSO"  il tempo... come per il  Passato e il  Futuro.
Un PASSATO che c'aveva visto come persone diverse ed un FUTURO diverso tutto da scoprire.

mercoledì 18 luglio 2012

Sento che l'Amore della mia Vita sta dicendo qualcosa dall'altra stanza, ma non posso distinguerne le parole finchè l'acqua scorre nel lavello. Sto lavando l'insalata per la cena e intanto penso a quanto sono stanca stasera.
Oggi non sono stata a casa... ero lì dove dovevo e sentivo di essere.
 Non ero sola... le mie sorelle, mio fratello ed io, l'ha notato anche l'Amore della mia Vita... era bello che ci ritrovassimo tutti e quattro, riuniti anche se non per cosa lieta.
Ed è stata occasione di confronto, di ricordi e di propositi... tutti insieme come una volta ma con bagaglio d'esperienze diverse.
 Se nulla avviene per caso... chissà quanto di positivo verrà fuori da ciò che è successo.
Sono tornata nel primo pomeriggio e non riuscivo a tenere gli occhi aperti... sdraiata sul divano, mi sono addormentata... Ultimamente non mi succede quasi mai.
Ero stanca... eppure il mio atteggiamento non è più quello di un tempo, equilibrio e lucido distacco mi consentono di prendere le distanze da ciò che capita, di bello e di brutto. Mi sento coinvolta ma mai a tal punto da perdere il controllo e la speranza, ed anche la certezza della motivazione.
Ma a pensarci bene... forse è per questo che mi sento stanca, sarà responsabile l'inconscio lavoro che opera in me, genera tensione e quando questa ad un certo punto poi s'allenta, ecco lasciarmi con poche forze... stanca. In un modo comunque si deve reagire, ed io prendo in analisi la mia condizione, ne cerco le cause e traggo le conclusioni, e penso a... domani, a quello che farò e come, con quale spirito alla luce dell'"oggi"... perchè non sia passato invano.
Ieri, ad esempio... anche ieri ha lasciato il segno.
"Ma che c'mport" aveva voluto che conoscessi una Sua vicina... era anche Lei in ospedale con la Sua bambina spastica. L'avevano ricoverata perchè le fosse applicato il tubo per l'alimentazione forzata, non riuscendo quasi più a deglutire.
Con il marito della mia Amica siamo scesi in pediatria, e quando mi sono trovata a cospetto di quella mamma comunque sorridente e della piccola, ho sentito una stretta alla bocca dello stomaco. Proprio così... una netta sensazione fisica, forte e prepotente. Me ne sono vergognata e non riuscivo a dir parola, e "quella mamma" mi è venuta in aiuto, ha chiesto di me, della mia "storia" ed allora  ho cominciato a parlare. A quel punto i Suoi occhi sono diventati tristi, partecipi a ciò che le raccontavo... ho guardato quelli della "piccola" e li ho trovati lucidi, più brillanti. Non so il perchè, mi son venuti i brividi.
"Beh, noi ora andiamo via che s'è fatto tardi, Mary deve prendere l'autobus... Uè, tu mi raccomand', fa' la brava!"
E la "piccola" con un battito di ciglia c'ha regalato un bacio al volo.

martedì 17 luglio 2012

"Ma tu lo sai!?.. M'hai "stregato!"
Mamma mia... che complimento! Neanche l'Amore della mia Vita mi ha mai detto niente di simile.
E ora pur senza parole, qualcosa dovevo dire. Sembra una contraddizione ma in realtà non lo è. Inizialmente ero rimasta a bocca aperta, però una frase così bella necessariamente aveva diritto di replica. Poi "Oggi io parlo" è così sensibile... ci sarebbe rimasto male se io non avessi mostrato di averla apprezzata. E così ho azzardato...
"Addirittura!? Grazie, sei molto gentile... hai sempre delle belle parole per me."
"No... è la verità. M'hai conquistato col tuo porgerti gentile... semplice come... una ragazzina!"
Eh sì... magari! Fra qualche giorno sono 59... non proprio un'età da ragazzina, anche se "dentro" forse di anni me ne sento ancora meno.
E mentre discorrevamo piacevolmente il mio Amico ad un certo punto s'è fermato, e rivolgendosi ad una ragazza che era lì in piedi ad attendere con Sua madre, le ha detto... "Signorina, mi scusi... l'assicuro che non è uno scherzo... ma avete i pantaloni strappati!?" alludendo agli strappi "studiati" per renderli più "trendy". Lì per lì la ragazza s'è mostrata perplessa... solo qualche secondo, poi è scoppiata a ridere. "Eh sì, caro signore... sono tutti da buttare! Siete molto simpatico e spiritoso, sapete?"
Ora lo sa e finalmente sono lontani i tempi in cui avrebbe voluto farla finita... non esserci più.
Perchè VIVERE è bello comunque, si tratta solo di escogitare la strategia giusta.
Intanto per "Ma che c'mport" oggi era giornata di ripresa della terapia. A differenza di "quel terzo piano" nel nuovo reparto non è consentito sostare nelle stanze, tenere compagnia ai pazienti... così di soppiatto, non vista mi sono infilata  in quella della mia Amica e mi son seduta in modo da essere coperta dall'armadietto.
"Tutto bene... statt' qua! Se trase qualcuno dicim che si' na nipote che ven' dall'America... non t' preoccupann!"
Dopo un po' entra un'infermiera, finge di non vedermi ma uscendo dice in volata... "... la signora non può sostare"... e Lei che non per niente è nominata "Ma che c'mport"... "Uhhh, ma quant' so' scucciant! E che si' 'na machin' tu che non puoi sostare?"
"Scusate... vado via subito, solo un saluto."
E' vero, non sono un'automobile... ma c'è un "divieto di sosta", ed anche se è strana come "regola" in un posto come quello... va rispettata ed io mi comporto solo nel modo in cui mi è consentito.
L'ho sempre fatto...

lunedì 16 luglio 2012

GRAZIE... quanto può essere bello e gratificante sentirselo dire? E quanto ancor più bello è ripeterselo in silenzio facendo scorrere in memoria come fotogrammi di un film i volti delle persone che un giorno, rivolti a Te pronunciarono questa semplicissima parola.
 Una dolce sensazione in sei lettere.
La meraviglia di un dono in cambio di un qualcosa di cui neanche ti sei reso conto.
"GRAZIE, eh?! grazie pe' la telefonata ed il pensiero." Ma dai, qual è la novità? Ti telefono ogni domenica... avrei voluto replicare a "Ma che c'mport" stamattina quando m'ha detto queste parole, poi mi sono trattenuta. In questo periodo la sto chiamando quasi tutti i giorni, le cose non vanno molto bene poichè la malattia è a un punto che non pare voler regredire... domani riprenderà con la chemio e per giunta nell'altro reparto, quello nuovo.
"Domani allora c'amm 'a vede'?" Certo... contaci pure! "Ciao, a domani allora e... GRAZIE."
E rivedrò anche "Oggi io parlo"... Mi ha telefonato ieri, "dopo aver preso il coraggio a due mani", Sue testuali parole... perchè prima d'ora aveva fatto chiamare sempre a Sua moglie...
"Signora Maria... come va? A me abbastanza bene... ho ritirato gli esiti degli esami, lunedì sarò là, al nuovo reparto... Ci vediamo, almeno cinque minuti?" Anche di più, mio caro Amico... non temere. "Davvero?! GRAZIE... grazie assai! Ma devo dirTI una cosa... non so se posso..." e a questo punto ha cominciato a piangere... "l'altra notte ho fatto un brutto sogno... ho sognato che VOI... voi non c'eravate più." Cioè... ero morta, Amico mio? Ma, lo senti che son viva... era solo un sogno, un brutto sogno! Mia nonna diceva che quando si sognava la morte di una persona cara era "contrario per salute" ovvero significava che il soggetto in questione godeva di una salute di ferro. Lo sai, mio caro... con il Tuo sogno m'hai augurato una lunga vita e anche in ottime condizioni fisiche, ed allora stavolta un GRAZIE lo devo io a Te...
Ed oggi... oggi qualcun altro m'ha detto GRAZIE,  per dei ricordi riemersi dietro l'impeto di uno sfogo, concretizzatosi in lacrime concepite col rimpianto e partorite dall'ansia per un futuro carico di dubbi e di domande.
GRAZIE ed un abbraccio... perchè non se ne perda mai l'uso nella Vita, e d'altra parte come si potrebbe? E' essa stessa di continuo che ne offre l'opportunità.

domenica 15 luglio 2012

HO DOVUTO ASPETTARE UN BEL PO' PRIMA CHE ARRIVASSE UN PENSIERO.

"Esattamente. Fintanto che vi trovate in uno stato di intensa presenza, siete liberi da pensieri. Siete in quiete, ma altamente vigili. Nell'istante in cui la vostra attenzione consapevole scende al di sotto di un certo livello, fa irruzione il pensiero. Ritorna il rumore mentale; la quiete va perduta. Siete ritornati nel tempo."
                           da "IL POTERE di ADESSO" di ECKHART TOLLE

Dalla mia "storia" ho tratto un insegnamento a parer mio molto importante... mantenere l'ironia anche quando non sembrerebbe il caso. Ed è questo il mio costante atteggiamento che ora neanche m'impongo tanto mi è naturale.
E così ieri, una giornata niente male in quanto ad accidenti  e contrarietà, l'ho vissuta come "scherzo" della sorte e l'ho conclusa col beneplacito del mio non sempre presente ottimismo. Meno male e per fortuna che in questa occasione almeno lo era... presente.
Oggi... ho pensato, sarà diverso, e nella prima parte così è stato, poi nel pomeriggio altri segnali che non promettono nulla di buono per il futuro. E siamo ancora all'inizio.
E' chiaro che in modo siffatto, stasera davanti  al "mio spazio" vuoto ho fatto fatica a raccogliere i pensieri per condividerli con Chi avrà la pazienza di continuare ad... andare oltre.
Sono intensamente presente a me stessa in una realtà confusa e a tratti caotica. Cerco di mettervi ordine pur proteggendomi, e piano piano qualche pensiero si fa strada , poi un altro ancora ed è di nuovo Vita nella mente. Perchè non ci si può lasciar travolgere dagli eventi in quanto non porterebbe utilità alcuna, e al contrario "indulgere al pensiero" forse potrebbe ristabilire un equilibrio. Come se nel correre a perdifiato ci s'imponesse un ALT all'improvviso chiedendosi... ma dove son diretto e perchè m'affanno tanto?
Purtroppo non sempre quel tipo di corsa dipende da Noi, ed allora rallenta, è vero, ma l'ansia resta sempre sua compagna.
Solo il "Pensiero" ha in sè un grande potere alienante... io l'ho scoperto da quando due anni fa decisi di scrivere ogni sera un paragrafo della mia "storia"... dal tumore in poi. Scelsi di non essere "radicata in me stessa" per un breve momento della mia giornata e di lasciare spazio e voce alla Mente permettendole di rapirmi completamente.

"Per rimanere presenti nella vita quotidiana è utile essere profondamente radicati in se stessi; altrimenti la mente, che ha una forza incredibile, ci trascina via come un fiume impetuoso."
                          da "IL POTERE di ADESSO" di ECKHART TOLLE

sabato 14 luglio 2012

E' un venerdì 13, questo... o sbaglio?
Sia ben inteso, la superstizione non è alla base del mio vivere, però... come dire, non è vero ma ci credo.
No, non ci credo affatto in realtà, ma far finta di dar credito sia pur minimo alla sfortuna serve quasi a sdrammatizzare la fatalità degli eventi... ironizzare per accettare meglio ciò che non si può evitare.
E allora... se qualcuno a Te caro decide dopo vent'anni di mettersi a pedalare... e fin qui tutto bene, e poi scendendo dalla bici, non sa come perde la stabilità, cade e si rompe il femore... non è meglio pensare che forse non era il caso di dare questa svolta epocale alla Sua Vita di venerdì 13?
Beh... d'impatto serve a sorridere un po' e a non pensarci troppo, poi inevitabilmente si riflette ancora sull'imprevedibilità dell'esistenza. Ci si dà un gran da fare a programmare le vacanze, le giornate e in un minuto basta un piede in fallo e tutto va a farsi benedire. E finchè si potrà raccontarlo andrà ancora bene.
E allora per concludere questo primo capitolo di "un venerdì 13"... meglio il femore che la testa, no?
E ne seguiremo gli sviluppi.
Seconda parte di una stessa "storia"...
Un figlio, al termine dell' apprendistato come aiuto pizzaiolo... dietro il ripetuto e caloroso invito  dei genitori, accetta... (di buon grado?) di dar prova della Sua novella "maestria".
Sin dal mattino si comincia con l'impasto, sapiente miscela di dosi ed ingredienti...
Però, c'è un però... manca l'impastatrice elettrica, e come si fa? Niente paura... c'è la mamma che viene in soccorso... Vuoi mettere? Come impasta lei... una "macchina" fa solo ridere!
E alla fine l'impasto è pronto... e il "figlio volenteroso" lo divide in porzioni e pone il tutto a lievitare.
Trascorre il pomeriggio e viene sera... forse la sera s'inoltra e solo allora si è pronti per gustare la "succulenta novità" della famiglia.
E cosa succede? Le "porzioni" sono troppo lievitate, difficili da allargare... comunque si fa! Saranno buone ugualmente. Ma quando è il momento di  infornare, il forno sta per cedere... ma nel vero senso del termine perchè è posto su una mensola e per una vibrazione dello sportello si sposta troppo in là e rischia di cadere.
Ma il "figlio apprendista aiuto pizzaiolo" cosa fa? Prontamente evita il disastro rimediandosi però una larga scottatura.
Va bene... sono i rischi del mestiere, ma ripensandoci bene... è un venerdì 13, questo... o sbaglio?

venerdì 13 luglio 2012

Da oggi ho deciso una cosa...
Una cosa che nel mio piccolo m'aiuterà ad uscire dal cerchio vuoto della solitudine che a volte sento stretto e ad allontanare il magone quando il mio pensiero andrà a quei tanti giorni trascorsi fra una lacrima e molti sorrisi.
Ogni mia giornata non comincerà se prima non avrò sentito o addirittura visto almeno due dei miei Amici tra "quelli che contano".
Dopo un tempo ragionevole per elaborare un lutto è necessario dargli un senso, senza rimpianti e cedimenti di sorta. Perchè per me di lutto s'è trattato, sentendomi privata di quella "nuova me" che... inizialmente a fatica e con grande dolore... cercava di venir fuori condividendo la propria esperienza e arricchendosi di altre.
E' tempo ormai che io mi dia da fare, senza più guardare al passato se non per quello che ho imparato.
E non è cosa da poco.
Così stamattina non avevo ancora rifatto i letti che ho chiamato due Amiche... la prima non l'ho trovata perchè per oggi aveva la scintigrafia ossea, l'altra sono riuscita a sentirla anche se un po' "acciaccata" a causa dell'inserimento del port a cath a cui si è sottoposta ieri.
E' incredibile... anche le sole Voci sembrano che s'incontrino e s'abbraccino.
Mi fermo a pensare...
Prima che la malattia entrasse a far parte della mia Vita,  IO esistevo ma solo "con" e "per" me stessa. Anche gli  ALTRI c'erano ma "da soli" e concentrati su di sè.
Poi la "sfida" improvvisa e TUTTO cambia, e non solo... cambiano anche TUTTI quelli che s'incontrano durante il cammino che se tortuoso non fosse manco si noterebbero.
E se lo spirito è giusto ci si accorge di NON ESSERE PIU' SOLI e non si vuole neanche tornare ad esserlo.
E' come se tanti Cuori battendo all'unisono sia pure con ritmo diverso per le ansie, le inquietudini e la sofferenza, ad un certo punto si stringessero in un unico ABBRACCIO...


... "Ecco, prendi te per esempio.Tu sei unico" spiegò la mamma "e anch'io sono unica, ma se ti abbraccio non sei più solo e nemmeno io sono più sola."
"Allora abbracciami" disse Ben stringendosi a lei.
La mamma lo tenne stretto a sè.
Sentiva il cuore di Ben che batteva.
Anche Ben sentiva il cuore della mamma
e l'abbracciò forte forte.
"Adesso non sono solo. Adesso non sono solo."
"Vedi" gli sussurrò la mamma,
                 "proprio per questo hanno inventato l'abbraccio."
                                 
                                  da "L'ABBRACCIO" di David Grossman

giovedì 12 luglio 2012

Penso che capiti  a Tutti o quasi concludere una giornata così...
Stanca ed avvilita... delusa e "disidratata", e non solo per i 41° di questa estate esagerata.
Stamane già me lo sentivo addosso come sarebbe stato l'andare avanti di ora in ora in questo giorno... e meno male che ieri pomeriggio m'ero ricaricata non poco a quella "festa".
Alle prime ore mi muovevo con una lentezza... come se procedessi avvolta in un lenzuolo, comunque ho fatto quello che dovevo cercando in me tutta l'energia residua.
Per rompere la monotonia del quotidiano e dargli pure un certo profumo che mi riconciliasse con la stagione in corso ho preso a "sfogliare" dei rami di basilico, dono della mia Amica festeggiata... me ne ha dati tanti riempiendone una busta intera. Il profumo era inebriante... tante foglioline di verde intenso, ad una ad una nel colapasta pronte per essere lavate... poi le avrei asciugate con cura ed infine poste in un barattolo a strati con sale fino ed olio, le avrei conservate per i miei ragù dell'inverno.
Questo pensiero m'ha tirato un po'su, nonostante la calura diventasse sempre più soffocante...
Comunque è estate, caldo deve essere... conviene far finta di niente, adeguarsi anche in questo caso e pensare, sempre sorridendo... tanto passerà e tornerà l'inverno.
Ovvero... quando torneremo a lamentarci ma per la condizione opposta.
Perchè l'Essere Umano ama lamentarsi... non che lo faccia senza ragione, ma il più delle volte si dilunga, si crogiola come se potesse cambiargli chissà cosa.
L'ho fatto anch'io un tempo... ed oggi comprendo quanto ho sbagliato, e guarda caso è solo e proprio ora che per me le cose sono cambiate. Perchè IO voglio vederle diverse, e quando per motivi altalenanti non riesco a pieno, divento triste e "quasi" mi lamento, poi mi riprendo e penso ad altro. O ad "Altri" che forse è meglio.
Oggi a due Amiche è stato detto che il male "avanza"... "corre". Per entrambe la chemio ormai può fare poco o nulla. Speranze che cadono come sfuggite di mano all'improvviso... sogni che si frantumano come sfere di vetro soffiato.
Sono rimasta quasi senza parole, non sapevo cosa dire che non fosse banale o scontato. Mi è venuto dal profondo del Cuore solo un... Ti voglio bene, ma sincero sincero davvero, come non mai. Non era tanto per dire, aveva l'intento di far quel senso di solitudine men duro e pesante... IO CI SARO', avrei voluto ripetere più volte... perchè quello che per me è stato un privilegio lo sia almeno un po' per Tutti quelli che si son trovati a vivere "una storia" diversa ma pur simile a tante altre.
Continuerò a... pregare perchè questa malattia così ingiusta crudele che non ha rispetto di anime buone nè di età , non abbia più a ferire con una frequenza che sconvolge anche Chi, come me ha imparato a resistere  e a credere nella Speranza.

mercoledì 11 luglio 2012


Sembra finalmente che sia calato un po' di fresco...
E'stata questa una giornata particolarmente calda, seduta al divano cerco la minima brezza delle ultime ore.
E penso.
Inevitabilmente certi pensieri portano ai ricordi.
E' un po' che in questo mondo mi sento come Alice nel paese delle meraviglie, e continuo a... stupirmi per delle cose che ormai sarebbero scontate. Come la società che sta degenerando sempre più... il menefreghismo per la sofferenza altrui, l'arrivismo il compromesso... il "mors tua vita mea" da voltastomaco. Una lista senza fine a meno che non ce la fai più e desisti dall'andare oltre.
Ricordo... da bambina impazzivo per delle caramelle senza marca avvolte in carta colorata trasparente. Ogni piccola delizia un colore diverso...
Dopo averla scartata e mentre ancora la succhiavo, prendevo la piccola cartina e la ponevo davanti a un occhio, guardando poi attraverso. E il mio "piccolo mondo" si colorava all'improvviso donandomi emozioni nuove. Amavo tanto il "rosa" e l' "azzurro", i colori del giorno quando nasce e quando... sereno volge al termine.
Oggi se potessi metterei agli occhi due cartine rosa per continuare a... vivere senza meravigliarmi più di nulla, presa come sarei da quella realtà "fortemente" voluta... tutta mia.
E' un sogno, lo so bene... a tratti un farneticare, giusto per non rattristarmi ora che molto mi è stato tolto e non so... domani.
 Però intanto qualcosa faccio per contrastare quello che vedo e non mi piace affatto.
E' da quando "quel terzo piano" non c'è più che l'Amore della mia Vita continua a... dirmi, se vuoi t'accompagno dove tu mi dici, da qualcuna di quelle tue Amiche del reparto, non è detto che debba chiudere pure tu.
Ed io gli rispondo sempre... sì, va bene... ed intanto sento qualche Amico al telefono, m'informo d'altri... se posso dò una mano anche a distanza. Ho nostalgia di quei "contatti" divenuti poi "frequentazioni" e sempre più "legami forti"...
Tanto vorrei fare ancora.
Oggi finalmente ho fatto un altro passo.
"I speak English" ha compiuto gli anni e m'ha voluto a casa sua per una fetta di torta. Sono stata quindi lì da Lei per questa festa, non potevo mancare perchè...
 E' il suo primo compleanno senza chemio... il primo compleanno della "nuova Vita".

martedì 10 luglio 2012

Oggi un post in più per una ragione in più... divulgare e salvaguardare un patrimonio che è di TUTTI.
Ringrazio le due blogger ANTONELLA ed AUDREY per l'invito ad aderire a questo post di massa.
SensibilizziamoCI e sensibilizziamo.

TUTTI INSIEME PER TIMBUCTU': UN POST DI MASSA PER SPARGERE LA VOCE E SPERARE NELLA SALVEZZA.



" Jhon Ruskin, studioso del restauro e fondatore di quella che Camillo Boito definì " corrente ruinista " era convinto che i monumenti e le opere d'arte fossero un patrimonio collettivo appartenente a tutta l'umanità, intesa come coloro che sono, coloro che furono e coloro che verranno e che quindi, come tali, andassero conservati e preservati nella loro interezza e mai, per nessuna ragione, distrutti "

Ma possibile che siamo arrivati già a giorno 9?
Oggi l'operatore telefonico m'avrebbe rinnovato la promozione ed io non avevo ancora terminato i minuti disponibili. Almeno così credevo.
 Forse con un paio di telefonate mi sarei messa a pari. Almeno così pensavo.
Allora ho prima chiamato l'Amica... ricordate... che s'ostinava a non indossare la protesi esterna? Beh, sì proprio quella, ma non era in casa perchè a fare la spesa e così non ho potuto parlarle. Comunque va bene lo stesso, ho pensato... se è uscita vuol dire che sta bene. Più o meno.
Poi m'è tornata in mente un'Amica tanto cara quanto sfortunata... di Lei ho già parlato senza mai dirne il nome nè l' "appellativo"... lo farò oggi, la chiamerò "Angelina".
"Come stai, Mary? Io affatto bene, anzi sempre peggio e gli esami non dicono nulla di buono..."
Sono rimasta quasi  a bocca aperta... Avevo chiamato per colmare lo spazio di alcuni minuti, sicura di avere un riscontro se non diverso almeno un po' meno negativo, ed invece...
E' difficile trovare le parole giuste in questi casi... restano tutte inappropriate.
"Credo di non farcela... perchè le forze mi vengono meno, sono stanca e sempre più delusa".
"Hai ragione... ma la Tua voce non tradisce debolezza e se Tu non fossi stata forte ora m'avresti già liquidata con una scusa, non avresti avuto certamente voglia di parlare".
"Ma perchè?! Questo mai... mi fa piacere sentire la tua voce".
" Dimmi, dimmi come sta Tua figlia?!"
"Lei sta bene... è quasi al quinto mese di gravidanza, il bimbo... è un maschietto... nascerà per la fine di novembre. Chissà!?"
"Chissà, cosa?" "Chissà se riuscirò a vederlo".
"Certo... in questo devi credere con tutte le Tue forze... devi volerlo. Ce la farai."
Mentre le parlavo, pur essendo convinta di ciò che le dicevo mi sono sentita quasi in colpa... forse per la mia situazione di "privilegio" rispetto alla sua... forse perchè l'avevo chiamata senza pensare... con superficialità.
"Ti chiamerò domani. Mi dirai quando sarà la prossima terapia e verrò a trovarti, Te lo prometto e poi mi fa un mondo di piacere".
"Grazie...".
Al termine della telefonata i minuti erano finiti, così pure il resto del credito.
Ma certamente non aveva alcuna importanza...
Per "Angelina" e per me era stato denaro ben speso.

lunedì 9 luglio 2012

Per due notti non ho dormito in maniera continua... mi svegliavo più volte, pensando... gettavo lo sguardo al grande display dell'orologio sul comodino e poi mi riaddormentavo.
Sarà stato per questo che stamattina sono stata meno recettiva al sollecito richiamo della sveglia. Ho indugiato una decina di minuti, poi di scatto mi sono alzata. La prima messa del mattino c'aspettava, l'Amore della mia Vita e me... poi saremmo andati al cimitero dalla mia mamma.
Niente di strano...  siamo atipici d'estate, mentre le persone comuni si riversano sulle spiagge vicine Noi preferiamo fare tutt'altro. Ma... andare al cimitero!? Beh, non è detto che sia assolutamente giusto andarci solo il 2 novembre, no?! Poi d'estate col sole che occhieggia tra gli alberi e il profumo d'erba bagnata, se chiudi gli occhi dimentichi dove sei e se li riapri torni a pensare a quanto sei fortunato... si sdrammatizza il tutto, insomma.
Ma una volta non si pensava troppo e tanto a lungo.
Era una mattina di domenica anche trentatrè anni fa e ci preparavamo a partire per il viaggio di nozze... Oddio, chiamarlo così è ora per allora un'esagerazione. Per vari motivi non potevamo permetterci un granchè e quindi in realtà si trattava di un giro per la costa campana in "tre"... sì, avete compreso bene... l'Amore della mia Vita, Io ed Argo, il cagnolone che lo seguiva dappertutto.
Così sistemate le Nostre cose in una valigia ed un borsone partimmo nel pomeriggio a bordo di un' 850 coupè giallo ocra, ed Argo... fedele pastore tedesco... con Noi, seduto sul sedile posteriore, al centro per non far torto a nessuno. Non era l'estate di quest'anno ma ugualmente era caldo e perciò il Nostro amico con la lingua penzoloni muoveva la testa da un lato all'altro per sbirciare incuriosito dai finestrini, poi ogni tanto doveva pur darsi una scrollata e si può immaginare a questo punto da che tipo di doccia venivamo investiti. Divertiti eravamo ugualmente contenti... cominciavamo da subito in "tre", in un certo senso eravamo già una famiglia. Per cinque giorni e sei notti Argo ci seguì ovunque e non ci lasciò mai, dormendo persino sotto il letto e mantenendo le sue "sane abitudini" come quella di svegliare al mattino il suo padrone leccandogli i piedi.
Che luna di miele indimenticabile! Fu un po' sui generis, ma davvero speciale di quelle da raccontare ai figli e ai nipotini poi se mai ci saranno.
Ma si sa, almeno un tempo era così quando tutto era da scoprire... la nuova vita in due era piena d'entusiasmo ed ansia positiva del domani...


Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
                                     Nazim Hikmet

domenica 8 luglio 2012

Ci pensavo già ieri e poi anche stamattina... tutta contenta.
Avrò tanto da scrivere stasera... l'argomento c'è e il contenuto pure.
Ed ora davanti a questo spazio bianco da riempire a suon di pensieri e battute di tastiera mi sento come un tempo a scuola quando, assegnata la traccia di un tema, tutte le idee s'affollavano veloci fino ad accatastarsi senza un ordine preciso e quasi senza logica. Poi piano piano mi rimettevo a pensare e qualcosa scrivevo ma  con un risultato ben lontano da ciò che il primo entusiasmo m'aveva promesso.
Speriamo che stasera non sia lo stesso, anzi che io riesca a superare l'aspettativa perchè, devo dirlo... la "cosa" merita... si tratta del mio anniversario di matrimonio!
OGGI 33 ANNI!
Mi sembra già di sentirvi Tutti, Voi che in questo momento leggete, farmi gli auguri. Che siano numerosi, li accetto volentieri perchè non sono mai troppi soprattutto per un matrimonio come il mio... unione "fortunata" di due persone tanto diverse, ma così diverse che nessuno a priori si sarebbe mai sognato di vedere insieme.
Come dire... il Giorno e la Notte, la Luce e il Buio, il Bianco e il Nero... è vero l'uno richiama l'altro ma solo perchè l'uno è l'opposto dell'altro. Però dai, non voglio essere proprio categorica ed allora riprendendo l'ultima affermazione diciamo pure che forse l'Uno inizia dove finisce l'Altro e... viceversa.
Ecco sì... l'esempio è pur calzante... l'Amore della mia Vita ed Io siamo così, come la Notte e il Giorno... la prima nasce quando muore l'altro eppure è ancora chiaro quando spunta già la luna.
33 anni insieme... quanto tempo è passato e quanto abbiamo condiviso! Scontrandoci a volte anche in modo vivace perchè su "niente" abbiamo mai pensato alla stessa maniera nè avuto gusti in comune ancor meno caratteri simili ed inclinazioni. Tante volte ci siamo chiesti, litigando e poi ridendoci su... ma cosa mai reciprocamente "ci" sarà piaciuto di Noi due? Sul momento non riuscivamo a dare una risposta... forse tutto o forse niente, chissà!
Oggi, dopo tanti anni tra fidanzamento e matrimonio, anche per merito dei "capelli grigi" qualcosa in più l'abbiamo capita.
Ciò che ci ha unito fino ad ora è stato... oltre l'Amore... il rispetto l'uno per l'altro in quanto "persona"... l'aver amato la "libertà" dell'altro facendola propria.
E alla fine di questa giornata, guardando la luna ormai alta... questo, Amore mio è l'augurio che faccio a Te e a Me... per tanti anni ancora continuare a... essere insieme così diversi ma sempre tanto liberi.

sabato 7 luglio 2012

tenerezza

Tenerezza... forse è l'unico sentimento che fa sorridere e stringere il Cuore contemporaneamente.
Oggi m'è stata compagna, ed ha sorriso quando stamattina parlavo con mio padre, e s'è commossa poi nel pomeriggio con i miei occhi lucidi.
Fino a non molto tempo fa consideravamo nostro padre come una persona d'intelligenza non comune, caparbio e costante era riuscito a laurearsi  con una famiglia sulle spalle e ben 5 figli. Per quel che ci riguardava sapeva tutto di tutto, e ai nostri occhi appariva alla stregua di un Pico della Mirandola.
Appassionato d'apparecchi di ogni tipo, col passare degli anni s'era avvicinato anche alla tecnologia, ma non so se in essa s'è poi inoltrato...
"Mi devi dire come hai fatto a mettere su fb la foto della Mamma quando aveva 17 anni... quella foto ce l'avevo io come te la trovi tu?"
Mio Dio... ho pensato in quel momento... come faccio a spiegargli di nuovo una cosa già detta centinaia di volte? Che poi, tra l'altro hanno spiegato a fatica già a me... Per onestà questo è da precisare.
Sorridendo a me stessa e con paziente lentezza, anche per non confondermi... gli ho spiegato la cosa per l'ennesima volta. Sarò stata chiara... mi avrà capita? Spero di sì, almeno fino alla prossima foto pubblicata.
Oggi pomeriggio poi... la "mia piccina"... di nuovo senza lavoro, di nuovo con poche speranze di trovarne.
Lei non s'arrende... non vuol tornare indietro dichiarandosi sconfitta... vuol continuare a... cercare, mantenersi da sola... ARRIVARE. Anche se questo vuol dire accettare lavoretti ad ore per cui certamente non serve aver studiato vent'anni, essere forte e determinata per personalità e carattere.
Ecco... a questo punto per Tenerezza mi son sentita stringere il Cuore.
Poi... stasera ripensando a quello che mi ha detto sono andata a rileggere ciò che di Lei scrissi un anno fa, in occasione del Suo trentesimo compleanno.
Pubblico di nuovo parte di quel "vecchio" post perchè vorrei dirle parole "nuove", ma purtroppo restano ferme là dove nascono, ed io non posso restare in silenzio...


Oggi "la mia forte figlia" compie trent'anni, vissuti, come lei dice, facendo che?  Facendo tanto, rispondo io, tutto fin dal giorno che è nata quando rivoluzionò, sconvolse la mia vita. Preannunciò la sua venuta prossima proprio nel momento in cui a San Pietro stava accadendo qualcosa d'impensabile, un attentato ad un Papa, e questo già la dice lunga; e poi... all'inizio della "dolce attesa" un terremoto sconvolse quell'Irpinia che ora tutti ricordano per questo... e allora??! E' stata ed è così... un moto continuo di pensieri, ambizione e speranze, disilluse e mai perse; gli impensabili picchi del suo modo di essere stupiscono sempre e a volte lasciano senza parole. Ma da chi avrà preso? Ce lo chiediamo spesso, forse un po' da me, un po' da suo padre, ma in questo risultante mix  esplosivo, quale lei è, non ci ritroviamo, nessuno dei due. E' meglio, è peggio?! Non si può dire: E' LEI, unica e forte figlia che mi ha ricambiato il dono della vita quando mi sono ammalata di tumore e per mano, anche a volte scuotendomi con violenza, mi ha accompagnato per un buon tratto di strada, mi ha fatto crescere fino a quando ho preso ad andare da sola, "Hai visto, mamma?!! Sei diventata grande, non hai più bisogno che qualcuno ti accompagni... vai da sola... HAI VINTO!"  E questa vittoria, Vale, la dedico a te, che non mi hai mai delusa, che mi vuoi proteggere pur avendo bisogno di esserlo a tua volta, perchè non si finisce mai e tu lo sai... io sarò  per sempre tua madre e tu sarai per sempre "la mia piccina". BUON COMPLEANNO, PICCOLA!

venerdì 6 luglio 2012

"E in qualche modo riuscirai a superare i giorni vuoti e i giorni pieni, i giorni noiosi, i giorni detestabili e i giorni straordinari, tutti così piacevoli e così deludenti perchè noi siamo così tutti simili e così diversi."
                                                                                Charles Bukowski

Perchè è tutto superabile ogni giorno e in qualsiasi momento della Vita, e quanto più è buio pesto tanto prossima può essere invece la luce. Persino nella stessa giornata possono alternarsi attimi d'elevata contrarietà o nervosismo con altri di inaspettata serenità, perchè nulla è uguale a se stesso tanto meno le situazioni.
Dopo una notte non troppo tranquilla e non solo per il caldo, stamattina ero in piedi pensierosa, ma tanto pensierosa da rischiare di metterli in una chiazza di vomito di Biù Biù.
 Ma guarda un po'... proprio in soggiorno e quasi davanti alla tenda! Mi stupisco ma non più di tanto perchè è nota la sua passione per le passeggiate notturne in tutta la casa.
Vado in cucina per reperire un foglio di asciugatutto e in prossimità del tavolo m'imbatto in altri croccantini semidigeriti. Lo sguardo va verso la ciotola della pappa e poi più in là a quella dell'acqua... entrambe vuote.
Ecco... la "nostra piccola" stanotte s'era data ai bagordi e poi non aveva retto.
Stamattina poi mi seguiva passo passo inquieta e insofferente risvegliando in me pietosi ricordi.
Fra il caldo, gli acciacchi e i pensieri la giornata non si presentava al meglio, e m'ero quasi convinta che sarebbe andata  anche peggio quando è squillato il telefono...
 " Buongiorno, signora Maria... come va ?"
"A me bene, Amico caro e a Te?"
"Benissimo. Oggi... lo sai, faccio la TAC!?"
"Incrocio le dita allora e... crepi il lupo!"
"Crepi crepi, signora Maria e scusami se non ti do del TU (ah, no?!), perchè il tu è comando ed io per "lei" nutro molto rispetto. Un giorno... quando magari conosciamo anche "tuo" marito, allora non mi "frenerò" più."
"Oggi io parlo" stamane m'aveva dato il buongiorno e senza saperlo anche una briciola d'aiuto.
"Mi raccomando, curati... le prendi le medicine?"
"Chi io? Certo che le prendo!" E sono scoppiata a ridere...
"Scusa... "voi" (dopo il "tu", il "lei"... ci mancava il "voi") m'avete abituato all'interessamento... e allora..."
Che persona speciale quest' Amico... desiderava vedermi cinque minuti, ha detto, ma non voleva crearmi problemi...
"Facciamo così... ci vedremo quando porterò in ospedale l'esito dell'esame... Ti va?"
Ma dico... secondo TE... secondo VOI... secondo TUTTI, potevo IO non accettare quell'invito?

Si superano così i giorni che non vorremmo... diciamo un po' contrari, mostrandoci propensi agli ALTRI... a NOI così simili e pur così diversi.

giovedì 5 luglio 2012

Un sorso di tè verde

Un sorso di tè verde bevuto sbirciando la luce della luna... poi rileggere una pagina del mio diario virtuale, quella datata 12 aprile, giorno della chiamata per la ricostruzione.
Così s'è conclusa la giornata di ieri... ed intanto la Notte era scesa a riportar quiete ai miei pensieri.
Stamane il Giorno m'ha ritrovato con gli stessi anche se addolciti dal riposo. Non riuscivo comunque a svegliarmi come dovevo, cercavo d'alzarmi ma poi restavo sdraiata con gli occhi chiusi, quasi con l'inconscia speranza di non venir "aggredita" dal fluttuare degli stessi stati d'animo di ieri. Alla fine, dopo l'ennesimo richiamo della sveglia mi son decisa ed ho messo il fatidico piede a terra...
E' fatta e si ricomincia.
Il caldo non vuol allentare la morsa e tutto diventa estremamente difficile compresa la cura della propria persona. Una doccia di pochi secondi prima che il corpo se ne renda conto e per reazione non cominci a buttar fuori vapore acqueo sotto forma di minutissime goccioline di sudore... vestizione ultrarapida con i vestiti che restano appiccicati  se non parzialmente arrotolati addosso... Pettinarsi?! no, non conviene, poi immediatamente catapultata fuori dal bagno divenuto una specie di sauna.
Ed anche oggi è stato così.
E di seguito anche il resto della mattina è andato come nei giorni precedenti... faccende e pensieri.
La mente sempre occupata nella ricerca di uno spiraglio di luce, per Tutti ma in particolare per i Figli.
Non so che darei perchè fossero ormai alla meta. Già... alla meta! Che parola grossa... forse ne esiste davvero una? Sinceramente comincio a dubitarne. Vero è che la situazione non è diversa per nessuno, ma per quanto riguarda i miei figli devo dire che sembrano particolarmente reietti dalla sorte.
E continuo a... vederli affannati, delusi e frustrati. Non si adagiano, si danno stimoli e umilmente farebbero di tutto adattandosi a fare qualsiasi cosa, eppure per Loro... per entrambi c'è sempre un'occasione, un momento per cui casca l'asino.
Mi chiedo... e in questo istante anche con le lacrime agli occhi... ci potrà mai essere per "Loro"un futuro migliore di questo presente?

mercoledì 4 luglio 2012

Non devo stancarmi... devo poter continuare a... credere che qualcosa cambierà.
Lo devo a me stessa perchè sono stata capace di stupirmi per quello che ero e non sapevo... lo devo agli Altri perchè contano su di me.
Comunque mi è legittimo un dubbio...fanno finta o invece fa loro comodo scaricare parte del peso sulle mie spalle?
Certo è che al momento vorrei che la giornata fosse già finita.
A volte ci penso sul serio... davvero "osanno" all'esistenza della Notte. Scende quieta, toglie affanni e porta pace ovunque... E' vero, bisogna lasciarsi andare e non pensare... ma intanto esiste e già questa è una certezza. Come il fatto che ci siamo e vogliamo continuare a... esserci, e non credo che sia solo un mio desiderio anche se a volte sento dire... ma che campo a fare? Non ha senso una vita così.
Oggi questa affermazione l'ho sentita ben due volte... da due persone diverse per motivazioni diverse.
Che strana combinazione, vero? Forse anche stavolta è un messaggio, uno sprone a riflettere su quello che per la seconda volta m'è stato donato.
Stamattina ho rivisto "Ma che c'mport"... Sapevo che sarebbe andata in ospedale al reparto dove ora si è rivolta per i controlli  e le eventuali terapie, e l'ho raggiunta.
"Hai visto che ci siamo incontrate lo stesso?" "E per forza... noi non teniamo niente da chiudere... hai voglia a vederci, almeno speriamo. Tieni... guarda un poco 'sti esami, tu capisci di più."
Per accontentarla ho preso i "suoi" fogli, ma non certo perchè io capissi qualcosa in più, solo per dimostrarle interessamento ed affetto.
"Allora... che dici, che fac' 'sta bestia... resiste?" "Resiste... non resiste, non lo so... il dottore Ti spiegherà. Ma Tu come ti senti in fondo?" "Quasi magnifico... solo 'nu poco stanca. Vuo' sapè 'na cosa? L'altro giorno m'è venuta 'na nervatura... agg' buttato tutt' all'aria, ma che campo a fa'... semp' stanca e accis', senza capill e co' i ven' che s'hann pers e tutti l'at' guai appriss'?"
C'aveva ragione l'Amica mia, non ho saputo dirle niente perchè capivo bene che cosa l'era passato per la mente. Mi sono limitata ad una semplice frase forse anche non troppo azzeccata ma che m'è venuta spontanea e di getto... "perchè Noi ci dobbiamo sempre sentire e vedere... questo conta, e per il resto..." allora Lei precedendomi m'ha tolto la parola... "... per il resto, ma che c'mport?"
Amica mia, anche nei momenti bui resti sempre TU, forte e combattiva... "tosta"come ami definirti.
Oggi pomeriggio... la stessa frase pronunciata da altra persona  che vive sì un momento di difficoltà ma ha certamente prospettive diverse. La speranza non l'abbandona ma le manca la fiducia.
L'ho ascoltata, ma davvero sono rimasta senza parole perchè le "parole" non le sarebbero bastate anzi sarebbero state del tutto superflue.
E a pensarci bene non sapevo neppure che cosa dirle, "certe cose" le capisco ma fino ad un certo punto...

martedì 3 luglio 2012

... e se è possibile ancora meglio di una volta, più paziente con un pizzico di superficialità, meno insofferente con tanta buona volontà.
Solo... facesse meno caldo! Sarei per l'occasione anche meno fiacca e il che non guasterebbe.
 Al mattino è davvero dura dare inizio alla giornata quando dai un'occhiata alla sveglia e un'altra al termometro che è sul comò e ti rendi conto che alle 8 sono ben 33° in casa... e per ogni giorno che passa c'è qualche decimo in più. L'ho detto diverse volte all'Amore della mia Vita... ma perchè mai dobbiamo farci del male del tutto gratuito con un termometro in camera da letto? A questo punto ho paura perfino di addormentarmi! Ma Lui dice che va bene così perchè almeno ci rendiamo conto... e possiamo a giusta ragione lamentarci e sbuffare con "equa" intensità, aggiungo io.
Comunque oggi dopo una mattinata di tipo "sahariano", ad un certo punto il cielo s'è velato di nubi non proprio scure, quelle che mia nonna chiamava "nuvole di calore" e che in teoria non minacciano pioggia. Del resto le previsioni  non mettevano precipitazioni nella nostra zona, quindi eravamo pronti ad un pomeriggio coperto e nulla più. Abbiamo portato anche Biù Biù dalla dottoressa per il vaccino annuale e s'udiva in lontananza ogni tanto solo qualche brontolio.
 "...temporale sulla costa... nooo, qua non piove di certo!"
Beh, se lo diceva Lui, l'Amore della mia Vita potevo esserne certa... "Fidati, lo sai che di queste cose me ne intendo. Quando andavo a pesca..."
Ah... quando andavi a pesca,  cioè 40 anni fa! E da allora quante cose sono cambiate!? E son cambiati pure i temporali, gli acquazzoni estivi e il loro modo di presentarsi.
"Ma no, vedrai... anzi dopo facciamo fare una lunga passeggiata a Biù Biù".
Giusto... perchè no?
Tornati a casa per rinfrescarci un po', eravamo sul punto di uscire di nuovo quando le "nuvole di calore" sono diventate scure, poi rossicce, s'è levato un vento del tipo a mulinello e goccioloni prima radi poi più frequenti  hanno cominciato a cadere. Pioggia e polvere entravano dalle finestre aperte e abbiamo avuto il nostro bel gran da fare per limitare i danni di questo "simpatico" temporale estivo. Dopo dieci minuti la situazione è tornata sotto controllo.
"Abbiamo fatto bene a non uscire... te l'avevo detto io!"
Certo... come no?!

lunedì 2 luglio 2012

Se si riesce a riprendere là dove si è smesso, allora si potrà dire che si ricomincia davvero.
Passerà del tempo ma ha poca importanza quando ci si renderà conto che Tutto è come prima se non meglio.
Per me son passati due anni esatti e la domenica odierna è sembrata la seguente ad un'altra, appunto di due estati  fa.
Il giorno precedente al ricovero per il primo intervento, come al solito ero stata alla prima messa del mattino poi al cimitero a far visita alla tomba di mia madre ed anche al Parco dei ricordi dov'è sepolta la mia cagnolina Betty. Avevo tanto pianto allora... ero impaurita ed angosciata, non sapevo come sarebbe andata a finire. Poi per fortuna è andata come si sa, però poco è cambiato perchè ero rimasta tra l'attonito e l'imbambolato come Chi vive in un continuo dormiveglia.
Dopo la dimissione dall'ospedale non ero più riuscita ad alzarmi presto al mattino, soprattutto la domenica e così avevo perso le abitudini di sempre. Qualche volta cercavo pure di farmi forza ma era come se un'improvvisa debolezza mi prendesse... e non era solo debolezza fisica. Allora, seduta al letto per qualche minuto mi lasciavo andare indietro di botto ripiombando in un sonno profondo.
Così per due anni...
Ieri mattina poi, a causa del gran caldo di questi giorni  m'è venuta spontanea e logica l'idea di alzarmi presto stamattina per poter uscire senza sofferenza e riprendere così le vecchie abitudini domenicali.
Garantisco  che è avvenuto tutto quasi senza pensarci, probabilmente se l'avessi fatto mi sarei lasciata andare indietro anche stamane. E invece così non è stato e nel momento stesso che sono stata in piedi ed ho acceso la macchinetta per il caffè mi sono resa conto che stavo "svoltando l'angolo".
Finalmente!
Si fa un gran parlare, poi basta un semplice gesto come schiacciare un tasto, quello appunto della macchinetta e tutto cambia prendendo la giusta via.
 E come per incanto senti una forza nuova  che ti prende, ti torna l'entusiasmo per le piccole cose e non accusi la stanchezza più di tanto.
 Neppure la calura ora mi sta poi così antipatica perchè faccio il confronto con gli anni passati, quando "per merito" della chemio non avevo mai caldo, e mi rendo conto che fortunatamente anche se un tempo non avrei pensato fosse stato possibile... SONO TORNATA NORMALE... COME UNA VOLTA!

domenica 1 luglio 2012

Questi ultimi due mesi sono stati d'intenso "andirivieni".
Arrivava l' "Uno" e dopo un po' l' "Altra"...
Andava via l' "Altra", restava l' "Uno" e dopo un po' un' "Altra" ancora arrivava... mentre a tratti l' "Uno" andava e veniva. Mi pareva d'esser su una giostra!
Mi sono stupita anch'io d'aver retto a tanto dopo neanche un mese dall'ultimo intervento. Sarà stato merito dell'anestesia non ancora ben smaltita... chissà!
Oggi... l'ultima "partenza", almeno per il momento, e subito dopo... il "vuoto"... come sempre.
Mi ritorna il detto antico, retorico e stantio, "Partire è un po' come morire", e mio malgrado perchè detesto le frasi fatte, devo dargli ragione. Non muore però solo Chi parte ma pure Chi resta e quel "vuoto" dentro che lascia una vaga sensazione di smarrimento ne è la prova.
Che farci? Sarà anche questo un segno di quanto tutto nella Vita sia precario e passeggero, dalle piccole alle grandi cose...
Me lo ripeto ancora una volta, anche stasera come due settimane... un mese, due mesi fa... ma ormai sono sempre più convinta di essere "incurabile" perchè non riesco a "proteggere" questo  mio "sciocco" Cuore che punta i piedi, s'abbarbica e non molla fino a sentirsi debole e stanco ogni volta, quando sente venir meno la stabilità di ciò che prova.
Eppure la colpa non è di alcuno... deve andare così, e magari per non essere proprio categorici, diciamo che il più delle volte potrebbe andar meglio se ogni forza fosse in equilibrio con le altre.
 Cosa difficilissima, perciò... Cuore mio, anche se compito tuo non è... ragiona, e pur tutto incerottato, continua ad... andar per la tua strada.