martedì 31 dicembre 2013

Messaggio di fine Anno...

Manca davvero poco, e anche quest'anno passerà all'archivio.
Come al solito non se ne parla bene... c'ha deluso, soprattutto non è venuto incontro alle Nostre aspettative.
Ma... sinceramente parlando, ce n'è mai stato uno di anno al "top"? Al massimo qualche volta è andato meglio del previsto... poi nulla più!
Il "non accontentarsi" o ancor peggio... "lamentarsi" è una caratteristica propria dell'essere umano che così facendo rende ancora più grande il malessere autentico sia pure giustificato.
Perché in questo preciso momento storico, i "disagi" (tanto per usare un eufemismo) ci sono e tanti... e, vogliamo dire... Noi cerchiamo anche di aggiustarcela questa sconfortante realtà quotidiana, ma "Chi di dovere" almeno si passasse una mano sulla coscienza (per il Suo bene dopo averla ripulita alla meglio) e trovasse un briciolo di buon senso per... tacere.

Messaggio di fine anno... a gruppi unificati

Tra qualche ora il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano celebrerà la nascita del nuovo anno con il solito discorso ben augurale a reti unificate.
Lo rivolgerà naturalmente a 60 milioni di italiani che per definizione dovrebbero stare incollati al video e sentirsi la sequela di ciò che ancora devono fare per dare un calcio alla crisi, in barba ai 48 mila euro di stipendio  percepiti al mese da questo distinto signore anziano che dovrebbe accudire invece i pronipoti ai giardinetti pubblici, visto che a quell'età gode ancora di ottima salute.
C'è da chiedersi.....e l'80% di questi nostri compatrioti oscureranno la TV, così come era stato promesso dalla linea degli intransigenti organizzati oppure applaudiranno compiaciuti all'ennesima presa in giro che verrà somministrata dal primo cittadino della Repubblica anche nell'ultimo giorno dell'anno?
Sarà molto difficile che cassaintegrati, mobilitati, esodati, trombati, licenziati, alluvionati, terremotati, accidentati, disastrati, carcerati, espatriati, scoglionati e per non parlare poi dei disoccupati digeriscano almeno il 2% di ciò che dirà Napoletano.....brucia troppo l'offesa senza precedenti di tutto quello che succede, concussioni, corruzioni, malversazioni, ruberie, finanziamenti illeciti ai partiti, pensioni e stipendi d'oro, tangenti, conflitti di interesse, prostituzione, falso in bilancio.....e in più tasse, tasse....e poi sempre e solo tasse, balzelli, gabelle, accise, imposte, contributi....e poi aumenti, aumenti....sempre e solo aumenti sistematici ed estenuanti....tutto sulla nostra pelle....scaldata e ustionata.
E gli ammalati dove li vogliamo mettere? Ho lasciato spazio per ultimo a questa categoria che ci vede esposti in prima persona insieme alle nostre famiglie in una rincorsa al farmaco e alle prestazioni sanitarie senza precedenti, a fronte del taglio indiscriminato di spesa e servizi operata da governi dissennati di irresponsabili degli ultimi anni.
La tutela del malato sotto tutte le sue forme è un rischio che questi politicanti non possono correre se no sarebbero costretti a ridursi gli emolumenti, allargando il cordone della borsa.....e allora, alla faccia del servizio sanitario nazionale, chi vuole la salute deve pagarsela di tasca propria.....non vale più nemmeno mettersi in coda.....
Dopo una tambureggiante propaganda si scopre adesso che il metodo stamina conteneva solo un mucchio di carta bianca mai scritta, nessun appunto, nessuna ricerca....solo il "fai da te" che verrà discusso nelle aule di tribunale.....e che dire dei vaccini antinfluenzali il cui contenuto, a detta di alcune case farmaceutiche, sarebbe costituito da un cocktail di cellule tumorali studiate per affossare le categorie a rischio e favorire quindi una sorta di selezione naturale.....e i Telethon milionari da 10 anni a questa parte che avrebbero dovuto favorire lo sviluppo della ricerca, che esito hanno mai prodotto?
Il cancro è sempre lì, le malattie degenerative avanzano a passo di carica......nemmeno il tanto sbandierato vaccino anti prostrata è stato mai prodotto.
Ma siììììììì...... chi se ne frega se 300.000 persone l'anno si ammalano di tumore alla prostrata.....tanto la falsa libertà produce il web e la sua catena di Sant'Antonio che protegge e cura (????) tutti dal cancro o da altro secondo lo schema delle corporazioni.....il passa parola e una mano lava l'altra, oltre ai vari metodi ufficiali e/o alternativi.
In questa società di stabili precari.....il Presidente degli italiani quale messaggio vorrà trasmettere e con quale coraggio poi.....vessare un popolo di vessati che entro maggio subirà tra capo e collo anche il nuovo registro delle famiglie, il redditometro e lo spesometro?
Io naturalmente non spenderò il mio tempo ad ascoltare Giorgio, avendo altro da fare......forse mi dedicherò a studiare e a capire il fenomeno di Daniela Santanchè che recentemente ha dato origine......ai Santanchiani, cioè coloro che professano la sua stessa fede politica e che vorrei sapere chi c..zo sono......
Auguri di buon Anno da un figlio del popolo a tutto il suo popolo.
 - ENZO SANTORSOLA -

In tutto questo marasma però, di quest'anno qualcosa, anzi qualcuno da salvare c'è... è il "Nostro" Papa Francesco, davvero il Papa di Tutti... di Chi crede o meno... degli emarginati, delle "madri nel peccato", di qualsiasi tipo di coppia... di quelle appagate, o che tirano la "carretta" o anche di Chi quella carretta l'ha buttata giù per sempre.
Quest'uomo è venuto dall'"altro mondo" per renderlo veramente... unico, l'unione felice e ben riuscita di un "sacro" senza false ipocrisie con il secolare che dovrebbe tendere al bene comune e all'onestà...
 E' speranza anche questa.
Una figura bianca, eterea nell'immaginario che incarna l'"essenziale ma fattivo".

domenica 29 dicembre 2013

La casa senza finestre

Uno sgabello sulla sedia, col rischio pure di cadere e farti male sul serio... per essere all'altezza, e non hai nemmeno una scala o pensi di non averla... di quelle normali assai comuni.
E' così che mi sento a volte, inadeguata e priva dei più semplici elementi per arrivare... dove vorrei, almeno a capire.
E l'anima diventa come una "casa senza finestre", grande abbastanza per tanti sentimenti ma priva di quella "luce" che serve ad illuminarli e della possibilità che dall'esterno appaiano visibili.
Allora... perché tanto affanno?
Me lo chiedo e a tutti i costi cerco una risposta, senz'altro ce n'è una... sono certa.
Ed è strano che nel preciso momento in cui mi pongo la domanda... questa mi arrivi pronta, immediata... con una telefonata per la prima volta e inaspettata.
"... riconosci la mia voce?!... sei la prima persona che ne è stata capace senza averla mai sentita. Ti chiamo per anticiparti i miei più affettuosi e sinceri auguri per l'anno che verrà. Che sia migliore per tutto, perché di tutto abbiamo bisogno... di salute, bontà e sorrisi e tanto altro... Te lo auguro di vero cuore. Sai... Noi non siamo diversi da quelli con cui ci rapportiamo e d'altra parte uguali sono anche Loro per Noi, ma poiché siamo esseri umani c'è sempre qualcuno che sembra lasciare nel Cuore un'impronta più profonda. Tu... per me sei così... lasci un tocco pulito..."
Se oggi nemmeno dalla crepa più nascosta era riuscito ad infilarsi un raggio di luce, stasera hanno raggiunto l'intento le stelle.
Un "Augurio a 10 stelle" che mi è giunto inatteso e all'improvviso, e che voglio donare a TUTTI, veramente Tutti... a Chi mi apprezza e a Chi non mi considera neppure... a Chi mi vuole bene davvero e a Chi solo lo crede...
Va bene lo stesso, va bene sempre... finché ci sarà uno scambio ed il confronto.

sabato 28 dicembre 2013

Natale... davvero!?

Natale, solo ieri...  eppure già archiviato come un passato che non riguarda più.
 Per me è sempre stato così, anche se negli ultimi anni tale festa l'ho vissuta in modo accorato per un flash-back inevitabile... quasi forzato. E forse sarà questo anche il motivo per aver desiderato prima che passasse in fretta tutto quanto.
Ma ad un certo punto un qualcosa è cambiato e... come ho detto più volte... è stato il Natale a venirmi incontro con segni che solo il mio Cuore poteva intendere.
E così anche quest'anno...
Quest'anno la mia Vigilia di Natale potrebbe essere considerata nella migliore delle ipotesi, atipica se vista in un'ottica che fa della tradizione un "copione" trito e ritrito, fatto di buonismo low cost in termini di sentimenti e disponibilità. Perché... essere presente ad un funerale per libera scelta non è certo visto dai più come cosa tanto normale. Avrei potuto esimermi, nessuno avrebbe replicato di sicuro nemmeno notato... non ho semplicemente voluto.
Quando si è insieme su una via e la si percorre con la dinamicità e le pause imposte dal cammino, se qualcuno si ferma perché è stanco e addirittura si comprende che non potrà più riprendere la strada, non è che si tira avanti senza voltarsi... chiedere perché, far finta di niente.. "Sostare" è quasi d'obbligo, altrimenti meglio sarebbe stato andare da soli, convinti erroneamente della propria instancabilità.
Mettersi in gioco con la forza della condivisione e del sostegno implica grande responsabilità, non chiede nulla in cambio... eppure tanto se ne ricava in guadagno. Te ne accorgi dopo, quando fai i conti con Te stesso e vedi che quel che c'è intorno è dell'esistenza vera l'equivalente in spiccioli.

martedì 24 dicembre 2013

Caro Babbo Natale...

Beh... che volete farci, ad una certa età cambiano le prospettive e di conseguenza i desideri.
Ma poiché ad una certa età è noto pure che si torna bambini... Chi dice che non si può scrivere una letterina a Babbo Natale? 
Non una comune letterina, ma una assai speciale... che va controcorrente... come questa...



Letterina di Natale
21 dicembre 2013
Caro Babbo Natale, vorrei ricevere anch’io i tuoi regali, ma siccome so che per me non avrai tempo, quest'anno ho deciso di chiederti ciò che NON VORREI MAI CHE MI PORTASSI, caso mai ti venisse in mente di farlo: 1) una macchina nuova, perché farei fatica a mantenerla per il bollo, la benzina e l'assicurazione; 2) una casa più bella e più grande, perché non potrei pagare l'IMU, la TARES. LA TARSU, la IUC; 3) un cabinato lungo appena 12 metri, perché non potrei pagare il nolo per l'ancoraggio in un porto, il kerosene e le spese di manutenzione della barca, oltre allo stipendio dell'equipaggio; 4) un “gratta e vinci” natalizio di 3 euro che mi faccia vincere una cospicua somma di denaro, perché non saprei come gestirla, tanto meno come spenderla; 5) una vacanza ai Caraibi o sulle nevi di Saint Moritz, perché non saprei come mantenermi in piedi sugli sci e colerei a picco in acqua non sapendo nuotare; 6) di non fare mai parte di un partito politico per le gravi conseguenze che la mia onestà e la mia onorabilità subirebbero; 7) di campare sino a 100 anni, in quanto mi accontenterei di molto di meno purché sano e lucido di mente. Se proprio non puoi fare a meno di passare dalle mie parti e ti avanza qualcosa nel fondo della tua gerla, ti prego se puoi di farmi trovare : 1) Un pasto caldo quotidiano, dati i tempi, a me e alla mia famiglia; 2) Un posto di lavoro stabile per i miei figli e la sicurezza di cui hanno bisogno per poter generare altri figli ed aiutarmi ad essere nonno; 3) Un po di pazienza in più che mi aiuti a tollerare tutte le situazioni difficili che si prospettano giorno per giorno; 4) Un po di speranza in più da trasmettere a tutti quelli che stanno molto peggio di me e che stanno perdendo la fiducia; 5) Un po di futuro da regalare concretamente a chi crede di essere arrivato in fondo al suo cammino di vita; 6) Qualche parola gentile e sincera da poter dare e ricevere in un mondo ormai inquinato dalla falsità e dall' ipocrisia; 7) Qualche amico in più che mi ascolti e che non pensi solo ai suoi problemi ma che mi ricambi il suo affetto;
8) Un po di sollievo a chi soffre nel corpo e nella mente e non riesce a trovare un rimedio. So di aver fatto qualche volta il monello, di aver fatto arrabbiare qualcuno che per questo non ha gradito, di aver cancellato alcuni amici e di essere stato a mia volta cancellato, di aver detto alcune verità che non andavano dette, di aver espresso pensieri e riflessioni che hanno irritato, di avere assunto delle posizioni scomode e difficili da condividere, di aver alimentato anche qualche polemica, di avere raccontato storie assurde ai limiti della credibilità però autenticamente vere. Posso dirti però se vuoi, di non avere mai raccontato bugie, di non avere ingannato mai nessuno, di essere stato sempre solidale con tutti, di non essermi mai intromesso nei fatti degli altri, di essere stato sempre in buona fede, di aver fornito in ogni circostanza tutto il mio aiuto e la mia collaborazione, di aver cercato in lungo e in largo amici che mi contraccambiassero e……di non essermi mai ficcato le dita nel naso. Se tutto questo non è sufficiente ti prometto che il prossimo anno, grazie anche a qualche nuovo amico che ho scoperto compatibile, mi presenterò in maniera diversa, con più pregi e meno difetti. A te e a tutti un mondo di bene……Buon Natale.
Enzo Santorsola

All'età in cui si torna bambini ci accorgiamo che dopo tutto non ci si è fatto mancare niente... ma proprio niente, per questo le pretese non sono poi tante. Però le "esigenze"... quelle si, non mancano... poche ma grandi. Sarà come desiderare la luna o pretendere che si avveri un sogno impossibile... comunque non importa perché continuare a... desiderare e sognare non è vivere di illusioni, almeno non sempre...e smettere di farlo equivale a non sperare più nell' Uomo e nel futuro che l'attende.
Un AUGURIO grande raggiunga Chi leggerà questa pagina... che la speranza non sia solo una parola per l'occasione, bensì uno spirito autentico che si rinnova ad ogni memoriale della Natività.

BUON NATALE... davvero.



sabato 21 dicembre 2013

Un ascolto a... 360°

... e ricavarne sorrisi, oppure lacrime e sorriso insieme, perché è sempre così che si finisce, con la stupenda "curva" sul volto, seguendo la quale cambia il corso del destino nel momento esatto in cui lo si vive. Almeno nell'immaginario, almeno con la forza della Mente... ravvivando la speranza con il potere della determinazione.
Considera la preziosità di ogni giorno, ho letto qualche tempo fa... ed ora  lo ripeto di continuo, come fosse un mantra o un promemoria prima scritto e poi a forza mandato a mente, non solo per non dimenticarlo bensì farlo proprio quasi fosse convinzione innata.
Che lo diventi... perché è tutta qui la chiave di volta.
Oggi in reparto grandissima confusione, più del solito... un andirivieni, le attese senza fine e quel "caldo" tipico d'ospedale che fa sentire febbricitanti. Ma il "sorriso" è d'obbligo, di esso Ti vesti, e dopo un po' non Ti accorgi nemmeno di averlo indossato perché dovevi... lo senti e lo vivi.
Sono arrivati anche gli altri volontari per distribuire pensierini e dolcetti ai pazienti... avrei dovuto aggregarmi a Loro, avrei dovuto farlo... ma sono rimasta indietro, trattenuta da Chi "si stava raccontando", non potevo troncare un discorso già a fatica iniziato, incoraggiato dalla normalità di un atteggiamento che non vuol strafare ma semplicemente condividere.
Si condivide il dolore ma anche le gioie piccole che fanno unica un'esistenza... si raccontano le proprie storie, quelle che sono in essere e le "trascorse"... come la mia.
E alla fine provare una grande tenerezza parlando del Natale e poi sentirsi attribuire un complimento assolutamente originale anche se legato al contesto del momento... "Amica mia... per me sei persona speciale, sei TU... il presepe..."

giovedì 19 dicembre 2013

Un buon investimento



Perché fortunatamente il trascorrere del Tempo non fa solo invecchiare... come buon patrimonio concesso a Tutti, se ben investito fa ricca l'emotività e rende matura la persona.
Il percorso iniziato poco più di tre anni fa, quasi per caso e senza rendermene perfettamente conto, mi ha portato lontano, e oggi, avendo raggiunto un congruo numero di ore di volontariato in reparto, sono passata da volontaria a socia dell'Associazione Volontari Ospedalieri.
Mi sento ancora intimidita da quel camice... un camice non fa la differenza ed è il Cuore che conta veramente, eppure... paradossalmente mi sembra di fare un abuso... forse perché fa troppo "ospedale", sa di scienza e medicine ed io con la prima ho poco a che fare e con le altre tanto da voler stare un po' alla larga.
Però alla fine il coraggio non mi abbandona, d'altra parte "il fine giustifica i mezzi" e così continuo a... restare nella mischia.
Domani con due "veterane" e la mia "compagna di banco" faremo di nuovo il giro delle stanze, per distribuire ai pazienti dei pensierini per Natale e per fare festa con caramelle e cioccolatini. L'accoglienza, lo so già... sarà incoraggiante come sempre, perché Natale è sempre Natale, soprattutto per Chi lo sente di più, e lo vive come briciola di speranza gioiosa...un giorno per non pensare ma da "gustare" nella sua completa pienezza.
In questi giorni di attesa non posso fare a meno di pensare all'Amico dai profondi occhi azzurri. L'anno scorso lo avevo rivisto... l'avevo convinto ad entrare nel gruppo g.a.m.a, dove aveva ritrovato il piacere di stare tra persone, come dice Lui... "squisite". Aveva ripreso il sorriso dimenticato per lungo tempo, la fiducia e la voglia di lottare. Ora sembra che sia stanco, tanto stanco... ma non voglio pensare a quello che sarà perché in fin dei conti, davvero nessuno lo sa, e poi le "incognite" di un percorso, quelle si, sono sempre tante e varie.
Lo scorso anno, durante il solito giro prima delle feste al mio esordio ufficiale, in una stanza mi trattenni più a lungo... due donne stavano facendo la terapia, età diversa diversa patologia ma sentimenti ed emozioni simili che le rendevano quasi uguali. La tenerezza che suscitava la più anziana, con i Suoi numerosi "accadimenti", il "pudore" di farsi vedere così... senza capelli, l' "aspettativa" che dava a se stessa col pensiero di prendere una parrucca, quasi si scusava, "... giusto perché arrivano le feste, dalle mie nipotine signorinelle voglio farmi vedere bella e in ordine", e Suo marito... dolcissimo signore... che le diceva, quando per un po' le si affacciava il pensiero di un prezzo troppo alto per uno sfizio pretenzioso alla Sua età... "... ma non preoccuparti, l'importante è che Tu sia felice."
Un anno fa... quel giorno fu il mio nuovo inizio... domani ne segnerà un altro, diverso solo per l'entusiasmo più grande e la speranza crescente, motivata e assai di rado dubbiosa.

martedì 17 dicembre 2013

Il Sistema

Più volte parlando della Vita ho fatto riferimento al "puzzle", ravvisando in essa gli eventi che in successione rapida o meno, vanno ad incastrarsi perfettamente tra loro fino a delineare prima e a completare poi l'esistenza di qualsiasi essere umano.
Un solo tipo d'incastro per Chi è già unico e irripetibile.
E se è così mi viene da andare anche oltre e sostenere che necessariamente atteggiamento ed azioni vere e proprie di ogni uomo diventano "tessere" di un altro puzzle, simile o "in scala" a quello senza limite della Vita.
In termini semplici e forse più chiari... perché tutti i pezzi combacino alla perfezione occorrerà farsi parte di un tutto, "integrarsi" in un sistema, anche se non tutti i contorni sono abbastanza lisci e favorevoli. Non intendo comportarsi da "pecore" o scendere a compromessi, ma intelligentemente avvalersi delle proprie capacità perché pur essendo parte di un sistema non ci si annulli, anzi si diventi come "lievito madre" all'interno della "massa".
Perché questo lungo preambolo?
La "malattia" prima e tutte le esperienze che da essa sono derivate, mi hanno posto di fronte a me stessa, anche a fare i conti con me stessa... a pormi tante domande di cui solo a poche sono riuscita a dare risposte convincenti. Ad un certo punto perciò ho dovuto guardarmi dentro... e mi sono riscoperta uno "spirito libero", e come tale avrei voluto andare, non solo per un anno e mezzo come è stato ma per sempre. Però se sulla strada che si percorre gli impedimenti sono tanti, "greggi" rallentano il cammino o ancora s'incontrano spiriti falsamente liberi e solo per convenienza, allora qualcosa si deve pur fare se si intende arrivare dove si vuole. Accodarsi per accordarsi... entrare per operare, senza alcuna intenzione di scardinare un "sistema" ma modificarlo solo un po' con la forza dell'esempio positivo.
Forse all'inizio si passerà inosservati, poi qualcuno noterà "il tutto" come elemento di disturbo... e poiché ciò che è bene lascia sempre il segno, visibile o invisibile ma che pure si porta lontano, qualcosa piano piano muterà e gli effetti si vedranno e saranno ancora più grandi, incredibili da inquadrare all'interno di un sistema. Parola che ridotta a semplice vocabolo nella maggioranza dei casi risulta essere poco meno di una parolaccia.

sabato 14 dicembre 2013

Una dolcissima coppia

Io... e il mio sorriso, la scatola con le caramelle... e la sua "dolcezza".
Il primo, indispensabile supporto della seconda perché è impensabile offrire dolcezza con l'espressione fredda o ancor peggio amara. Ci può stare l'ironia ma una serenità di fondo non può mancare in un progetto che mira allo star bene e soprattutto al benessere di Chi ci è prossimo.
E così vado... con la certezza dell'approccio giusto a Cuori... inconsapevolmente sereni.
Qualche giorno fa sono capitata in una stanza dove per un po' ho pensato che forse avrei fatto meglio a dimenticarla la mia scatola...
Una coppia... Lei, sdraiata sul letto ma sorridente come nulla fosse... Lui, seduto accanto alla finestra, le due mani appoggiate su un bastone e l'atteggiamento da scettico con l'aria burbera.
"... una caramella?", ho chiesto alla paziente, mi ha risposto Lui... " no, Lei no... è diabetica!", allora ho cambiato direzione... "allora, prendetela Voi, una caramella. Vi va?", "... stiamo a posto, peggio che andar di notte!...", mi ha risposto in tono sornione e con una punta di sfida. "Ma ho anche le caramelle senza zucchero...", "No... e Chi Vi crede?!... non perché Voi dite stupidaggini, ma lo sapete che non esistono caramelle senza zucchero?... un poco un poco ci sta sempre... e a NOI... ci fate il danno."
No no no... per carità, ho pensato ed ho abbassato la scatola per elevare al contrario l'attenzione.
"U vede' che c'ho qua?!", e senza aspettare la risposta si era alzato il maglione sotto il quale portava una sorta di aggeggio tanto simile alle radioline di una volta... questo a destra, a sinistra invece si intravvedeva un cavetto, molto probabilmente collegato alla "radiolina". "Porto il pancreas artificiale... è un regalo che mi ha lasciato un intervento al cuore dieci anni fa, e da allora sto sempre in mezzo alle malattie... questa è solo una. Fra macchinette che si vedono e quelle che non si vedono, sai come mi chiamano?... l'uomo bionico. Poi un giorno si è ammalata pure mia moglie... ", e rivoltasi a Lei ... "... eri invidiosa, è vero, dei miei mali?"
"Non si tratta d'invidia, Amore mio... è che io Ti amavo e T'amo troppo..."
E' come dire... due malanni, un solo Cuore ovvero... dolcezza che non ha bisogno di altro.

giovedì 12 dicembre 2013

Camminare con tre gambe: la speranza della normalità apparente

Distribuire caramelle... sorridere e far battute come fossi altrove e non lì.
Muovermi tra facce appese e volti rassegnati e pur sereni, come fosse normalità o un aspetto solo un po' diverso di essa.
All'inizio, quando questo mio ruolo venne ufficializzato, mi sentivo a disagio non poco, il camice... le regole  e determinati schemi mi imponevano un distacco forzato dal contesto umano. Prima non mi era mai successo perché mi consideravo ed ero considerata... una facente parte del tutto, così ora non avrei mai voluto dare un'impressione diversa e per questo già dal momento in cui facevo ingresso nel reparto, percorrevo quel breve tratto che portava alla camera dove mi cambiavo, rapidamente quasi in fretta... che nessuno potesse pensare o dire... è arrivata una delle volontarie... e al contrario e al massimo, molti passassero tra loro voce... eccola, è Maria.
Ieri mi ero fermata in corridoio a parlare con un paziente, tra l'altro fratello di una mia vecchia compagna di scuola e perciò tra Noi tanta affabilità e antichi ricordi... quando mi son sentita tirare per la giacca.
"Ciao... bella ragazza!"... beh, il complimento era bello quanto esagerato, ed io sperando che nessuno avesse ascoltato, ho sdrammatizzato la cosa,"... magari!...ma la vedo improbabile una ragazza sessantenne...", e intanto ho ricambiato con un ampio sorriso... quasi una risata sottovoce.
Il paziente di poco prima, allora è intervenuto... "dai, non sminuirti... sei una giovane adulta", e questa espressione ha messo d'accordo Tutti... anche quelli che io pensavo, speravo non avessero sentito.
Una battuta, un'espressione... la gioia di ritrovarsi o incontrarsi per la prima volta. Situazioni di assoluta normalità che appaiono ancora più naturali in un contesto del genere dove non necessita alcuna forzatura, perché chiaramente è noto a Tutti... che il "bianco" è bianco e il "nero" è nero, e perciò non si deve dimostrare proprio niente a nessuno.
Così, sono entrata poi in una stanza... e dopo aver raccontato un aneddoto di "vita vera" ad un paziente che ogni volta trovo a giusta ragione tanto triste, ho visibilmente gioito nel vederlo sorridere e mangiare la caramella che di solito lasciava sul comodino.
"... bravo, oggi l'hai mangiata!", "si... oggi si, perché mi sento a posto..."
Forse l'aveva colpito la mia... "storiella"... di atteggiamenti fuori luogo nella più totale normalità.

martedì 10 dicembre 2013

Metodo

No... con te non se ne parla proprio. Sei troppo legata ad un metodo fisso.
Un'espressione tante volte sentita, buttata lì... un po' per darsi scusante o un alibi, molto più spesso per scaricarmi con tre parole e in più un bel senso di colpa sul "groppone"... naturalmente il mio.
In altre occasioni poi il "metodo" ritornava ma con un significato tutto diverso...
Per riuscire ci vuole metodo... e risultava una forma di rimprovero o ancor peggio una solerte se pur edulcorata constatazione che sfociava in un premuroso invito a lasciar perdere... così combinata non sarei riuscita nell'impresa. E così per i tre quarti della vita sono stata combattuta... tra l'essere noiosa perché eccessivamente legata al metodo e il non riuscire a portare a termine niente perché sprovvista di un vero e proprio metodo. Probabilmente le "due cose" hanno convissuto in me, integrandosi e poi annullandosi a vicenda, in modo che... in effetti poco o niente ho combinato al di fuori dell'essermi realizzata come moglie e madre... e anche in questo campo forse avrei potuto fare di più e meglio.
 Chissà!?
A suo tempo mi mancò quell'autodeterminazione che poco si cura delle opinioni altrui e fa sì che uno crei il "Suo Metodo"... personale, speciale ed incredibile... che non può funzionare con altri se non con Lui e perciò... esclusivo.
Tante volte ripeto a me stessa che certamente avrei continuato a... procedere sempre allo stesso modo per quest'altro quarto di esistenza, se non mi fosse venuto in soccorso il Cancro, il mio "benevolo avversario di vita". Mi ha sconvolto, stravolto... costretto ad "allenamenti forzati" per bruciare i tempi.
Ed ora non meraviglia più nessuno vedermi fare tre, quattro "imprese" insieme.
Una mescolatina al ragù sul fornello... una frase venuta giù di getto... una "tenerezza" da infiocchettare e quando ci sta, perché può anche capitare... un orecchio al telefono.
E mi si perdoni per l'ennesima volta il gioco di parole...  in tutti i sensi, ogni senso impegnato per dare sempre un senso nuovo a questa vita che ora davvero amo.

sabato 7 dicembre 2013

Ma si... "tiri la vita"? Vuol dire... che non ce la fai!

E dopo che con interesse hai sentito conferire per tre ore di tutto ciò che "tumor comanda", capita che vai a far la spesa e incontri la persona giusta, nel senso che di giusto e anche frequente ha l'uso di segnarsi con la croce... soprattutto quando di "tumor si parla".
"Come va?", le chiedo sorridendo dopo averla salutata.
"Eh... come va?... si tira. Finché c'incontriamo, va anche bene. Dopo tutto... che possiamo fare!?"
Imponendo a me stessa un certo tono serio, Le ho chiesto allora se fosse successo qualcosa...
"Noo, ringraziando Dio... no, ma sai com'è... la vita..."
In quel momento mi son detta... è meglio contare fino a 10... ed ho preso a farlo, ma arrivata a 5... non ce l'ho fatta più ed ho esclamato... e lo vieni a dire proprio a me?... e poi di nuovo... 6... 7... 8... 9... 10... per non aggiungere... e meno male che ringrazi Dio!
Ammesso che LUI gradisca ringraziamenti fatti così col beneficio di inventario o dubbio, della serie mi va bene questa cosa ma quell'altra no, e perché poi... se mi comporto sempre bene e osservo le feste comandate? Come se la vita all'inizio fosse data in dotazione in qualità di "scheda punti"... da riempire nel corso di tutto il tempo per ottenere il "premio finale", quello ambito, e diversamente... per Chi fosse sprovvisto di virtù e pazienza, la possibilità di completarla parzialmente e averne in cambio... premi di consolazione.
Ma come si può pensare a questo modo, rendere grazie a Dio con un occhio aperto a ciò che soddisfa e l'altro chiuso a realtà scomode e dolorose? E magari ci si considera pure bravi a viverla questa specie di vita... part-time..
"Allora... Ti saluto, ci vedremo ancora credo... prima di Natale, per farci gli auguri..."
"Certamente... in chiesa o qui...", mi ha risposto, aggiungendo poi... "meglio qui... che in farmacia!"
1... 2... 3... 4... 5... e a seguire, per evitare di replicare con un... meglio in farmacia che ... al camposanto!

venerdì 6 dicembre 2013

E se siamo vivi... viviamoci 'sta vita!

E' una vita la mia che a guardarla dal di fuori, quasi non ci si crede. Più che altro è il mio "atteggiamento" nei suoi confronti, appare strano contrario al pensar comune, fatta eccezione per pochi.
L'Amore della mia Vita lo definisce... "reversibile", da un lato o dall'altro va sempre bene, almeno per Lui... e meno male, e per me... ovviamente.
Così... ieri ho ottenuto un'altra proroga di sei mesi, e per festeggiare mi son fatta fare una bella... lavata di testa e un taglio corto corto che ancor più valorizza la "polvere d'argento" sui miei capelli... poi una rapida visita al centro commerciale, qualche legnetto nuovo per il presepe, e dopo a casa... per concludere la "mia giornata", immagine al positivo/negativo come il fotogramma antico di una pellicola in bianco e nero.
Eppure la mia Vita è a colori!... e più si contrasta con quel che c'è intorno... ancor più spicca e diventa vivace.
Sarà puro e semplice istinto di sopravvivenza?... o nel cozzare, uscendone a volte acciaccata, realizza che pur così è reale e valida?
A tal proposito, sono stata nel pomeriggio ad un congresso di oncologia... i Nostri medici avevano invitato noi, volontari... un po' per far numero ma pure per saperne di più, perché non guasta affatto. E in verità tante cose in più abbiamo appreso... e tra diapositive e diagrammi... casi clinici e ricerche... pure sono diventati ancor più familiari, antracicline e taxani, trastuzumab e pertuzumab... non vuoti termini o solo nomi di farmaci, ma segni di identità di un mondo che comunque appartiene a Tutti... a Chi è ammalato o lo è stato, a Chi ne parla senza problemi o preferisce mettere la testa sotto la sabbia.
Ora sto qui a scriverne, e pur nella riflessione massima e nel riportare i fatti... mi sento come sempre forse anche meglio. Perché sono reversibile?... o di quel fotogramma antico, il positivo?
Certo e sicuro è che... sono viva, e intendo continuare a... esserlo.
E se siamo vivi... qualunque sia il modo... viviamoci 'sta vita!

mercoledì 4 dicembre 2013

Umili pur nella "dualità" del proprio essere

Avevo pensato in un primo momento di lasciarci un "punto interrogativo"... ma poi mi è sembrato non fosse proprio giusto. Avrebbe aperto il varco ad un "dubbio" ancora più grosso di quello insito nell'espressione in sé, e così ora lo lancio là, questo "enunciato", quasi in tono provocatorio, per dimostrare soprattutto a me stessa, che anche apparentemente incredibile la cosa è vera o per lo meno possibile.
Mi è stato detto da persona con competenze adeguate... la psiche umana rappresenta un mondo oscuro e non pienamente conoscibile, ha dei risvolti entro i quali è impossibile entrare e probabilmente sconosciuti all'individuo stesso. Così che si ritrova ad un certo punto a non essere più UNO, ma DUE... nell'inconsapevolezza assoluta e nel duplice agire.
Ed è scontro continuo pur nell'alternarsi delle predominanze, e finché Tutto scorre nella normalità quasi impercettibile. Poi giungono gli eventi, inevitabili e molto spesso impietosi, e il controllo di questa "dualità" che è insita in ogni essere e lo pervade fino a volte a disorientarlo, si perde.
C'è il dolore dell'UNO, mentre l'ALTRO è sopito, stordito da una realtà che male accetta anzi subisce... poi è la volta proprio di quest'ultimo che, per un naturale istinto di sopravvivenza, "alza il capo" e ribellandosi combatte e nello stesso tempo si protegge con una "serenità" interamente da conquistare, consolidare e confermare. La Vita mette continuamente alla prova questo "binomio" dell'essere, che a fatica si confronta, si sottopone non sempre volontariamente ai "calcoli" dell'Altro fuori da sé, e spesso, purtroppo troppo spesso il "risultato" è sballato. Nonostante l'impegno al massimo, anche quando si era praticamente sicuri che l'"espressione" era chiara, l'"equilibrio" mantenuto... il "risultato" esatto... sicuramente certo.
Il problema è che siamo TUTTI dei "binomi" entro delle parentesi in successione... basterebbe procedere con ordine, eliminandole dopo le operazioni giuste, senza fretta né accavallamenti... e alla fine ogni espressione darebbe l'unico risultato, quello giusto.
"Umiltà" nel chiudere le "parentesi" della propria vita, rivedendo i "punti" trascurati, riconoscendo limiti ed errori... non importa dover ammettere di aver sbagliato, l'importante è riuscire a portare a termine il "compito".
Si sbaglia... si impara... per ricominciare.

martedì 3 dicembre 2013

Contrasti e chiaroscuri di una giornata

La giornata che intendo... non è quella odierna ma alle spalle. Solo per questo forse... riesco a parlarne.
Succede... quando il "carico" si fa forte e pesante, le parole salgono su a fiotti ma poi si perdono nel vuoto emotivo... il cosiddetto, "vuoto pieno".
La mattinata si era conclusa tutto sommato, bene... l'ultimo esame aveva dato l'esito che speravo ed io ero più che contenta, ormai mi aspettava solo la conferma di un'altra "proroga", altri 6 mesi da vivere con le certezze... senza dubbi o ansie..."tanto me l'avevano assicurato che era così!".  A casa di negativo riportavo solo il disappunto per il disagio provato come "testo vivo", in carne ed ossa e vescica a pieno carico, per una specializzanda che aveva da apprendere e come al solito non comprendeva... l' "incisura fetale".
Sarà che... cambiano i medici e gli specializzandi, ma l'incisura è sempre la stessa e là resta.
Poi nel pomeriggio l'incontro col gruppo di auto mutuo aiuto, dopo una sola settimana... perché la gioia di ritrovarsi "Tutti insieme" è sempre tanta e il beneficio per ognuno, grande.
Ma forse perché le ultime tensioni, pur ben gestite si erano accumulate o quell'"aggiornamento" da bollettino di guerra non sempre si è disposti ad accettarlo e metabolizzarlo... sarà stato per tutto questo che... dal "momento di speranza" ne sono venuta fuori troppo presa. A coronamento del tutto la visione di due brevi documentari, "La storia di Ashley e David", e "Nick Vujic - il coraggio di non arrendersi", il primo... una storia di malattia a lieto fine, molto simile a un miracolo, il secondo... speranza allo stato puro, la condizione particolarissima del protagonista, senza braccia né gambe che tiene "stretta in pugno" la Sua vita, nonostante tutto e fa di sé un "miracolo vivente".
Le immagini, le musiche di sottofondo... l'intero contesto mi hanno toccato nel vivo più profondo... le lacrime non più trattenute, sono venute su... lente e non ravvicinate ma capaci di mozzare le parole che sarebbero state. A questo punto meglio è stato serbarle perché non perdessero valore, anzi ne acquistassero altro, arricchito dalla pienezza di un "momentaneo silenzio".

domenica 1 dicembre 2013

Cuori "diversamente" sereni

Se penso al mio stato d'animo, qualche anno fa... nella stessa giornata di oggi e lo confronto con l'odierno... beh, mi sento in autentico stato di grazia.
Sembra quasi impossibile che sia passato poco tempo...davvero l'ho ben ingannato se è trascorso così... quasi senza accorgermene e mai sentire un qualsiasi "peso" a causa della noia.
E dire che noiosi sono stati e restano i controlli periodici, e le attese e i "batticuori" improvvisi... ma tant'è, tutto passa, non importa come... anche l'esperienza più estrema e devastante.
E il mio Cuore, senza ombra di dubbio è venuto fuori non troppo "distrutto", come del resto il fisico, e pure la Mente, ha acquistato quel tocco di positività che non aveva.
Un Cuore diversamente sereno.
A ripensarci, non credo però che il merito di un tale "successo" sia stato esclusivamente il mio. Fortuna, gli incontri giusti durante il difficile percorso, ma soprattutto l'amore di Dio... o forse solo quest'ultimo che ha permesso tutto quanto il resto con un preciso scopo.
Non mi sento assolutamente chissà Chi... ho solo un tantino di sensibilità e 1 grammo di intelligenza, e grazie a questa "dotazione" comune ad ogni essere mortale ho capito che cosa mi si chiedeva, anzi no... ho preso ad andare, così per istinto e non mi sono più fermata. E sulla via ho incontrato tante persone, "quelle per me importanti davvero"... e la cosa ancora continua e sono altrettanti Cuori diversamente sereni che ritrovo.
Qualche giorno fa nel corridoio mi chiama un'Amica che non ho notato perché ero distratta...
"Ciao, vedi?... mi sono ripresa! Non sembro la stessa persona della scorsa settimana, vero? Pensavo sinceramente fosse la fine, e invece... "
Invece sei qui, con lo stesso sorriso con cui mi hai accolto il giorno in cui ci siamo conosciute, quando dopo una lunga chiacchierata mi chiedesti... "in quale giorno della settimana vieni?... che mi faccio fissare gli appuntamenti proprio per quando ci sei tu".