sabato 31 ottobre 2015

TENEREZZE NATURALI


Emoticon heart 
Una normalità che in fondo mi fa stare bene, con qualche picco d'ansia, un cruccio o un dolore che accomuna.
Va bene così, siamo sensibili per costituzione e ancor di più per emozioni vissute e condivise, e viviamo questo Nostro nuovo Presente cercandone il senso in una normalità diversa da quella che fu un tempo.
Sorridente, stupita, appassionata... sempre, vado e spesso cozzo contro una realtà che sorride a stento, si stupisce del tempo che dedico e non perdo, giudica come insana la Passione di una vita per la Vita.
Lascio passare tutto. Questione di punti di vista e vissuti diversi.
Poi col passare delle ore mi accorgo che è rimasto il segno. Per non rimuginare le butto lì quattro righe tanto per dire, e infine ne prendo le distanze. Per superare, e non pensarci quasi più... archiviare al momento, e un giorno forse riportare alla luce caso mai necessità fosse.
Però che desiderio di tenerezze spontanee e naturali... come quelle materne quando da bambini si sta male, come lo scodinzolare del cane mentre devoto e "innamorato" guarda il suo padrone.
Chissà se sono riuscita a rendere il senso autentico di queste mie parole.
Per non farmi mancare comunque ciò di cui forte e immediato sento il bisogno,
qualche tenera coccola me la dedico da sola. Un abito nuovo, l'acquisto di un buon libro... risate al telefono e buona compagnia, per tutta la casa profumo di melanzane grigliate, caldarroste e dolci nel forno. Forse non tutto farò né toccherò una briciola di dolce, ma certo è che mi regalo l' "incipit" di ogni cosa, e basta questo per sentirsi bene.
E pensare che un tempo ho stentato a vedermi, "figura" giusta ed appropriata in più di una "scena" imposta.
E per l'ennesima volta tutti i "fotogrammi" della mia vita scorrono in successione neanche troppo rapida, perché rincorsi da pensieri sempre diversi.
Dove erano finiti i miei sogni?
E' vero, le scelte giuste e sbagliate erano solo mie, ma dov'erano quelli che avevano sempre da ridire, riconsiderare... consigliare?
Cambiavano le situazioni, i ruoli ma io ero sempre lì... a seguire la corrente perché sarebbe stato troppo per me deviarne il corso e quindi andare controcorrente. Pensavo... chissà, prima o dopo qualcosa cambierà, nulla resta uguale a se stesso.
E infatti...
è cambiato Tutto e la "botta di Vita" me l'ha offerta proprio la cosa che era arrivata per minarla questa Vita mia, un tumore. Improvviso, evidente da non lasciare dubbi... doloroso, non mi ha lasciato possibilità e son dovuta scendere in campo per la prima volta da sola, perché IO ho scelto i medici che mi avrebbero curato, IO decidevo se e quando ridere o piangere, IO ho studiato le strategie per sopravvivere senza soccombere.
Finalmente... eh già, "finalmente" perché era una "cosa mia", solo mia di cui per la prima volta potevo "vantare" l'esclusiva.
Così ho continuato a... Vivere, tra alti e bassi, con un po' d'ingegno e fantasia non facendo mai mancare l'ironia, chiedendomi ogni tanto ma non più di tanto...che cosa sarà?
Ma dopo tutto non penso debba preoccuparmi. Sono tornata alla vita, quella normale... con la spesa, le bollette e i soldi che non bastano mai... ma pure con qualche strategia in più che fa ridimensionare questi "affanni" e la capacità di mettere insieme in armonia le due facce di una stessa storia.
Me lo posso permettere, ho in mano la carta vincente... aver recuperato portando alla "luce" l'Altra Me, quella che di tenerezze vive, per Tenerezza vale.

venerdì 30 ottobre 2015

NOTE TRASPARENTI

Emoticon heart 
E' un po' di giorni, si sarà notato... non ci sono stata. Ovvero ci sono stata a metà.
Causa... mancata connessione. O connessione ballerina.
Ma la rete, una volta tanto non c'entra affatto ed è la mia mente soltanto poco "collegata". 
Sono cose che capitano, basta un'occasione, un evento, persino un malinteso e la "centrale" va in tilt. E magari fino a poco prima tutto era tranquillo e sotto controllo.
Che pretesa assurda... sentirsi talmente al di sopra di tutto da poter essere in grado di gestire le situazioni e fare sempre centro... senza sbagliare mai, neanche avere titubanze o turbamenti.
Volutamente ci illudiamo sia così... miseramente crolliamo sotto il peso delle illusioni e responsabilità.
Per fortuna poi, e grazie alla bontà di intenti e alla determinazione, la situazione rientra e si ricomincia, prima timidamente infine sempre più con entusiasmo nuovo.
Certe volte non è per niente facile guardarsi dentro e capire... e quando ci si rende conto di tale e tanta difficoltà prende alquanto lo scoramento, la debolezza si fa largo in ogni arto, s'impossessa di muscoli e nervi... verrebbe di mollare tutto e... sia quel che sia, non importa più.
Poi si raccolgono le forze, si fa una selezione di quelle migliori, le vere e proprie risorse e... si riparte.
Chiamata ad essere veicolo di speranza, quando della speranza ho fatto allora e in seguito la mia ragione di vita, riesco a vederla anche solo nella gioia di un buongiorno al mattino, sempre di fretta però mai frettolosamente.
Una volta come "isola incantata" fu definito il modo mio, tutto personale di affrontare l'attuale realtà. Un post tumore che "riconosce" quel che è stato, l' "accetta" e con cauto ottimismo "sceglie" di andare avanti... sperando.
Mi piacque quella definizione, era favola, rifugio e tranquillità. Serviva ad una persona come me che mai aveva nascosto ciò che le era capitato, anche se ne sentiva il peso, quasi la responsabile dignità.
E spiegava anche il "perché" di un sorriso, tanto speciale... praticamente permanente senza essere stereotipato.
Un "sorriso" appunto da... isola incantata.
Non so spiegare bene che cosa succede, che cosa è successo anche a me... ma con un'esperienza così tutto cambia.
Gli ultimi giorni sono stati così così, avevo scelto il "silenzio" per compagno, ma oggi nel pomeriggio magicamente mi sono ritrovata nella mia isola incantata, dove le lacrime brillano perché preziose, e parole e pensieri diventano "perle".
Il tempo si è concluso... la Speranza finalmente avrà sempre più sorrisi, e non più mera parola farà dei pensieri note trasparenti.

giovedì 29 ottobre 2015

IERI... UNA GIORNATA DA DEFINIRE


Emoticon heart 
E' possibile pure che tutti i giorni siano tali, solo non ci poni pensiero perché si susseguono uguali, senza nulla o quasi da notare.
Nell' alternarsi di luce ed oscurità, sapersi adattare di fatto vuol dire "farsi le ossa", diventare resistenti... come "vaccinarsi" contro malanni sempre più grossi. Almeno si spera sia così.
Ieri in parte e tutta la giornata odierna ho fatto idealmente silenzio dentro e intorno a me, e ho svolto le cose di sempre come fossi da sola... senza parlare, senza ascoltare... come in una "bolla" sospesa a mezz'aria. Davvero ad un passo dal rimettere in discussione tutto, compreso il senso che ho dato alla mia malattia, nel dubbio di prendere in giro me stessa e sconsideratamente continuare a... farlo con Altri.
Dopo tanta luce, quasi "buio pesto".
Nell'oscurità cacciata a forza da eventi che vogliono me spettatrice impotente, con qualche rimorso e tante domande. Ascoltando a tratti parole inutili e formali, osservando sguardi mesti che dopo un po' avrebbero brillato di improvvisa allegria, e poi essere a stento salutata da persone che un tempo sembravano aver gioito con me e in quel momento invece abbassavano lo sguardo.
Francamente non ho saputo dare una spiegazione. Si chiedevano perché, come mai fossi stata risparmiata... io, e la loro amica...no? O mi vedevano già come morta vivente in lista d'attesa?
L'essere umano non riesci mai a capirlo del tutto, forse non ci riesce lui stesso.
Certo ieri è stato così, e sono rimasta perplessa... intristita e rammaricata per l'improvviso acuirsi del senso di precarietà.
Ma ho girato lo sguardo, attirata da alcune voci infantili e sono riuscita a distrarmi. I bambini sono il contatto autentico e puro con la realtà, riescono con la sola vivace presenza ad eliminare tutto ciò che è formale e falso, obbligato e non sentito. Spontanei ed innocenti quali sono.
Mentre aspettavo prima di andare, percepivo pessimismo e sfiducia da parte di Chi non dovrebbe, avendo tutta la strada davanti e un futuro da costruire con entusiasmo. Crederanno forse di poterselo permettere... oggi buio, domani piena luce, l'altro domani ancora... mezza oscurità.
Quante possibilità potranno concedersi...
Per Chi invece è ai 3/4 dell'esistenza c'è solo la fretta di recuperare, soprattutto quando si è a mezz'aria.
E consentito non è restare a lungo sospesi...
Così anche stavolta, al solito è stato il telefono a riportarmi nell'ottica giusta della realtà.
Avrei potuto dopo un po' interrompere la conversazione e restare nella semi-oscurità, oppure scegliere di continuare e piano piano tornare a vedere uno spiraglio di luce.
Alla fine ho preferito venir fuori dallo spazio angusto e buio in cui la mente si era trovata... e ancora una volta scoprire il "senso" di ogni cosa.

mercoledì 28 ottobre 2015

CHIUNQUE AMI (... pas agapoi)


Emoticon heart 
Chiunque ami ha ricevuto Amore in dono, e Amore lascia in eredità.
Ma Amore ereditato non va tenuto per sé, bensì condiviso con le persone accanto e quelle che la Vita ha fatto incontrare durante il "viaggio" terreno.
Il percorso dell'esistenza ha comunque un tempo limitato... fossero pure 80 o 90 o 100, trascorreranno sempre più in fretta mentre si esaurisce, bene sarà impiegare al meglio, investire quell' "eredità d'Amore", ché possa fruttare tanto da costituirne altra da lasciare.
Chiunque ami... a Tutti è dato amare, non tutti ne sono capaci, per alcuni è una peculiarità saper amare, quasi un carisma.
Si può arrivare a morire per Amore, quando si è dato tanto e si vorrebbe continuare a farlo, ma non si può perché la forza viene meno e la vulnerabilità rende fragili e ancora più sensibili. Perché è la Persona sensibile capace di molto e grande Amore, e soffre delle mancate aspettative anche se non pretende come non ha mai preteso.
Forse a non essere tanto sensibili, un po' si guadagnerebbe nel non soffrire, e viverla così come viene. Si sprecherebbe però quel "patrimonio" e nulla resterebbe da lasciare. Né insegnamento, né tenerezza e nemmeno dignità.
Il "peso" di un essere umano è in quello che riesce a fare, la Sua "statura" nel ricordo impregnato d'Amore.
Che senso ha parlare, parlottare, fare i saccenti sul perché non ce l'ha fatta, divulgare le debolezze altrui... rappresentare un intero albero genealogico puntualizzando le "difettate eredità" genetiche?
A questo punto vale solo la Persona quale è, e quanto ha saputo amare pur tra cento, mille difficoltà e col dolore per un tempo che si accorcia.
Ci penso e credo non sia da Tutti.
Ho parlato tante volte di mia madre, e ancora ne parlo. Di Lei ho detto veramente quello che era possibile dire ed anche l'impossibile, vista la Sua statura morale e tanto altro. E' stata il mio punto di riferimento sempre, e quindi non si può non partire da Lei.
Gli ultimi anni della Sua vita così pieni di sofferenza e nello stesso tempo dignità, hanno lasciato un'impronta profonda, un'orma da seguire. Lo feci quando fu il mio momento, non la copiai perché un modello così resta unico, diventai "altro" con la speranza di lasciare "altro" dietro di me.
A questo punto della mia vita non so se sono stata all'altezza di quella "missione" affidata ad ognuno. Ricevere, accogliere e poi donare.
Vorrei però quando arrivasse il "mio momento", non essere passata come "meteora fugace".
Lasciare una "scia"... questo si, mi piacerebbe. Davvero tanto.

martedì 27 ottobre 2015

COME A META' PERCORSO...


Emoticon heart 
Verso un traguardo che non sai. O meglio lo percepisci solamente, affatto sicura di raggiungerlo.
L'hai promesso a Te stessa, e ora ti senti come a metà percorso, e ti mantieni il fianco e alterni la gamba su cui poggiare a terra. Per non cadere.
E' che... stasera sono stanca, molto stanca. 
Cerco di riprendere forza ricordando di aver già vinto un'enorme competizione, di grande portata, con tante gare affrontate e superate ad ogni costo.
Eppure... strano, voglio piangere e piango davvero.
E' che... le prove non finiscono mai, e arrivano pure per vie traverse, per altri dispiaceri e anche notizie belle. Ed ecco perché piangi, cercando comunque di non darlo a vedere, magari scegliendo il giorno che piove per affacciarti alla finestra e fare... confusione. Tra gioia e dolore il limite è assai spesso sottile.
Ricordi quanto impegno e fatica pensando a quel traguardo, e ancora sai che non puoi fermarti, devi andare avanti senza illuderti, senza adagiarti perché la forza va allenata, altrimenti perde di energia ed un'altra volta potrebbe non avere la stessa efficacia.
La penso così, ma forse è solo una specie di delirio il mio, ma di delirio in delirio percorro questo cammino, mi pongo delle sfide che poi vinco.
Incoscienza, caparbietà... o "scorza dura"?
Una pellaccia rugosa e resistente a suon di sferzate dolorose.
E'... "quando cadono le foglie" un pessimo periodo, mi fa sentire sempre più una "sopravvissuta" che ruba il suo tempo e ne fa momenti.
Non è che sia facile contare senza avanzare, è come correre stando fermi o vedere una stanza svuotarsi piano piano e dover immaginare di essere in numerosa compagnia.
Ma è che... non posso fermarmi, ormai è da tanto che sono partita mirando al traguardo. Comunque ci sarà una meta.
Sospiro, respiro... è già quasi domani.
E ritorna la " serenità " a farla da padrona, la mia " cara Signora " che voglio sempre accanto a me.
Un giorno provai tanta paura, però volevo vivere, e l'avrei gridato con tutte le mie forze, mi bastò dirlo quasi sommessamente ma con determinazione e mi fu risposto, " Ti aiuterò "...e così è stato.
Oggi devo solo voler bene.
Ho avuto tanto, cinque anni che non speravo... un mutuo scambio di dono e gratitudine lo devo a Chi mi aiutò e pose su questa strada.

lunedì 26 ottobre 2015

CUORE AL ROSSO MELOGRANO

Emoticon heart 
Quella vasca, sai... l'ho fatta io per fare onore all'albero del melograno piantato tanti anni fa. Allora non pensavo avesse dato tanti frutti nel tempo, e invece non solo ne è sempre stato ricco, ma ognuno adesso pesa quasi un chilo.
Si parlava della bontà di quei chicchi rosso vivo, di quanto faccia bene questo tipico frutto autunnale, antiossidante, antitumorale per eccellenza. Ormai è cosa nota, una delle poche certezze quando si parla di salute e medicina naturale.
E Michele confermava e ribadiva, Lui... uomo dei campi che dai campi trae ogni giorno motivazione di vita...
Mia moglie mi fa tante spremute di melograno, e a me sembra di mettere sangue nelle vene, far tornare quella forza che ogni tanto viene meno, soprattutto dopo questi giorni.
Rosso è il colore dei chicchi di melograno... del sangue, della "muleta", piccolo drappo rosso nella mano del torero, che fa scatenare tutte le forze dell'animale.
E' il mio colore... continuava Michele... immaginarlo mi fa tornare ad un tempo quando tenevo in piedi un'azienda e la portavo avanti da solo, ora non posso più, fa tutto mio figlio ma io non manco mai, e pur con discrezione e cautela qualcosa faccio sempre.
Papà riposati, dice mia figlia... ma le rispondo, il giorno che mi vedrai a letto per riposare sarà quello il momento.
Dicendo questo ha rivolto gli occhi alle sacche dei farmaci, poi di nuovo... Sono cinque anni, non ce la faccio più, perché la terapia, soprattutto il pensiero dell'incertezza, non sapere... è questo che fiacca. Io non mi arrendo, ma è dura davvero.
Michele poi ha preso il cellulare e mi ha mostrato alcune foto, istantanee del Suo quotidiano... i due "cagnetti", cuccioli di Dobermann, la casa, gli alberi da frutta, e poi... poi cercava l'immagine della vasca a cuore ai piedi del rosso melograno. Ma non riusciva a fermarla, gli scorreva via...
Facciamo così... te la mando su WhatsApp, ci tengo a fartela vedere.
E così è stato. Sabato mattina mi è arrivato un messaggio senza parole con la foto. Ho risposto e Lui mi ha chiamato...
Visto? Quella l'ho fatta io, come pure il puttino al centro da cui viene fuori lo zampillo. Illuminata la mia vasca è uno spettacolo.
Ho pensato poi a lungo... al rosso melograno a guardia di un Cuore tutto luce.

domenica 25 ottobre 2015

ROSEMARY...


Emoticon heart 
Mia madre volle chiamarmi così, ma nessuno mai è riuscito a pronunciare bene il mio nome, così per tutti sono Rosa e... niente più.
Comincerò io, se vuoi... e ti prometto che sarai Rosemary e... tanto altro di più.
Capita anche questo là dove io vado, raccogliere un rimpianto, ravvivarne l'oggetto e tramutare mezze frasi soffocate in un'unica sillaba, si... chiara e sorridente.
Giusto per tornare presenti a Noi stessi e riconoscerci Tutti sotto lo stesso cielo, abitanti di quel mondo, fatto di tante cose... sogni e concretezza, tocchi sensibili ma pure carezze dell'anima.
E si potrebbe continuare all'infinito, perché anche la vastità dell'universo ci sta, come è immenso il dolore ma pure grandissima la gioia. Quest'ultima in particolare davvero senza fine, se conquistata con l'ottica giusta della vita... raggiungimento di una costante condizione di benessere mentale.
La mia condizione.
Per cui ancora meglio sto, se riesco a strappare un sorriso in più.
Avevo incontrato Rosemary prima, in sala d'attesa...
Una caramella...?
C'ho il diabete.
Guarda, sono senza zucchero. Puoi prenderne... e al Suo "si" con gli occhi...
Che gusto...?
Quello che vuoi tu. Però non so se posso mangiarla, devo fare la chemio.
Prendila, puoi sempre mangiarla dopo.
Questa breve conversazione a mezza voce sembrava dovesse concludersi, e invece dopo un po' riprendeva... un sospiro e sguardo languido.
Che cosa ti senti?
Niente mi sento... non mi sento proprio. Stanca e basta. Unico fastidio è la ferita. Domani comincia il bello. Sai com'è... la chemio è un poco "devastante".
Non ho potuto trattenermi dal sorridere... un poco devastante... forse temeva di spaventarmi.
Perdonami, ma lo so com'è la chemio... e Le ho raccontato un po' di me e un po' di chemio.
Pure tu!... e questa è un'epidemia.
E non mi ha guardato più con sospetto. Intanto l'avevano chiamata, ed io ho ripreso il mio giro.
Dopo un po' l'ho ritrovata nella stanza mentre faceva la terapia. Lì per lì non l'ho riconosciuta, aveva tolto la parrucca ed era coperta dal lenzuolo quasi fino al collo, si intravvedeva solo un quadratino della camicetta. Grazie a quel particolare ho evitato la figuraccia.
Nel riprendere la conversazione interrotta poco prima, è stato tutt'uno pensare a quanto stesse assai meglio senza parrucca. Forse per la pettinatura o il colore, o non so che... di certo la penalizzava parecchio. Ora mostrava in pieno la regolarità dei lineamenti, c'era pure più luce negli occhi. Una bellezza genuina di stampo antico, solo sfiorita per la sofferenza del momento, almeno così pareva.
Dammi un'altra caramella.
Certo... Gusto?
Al miele, come quella che mi hai già dato.
In realtà era al latte, ma non l'ho precisato. Miele o latte, faceva lo stesso.
Ugualmente di gusto dolce e antico, proprio come Rosemary.

sabato 24 ottobre 2015

"DANZARE" CON IL CUORE


Emoticon heart 
E' un'altra cosa, non è proprio muovere i piedi e tutto il corpo cercando di seguire note in armonia. Vuol essere una metafora della Vita, forse la più bella perché porta altrove, diventa poesia.
C'è modo e modo di danzare, ma se lo farai col Cuore, non tanto perché ti trovi "in ballo", sarai interprete unico e speciale.
Cominci da subito, da quando comprendi il senso della luce e ascolti il Tuo battito. Danzi e sei solo, e il movimento è semplice e senza "sbandamenti"... ad un certo punto una "nota stonata" come nelle migliori partiture, e a Te pare di non riuscire più.
Fermo e disorientato aspetti che qualcosa accada... Qualcuno ti faccia capire.
Una sosta nella danza non vuole certo tempi assai lunghi, c'è il rischio che dal di fuori si comprenda che dopo tutto si... ti impegni, ma danzare veramente è un'altra cosa. Non solo la faccia devi metterci, ma pure... anzi soprattutto il Cuore.
E...dopo la pausa, la "musica" riprende, perché è già tempo di ricominciare.
Oggi ho preso il mio cestino, le noci che mi hanno donato e le caramelle "free sugar", pure i bigliettini infiocchettati e sono partita per... danzare ancora. Ce la metto sempre tutta, ma non sono sempre certa che i passi siano quelli giusti.
Quelli che la Vita si aspetta da quando prese le distanze, e mi fece capire che la musica scelta non era per la danza destinata a me.
Suggerimenti e stimoli non erano mancati, ma la "scintilla" non c'era stata e la "passione" era rimasta sterile intuizione.
Ora invece la sento tutta, e spero che se ne accorga Chi ogni volta ho di fronte.
Dimentico i miei acciacchi quando ascolto dolori ben più grandi, sorvolo sui pochi crucci a confronto di sofferenze serie davvero... sorrido anche se ho male a un dente che poi mi toglieranno e... l'avrò dimenticato nel momento stesso.
Cambia la danza, se ti fai trasportare dalla giusta melodia, perché è proprio una danza, che ancor prima di cominciare, ma molto alla lontana... sembra davvero una "quadriglia".
Tu resti fermo in attesa e di fronte a tanti affanni. Poi prendi a muoverti e vai... una data prima ed un evento dopo, un passo indietro ed uno avanti... alt, si cambia perché non si può. E ancora indietro... cambi atteggiamento, poi torni a quello di sempre... un giro, due, tre... e finalmente, la danza si appresta e scelte e progetti sono al loro posto.
Tutto fila liscio, almeno così pare...
... ma la danza è solo al suo inizio, sperando che proceda come Cuore e Mente intendono... che si possa dire alla fine, dopo promenade e pirulé...
...anche questa è andata.

venerdì 23 ottobre 2015

UN'UTILE ALLEATA


Emoticon heart
La seconda parte dell'incontro ha visto quindi riepilogo e conclusione del tema, Ansia... che tocca "sani" e "malati", ma per questi ultimi e i familiari può diventare sconvolgimento totale. Dal momento che con la malattia nulla è più come prima.
Più volte è stato detto che cos'è l'Ansia... è un'emozione, uno stato d'animo, una forma di paura di fronte ad una difficoltà, a un potenziale pericolo.
Essa si nutre di incertezza e disistima, sfiducia e ignoranza. Si manifesta con un'infinità di sintomi fisici che finiscono per alimentarla, creando un circolo vizioso.
Che cosa fare quando assale? A livello comportamentale si può respirare profondamente a intervalli regolari. Passeggiare, ascoltare musica e socializzare... rilassarsi.
E poi ognuno troverà da sé il metodo giusto" che fa bene per sé e potrà condividere o suggerire.
Quando l'Ansia prende, pensare a Chi ci ama e apprezza... visualizzare immagini rilassanti che magari riportano all'infanzia, soprattutto se viene ricordata come epoca felice... scrivere, dipingere, imparare uno strumento.
La creatività dà impulso nuovo all'autostima.
Cercare la causa dell'Ansia per cercare di rimuoverla, a tale scopo può essere utile parlarne con Chi sa ascoltare e capire. Torna dall'esperienza di "musicoterapia attiva" l'Ascolto dell'Altro per la reciproca comprensione, una forma di "ascolto uterino" che "trattiene e contiene" l'Ansia.
Cercando una soluzione tutto si ridimensiona, il momento appare più chiaro e non tanto drammatico. Spesso la persona ansiosa tende a trasformare i sassolini in montagne, si fa prendere da pessimismo improvviso e non crede in se stesso, nella capacità di superamento degli ostacoli. Quando al contrario ognuno ha una dotazione di risorse inconsapevoli, cui si può ricorrere anche senza particolare difficoltà, mantenendo il controllo, la mente lucida e la serenità.
Seguire l'onda... aspettando la "curva discendente" per poterla scavalcare.
L'Ansia può non esserci più matrigna, ma diventare un'utile alleata che spinge all'azione, potenzia lucidità e capacità decisionale, rende creativi.
Va accettata, ascoltata, capita nei suoi messaggi. Di rimando non pretendere da se stessi la perfezione, poiché in nessun ambito è possibile mentre sono reali e da accettare i propri limiti, e i confini di ogni azione. Tale consapevolezza porterà alla Pace Interiore e farà ottenere risultati.
"Nulla consuma il corpo e la mente quanto l'Ansia... ma chi ha fede in Dio è tranquillo perché, se si prende cura degli uccelli e i gigli del campo, figurati di Te..."
Come sempre dico, ripeto ancora...
Confida... Fidati... Affidati.
Non potrai rimproverare nulla a Te stesso, e avrai vinto l'Ansia.

giovedì 22 ottobre 2015

ARMONIA IN ACCORDO


Emoticon heart 
Gli incontri del G.A.M.A. diventano sempre più interessanti ed "istruttivi", in un clima di familiarità e distensione.
Chi crede possa essere un gruppo di auto mutuo aiuto composto da persone che si piangono addosso, è in errore madornale. Coesione supera naturali diversità caratteriali e le trasforma in "armonia di voci" dalla tonalità diversa.
All'ultimo appuntamento la valente presenza di un mezzosoprano che ci ha introdotto nel campo della "musicoterapia attiva".
La musicoterapia è già da tempo praticata nell'ambito del G.A.M.A. , apprezzata e con esito positivo. Fino ad ora si è trattato però di quella denominata "recettiva", basata sull'ascolto di brani musicali con l'ausilio di riproduttori, allo scopo di attivare nella percezione, immaginazione ed elaborazione delle musiche proposte.
In quelle occasioni tramite i ricordi riemersi, in alcuni vennero alla luce "pezzi" mancanti di storie, e nello stesso tempo da altri furono messi in luce momenti di ordinaria normalità, a dimostrazione che può essere "speciale" anche il quotidiano, se inquadrato nell'ottica giusta e accompagnato da altrettanta melodia.
Nella musicoterapia attiva, invece l'interazione tra musicoterapeuta e paziente avviene tramite la produzione diretta di suoni utilizzando la voce, strumenti musicali o semplici oggetti.
Ieri avevamo a disposizione solo, e non è poco... le Nostre voci. Bisognava farne un coro, accordato ed intonato. Il motivo proposto era semplice ed orecchiabile, tanto simile ad un "gospel". Abbiamo provato prima Tutti Insieme, poi a "canoni" ovvero in due gruppi distinti con inizio in tempo differenziato.
Qualche difficoltà ovviamente è stata incontrata, perché era indispensabile da parte di un gruppo l'attento ascolto dell'altro per raggiungere l'Armonia e farne una Melodia.
Un primo insegnamento quindi... per realizzare un progetto comune bisogna andare d'accordo, per questo essere disposti all'Ascolto.
Ascolto ed Armonia, temi della prima parte dell'ultimo incontro, nella seconda riepilogo e conclusione dell'altro argomento trattato nei precedenti.
L'Ansia... come gestirla e farsene un'alleata.

mercoledì 21 ottobre 2015

ANNA


Emoticon heart 
E stasera non parlerò di "quando cadono le foglie". Sono stanca di memoriali e necrologi... per il tempo che serve ruberò uno spicchio di Eternità.
Ed è come non dovessi mai finire, nessuno sia andato via né Altri lo faranno.
Si parla di Vita, che a tratti gioca brutti scherzi e si nasconde, ma poi ritorna nella mente e nel Cuore, soprattutto quando lascia dietro di sé tracce semplici ma evidenti.
Anna...
e non parlerò di alcuna "foglia caduta". Usando il modo e il tempo giusto. So che preferisce così... c'ha messo tanto per "riabilitarsi" e poter andare.
A volte come indiavolata folle, a tratti con voce smorzata.
Tutto il Suo carattere nel nome... Anna.
Breve, due sillabe, palindromo... come intendi leggerla va sempre bene, perché è come la vedi. Composta e dignitosa... con luccichio fugace negli occhi e stanca. Non si arrende e trova sempre il motivo per continuare. Anche se ci crede poco.
Voglio distrarmi... non pensare, c'ho messo tanto. Non intendo sprofondare.
E' quello che hai sempre detto, ma che comunque non Ti ha mai impedito di metterti in gioco, provarci almeno. Poi il più delle volte hai concluso... non fa per me, hai girato pagina e sei tornata alla pizza con tutta la famiglia o ad uno dei Tuoi "corsi" di bricolage o cucina.
Perfetta quando dici... dopo tanti anni di questa vita, due settimane di "ferie da questa vita" me le voglio godere. Cogliendo la bellezza nel quotidiano, vivendo comunque sia il Qui e Ora, come sempre abbiamo affermato.
Grande... Anna.
Rifletto sulle Nostre condivisioni... il Nostro rapporto, qualcosa in più di una semplice conoscenza, quasi un'Amicizia se avessimo avuto tempo e disponibilità. Difficile comunque dimenticare una persona come Te.
Sfogliando poco fa un libro di meditazioni proposte in modo semplice, alla portata, ho trovato una citazione da Paulo Coelho...
L'uomo deve scegliere.
In questo sta la Sua forza:
il potere delle Sue decisioni.
Tu hai sempre deciso per Te stessa. Alla fine la forza, prendendo il largo verso l'illusione, ha lasciato sola la volontà ormai stanca.

martedì 20 ottobre 2015

SAPERE CHE CI SEI


Emoticon heart 

Questa domenica l'ho fatto... ho chiamato. Come ogni domenica negli ultimi quattro anni. La scorsa settimana... no, ma non perché l'avessi dimenticato, non potevo e non ho voluto, non mi sembrava il caso e ho fatto bene.
L'Amica mia "storica" era venuta a mancare tre giorni prima... la voce avrebbe suscitato emozione troppo grande in Chi ancora doveva rendersi conto di ciò che era successo, incominciare ad elaborare e poi riprendere a vivere.
Ogni volta al telefono era prima Lui... buona domenica, Maria. Come va? Noi bene, stiamo bene... ti passo mia moglie.
E poi... parlavo con Lei. Infusione di allegria semplice e spicciola, di stampo casalingo. Un bacio... pure a te... e all'unisono "buona domenica" concludeva la nostra telefonata domenicale.
Lui lo aveva sempre detto a chi incontrava... l'unica amicizia sincera che abbiamo fatto qua, tanto che stiamo sempre in "contatto".
E l'ha ripetuto anche ieri, tra le lacrime. Quando gli ho detto... non è cambiato niente, Lei non parla ma ci vede e sente. Se Tu permetti continuerò a telefonare, parlerò con Te... ci augureremo la buona domenica come sempre.
Si. Mi piace mantenere il contatto. Non si deve perdere.
Già... quando perdiamo qualcuno che ci è caro, ci stupiamo che nonostante quella perdita, le lancette dell'orologio continuino ad andare, segnare ore e minuti. Che dire poi del normale via vai nelle strade, gente nei negozi e tanto altro ancora che ricorda una quotidianità impietosa cui per qualche tempo non sentiamo più appartenere?
Ecco, almeno resti un contatto che restituisca la "realtà tranquilla" di un tempo.
Stasera poi c'ho ripensato mentre infiocchettavo i miei soliti pensieri, tanti per un doppio appuntamento di domani. Quanta energia mi ha cavato fuori un'avventura che non si può decretare mai finita. Ho imparato a commuovermi dentro, e lasciare le lacrime nascoste... a fingere persino con me stessa per dar fiducia alla Speranza e non farla morire... a scrivere pensieri senza stancarmi e cercarne altri nei discorsi e sorrisi che riesco a cogliere.
Eppure è grande l'impegno, lo assumo però volentieri e poi ci provo... ci provo perché del risultato certa non sono mai.
Mi stimo poco a proposito... o è quel pizzico di umiltà che non guasta?
Subito quindi non si può ma dopo tutto difficile non è.
A me piace immaginare l'Arcobaleno da seguire, anzi di cavalcarlo proprio fin lassù... dove sono le stelle.
Perchè l'Iride c'è, è sempre presente anche se a volte si nasconde dietro le nubi o si copre con la coltre scura della notte.
Le nuvole non restano ferme, sostano ma basta il vento un po' più sostenuto per portarle via... e passano. Come pure il buio dura lo spazio di ore, poi è rischiarato lentamente dalle prime luci dell'alba ed è... giorno con l'entusiasmo e la speranza di quel che sarà.

lunedì 19 ottobre 2015

C'ERA UNA VOLTA IL CORAGGIO...


Emoticon heart 
Se ne restava tranquillo in un angolo, aspettando di essere chiamato se necessario. Mai che si facesse avanti da solo, anche perché lui stesso non sapeva bene chi fosse né come e perché fosse capitato proprio lì... dove nascono le emozioni.
Viveva nella penombra, ma percepiva intorno una luce tenue, piacevole e rosata.
Gli piaceva molto quel colore, lo rassicurava e nello stesso tempo gli dava forza.
Che strano... proprio il rosa, un colore da "femmina"... e mica femmine e coraggio vanno d'accordo?!
E poi si chiedeva... ma Chi l'avrà stabilito che il "rosa" fosse il colore per le femminucce e l'azzurro per il maschietto? Che poi già a pronunciarlo... rosa... viene fuori "debolmente" quasi un sussurro, così che per forza di cose lo si accosta alla natura del "genere" che sta a rappresentare... il cosiddetto sesso debole.
Ma di che stava parlando? Davvero pensava fosse così?
E arrivò il momento che capì molte cose, compreso se stesso e tutta la sua valenza.
Un giorno gli parve di trovarsi in una chiesa, ampia e dalla volta alta... si celebrava qualcosa, forse un matrimonio perché all'altare erano un uomo e una donna, ma Lei non era in bianco come tutte le spose, e Lui era curvo e pareva piuttosto anziano.
Il Coraggio si accorse ad un certo punto che anche Lei era anziana, e capì che si trovava alla celebrazione religiosa di un 50° anniversario di matrimonio, Nozze d'oro per essere precisi. Niente di straordinario o quasi, pensò... vista la brevità di durata delle unioni moderne, perché anche in un matrimonio ci vuole un bel po' di coraggio e non solo. E si sentì a suo agio.
Si fece più vicino agli "sposi" e si nascose tra gli invitati che improvvisamente furono sorridenti ma con gli occhi lucidi...
Claudia ha sempre avuto dentro il grande coraggio di andare avanti nonostante tutto...
Coraggio?!... lo chiamavano in quel momento, doveva darsi da fare... da sempre era in Claudia... ma Claudia ora era lì, e pure col Coraggio accanto in un evento meraviglioso che riguardava tutti i presenti.
Lui e... Lei, "valorosa combattente" da ben 24 anni, ma anche Lui... coraggioso compagno sempre pronto a fare "ricarica di munizioni" quando la situazione lo richiedeva.
Che dire?... anche se per fama doveva passare per duro, gli fu impossibile non commuoversi.
Entrambi elegantissimi... Lui, in abito scuro e cravatta, Lei in verde con un foulard in tinta che copriva per l'ennesima volta il capo "mortificato" dalle terapie... un foulard annodato in un modo da fare invidia a qualsiasi diva. E poi... un sorriso che sfidava e una voce che si levava in alto con un inno di ringraziamento... perché era riuscita, caspita se ci era riuscita... a festeggiare le nozze d'oro col Suo compagno di vita, prima ancora di quelle d'argento col tumore.
E il Coraggio alla fine comprese perché il "rosa" era il colore più giusto.
Quello delle risorse più inimmaginabili e profonde in una donna.

domenica 18 ottobre 2015

ABRACADABRA... NON PROPRIO UNA MAGIA


Emoticon heart 
Forse un modo di esorcizzare le emozioni e i sentimenti propri di certe "figlie d'arte", che si ritrovano più consapevoli ma ugualmente segnate dalla malattia. Fu quella della loro madre, anche della nonna e della bisnonna, pure di qualche zia. Qualche volta avevano immaginato potesse toccare anche a loro, ma avevano scacciato quel pensiero, poi tornato oppure no, non avendo fatto in tempo perché la malattia si era presentata con largo anticipo rispetto alle volte precedenti.
Oggi ho partecipato ad un convegno sulla mutazione genetica BRCA1 e BRCA2, causa del carcinoma mammario e ovarico per ereditarietà.
"Di madre in figlia" era titolato l'incontro, e subito si è spiegato che non necessariamente per via materna si possa "accogliere" tale predisposizione, in quanto la mutazione avviene su due geni appartenenti entrambi sia alla femmina che al maschio. Chiara e in un certo modo affascinante è stata la spiegazione tutta di come avviene il processo genetico e come può dar luogo alla malattia attraverso pure passaggi intermedi, per cui l'esito di un test può essere negativo e informativo, ma pure negativo non informativo e richiedere altri tempi di ricerca.
Sono state poi illustrate le realtà sanitarie a tal proposito di alcune regioni, tra cui appare d'eccellenza quella dell'Emilia Romagna con l'esistenza dei centri Hub e Spoke che si occupano della donna a rischio diversificato e, quando è necessario, se ne fanno carico a tutti i livelli, compreso l'ambito psicoterapeutico.
Dall' esito positivo accertato... alle scelte da fare, decisioni da prendere. Mastectomia bilaterale preventiva... Annessiectomia...
Accompagnare senza influenzare, aiutare con serenità. Poiché si tratta di mettere in atto una scelta secondo il proprio carattere, vissuto e dinamiche familiari. Conta molto anche l'età della donna, in questi casi di mutazione genetica purtroppo colpita sempre più presto.
Un chirurgo senologo ha definito il problema, un iceberg di cui appare in superficie solo il picco, ma il resto che sarebbe la conoscenza completa sotto tutti gli aspetti, è ancora sommerso. La ricerca va avanti, le risposte a tante domande arrivano e si rinnovano, ma non basta.
Sensibilizzazione e prevenzione... consapevolezza senza ossessione.
Non tutti i casi di carcinoma mammario necessitano del test genetico, solo il 5% che presenta i presupposti. E' questa infatti la percentuale delle "donne mutate", sembra bassa, in realtà non lo è.
Stasera portavano la loro testimonianza alcune componenti di un'Associazione in essere, nata da un gruppo chiuso su FB... "aBRACdaBRA", fondato da Ornella Campanella, infermiera di Palermo. Attualmente sono 330 iscritte ma il numero tende a salire...
"Potevamo restare un gruppo... noi ce la suonavamo e cantavamo, ma così non si cambia il mondo, una realtà che vede privilegiate alcune e penalizzate altre, a seconda del luogo di appartenenza. Da nord a sud le donne devono avere garanzie... linee guida uguali ovunque e possibilità di scegliere senza rimetterci altro che non hanno già dato..."
Queste le parole conclusive di Ornella, presidente di aBRACAdaBRA. Realtà e non Fantasia.

POCO O TANTO, CON QUELLO CHE HO


Emoticon heart 
Continuerò su questa via, anche se a volte mi sento sfidata e guardata biecamente, col fiato sul collo e l'eco di una risatina lontana.
Vado perché sento di farcela... perché ci sarà pure un motivo per una sorta di "privilegio" che non si è chiesto e di cui si sente il peso della responsabilità.
Mi muovo con poco "bagaglio", due cestini a quadretti bianchi e rossi, l'uno dentro l'altro, una manciata di "dolcezza consentita", noci e tenerezza variopinta. Ah, dimenticavo... anche uno schiaccianoci.
Ma ti serve per difesa personale...? mi hanno chiesto un giorno...
No, per rompere le noci... ho risposto.
E ho ricevuto in cambio un caldo e intenerito sorriso.
Stanotte, era assai tardi e stavo per spegnere il pc, quando è arrivato un messaggio all'improvviso, anzi un invito, e non ho saputo rifiutare.
Ormai considero anche tutto questo come vita che mi appartiene, l'ho messa in parallelo con l'altra che lo è da sempre, è altrettanto importante e perciò cerco di seguire vicende e persone, e di ognuno mi faccio carico per quel che posso delle gioie e dei momenti dolorosi.
Lucidità, discrezione e cautela... senza andare oltre, a meno che non me lo si chieda. E' tutto quello che ho, solo quello, e cerco di non gettarlo al vento per distratta superficialità.
Per me ciò che vivo ora è quasi un sogno non cercato che si realizza, premonitore di qualcos'altro di più bello che sarà. Voglio credere sia così.
Intanto realmente dopo l' "avventura" per qualche curiosa caratteristica sto tornando normale, "come prima", quando era sufficiente una sedia o anche uno stipite cui appoggiarmi per addormentarmi come niente fosse. A volte, anche mentre scrivo qui, mi si blocca il dito su una lettera e ne riempio lo spazio intero, perché all'improvviso mi sono addormentata.
Così ogni tanto la "pagina" degli ultimi pensieri della sera salta, perché davvero faccio tardissimo, eppure... se volessi scrivere prima dell'ora tarda non mi riuscirebbe tanto facile.
Sembrano i pensieri essere sparpagliati... al pascolo, dovrò raccoglierli, adunarli insieme...
Recupero poi a notte fonda o il giorno dopo, di buon mattino perché non si può tralasciare o passar di palo in frasca, non si può senza una spiegazione... allora solo poche righe e il vuoto si colma.
E se a parlare di rabbia avevo dato inizio, continuerò a... farlo forse con dolore meno accentuato, e se di gioia era l'argomento, al contrario ancora più gioioso sarà.
La Luce fa splendere in modo diverso ciò che dal Cuore viene.

venerdì 16 ottobre 2015

TRA LE NUVOLE...


Emoticon heart 
L'Azzurro dei pensieri. L'azzurro deciso dei pensieri profondi.
Sai che giorno è oggi?... stavo per chiedergli stasera mentre in auto eravamo di ritorno a casa. Poi non l'ho fatto per non rischiare che si banalizzasse il ricordo, non per menefreghismo o superficialità, solo per sdrammatizzare.
Il 15 ottobre di cinque anni fa per me ci fu l'ultima infusione di chemio. 
Per una ricorrenza così non si festeggia né si richiamano lacrime giusto per vedere se fa lo stesso effetto, ci si raccoglie insieme con Chi l'ha vissuto con Te, più o meno intensamente per regalarsi sorrisi e serenità.
E invece nel pomeriggio sono stata alla messa del trigesimo di un caro Amico, perché sentivo di non poter mancare. Non è stato triste, ma assai sereno... e alla moglie che abbracciandomi diceva, non so che dire... ho risposto, nulla perché ci siamo dette tutto ora con gli occhi e una carezza, ma anche prima, durante quei lunghi mesi e soprattutto quando la speranza, come il sole, pareva celarsi dietro le nuvole.
Non mancano mai in un cielo come il Nostro, di frequente perturbato, simile a quello di marzo nella peggiore primavera degli ultimi 50 anni.
Avrò così un altro motivo per ricordare la giornata odierna, e abbinato a quello precedente, saranno emozioni in parole di "paragrafi" importanti della mia "storia". Così come fu nel giugno scorso per l'anniversario dell' intervento che mi liberò dallo scomodo ospite, decretandone la morte. La brutta fine dell'odiato "bozzo".
Quel giorno d'inizio estate, vidi in un alto zampillo d'acqua verso il sole, il segno dell'avvenuta rinascita. La gioia di vivere, l'appariscente suo lanciarsi in alto, incurante pure di poter cadere di nuovo... godersi il momento, bastava.
Stasera tra le nuvole uno squarcio nel cielo, fino a poco prima cupo e triste, ha inondato di "Azzurrità" tutto quanto era intorno.
Il Cielo all'improvviso ad addolcire il ricordo, e darne ancora una volta la motivazione

giovedì 15 ottobre 2015

TANTA RICCHEZZA IN PIU'


Emoticon heart 
Stamattina, stranamente me ne andavo spedita nello sfaccendare. Dopo quasi una settimana ho recuperato in "leggerezza" e ne sento benefici anche a livello fisico. La prossima settimana ho un piccolo problema da risolvere e poi, tornerò come nuova.
Ci pensavo e sentivo come carezza a conforto della Mente e del Cuore. In un momento mi è balenato un pensiero ed ho provato l'impulso irresistibile di scriverlo. Negli ultimi tempi mi succede sempre più spesso, da qui nascono le poche righe che a molti paiono versi, e in realtà sono "parole colte al volo" a formulare emozioni in un pensiero.
Addirittura quello di stamattina non aveva titolo, non mi sono preoccupata di cercarlo un po' per non lasciar scappare il "momento ispirato", ma anche perché non sarei riuscita a trovarne uno giusto, appropriato al contenuto.
E' nato così...
SENZA TITOLO
Con la strana sensazione di non avere Passato,
ma cominciare Oggi.
Dal nulla.
Come Ieri, forse anche...
Domani.
Non so quante volte poi l'ho riletto, e al solito non mi sono riconosciuta in ciò che ho scritto. Ogni volta è come fosse opera altrui, però mi piace e anche tanto, così che finisco per innamorarmene e farlo mio. Come immagine riflessa allo specchio. E mi vedo come non pensavo, e mi apprezzo come non mai. In un crescendo di ricchezza che ricevo e poi condividerò.
Cinque righe per esprimere la voglia di ricominciare, con le ossa rotte magari, ma con tutta la forza che c'è. Non so neppure come posso esserne capace... o forse si... forse perché sola non sono.
Il "mio" è un percorso guidato.
Non può essere altrimenti se pensieri a me inusuali vengono facili all'improvviso, spuntano idee nuove e l'entusiasmo riprende anche quando pare spento per sempre.
Basta una breve pausa per riflettere, capire e poi riprendo più forte e decisa di prima... e non mi mancano sprone e suggerimenti, è sufficiente solo che io sappia "leggere tra le righe storte".
Non ho mai fatto un mistero riguardo la"motivazione" iniziale del mio percorso post-tumore... il "continuare" ci stava perché in prima persona ne traevo un gran beneficio, poi... se strada facendo fossi riuscita a lasciare una briciola di bene, che bene fosse, ma non certo per mio merito specifico.
Era uno scambio di "ricchezza", insomma... consapevole più o meno, ma benefico per Tutti.
Ed ecco stasera che cosa mi capita sotto gli occhi...
"Come colui che si prende cura di se stesso si prende cura degli altri?
Con la pratica e la meditazione.
E in che modo colui che si prende cura degli Altri si prende cura di se stesso?
Con la pazienza, con la compassione, con l'amore e con la solidarietà".
In altre parole... cercando di migliorarsi si può essere utili al prossimo. E' chiaro, vuol essere un semplice tentativo, niente a che fare con deliri assurdi di superiorità ed onnipotenza.
Miglioro il mio impegno e perciò me stessa per offrire un aiuto concreto ad Altri.
Promuovo come efficace cura per sé e non solo, la "condivisione" semplice e normale di un evento che in altro tempo e dall'esterno avrebbe potuto essere solo considerato come un "dramma" e nient'altro.
Tutto questo in 5 anni, e spero... di 5 in 5... sia ancora tanta ricchezza in più da moltiplicare e condividere.

mercoledì 14 ottobre 2015

E' CHE... NON SIAMO NOI


Emoticon heart 
Inquieti, lunatici, irriconoscibili... prende un'irritabilità all'improvviso, guardare un qualsiasi soggetto in movimento regala la sgradevole sensazione di essere su una barca in alto mare, e due voci in una normale conversazione catapultano in un luna park poco prima della chiusura.
E' che non siamo Noi... e poi tutti da capire.
E' una parola... ha esclamato il marito di una paziente... se la prende sempre con me, qualsiasi cosa dico o faccio. E si arrabbia, si arrabbia di continuo, pure per il foulard che porta ed io non so annodare.
Si, è vero... ha replicato lei... ma poi gli chiedo scusa, però resta il fatto che fa e dice cose sbagliate.
Ma...poi... però, proprio quello che non si dovrebbe mai dire per non tirare la corda a rischio di farla spezzare.
Niente da fare comunque, solo parziale cambio di rotta. Il convincimento pareva forte, in realtà era solo un tentativo di non mollare la presa del tutto, da "rea confessa" sarebbe stato pure ammettere la propria debolezza.
Sono stati d'animo comuni tra pazienti 048, ci siamo passati Tutti...
e non è che sia finita. La sensazione è sempre quella di continuare a...combattere, anche a distanza di tempo, anche se viene ripetuto, "non temere", "è tutto a posto", o "procede bene".
Come elastici, prima tesi all'estremo e poi lasciati andare all'improvviso, ci sottoponiamo a continue "prove da sforzo" soprattutto psicologiche. E non si finisce mai...
Si lotta non solo perché questa malattia resta addosso come una seconda pelle, se ne sente l'odore, si sogna di notte. Devi scontrarti pure con quella parte di Te che a volte prende il sopravvento con l'inquietudine latente e il senso di vittimismo, perché sente che tutto si allontana... minaccia, pericolo, ma forte e profonda resta l'orma dei ricordi. Non basterà lo scorrere del tempo a lavare le ferite, medicarne le cicatrici... cancellare tutto.
E per non farti sopraffare da essa, devi combattere, anche a muso duro se necessario. Io lo faccio... la sfido... la guardo negli occhi... la prendo di petto, e così riesco a tacitarla almeno per un po'.
Però capita che anche un minimo disagio riporti... nel pallone, e mille domande affollano la mente e senza aspettare risposte certe, duemila pensieri insieme fanno sceneggiatura nuova per un altro film tutto da scordare.
A casa cerco di controllarmi però... mi sembra tutto più difficile e strano. Mi sforzo di non far pesare la cosa ma devo confessare che a volte mi irrita persino il modo di tenere una forchetta, e veder ciondolare per casa mi dà fastidio. E allora, per non essere cattiva, mi chiudo in un mutismo che fa paura pure a me stessa...
Capitava a me un tempo, succede ancora.
Che cosa mai sarà questa "dualità" che mai ci abbandona, e fa sì che, "riconoscendoci", ci doniamo a vicenda sorrisi, coraggio... ci fa ricaricare a Nostra stessa insaputa? E gli Altri invece ci sembrano quasi "estranei"?
Tra qualche giorno tornerò dove so di essere compresa e comprendo...
e tra altri pensieri spariranno le mie ansie, dimenticherò me stessa.
Basterà questo a non "spazzare via" i giorni migliori, quell'occasione mancante che non dovrò dimenticare per considerarmi molto più di una sopravvissuta.

martedì 13 ottobre 2015

UNA CANDELINA QUASI SPENTA


Emoticon heart 
La fiamma è durata per tutto il tempo che doveva. Far luce lungo la via, l'ultimo tratto fino all'orizzonte, oltre l'Arcobaleno.
Una candelina accesa può a giusta ragione simboleggiare l'insieme di pensieri positivi che si fanno strada sempre, nonostante la rapida successione di eventi che adombrano la solarità.
Poi si esaurirà, finirà con lo spegnersi ma la positività sarà ovunque, sparsa col fumo e l'odore della cera intorno. Si gira pagina... ancora una volta... per ricominciare.
E francamente... ero al limite, non si può in meno di una settimana vedere andar via tre Amiche, e non battere ciglio... essere presa da dubbi, e dulcis in fundo, capire che tutto quello che hai fatto per contrastare il male, ti ha liberato di uno a prezzo di altri tre o quattro, minori... è vero... ma che sempre "malanni" sono. Avrei fatto volentieri a meno di questa "offerta speciale", ché già diffido di quelle allettanti al supermercato.
Va be, non è il momento giusto per disquisire del solito bicchiere a metà, e perciò preferisco sorvolare. E' però certo che quando ad un evento segue un altro e a questo sopraggiunge un altro ancora, un po' di affanno prende, poi realizzi che si tratta ormai da tempo di sfide che si susseguono, ti fermi, ti concentri... una rispolverata di training autogeno, e vai. Ricominci.
Ma come arrivi a tutto questo?
Ricordando...
A lungo nubi scure furono all'orizzonte, le scrutavo sperando che mai raggiungessero il mio cielo. Pian piano si avvicinavano ma io mi dicevo... finché non è tutto coperto non succederà niente, un colpo di vento può far tornare il sereno.
E il colpo di vento invece raccolse tutte le nubi scure, anche le più nascoste che arrivarono a coprire il mio cielo. Minacciose gravavano sul capo, mi angosciavano, poi...tutto successe e fu temporale, bufera, tempesta, tutto ciò che porta sconvolgimento e paura.
Durò a lungo...a tratti uno squarcio s'apriva... speranza, un arcobaleno tra le nuvole... poi, di nuovo tutto buio e diventavo un fuscello in un vortice d'aria.
Col tempo la pioggia scrosciante diventò battente, poi come pioggerellina rischiarò il mio cielo con larghi spazi d'azzurro. Poi... il sole.
Non proprio quello luminosissimo d'estate, magari un po' velato, però sempre sole.
Per altro tempo ancora sentii il brontolio dei tuoni arrivare da ogni parte.
Non era stato abbastanza cattivo tempo per me?
Non sono una quercia secolare, non posso resistere a tempo indeterminato. Allora pensai di creare per me un piccolo spazio dove il piccolo cielo è sempre azzurro solo perché io voglio colorarlo dopo che è diventato bigio per i brutti pensieri. Ne restino fuori ansie e crucci, rimpianti e falsi pentimenti, mi passino pure davanti ma senza nemmeno sfiorarmi.
Ora lo spazio è più ampio e il cielo è sempre più azzurro. Le nuvole, gli acquazzoni, le intemperie tutte arrivano, certo... ma affronto, resisto e supero.
Ogni notte passa... comunque mai completamente buia, per il tempo che dura una candelina accesa.

lunedì 12 ottobre 2015

STASERA NON PUO' ESSERE CHE... VERDE


Emoticon heart 
Sia pure con leggerezza, anche se è stata una domenica diversa, coi mezzi toni e il Cuore stretto.
Con leggerezza si, perché altrimenti dovremmo chiudere bottega, fare i bagagli e andare lontano, magari... sulla luna. E restarci per non tornare a tutto ciò che è terreno e fa male.
Ma è fantascienza, realtà che non esiste... a Noi tocca rimanere quaggiù e non sprecare quello che ci viene dato in termini di anni, mesi... giorni.
Il Tempo da vivere, la vita stessa... quale colore può richiamare se non il Verde? Ciò che torna a nascere dopo il buio dell'inverno, l'erba dei campi, le prime tenere foglie sugli alberi, i frutti acerbi si vestono delle sfumature varie di questo colore.
Riposa lo sguardo dell'occhio miope, mitiga gli eccessi variopinti.
Il Verde, non so perché mi fa pensare a lunga vita, a qualcosa che non finisce o almeno si rinnova... alle conifere sempreverdi, all'abete decorato a Natale pur con sprazzi di colore. Sta bene con tutto il verde, un po' come l'insalata, gli spinaci, i piselli che fanno da contorno. Sdrammatizza il grigio, dà senso alle trasparenze.
Il profumo dei limoni verdi e del prezioso bergamotto, il nastro per i confetti di una "promessa".
Si spera per qualcosa, si guarda al futuro, si fanno progetti... ed è "Verde Speranza", quella che non muore, pur se la vedi scivolare come sabbia tra le dita... certe volte.
E invece resta così, viva e vivace e regala solidità e fermezza.
Ma Speranza è pure cambiamento orientato ad aspettative positive, a qualcosa che ci rimetta in piedi, che ci rivitalizzi e conforti anche dopo un violento scossone dell'esistenza.
Non c'è spazio per la negatività che non è di certo verde, e se la Vita stessa invece lo è, ne consegue che può essere solo positiva e ricca di speranza.
E così sarà sempre, anche dopo...
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare
ad acque tranquille mi conduce...
- Salmo 22. Di Davide. -
La notte è ormai giunta, ma non sono più sgomenta. Arriverà domani, e sarà di un bel Verde brillante... come la Speranza sempre viva nel Cuore di Chi non s'arrende mai.

domenica 11 ottobre 2015

PROFONDITA'



Emoticon heart 
Mi dici come va a finire...?
Finire... che cosa?
Da quando l'Amore della mia Vita si è convertito al virtuale per simpatia vorrebbe pure leggere questi pensieri miei, ma poi desiste...
No, non è possibile... mi viene il mal di testa solo se guardo quanto è lungo. Ma come fai...?
E poi conclude... dimmi come va a finire...
senza nemmeno aver letto l'inizio, solo fermo al titolo, questo tante volte sfiora solo l'argomento, quindi non capisce nulla.
Mi è sempre piaciuto scrivere, e sintetica non lo sono mai stata, ora poi con tutta la ridda di sentimenti ed emozioni, fitte improvvise di dolore riflesso e batticuore per gioie condivise, "stringere" non si può. E capita pure che si alternino in modo repentino stati d'animo diversi, tanto da farmi sentire... "doppia", Io e Te... legate da un filo concreto, ma solo una delle due verso la "profondità abissale".
"Profondità abissale"... mi piace questa espressione, ha fascino e sa d'infinito. M'è venuta estemporanea, mi succede nei periodi, appunto... di riflessione al massimo grado ed oltre.
Sarà perché penso che sia tempo di capire in pieno, completamente come sono... senza accusare stanchezza se mi ci soffermo troppo.
E quindi sono DOPPIA. Una procede, almeno così pare, serena e spedita... l'altra quasi si ferma perché si sente colpita.
La prima è consapevole di non essere unica, si volta ma non riconosce la seconda perché troppo lontana e a questo punto resta smarrita e si ferma anch'essa. L'altra ad un certo punto la raggiunge, ma entrambe sono troppo stanche e il ricongiungersi lascia senza forze.
Ecco... spesso mi sento così e vorrei tanto sentirmi sempre UNA SOLA perché questo vorrebbe dire andare per un'unica strada, la mia... senza se senza ma, senza alcun condizionamento.
Un'utopia? Può darsi... però intanto quando il "ricongiungimento" è avvenuto sia pur con fatica riprendo quella che credo la mia "via", chissà che possa percorrerla senza altri intoppi.
I "contatti" che la malattia mi ha lasciato come regali preziosi, le persone stupende tutte che mi ha permesso di conoscere, diventano "compagni di viaggio", "pellegrini" con me in un percorso che porta alla vera conoscenza di se stessi.
Ci può essere meraviglia più grande?
E poi ho scoperto con stupore che la quotidianità può diventare preghiera. Come dice papa Francesco, c’è differenza tra il “dire preghiere” e “pregare”. Non perché il “dire preghiere” vada archiviato, ma perché, soprattutto oggi, nei ritmi frenetici che ci travolgono, una preghiera ridotta a ripetizione di formule o lontana da quello che viviamo nella quotidianità non può bastarci. Forse una sfida fondamentale dei nostri tempi è proprio imparare a legare preghiera e vita, così da non stancarsi mai né di Dio, né della preghiera.
Questa consapevolezza mi fa serena, mi riporta a quando pareva avessi scordato il "Padre Nostro", non mi fermavo in quel mio contatto con Dio ma procedevo a modo mio.
Ho capito pure il grande valore della Speranza, nella ricerca continua delle motivazioni, nel legame tra causa ed effetto di ogni evento della vita.
Penso che credere al futuro, cercare la felicità, voglia dire essenzialmente aprirsi all’intreccio della fede e della speranza nella vita quotidiana. In fondo, il centro della nostra fede è il messaggio della speranza, il credere che non si finisce mai di essere.
L’importante è solo permettere a Dio di raggiungerci, proprio dove tutto sembra finito.

sabato 10 ottobre 2015

SCUSATEMI...


Emoticon heart
Concludo questa giornata... non so definirla... cerco la parola giusta, che non sia triste né disperata... che lasci alla speranza una piccola breccia, ma non la trovo.
Ogni volta resto senza parole, oggi... mi sento analfabeta nel Cuore.
E' come fosse passata la ruspa su tutte le emozioni, quando ricevi una notizia che comunque sai arriverà, lo stesso sembra crollare tutto quanto hai costruito.
Un'altra mia Amica "storica" è andata via... a Lei devo molto, tantissimo. Fu per Lei che continuai, per tutte le volte che mi fece nascondere di fianco all'armadietto perché non mi vedessero le infermiere. Non avrei potuto esserci così liberamente, senza camice né qualifica.
E' mia sorella... diceva... deve stare per forza. E per continuare a... essere Sua sorella feci di tutto per ufficializzare il ruolo, e così diventai la "parente" di Tutti "quelli che contano" per me.
Da vivace "prepotente" qual era ha sempre rivendicato la priorità...
Oh, tu devi passare prima di qua...
Annuivo e poi le lasciavo la caramella al caffè.
Se prendessi a scrivere di Lei, ora... non basterebbe l'intera notte. Un libro solo per Lei, la Sua anima e la mia penna.
Sono così profondamente addolorata che non so dire... domani starò meglio, ma ora sento l'animo in lacrime, e me incapace di asciugarle.
Oltre dieci anni di malattia vissuti con lo spirito da "guerrigliera", senza mai abbattersi. Negli ultimi tempi si rammaricava di non stare troppo in forma e non poter fare la conserva di pomodori per l'inverno.
Che poi Noi di tranquillità di fondo abbiamo estremo bisogno... disse una volta ad una persona entrata nella stanza, che non sorrideva e per giunta si muoveva a scatti...
Noi con questa malattia vogliamo vedere solo gente serena che ride perché già abbiamo le Nostre carriole per la testa senza che se ne aggiungano delle altre... e poi aveva aggiunto... per questo voglio "a te".
E mi aveva commosso fino a farmi venire gli occhi lucidi
Un altro giorno l'avevo trovata assopita, Le accarezzai la mano...
Ué... Tu stai qua!? Meno male che non mi ero addormentata!...
Cara, dolce e caparbia Amica che non voleva mostrare mai cedimenti...
Nella borsa sta l'esito dell'ultima TAC... prendi il foglio e leggi, la dottoressa ha detto che il male si è bloccato... ma Ti pare possibile?!
Perché no?!
Meh... io volevo che sparisse proprio!
Va bene, dicemmo poi insieme, meglio accontentarsi... l'importante è esserci, ogni giorno... giorno dopo giorno.
Così è stato fino ad oggi... fino a mezz'ora fa, quando in un attimo una patina di ruggine ha reso opaca la lucidità del mio pensiero.