mercoledì 31 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.64) (Grata e gratificata)

Davvero grata per i due giorni della Festa del Volontariato. Credo che lavorare tanto ed elaborare altrettanto non siano stati inutili. "La vera gioia si trova nelle relazioni affettuose, nel sentirsi insieme, lontano da «io» e «me», dove c'è «noi»" - Leo Buscaglia -. Insieme, per quelle relazioni umane che sono il fulcro su cui fa leva la vita di ognuno. La Vita ne offre di opportunità per dare senso ad un'esistenza non da spettatori ma da protagonisti. E capita all'improvviso e di tanto si prova meraviglia. Poi si va, e frasi come... domani ti aspetto, così ti saluto. Oppure... chiamami, sai che mi porti fortuna...gratificano, sapeste quanto. Si tratta di seminare, curare, coltivare ogni relazione, credere nel valore di ognuna, e proiettarsi nel futuro, perché qualcosa resti come esempio, seme buono da perpetuare. Io ce la metto tutta, ma si viaggia insieme, e solo insieme faremo cose belle.

lunedì 29 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.63) (Esserci... esserci.... esserci)

Che dolce e rassicurante tormentone. È da un po' che quest'unica parola mi martella nella testa. Sarà solo un'opinione, magari solo semplice condivisione di persona che ha vissuto momenti di forte buio interiore. Però mai venne meno la voglia di esserci. Ora però è diverso, perché non è "esserci" solo per me stessa. È per il nostro gruppo, che quest'anno alla Festa del Volontariato, è stato più coeso e collaborativo, è per ogni paziente che porto nel Cuore da oggi a ben oltre i cinque anni di sopravvivenza, oltre... oltre... oltre. Anche questo pomeriggio sono stata in piazza per la festa del Volontariato, davanti al gazebo della Nostra associazione è passata tanta gente, ed ho riconosciuto molti di quelli incontrati nel corso dei noti tredici anni. Qualcuno ha salutato con un cenno di mano, altri hanno tirato dritto guardando il lato opposto, pochi si sono fermati, giusto quelli dai ricordi recenti, o perché ci sono ancora dentro e non possono far finta di nulla o magari manco lo vogliono per gratitudine, senso di familiarità, affetto. Affetto... affetto... affetto è quello dimostratomi stasera. All'improvviso, ché non me l'aspettavo proprio, con semplicità una carezza per continuare. Il Volontariato è "scuola di solidarietà", ma soprattutto è sentire forte il desiderio che è pure un bisogno di "esserci".

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.62) (Insieme... come una festa)

Una scelta di vita che ogni anno torna alla ribalta come una festa. Il Volontariato. Tavole rotonde, musica, e tanto altro sono gli ingredienti della XVI edizione della “Festa del Volontariato”, in programma sabato 27 e domenica 28 maggio, in piazza Umberto Giordano a Foggia. Si tratta di una manifestazione importante per il mondo dell’associazionismo e rappresenta, ogni anno, per centinaia di volontari, una preziosa occasione per incontrare la cittadinanza e fare conoscere le realtà solidali del territorio. Le associazioni diventano protagoniste della piazza. Non espongono solo materiali informativi, ma organizzano prove pratiche delle attività in un clima conviviale di divertimento e reciproco sostegno. Oggi Noi... insieme ci siamo avvicendati al gazebo n.5, e con la presenza abbiamo dato prova di "esserci". Presenti sempre i soliti, di passaggio qualcuno che non si vedeva da un po', qualche promessa, un po' di idee e progetti. In allegria, serenità e collaborazione, guardandoci intorno in uno spazio quest'anno completamente aperto, senza divisori, così come nella realtà deve essere tra associazioni. Facciamo rete. La Rete che accoglie, ripara e protegge. In rete possiamo davvero sperare di informare e formare, vincendo sempre.

domenica 28 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.61) (Rocce di polistirolo)

"Tu mi stai a cuore, m'importa tutto di te, m'interessa la tua vita, m'interessa ciò che fai, m'interessa ciò che dici. M'interessa sapere cosa pensi, cosa desideri, cosa cerchi. Mi sta a cuore tutto di te, soprattutto quello che hai nel cuore..." Citazione di Lawrence, sintesi perfetta della relazione di aiuto, fondata sul reciproco affetto. Conoscere la storia di ognuno, difficoltà e traguardi, fa sì che la persona diventi parte della Tua vita e col tempo anche Tu della sua. E moltiplicando la cosa per le tante persone con cui si viene a contatto, è più che comprensibile che il successo di uno diventi poi di tutti con evidente grande gioia. Bisogna crederci, tutto qua. E incoraggiare e stare accanto per essere contenti insieme. Del resto è prova provata... La Vita ha in serbo per Tutti sorprese ed anche qualche miracolo... perché non crederci? Grazie quindi, per questa "Nostra Vita" che se pur precaria è ancora più apprezzabile per le cose semplici che dà. Leggere, ad esempio che incredibilmente è andata, e sentire quella luce negli occhi dell'altro che arriva a Te, ecco... una sensazione che solo un sentimento sincero può donare. Grati a Tutti. Perché di sostegno vive e forte si fa una "roccia di polistirolo" come Te, me... Noi sotto lo sguardo del Cielo.

sabato 27 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.60) (Noi ne potremmo raccontare

Incontro donne senza capelli, né sopracciglia né ciglia, stupende, bellissime che cercano di "accomodarsi" l'evento ed evidenziano una luce negli occhi che pare rubata alle stelle. Nessuna/o sa, se o quando verrà fuori, non si illude ma spera, magari sogna pure... e ci sta... fa progetti... e va benissimo, e resta... perché così deve essere... coi piedi per terra, consapevole. - Ciao. Come stai bene oggi. - Visto? Hanno ceduto. Loro. Prima o poi sarebbe successo. Va be'... sono solo capelli. Ora ho questi, un po' più chiari, mi danno luce. E dire che all'inizio l'avevo presa proprio male, poi ho chiamato mio fratello perché mi rasasse e quando ha finito ho voluto guardarmi allo specchio. Subito. Tanto... Stare in guardia ed essere sempre pronti a tornare in campo vuol dire "corazzarsi" per non farsi prendere al cuore e ancor prima alla mente. Io dico sempre che se "parto" prima che torni, ho vinto perché l'avrò battuto sul tempo, e Chi mi ascolta riesce pure a sorridere a tale affermazione perché ne coglie l'ironia. Ironia... anche questa serve per contrastare la negatività che si porta dietro il cancro. Il Tempo poi, per alcuni versi e in certe situazioni, farà un gran lavoro. Così resta un misto di tenerezza e nostalgia, non più dolore per qualcosa che pur triste, appartiene alla vita e che per questo non si può cancellare, almeno non del tutto.

venerdì 26 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n. 59) (Il difficile ruolo del caregiver)

"Non è il carico che ti spezza. È il modo in cui lo porti" - Lena Horne - Già... ma quanto è difficile per Chi si prende cura. Per il "caregiver informale", intendo. Chi si (pre)occupa di Chi si prende cura? È un problema familiare, sociale, umano. Chi si prende cura di qualcun altro, familiare o amico, non è considerato come si dovrebbe. Non gli vengono riconosciuti ampiamente i diritti a livello lavorativo, soprattutto se lavoratore autonomo, in famiglia spesso ciò che fa è visto solo come un dovere, i Suoi momenti di sconforto segni di squilibrio. E vorrei ben vedere... più che giustificati! Allora dovrà pensarci da sé. Qualcuno dice... Che fare, dico non ce la faccio più? Allora davvero non ce la farei, così metto insieme le poche forze e continuo. Ma non ci si può sempre improvvisare. Per vivere con meno fatica un ruolo che mai nessuno sceglie, ma che per amore e per forza deve vivere, è nata la "Caregiver Academy", la scuola per Chi si prende cura, che informa e forma. Quindi a tirar troppo la corda si sa poi come va a finire. Ci si occupa di "persone", compresi i membri di tutta la famiglia e in particolare di "chi si prende cura", che vive uguale dolore, prova fatica e non ha tempo né voglia di prendersi cura di sé. Statistiche alla mano, i "caregiver" rischiano di ammalarsi a loro volta, ricorrere a psicofarmaci, perdere il posto di lavoro. Non possono essere lasciati soli, hanno il diritto ad essere ascoltati e supportati psicologicamente. E pure le "difficoltà burocratiche" andrebbero ridimensionate, in quanto vanno a caricare il già pesante fardello di Chi si prende cura. Un "dolore burocratico" che rende più greve e grave il senso di abbandono. La solitudine nella malattia.

mercoledì 24 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n. 58) (Annotare e supportare col Cuore)

Affrontare una malattia oncologica senza supporto psicologico è impensabile. È una malattia familiare, ovvero coinvolge un'intera famiglia, e per questo tutti i membri andrebbero seguiti diversamente e in modo adeguato dallo psiconcologo. Lo psiconcologo è una figura professionale inquadrata nel team multidisciplinare. Non è solo uno psicologo, è formato per approcciare al paziente oncologico, in più ha particolare predisposizione all'ascolto empatico. Lo specialista deve perciò caratterizzarsi da un lato per la conoscenza scientifica e l'abilità tecnica e dall'altro per l'ETHOS umanitario. L'ethos è un atteggiamento verso qualcuno, e in quanto atteggiamento, esso è una postura, un modo di disporre la persona. L'approccio della psicoterapia deve basarsi sulla fondamentale distinzione tra corpo anatomico, e l'altro corpo-vissuto, fisico e non solo, pure emozioni, sentimenti e ricordi. Nulla avviene per caso, meno che mai la malattia, che affonda le sue radici nelle varie cause note (ambientali, genetiche, alimentari, ecc.) ma non solo, pure nell'inconscio, andando indietro nel tempo, dal momento della nascita in poi. Di solito lo psiconcologo incontra il paziente con una certa periodicità, si instaura perciò una vera e propria relazione che si sviluppa nel tempo tramite il "colloquio". Lo scopo è che ognuno trovi il proprio modo di esprimersi creativamente all'interno dei limiti conosciuti e stabiliti. Ovviamente si dovrà stabilire un buon rapporto, in modo da poter esplorare e centrare il problema, e portare alla luce il necessario "cambiamento". Come la persona si sente rispetto a tale possibilità, quale importanza viene attribuita, e quanta fiducia viene riposta nella buona riuscita. Chi soffre, spesso, si chiude in se stesso, diventa tutt'uno con la malattia, mentre dovrebbe dedicarsi alla malattia come altro da sé. Quanto è difficile, eppure è la strategia giusta. E quando non si riesce? C'è bisogno di ascolto ed accoglienza, di atteggiamenti di valorizzazione. La malattia si affronta, si attraversa... va via. Affrontarla, attraversarla non da soli aiuta. Aiuta a mandarla via. Tutto questo ho imparato a percepirlo e coltivarlo. Perché si crei armonia e quindi sia efficace la relazione d'aiuto, sarà opportuno prendersi cura del singolo in quel singolo momento. "Quando una persona capisce di essere sentita profondamente, i suoi occhi si riempiono di lacrime. Io credo che, in un senso molto reale, pianga di gioia. È come se stesse dicendo: Grazie a Dio, qualcuno mi ascolta. Qualcuno capisce cosa mi sta accadendo" - Carlo Rogers -

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.57) (Realizzare i buoni propositi)

Che dire di una bella cornice ma senza un dipinto, su una parete vuota? Certamente meglio quella che niente, però mancherà sempre qualcosa e resterà fine a se stessa. Questa la metafora adottata durante il consueto evento FAVO, per spiegare la condizione attuale del Piano Oncologico Nazionale, presentato già nel 2011 ed ora ripresentato, ma in realtà senza evoluzione. Spetterebbe alle Reti Oncologiche regionali metterlo in atto, però eccezion fatta per il Piemonte, le altre navigano ancora in alto mare. Tante novità dalla Giornata del Malato Oncologico, alcune quasi scontate, eppure promosse, già approvate ma non attuate, come i questionari per gli effetti collaterali delle terapie. Immaginiamo quanto potrebbe migliorare la qualità della vita dei pazienti... Quali sono i bisogni reali di un paziente oncologico? Informazioni precise ed aggiornate ma anche sentirsi rassicurato per poter continuare nella propria quotidianità. Continuità assistenziale e controlli costanti dello stato di salute. Siamo sempre più allineati ad una medicina difensivistica, frutto comunque di una non buona qualità della relazione medico-paziente. Il paziente vuole che il medico mostri un interesse sincero, risponda a domande mediche e psicologiche, permetta di esprimere emozioni e dubbi, e infine che eviti di minimizzare. Varie sono le cause di una cattiva relazione medico-paziente, riconducibili quasi tutte al fatto che si ascolta per rispondere e non per capire. Curare solo la patologia di un organo. Un rapporto inaridito privo di solidarietà e fiducia. La pura contrattualità professionale di diritti e doveri. Gli interessi di tipo economico. Considerare la persona malata come cliente. La deriva ipertecnologica Il singolare paradosso del ricorso alle medicine alternative. Il malato non è un numero ma una "cattedra" da cui proviene una lezione rivolta a Tutti indistintamente. Invita alla riflessione e all'umiltà in quanto fa conoscere i limiti e la fragilità umana. La qualità della vita non dipende solo dalle cure. La Medicina fa qualcosa. Il Sistema Sanitario fa qualcosa, molto più può fare il Cuore, il saper dare e chiedere aiuto e solidarietà. Molta della Nostra qualità di vita dipende solo da Noi stessi. Grazie a chi si adopera con generosità.

martedì 23 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.56) (Comunicazione e Cancro)

Si è conclusa oggi la XVIII Giornata del Malato Oncologico, organizzata dalla FAVO. Purtroppo ho partecipato da remoto, non ho potuto in presenza per motivi logistici, ho comunque seguito con attenzione le interessanti e chiare relazioni. Da stasera a Voi solo qualche cenno sui vari temi. Comunicazione e Cancro. Sta cambiando la cultura e di conseguenza è doveroso fare altrettanto con la comunicazione perché si possa superare lo stigma cancro uguale morte. La rivoluzione del genoma, le nuove terapie stanno facendo da apristrada, e il paziente deve esserne informato perché possa ricavarne speranza sempre più forte. Confrontarsi con la sofferenza è dura cosa per ogni medico, lo è a tutti i livelli e per ogni tipo di patologia, ma è chiaro che lo è ancora di più per una malattia che nel terzo millennio ancora terrorizza. Il cancro fa paura per la durata, le cure, ma soprattutto per l'esito incerto. Già il medico di famiglia che sempre più spesso è colui che avanza l'ipotesi di una diagnosi drammatica, deve fare i conti con la comunicazione personalizzata, e le giuste modalità che considerino la diversità individuale. La Comunicazione dovrebbe essere "disciplina fondamentale" nel piano di studi di Chi intende diventare medico, uno di quegli esami "tosti" al pari di Anatomia, perché serve poco conoscere il nome dell'ultimo ossicino del piede se non si è in grado di comprendere ed interpretare pensieri confusi ed angosciati, e di entrare con delicatezza tra le pieghe dell'animo di Chi in quel momento è di fronte. Attenzione poi a non veicolare messaggi di situazioni senza via d'uscita (dal quarto stadio non si torna indietro?), ricordando che ogni caso è a sé. Scegliere le parole giuste, i toni appropriati e senza enfasi. Ah, il termine, "guerrieri" piace poco non solo a me. Molti affermano che è il caso di abbandonare termini bellici, considerati "insultanti". L'unica guerra è quella con se stessi, per imparare a vivere, valutando e scegliendo, superando le paure e affrontando qualsiasi cosa si presenti, e questo fino alla fine della "strada".

lunedì 22 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.55) (Mai passivamente ma appassionatamente)

Tutto quello che prende il Cuore è Passione. E poiché il cuore è l'organo della Vita per eccellenza... "Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per Vivere ci vuole Passione" - Oriana Fallaci - Vivere con Passione. Quanti significati può assumere un termine... E tutti insieme costituire il senso dell'esistenza. Oggi ho seguito da remoto la giornata del Malato Oncologico, come ogni anno organizzata dalla FAVO. Avrei dovuto partecipare in presenza, ma motivi logistici lo hanno impedito. Non ho voluto comunque mancare all'appuntamento. Che volete farci? È grande la passione che nutro per le persone, tutte ma un po' di più per quelle come me, che cercano e colgono della vita l'essenziale. E poi avvertono visceralmente di esserci. Non è un caso, bensì una scelta. Ogni giorno, giorno per giorno seguendo gli eventi, le storie, facendo progetti. Una bella sfida, non c'è che dire. Passione è sentimento che si condivide, si vive insieme. Sia dolce o doloroso non resta chiuso in sé ma si apre all'Altro, e se sofferenza c'è si arricchisce di una "preposizione" e diventa Compassione, nel senso etimologico e completo del termine. Vivo con Te questo momento, prendo su di me parte del Tuo dolore. Ed è Vivere davvero. Perché non è solo per se stessi, ma fa bene perché migliora se stessi. Passione che completa come Persona. A volte ob torto collo ma pure per Amore.

domenica 21 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.54) (Non amiamo apparire...)

Visibili con discrezione, molto impegnati a far sentire meno soli nella malattia. Noi siamo questi. Desideriamo fare sempre più, per renderci operativi al massimo ed accogliere Chi da solo non ce la fa ad accettare, elaborare e superare la malattia. Comunque consapevoli di dover continuare su un percorso già tracciato ma inteso ad una maturità crescente. Quando preparo i fiocchi di tenerezza, se indugio a guardare quelle piccole pergamene di speranza penso quanto ci si aspetta da Noi, ma pure quanto ci spetta di diritto, ovvero che la nostra esistenza sia almeno notata. Impegni e doveri, gioie, soddisfazioni, non manca ovviamente qualche delusione. È la Vita a girare così. Basterà comunque il sorriso di uno solo in più, che avremo incontrato ed aiutato in qualche modo, a potenziare o compensare. Durante i miei soliti giri nel web, ho trovato queste parole che ben si adattano ad un' impresa in continua evoluzione, determinata e propositiva, che fa tesoro di qualche errore e tante esperienze. È una nota in calce, una scelta personale dopo aver fatto scivolare di dosso qualche delusione. RICOMINCIANDO... "Non ti arrendere mai neanche quando la fatica si fa sentire, neanche quando il tuo piede inciampa, neanche quando i tuoi occhi bruciano, neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati, neanche quando la delusione ti avvilisce, neanche quando l’errore ti scoraggia, neanche quando il tradimento ti ferisce, neanche quando il successo ti abbandona, neanche quando l’ingratitudine ti sgomenta, neanche quando l’incomprensione ti circonda, neanche quando la noia ti atterra, neanche quando tutto ha l’aria del niente, neanche quando il peso del peccato ti schiaccia… Invoca il tuo Dio, stringi i pugni, sorridi… e ricomincia!" - San Leone Magno -

sabato 20 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.53) (Né pochi né tanti)

Sono i miei anni, e cerco di accettarli prima che arrivino. Questo da sempre, quand'erano pochi ed ora che sembrano essere tanti. Né pochi né tanti, è certo che degli anni che abbiamo dobbiamo essere grati. Sono un dono. "Alziamoci e ringraziamo, perché se non abbiamo imparato molto oggi, almeno abbiamo imparato poco, e se non abbiamo imparato poco, almeno non ci siamo ammalati, e se ci siamo ammalati, almeno non siamo morti; dunque, siamo tutti grati" - Buddha - Una citazione pregna di speranza, dettagliata e pur semplice, comprensibile anche per un bambino. Come dire... Chi si contenta gode... ove contentarsi sta per apprezzare tutto, e godere è da interpretare come essere grati di quel tutto sempre, in qualsiasi situazione o condizione. Gratitudine ad oltranza quindi, e niente farà paura, la fiducia colmerà il vuoto del disorientamento, e l'umore tenderà in alto. Spesso e volentieri. Ricordo il mio oncologo al primo incontro, per rassicurarmi mi chiese fino a quale età volessi vivere. Pensai a mia madre, Lei era andata via a 72 anni, ne aggiunsi altri tre e risposi... 75. Lui replicò... - Ma no, sono pochi. Te ne garantisco almeno altri dieci, poi se sarà il caso ci penserà il "Primario dei primari". ... alludeva ovviamente al buon Dio, e mi sentii sollevata. Ricordo ancora che nel leggere "sopravvivenza a cinque anni", non sapendo fosse un'espressione standard per tutti gli 048, mi sentii raggelare il sangue, gli anni che son seguiti hanno smentito ogni mio timore, e quelli che vivo ora sono dono, gioia pura di cui sono infinitamente grata. Ricordo poi... non ho mai detto e neanche pensato pur nei momenti più duri... perchè proprio a me? Anzi ho sempre sostenuto, trovando conforto... perchè non doveva, proprio a me? Oggi rifletto ancora e consapevole di tante realtà nella malattia, sono più concreta... non posso lamentarmi più di tanto, ho fatto la mia vita, e di ogni giorno in più posso solo ringraziare.

venerdì 19 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.52) (Le solite note)

Banalità ce ne saranno sempre troppe, e non si tratta solo di ovvietà, pensieri tanto per dire, cose scontate. Resto basita quando ascolto Chi si racconta parlando di banalità a loro rivolte, alcune pure assai cattive. Metti una madre orfana di figlio, non compresa nel Suo devastante dolore senza tempo, che si sente dire dopo anni... devi smetterla, è passato tanto, devi riprendere a vivere. Che stupida, crudele ovvietà... Si continua perché si deve, nessuno può dire perché e come. Sono altresì stanca di tutte le banalità che assordano, la quotidianità ne è piena. Cercano di confondere e levare l'identità. E le immagini proposte dai media? Rappresentano una realtà nemmeno ideale, ma falsa e vuota. Che noia... La vita vera è un'altra. È quella che si afferra quando sfugge, per andare avanti. La leggo tra le righe di Chi guardo negli occhi, nel mio cuore quando conserva in sé le lacrime mentre sul volto spunta il più radioso dei sorrisi. Rifletto. Comunque serena decido di stare sempre dalla stessa parte.

giovedì 18 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.51) (E anche oggi ho imparato che...)

Un quesito alla volta. Una parentesi alla volta. Un'operazione alla volta. Ogni cosa risolta in qualche maniera, e archiviata comunque. E anche oggi ho imparato che... Dietro un atteggiamento che pare di sfida ci può essere un vissuto di sofferenza e sfiducia. Ed io che pensavo fosse solo uno sguardo triste e vuoto... Ho imparato che è del tutto inutile affannarsi perché... poiché tutto va come deve andare... ad ognuno è dato solo aggiustarsi il modo di affrontare ciò che viene. E magari tutto si semplifica, e naturale saranno gentilezza nei modi e gratitudine piena. Ho imparato che si può andare avanti ignari e pur convinti, e ancora parlare a se stessi per darsi quel coraggio che a tratti si nasconde. Ho imparato che tutto ciò che è blu fa un gran bene, il mare ad esempio e averlo navigato in lungo e in largo. Sarà per questo che, ancor prima del verde, il blu è il mio colore preferito. Il blu del cielo e del mare in cui si riflette. E poi il verde che tutto comprende, la primavera che si fa attendere e la speranza che prima o poi arrivi. E pure me che amo quel che faccio e tutto voglio intendere.

mercoledì 17 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI ( n.50) (La dimensione più importante. La Spiritualità)

Gli incontri mirati alla consapevolezza di sé sono occasioni imperdibili per un'adeguata preparazione alla relazione, in particolare a quella d'aiuto. Formazione continua. Un breve esercizio di coerenza cardiaca ci fa entrare nell'organo regale, il cuore. Inspirare ed espirare visualizzando l'aria che entra ed esce, fa astrarre dal contesto e mettere in contatto col profondo Sé. Quali sono le dimensioni della Persona? - dimensione corporea - dimensione cognitiva - dimensione emotiva - dimensione sociale - dimensione spirituale Se può risultare relativamente semplice spiegare come si percepiscono le prime quattro, si rivela più complesso per l'ultima. La dimensione spirituale. La dimensione spirituale, riguarda i Valori cui si ispira l’essere umano, sia in maniera latente che consapevole. È relativa alle caratteristiche delle capacità di Conoscenza, Amore, Volontà insite in ogni essere umano, seppure diversamente sviluppate ed espresse. È la Spiritualità, la prima tra le dimensioni della Persona, la più importante. Non deve necessariamente coincidere con il culto religioso, e anche se le religioni sono custodi della spiritualità si può essere non credente e possedere una profonda spiritualità. È esigenza, naturale quasi come il respiro. Quando poi la condizione del momento concede tanto tempo per stare da solo con se stesso, è inevitabile entrare in contatto con il proprio animo e trovare qualcosa di diverso. Un sereno silenzio. La pace interiore. La connessione col divino.

martedì 16 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.49) (Vola il pensiero...)

Per tutto il giorno si è letto e scritto della mamma... Noi mamme, la Nostra mamma, quella mamma. Tutte le Mamme... Tante affettuosità e un po' di retorica, del resto una giornata celebrativa va così, e trattandosi della Mamma, dai... si accetta volentieri. E poi si pensa, si pesca nel passato, e Chi può gioisce di un "bene" che non ha uguali. Una mamma è comunque per sempre, un punto fermo, una stella che illumina le notti adombrate da certi pensieri. Mamma... La penso oggi senza più malinconia. La sento sempre a me vicina. Lo fu ieri, quando mi rividi in lei, con l'entusiasmo di Chi vuole continuare a vivere oltre il tempo, solo nel ricordo. Il tempo trascorso ha lenito la tristezza, ne ha fatto gemme di malinconia. Ora è ricordo dipinto a tinte tenui, serenità nascosta tra le righe di quel testamento. Tutti unici eredi di ricchezza mai estinta se ben spesa. Così ho pensato di chiudere questa giornata con un "ricordo" che mi riporta a Lei, simbolicamente con un cesto di roselline rosa. La bomboniera per le nozze d'oro dei miei genitori. Mia madre fece di tutto per arrivare a quel cinquantesimo, e ci riuscì anche se in dialisi da due anni, pure acciaccata e assai sofferente. Cercò a lungo, tra tanti oggettini utili o meno, poi finalmente si fermò estasiata davanti ad un piccolo cestino di porcellana di Capodimonte con delle roselline rosa. Le contò... erano 13. Decise... quella sarebbe stata la bomboniera per le Sue Nozze d'oro. Un segno del Cielo... 13 roselline come i fiori che aveva messo insieme nella Sua vita. Quattro figli e nove nipoti, la ricchezza di cui andava fiera. Dono idealmente queste roselline a tutte le mamme, a Chi ha un figlio da accarezzare, a Chi può solo ricordare e piangere e pensare. A Chi aspetta a breve una creatura da cullare e pure a Chi, svanito il sogno, non si è fermato ed ha preso ad amare, amare sempre più. Perché alla fine è qui, nell'Amore universale che la vita risiede, sempre e inequivocabilmente.

domenica 14 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.48) (Assecondando il tempo)

Oggi è andata così, il tempo avanti ed io dietro, a rincorrerlo senza mai raggiungerlo. Pazienza, capita. Meglio non darci peso, anche perché ormai siamo al giorno appresso, domenica, festa della mamma (guarda caso) e compleanno di Valeria, mia figlia (guarda caso 2), ma avrò tempo di scrivere di entrambe le cose. Al tempo si attribuiscono difetti, è tiranno, impietoso, bisogna però riconoscergli anche la generosità del dono. Se pazientemente si lascia fare a lui, va tutto bene. A me ad esempio si concede un po' permettendomi di scrivere. Si, scrivere, a scrivere io non rinuncio. A tarda sera quando è silenzio dentro e intorno Scrivere fa assai bene. È terapia. Scrivere significa riconoscere le proprie emozioni e governarle. La scrittura, ormai è noto, ha pure i suoi limiti ma anche il prezioso dono dei "filtri". Si può dire di tutto ma nel modo giusto, adeguato al proprio sentire senza il rischio di fare troppi danni, perché c'è sempre la possibilità di sgaiattolare per altre vie. E poi, vuoi mettere il vantaggio che nessuno ti parli sopra? Con la scrittura si può urlare in silenzio, e fare arrivare la propria voce dove mai si penserebbe. Ed elaborare, e mettere fuori dolore e rabbia moderata, e far riflettere... Io scrivo per tutto questo. Il mio tempo è sempre tiranno, ma mi rende felice anche solo poter scrivere poche righe... ... e magari un giorno lontano, anzi lontanissimo quando mancherò, qualcuno tornerà a far visita a queste mie stanze nascoste ma vissute sempre col Cuore.

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.47) (Orgogliosamente... Agata)

Il GAMA OdV crede nella rete delle associazioni ed ha sempre operato in tal senso. Personalmente vorrei poter dividermi in due, tre o forse più per accettare ogni invito e partecipare a manifestazioni, mostre, ed eventi in generale, organizzati soprattutto dalle associazioni che operano in campo oncologico. Fatta questa premessa ho quindi sentito di essere presente stamane alla conferenza stampa dell'Associazione Agata per la presentazione del progetto Xtrude, una tecnica innovativa, non invasiva per la ricostruzione del complesso areola capezzolo per le donne operate al seno. In realtà si tratta di una protesi in materiale biocompatibile che andrà incollata sulla mammella ricostruita ma ancora incompleta del particolare che la definisce. Un servizio del tutto gratuito che l'Associazione Agata offre alle donne che si affidano ai chirurghi della Breast Unit. I materiali sono acquistati grazie ai fondi raccolti, mentre Laura Balsamo, dermopigmentista adeguatamente formata, mette a disposizione volontariamente competenze e professionalità. Ho partecipato alla conferenza stampa in rappresentanza del GAMA e da mastectomizzata, che ha cercato di elaborare da subito il trauma della perdita di parte della femminilità, ed oggi gioisce di un importante passo avanti della Senologia del territorio. Perché il Sud, e in particolare la Nostra città, siano citati e ricordati anche per quelli che sono più che tentativi di buona sanità.

venerdì 12 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.45) ( La preziosità di una mente in rinascita)

Mi sembra averlo detto, la mia nuova parrucchiera ed io con qualcosa in comune. Abbiamo entrambe avuto "il problema", così come Lei definisce il tumore. Ed ora abbiamo scoperto che in comune ne abbiamo pure la logica conseguenza. Una Mente in rinascita. Molti pensieri, tante riflessioni, ricordi tra le righe. Ogni settimana è un susseguirsi continuo di condivisioni. Perché consapevoli di capirci senza ombre né dubbi. A volte però succede come ad un "comò restaurato", talmente bello da voler guardarlo da ogni parte, anche nei cassetti. E per la foga e l'entusiasmo si aprono in successione con tanta fretta, che vanno in contrasto tra di loro ed è difficile poi chiuderli. Così per i Nostri "pensieri" che vogliono farsi strada, a volte sgomitano e finiscono col bloccarsi perché in contrasto, e il tempo di una piega non basta più, ne sa qualcosa mio marito, costretto ad aspettare fuori. Una Mente in rinascita diventa "preziosa", sempre entusiasta e attiva per pensieri pensati, utili anche all'economia generale della Vita. È tutto nella mente. Ed è magnifico per rianimare coraggio. Ricordo... Otto giorni dopo la ricostruzione avevo ancora le bende, e mi sentivo meglio di adesso... mi vedevo anche bene. Abbastanza in forma e con due seni più o meno allineati. D'altra parte non potevo certo pretendere di più, e poi... ero ancora fasciata. Di sicuro il giorno dopo sarebbe stato meglio... ancora meglio. Forte di questo pensiero andavo spedita, a "petto in fuori". Ora me lo potevo permettere. Io non avrei dato peso alla cosa e nessuno avrebbe sostato più di tanto a guardare... sempre che guardasse. Un'ulteriore prova che gli Altri vedono di Noi solo quello che lasciamo vedere o addirittura intravedere. È tutto nella mente, e tante volte... forse sempre... vediamo quello "crediamo" di vedere, arrivando per assurdo a negare la realtà o a trasformarla per capriccio o falsa opinione. "La mente ha tutto il tempo che vuole"... di questo conviene convincersi presto, e il tempo stesso ripagherà degli inganni della mente.

giovedì 11 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n. 44) (... riflettendo)

Va bene tutto, dalla prevenzione alla ricerca, dalla ricerca alla cura. Ma che dire dello "stare accanto", "esserci" per colmare solitudini, alleggerire pensieri, dar voce alla speranza? C'è da farsi carico, camminare insieme, tenendo la mano. E non dimenticare. Quando alla fine del mio percorso di cura presi ad essere accanto a qualcuno, più di uno, a tanti nel tempo, una persona mi paragonò al generatore di corrente, che si rigenera a sua volta, perché non manifestavo mai stanchezza, anzi ero sempre più... più di quello che si potesse immaginare. Evidentemente avevo fatto proprio colpo se un giorno una paziente esclamò all'improvviso... peccato, non potevi essere il nostro medico? Mi colse di sorpresa e mi limitai a sorridere scuotendo la testa, ma a casa feci di nuovo la domanda a me stessa... Perché non ho mai pensato di fare il medico? Sarebbe stato anche comodo un medico in famiglia, d'altra parte da sempre accudente, paziente, la gente mi piaceva senza alcuna distinzione, e poi...? Magari... fama e niente... fame. Già, il riscontro economico... i soldi, cedendo a qualche piccolo compromesso... a discapito di qualcun'altro? ... dopo tutto, che fa? Ecco, su questo punto totalmente in disaccordo, provai un nodo allo stomaco, mi venne il magone. Essere accanto a qualcuno che soffre non è certo cosa per tutti. È una scelta difficile che fa sentire spesso inadeguati, è attingere costantemente alle proprie risorse. Procedere insieme per un tratto di strada, cercando di rendere meno duro il cammino. Non è solo presenza fisica, stringere una mano, asciugare una lacrima. È piangere dentro, insieme, e poi risollevarsi con un sorriso, e ricominciare. È una scelta difficile, ma è la risposta a molte domande, lo sprone a guardare la vita in ogni suo aspetto.

mercoledì 10 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.43) (Tener ben stretta la vita)

C'è un unico modo per sentirsi giovani sempre e a lungo. Restare vivi. Il cervello è l'unico organo che in assenza di patologie è capace di rigenerarsi, nonostante l'avanzare degli anni. Occorre allenamento, curiosità vivace e coltivare molti interessi. Aggiungere qualità ai giorni e non solo giorni alla vita. Lo diceva Rita Levi Montalcini, bell'esempio di lunga vita ben vissuta. "Una stanza tutta per sé" è il titolo di un libro di Virginia Woolf. Avere una stanza tutta per sé significa, infatti, godere di una dimensione di calma, dove la mente possa trovare il suo agio e dare sfogo al proprio genio: «ci deve essere libertà e ci deve essere pace» affinché si possa dare spazio ai pensieri e alla creatività. Mi hanno colpito altresì questi Suoi versi, un invito, una lode alla vita. Li condivido con Voi, ché diventino guida per i Nostri giorni. RESTA VIVA Qualunque cosa succeda, resta viva. Non morire prima di essere morta davvero. Non perdere te stessa, non perdere la speranza, non perdere la direzione. Resta viva, con tutta te stessa, con ogni cellula del tuo corpo, con ogni fibra della tua pelle. Resta viva, impara, studia, pensa, costruisci, inventa, crea, parla, scrivi, sogna, progetta. Resta viva, resta viva dentro di te, resta viva anche fuori, riempiti dei colori del mondo, riempiti di pace, riempiti di speranza. Resta viva di gioia. C’è solo una cosa che non devi sprecare della vita, ed è la vita stessa. - Virginia Woolf -

martedì 9 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.42) (Prendere il meglio del dolore)

Desidero spendere qualche parola a proposito del contenuto dell'intervista a Michela Murgia. Una scrittrice, forse un'intellettuale, comunque una donna come tante altre che si trovano ad affrontare con esito incerto un'esperienza estrema. La Sua lucidità è stata oggetto di commenti vari, positivi e qualcuno anche negativo. Al di là di questo, quanti come lei sono altrettanto lucidi, ma sconosciuti, quindi "senza voce", e al massimo guadagnano un "guerriero/a" dai più intimi. Ho molte amiche come la nota scrittrice, e sono tutte "accoglienti" con la vita comunque sia, e "accudenti" perché si prendono cura degli altri nonostante i propri momenti di difficoltà. E ho detto tutto. Ho avuto alcune amiche che hanno sublimato la sofferenza e accettato la possibilità di non farcela, a tal punto da prepararsi e preparare gli altri, da scegliere qualcosa come fosse l'ultimo vezzo dei propri giorni. Un volo di palloncini bianchi. Un abito da sposa. Un ritorno alla purezza delle origini. Come dalle parole di Lucia S. esempio di accettazione, generosità e anche progettualità per "il dopo". Una grande eredità. "Ho il desiderio di fare qualcosa per gli altri , li voglio vedere sorridere, ma quel sorriso vero, autentico" "Di fronte alla sofferenza ci sono solo due vie, o disperarsi o abbandonarsi a Dio.... Ho scelto di abbandonarmi a Dio. Ci sono le leggi del cuore e quelle di Dio Io sto bene con la legge di Dio Mi dà tutto , mi sostiene ogni giorno. Non mi toglie la sofferenza, anzi... Ma va bene cosi. Sia fatta la sua volontà". Quando a casa mi chiedono... ma com'è che torni dall'ospedale e sei più serena di quando sei uscita? Semplice... vorrei rispondere però non lo faccio perché potrei essere non capita... semplice, perché ogni volta imparo e prendo il meglio del dolore. Una storia cominciata tredici anni fa, e per me mai conclusa.

lunedì 8 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.41) (Accogliente e accudente)

È da stamattina che questi due termini girano tra i miei pensieri, sono insistenti. Sono insistenti a tal punto che mi sono chiesta il perché. Dopo tutto sono parole di uso comune, per Noi volontari quasi ovvie. Ma per comunicare o chiarirsi le idee il linguaggio deve essere ben definito, e allora ho pensato agli ultimi argomenti trattati, la meditazione e la morte, e ho visto motivo e nesso della presenza di queste due parole nei miei pensieri. Accogliere ciò che la Vita porge. Accudire se stessi e gli altri, preparandosi e preparando, sempre e nonostante tutto. Qualcosa di difficile su cui argomentare, a pensarci... come si fa ad accettare la fine? Pare negare la Speranza, e invece... È di stamane l'annuncio lucido e toccante di Michela Murgia, lontanissima dalla retorica del “guerriero contro il cancro”. “Ho metastasi già nei polmoni, nelle ossa, al cervello, e un’operazione non avrebbe senso... Il dolore non si può cancellare; il trauma sì. Si può gestire. Hai bisogno di tempo per abituare te stessa e le persone a te vicine al transito. Un tempo per pensare come salutare chi ami, e come vorresti che ti salutasse. Non si torna indietro, ma non ho paura della morte. L’ultima cosa che farò è sposarmi perché lo Stato chiede un ruolo e mio marito saprà cosa fare, e ho comprato una nuova casa con dieci letti dove la mia famiglia queer può vivere insieme”. Tutto va come deve andare e non potrà mai essere diversamente. Ormai sono tredici anni che lo affermo, fortemente convinta, e una volta lo sentii ripetere con una pacatezza, una serenità che lascia senza parole... "Ognuno ha la sua storia, e la mia è stata già scritta. Andrà come deve, a me tocca cercare di vivere come meglio posso, con le mie sole scelte e decisioni. Finora hanno sempre deciso gli altri per me, adesso voglio farlo io." Era incredibile come le parole scorressero veloci, senza pausa, come fossero state represse per un bel po'. E riferite a me, un'estranea, conosciuta solo dieci minuti prima. L'ascoltai con estrema attenzione, ogni particolare era una puntura di spillo arrivata senza preavviso sulla parte più sensibile, e i particolari erano tanti... Portai con me questa storia che mi avrebbe fatto più ricca... Voglio sperare che qualsiasi fatto o evento si incastri perfettamente con un altro, così che questo diventi naturale proseguimento e conseguenza del precedente. Il negativo che acquista senso alla luce del positivo, e... viceversa. La Vita, nient'altro che un enorme e vario puzzle senza limiti.

domenica 7 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.40) (Indifferenza. Unica colpa umana)

“L'indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l'apatia morale di chi si volta dall'altra parte" - Liliana Segre - E questo è un bel messaggio che resta impresso immediatamente. Per quel che mi riguarda l'ho imparato da tempo quando mi sono resa conto di non voler mai essere oggetto d'indifferenza e per questo ho cominciato io a non esserlo, indifferente, anche a costo di fraintendimenti e incomprensioni. E sono sempre meno indifferente, vuoi per l'età che mi fa più attenta nell'ascolto, vuoi perché porto con me le parole di sfogo e le lacrime. Sono consapevole che per i più, atteggiamenti molto disponibili nascondono sempre qualcosa, necessariamente è così. Tutti depositari della Verità assoluta secondo convenienza a fronte di pochi pionieri di un'umanità giusta che vorrebbe affermarsi. Tant'è... ma mai disperare! Perché l'acqua nella pentola arrivi a bollire fino in superficie è necessario che il fondo raggiunga la temperatura giusta... procede per gradi e come sempre è dal basso che cambia la situazione. Lamentarsi non serve, giusto è agire secondo le possibilità nell'ambito del proprio spazio per migliorare ciò che palesemente giusto non è. A lungo termine i risultati si vedranno non fosse altro che per spirito di emulazione. Non si può, non si deve restare indifferenti alla sofferenza altrui, specchiandoci in essa potremmo veder riflessa la Nostra immagine migliore.

sabato 6 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.39) (Vita e Morte. Inseparabili)

Il 15° incontro GAMA è stato di approfondimento e condivisione. L'incontro con Guidalberto Bormolini meritava che ci soffermassimo su alcuni punti salienti, e così è stato. In particolare una ricca condivisione è scaturita dal tema, Vita - Morte. In un'epoca in cui si tende a rimuovere anche la sola parola, morte, bene sarebbe allenarsi ad essa tramite le "piccole morti quotidiane" (perdita di oggetti, malesseri temporanei, mancanza di energie...). È un evento inevitabile, misterioso, ma la paura che lo riguarda va ridimensionata. Facile non è, ma certamente possibile. Personalmente quando mi trovo al cospetto della Morte, sul momento resto muta, non trovo le parole, quasi stentassi a crederci. La Vita è troppo bella per poter essere negata, e la Morte sembra proprio questo, la negazione di essa. Ma poi, un po' per cercare una spiegazione, un po' la motivazione perché comunque intorno tutto esiste ancora, rifletto... cerco di capire... e all'improvviso afferro e tengo stretto il briciolo di speranza che è pur presente in un evento triste. In un cerchio immaginario la Vita è il punto d'inizio, la Morte l'ultimo... è così. "... la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare". Espresso così il pensiero niente è più logico e naturale. Vita e Morte diventano un'unica immagine, solo sotto una luce diversa. Si comprende alla fine che la "paura" è pura "categoria" e nient'altro, uno schema da seguire solo perché imposto, ma se necessità fa virtù, si abbatte come niente e non esiste più. Qualche tempo fa un paziente con un'affermazione mi lasciò senza parole... Lo sai che sono morto tre volte? Per tre volte, in periodi diversi ho avuto l'arresto cardiaco. Non mi sono accorto di niente, ed è stato bello perché sono certo che stavo bene. Mi sono poi svegliato perché mi schiaffeggiavano... o mi prendevano a schiaffi perché mi ero ormai svegliato? Non lo so. Dell'essere tornato in vita ricordo il dolore, del morire la sensazione di benessere.

venerdì 5 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.38) ( Dalla Mente al Cuore)

"Dobbiamo essere pronti a liberarci della vita che abbiamo programmato peter poter avere la vita che ci aspetta" - Joseph Campbell - Già, perché la Vita va quasi sempre se non al contrario, di certo in modo diverso da come l'hai sognata, pensata, programmata. Ma niente e nessuno può impedire di ritrovarsi così ogni tanto. All'improvviso. A lasciare tutto e correre là dove in fondo si è rimasti. Coi ricordi, i pensieri... tutto il Cuore. È un po' come sognare ad occhi aperti per non avere rimpianti, pensare di recuperare e non ascoltare nessun'altro che se stessi. Cambiare l'ottica delle cose migliora la vita. È un duro lavoro, è innegabile, ma si tratta di volersi bene. Amare se stessi, perdonarsi qualche errore, e saremo più propensi ad amare l'Altro, perdonarlo e concedergli una seconda ma anche terza o quarta possibilità. Tutto questo a vantaggio della Nostra salute. "Disse la vecchia guaritrice dell'anima: Non fa male la schiena, fa male il carico. Non fanno male gli occhi, fa male l'ingiustizia. Non fa male la testa, fanno male i pensieri. Non fa male la gola, fa male quello che non si esprime o si esprime con rabbia. Non fa male lo stomaco, fa male quello che l'anima non digerisce. Non fa male il fegato, fa male la rabbia. Non fa male il cuore, fa male l'amore. Ed è proprio lui, l’amore stesso, che contiene la più potente medicina". - Ada Luz Marquez - Mi ha colpito ieri l'espressione, "ascoltare l'incanto della musica di notte", pure se il sonno si scorda ed è solo parola, pure se non esiste vita e per un quarto d'ora ci si ferma ad immaginare come sarebbe stata se... Ma non fu così, e la realtà qualunque sia è supportata dal senso di riconoscenza. Essersi innamorati dell'Infinito e vivere senza tanta sofferenza l'effetto collaterale dell'Amore.

giovedì 4 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSSERCI (n. 37) (Innamorarsi dell'infinito)

"L'Arte della Meditazione" di Guidalberto Bormolini. Stasera sono stata alla presentazione, e ne sono rimasta affascinata. Si può descrivere la meditazione? Sarebbe come poter farlo per l'innamoramento o il bacio. È impossibile perché bisogna vivere la meditazione, come l'innamoramento e il bacio. Per il coinvolgimento indispensabili saranno silenzio e immobilità del corpo, respirazione. Nell'analizzare la pratica della meditazione dobbiamo partire dai suoi scopi. Da questa prospettiva si distinguono tre differenti tipologie. - la meditazione spirituale-religiosa - la meditazione orientata al benessere psicofisico - la meditazione orientata all'incremento delle prestazioni personali. La meditazione rappresenta la strada attraverso cui ciascuno di noi può provare a ricercare quella condizione primigenia, a dare una direzione alla nostalgia dell'Infinito e percorrere una ''scala fra Cielo e terra''. L'autore con estrema chiarezza, sottile ironia, accompagna nel mistero della meditazione, spiegando le sorprendenti affinità fra le vie mistiche delle diverse religioni – cristianesimo, ebraismo, islam, buddhismo – e gli interscambi che sono avvenuti nel corso dei secoli fra i ricercatori della spiritualità, nonché gli effetti che questa pratica porta nel nostro corpo, nella nostra psiche e nel nostro spirito. Meditazione e Mindfulness non sono la stessa cosa, pur essendo quest'ultima cosa sana e che funziona. La prima porta al contatto col divino tramite l'esperienza di Cristo con l'aiuto dello Spirito Santo. Questo e tanto altro in un incontro che ha lasciato senza parole e con la forte sensazione che alcune intuizioni sono punto di partenza per qualcos'altro che dà senso all'esistenza. Che cosa c'è di sbagliato nell'uomo? Non è l'errore né il perseverare nell'errore, non è neanche aver fatto qualche cattiveria. È nell'indifferenza. Isolarsi nel proprio egoismo per un illusorio benessere. Potrò stare bene solo se anche gli altri staranno bene. Se sarò stato capace di trasmettere, una volta provato, "l'incanto della musica di notte".

mercoledì 3 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.36) (Qualche frase ed un fiore)

Al termine della giornata che celebra la preziosità del lavoro... Non smettere di credere in Te stesso. Non smettere di credere in ciò che fai o vorresti fare. Non smettere di credere che possa cambiare. Perché a volte la sfiducia prende, ma bisogna non farla prevalere. Periodi brutti ci sono, ma forte di se stesso, ognuno deve crederci. Prima o poi qualcosa cambierà. Al 1° Maggio si dedica un fiore, il mughetto, tipico della primavera, profumatissimo e molto delicato, di colore bianco tra foglie verde brillante, con la forma di piccole campanelle. Donare mughetti il 1° maggio ha origini antiche, risalenti alla metà del XVI secolo, per volontà del re Carlo IX di Valois. Secondo una leggenda, il fiore nasce dal sangue di San Leonardo, ferito in una cruenta lotta contro il demonio, ma alla fine uscito vittorioso. Ecco perché si usa regalarlo per festeggiare guarigioni, riconciliazioni, amicizie ritrovate. All’inizio del ventesimo secolo, nasce una curiosa tradizione, indossare il mughetto sui baveri delle giacche o sulle scollature dei vestiti durante i cortei per celebrare la Festa del Lavoro. Perché...? Il mughetto è simbolo di serenità e felicità che ritorna dopo qualche tribolazione. Così ancora oggi, il 1° di maggio, per le vie di Parigi, dove si celebra anche la Festa del mughetto, si trovano venditori e venditrici ambulanti che lo offrono in piccoli mazzetti, come regalo per dare il benvenuto alla primavera e alla bella stagione.

martedì 2 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.35) (Semplicemente Pet Therapy

Non servono parole che facciano rilassare, anzi pare proprio sia esattamente il contrario, è nel silenzio e coi giusti pensieri, e magari pensando a piccoli progetti, che si può ritrovare l'equilibrio. Un modo comunque per mettere un punto ed andare a capo bisogna trovarlo, e sarà unico come unico è ogni essere umano. Oggi è toccato a me, e la genuina semplicità di una gattina randagia che allatta suoi sei cuccioli, partoriti nel cortile di casa mi ha ridato la serenità. Non che l'avessi persa, per carità... ci vorrebbe ben altro, sono i soliti acciacchi alle ginocchia le "nuvole" che passano per il mio spazio azzurro. Sono straordinari gli animali domestici, la gattina in questione, perfettamente calata nel ruolo di mamma, trasmette tenerezza e tranquillità. Alcuna depressione post partum né agitazione, e neppure timore. Si affida al suo istinto e si fida di Chi ha imparato a conoscere. Pet therapy di assoluta efficacia. Osservare gli animali, seguirli nella loro quotidianità, parallela alla nostra, pone il nostro sentire sul loro stesso piano... immutabile, qualsiasi cosa accada. Perchè è così, tutto va, continua e conviene assecondare il lento o veloce fluire della vita, annessi e connessi. Con tranquillità. Finchè va. Dovremmo tutti prendere esempio dagli animali. E anche questo giorno volge al termine. Finalmente. Arriverà domani. E domani, come qualcuno già disse, è un altro giorno.

lunedì 1 maggio 2023

NON FINIRE MAI DI ESSERCI (n.34) (La Vita seriamente presa)

La Vita non è uno scherzo prendila sul serio ma sul serio a tal punto che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi non perché restino ai tuoi figli ma perché non crederai alla morte, pur temendola, e la vita peserà di più sulla bilancia. - Nazim Hikmet - Ho deciso che copierò questi versi su alcuni fogli che lascerò in giro, in modo da trovarli in ogni dove quando ne ho bisogno. Perché sarà che ormai i settant'anni sono vicini, sento di aver raggiunto una nuova consapevolezza. Mi penso un po' di più, e credo di meritare più attenzione e cura. Non le chiedo, le cerco in me. Perché nessuno può amarti più di te stesso. Se la strada s'accorcia, è ora d'imparare a guardare lontano. Gustarsi ogni passo e complimentarsi per il modo in cui è stato fatto, perché sarebbe bastato averlo mosso quel passo, che un tempo pareva scontato se non addirittura indifferente. Avere idee, fare progetti sia pure a breve termine ma realizzati sempre. Perché se non ora, quando? Così domani... che cosa sarà domani? Non me lo sono mai chiesto, perchè in realtà non mi conveniva, come non mi conviene adesso e sempre. Che ogni giorno si concluda riflettendo su ciò che è stato e ciò che è. Con serietà e a mente lucida, perché quel che sarà forse lo sa solo Dio.