mercoledì 31 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.92) (Tra consapevolezza e speranza)

Oggi due incontri interessanti. Un paziente simpaticamente diffidente che ha chiesto di me, sussurrando all'infermiere... ma chi è, che va cercando? E ci sta, perché non mi conosceva, magari la modalità era un po' sulle righe, però... poi mi sono presentata, ho spiegato e alla fine mi ha salutato... alla prossima, Maria. Secondo incontro con Francesca. Aveva tra le mani un libro sulla Mindfulness, e da qui una conversazione di quelle che tra Noi del GAMA facciamo spesso, durante i consueti gruppi e altrove, e che ci piacciono tanto. - Io non credo nell'ottimismo... ha detto Francesca... ma nel pensiero sano. Già, mi son detta... pensiero sano o positivo? Ora sono in difficoltà ma qualcosa può cambiare. Ora sono in difficoltà ma qualcosa cambierà. Qual è meglio? Nessuno può conoscere il futuro, quindi... migliore sarà il pensiero sano che apre alla possibilità, alla speranza. Nella vita ciò che accade non è a tinte definite, o tutto nero o tutto bianco, per intenderci, dell'evento meno felice esistono le tonalità che lo rendono meno drammatico e molto più accettabile, dipende dal tipo di "pensiero" che l'accompagna. Bisogna allenarsi al pensiero sano, dovrebbero anche i medici, soprattutto gli oncologi per cui molto spesso è "tutto nero", perché si basano sulle statistiche e traggono conclusioni da ciò che esaminano ogni giorno, e si abituano a "comunicare sentenze", lasciando zero spazio alla speranza. Quindi la serenità non sia solo una maschera, ma un'autentica conquista giornaliera. Prima di andar via ho offerto a Francesca un fiocco dei miei... Ah, dimenticavo. Stasera ce n'è uno anche per Voi, augurio e consiglio per il giorno che sarà... "Ogni mattina hai due possibilità. Continuare nel dormiveglia coi tuoi sogni, o svegliarti, scuoterti e decidere di inseguirli". Tra realtà, inconscio e fantasia... per Tutti forza e speranza sia.

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.91) (Crescere... diventare)

E anche quest'estate è trascorsa, e come ogni anno pure mia figlia è partita. Porta qui se stessa col Suo carattere dinamico, la dialettica, le opinioni. Le abitudini. Mette in crisi l'equilibrio sonnolento di Chi l'ha preceduta col Suo medesimo carattere, la dialettica, le opinioni. Le abitudini. Ora è andata via, c'è silenzio e manca. Ed è tanta la nostalgia dei Suoi anni da bambina. Le case di Barbie, i Polly Pocket, la collezione di gommine e delle minisorprese di un noto ovetto... Si comincia presto a diventare "orfani di figli". E il grigio dei capelli e la ruggine nelle ossa rendono fin troppo evidente la cosa. È il tempo che passa, e la Vita non si oppone... "E un giorno ti accorgerai che non esiste più quel trambusto infantile che logora tanto; e quel caos armonico è silenzio rumoroso perché le foglie del calendario non perdonano. Ed è all'improvviso... all'improvviso ti rendi conto che la vasca non è più un baule pieno di giocattoli, e che non ti hanno lasciato nel lavandino quella palla di gommapiuma, non ci sono bambole sul divano, né playmobils sparsi per casa... E un giorno ti accorgerai che non ci sono corse interminabili per i corridoi, niente risate a frullate nel letto per sfidare il sonno; niente racconti a chi leggere, niente lenzuola da coprire a mezzanotte, niente anime respirando sogni... E un giorno capirai che la dispensa è piena di ricordi e che avanzano piatti a tavola; e che tutto è in ordine... senza zaini sul pavimento dell'ingresso, senza matite disordinate. Neanche quei vestiti che non entrano nel cesto e che i letti non si disfano... E un giorno... sarai orfano dei tuoi figli cresciuti con il permesso della vita. E ti siederai sulla poltrona, saggia del libro che sente la mancanza di una voce innocente che lo interrompe. E ogni pagina che passi, leggila con attenzione perché quella... non torna più. È la vita". - Emilio Leiva -

martedì 30 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.90) (Temporale tropicale)

Sfaccendavo con la finestra aperta, dall'esterno la voce degli scrosci e il profumo di tronco bagnato. La pioggia è arrivata quasi all'improvviso, annunciata da lampi e forti tuoni, simili a grancassa. Non sembra ancora vero che solo qualche giorno fa la situazione era del tutto diversa, sembrava non dovesse finire mai. Ma tutto può cambiare, e quella che sembra frase fatta o titolo di un film, diventa prova provata di ciò che si vive per una vita intera e si stenta a credere. Perché mai disperare, quando sembra il cedimento prossimo, qualcosa muta, magari solo il vento che da avverso diventa favorevole. E se il sole è da venire, si apre uno squarcio tra le nuvole... e se il caldo opprime e non dà tregua, ecco la pioggia all'improvviso. Oggi nonostante piovesse a scrosci violenti, ho lasciato le finestre aperte e poi ho sostato a guardare l'argento dal cielo e respirarne a pieni polmoni il suo profumo. Mi sentivo in rinascita. Miracolo di una gioiosa sensazione. Eppure non piove più normale, niente è più normale. Se è caldo, da mattina a sera la temperatura è la stessa, se minaccia pioggia, all'improvviso è temporale tropicale. Nuvole nere e basse, afa insistente, silenzio e poi gran rumore. Lampi e tuoni e scrosci d'acqua, portata in vortice ovunque. Tutto in meno di un'ora, e mentre la pioggia perde vigore, è già lì il sole. Non è successo nulla, è solo un temporale di passaggio, forte e intenso perché le tensioni sono tante e contrastanti. Non so se è solo un mio pensiero, ma da quando fu Covid 19 tutto è situazione estrema, o si vive tale, come fosse prossima la fine del mondo. Le zanzare diventano cavallette, una pioggia battente è il diluvio universale, solo che oggi manca un uomo degno pari a Noè e ognuno deve arrangiarsi da sé, con ansia da precarietà e timori per il futuro. Il battito cardiaco accelera di fronte a temporali che non sono più gli stessi, si creano vortici ingestibili di pensiero, e pure se il fenomeno si ripresenta, è sempre come fosse la prima volta. Personalmente cerco di mantenere l'equilibrio, negli ultimi tempi faccio fatica però, nonostante le nuvole cupe, all'orizzonte voglio intravedere una rosea schiarita. Tornerà il sereno, dai colori caldi e rassicuranti dell'autunno ormai prossimo.

domenica 28 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.88) (Delicatezza)

Solo chi ha necessità di un tocco delicato sa toccare con delicatezza. - Hermann Hesse - Già, proprio così. E quella delicatezza che riservi, poi ritorna. Discrezione e delicatezza sono alla base del Nostro approcciare all'Altro. Lo richiede la particolare situazione ma dovrebbe essere pure regola fissa quotidiana. Domandiamo alle persone con cui abbiamo a che fare come stanno, come si sentono. Sinceramente, e non con una formula meccanica cui può fare seguito una risposta che lo è altrettanto, ma poi si può rivelare non affatto scontata. Oggi un'Amica alla domanda... come sta papà? Ha risposto... eh, non c'è più da giorno 9. Scusami se non te l'ho fatto sapere, non volevo darti dolore con la brutta notizia. L'avevo incontrata dopo tanto solo qualche settimana prima, e mi aveva detto di Suo padre. Gli avevano appena diagnosticato un tumore polmonare avanzato. Una breve malattia quindi, troppo breve, neanche il tempo di rendersene conto. A Lei, da quando perse Sua madre, scomparsa pure per un tumore, mando i messaggi quotidiani cui risponde sempre, anche quel giorno 9 aveva risposto con una serie di cuoricini colorati. Che dire... la notizia mi ha molto addolorata, però anche tanta delicatezza nei miei confronti è stata commovente. Per me, tutto sommato un'estranea che ha cercato solo di far sentire la presenza nel tempo, è stata grande meraviglia. Quanto grande può essere la gratitudine dell'Altro, e quanto deve esserlo altrettanto la Nostra, soprattutto per l'opportunità di diventare migliori. Ecco, una massima di Confucio... "Amare gli altri e avere cura di loro, è agire con umanità. Comprenderli, è agire con virtù". Ove "comprendere" sta... per capire da poche parole e lunghi silenzi, e "virtù"... per intuito e discrezione. Lascia che mi occupi di Te, quindi con delicatezza e pure a distanza, e se non te lo dico a parole, sarà il mio atteggiamento a mostrarlo.

sabato 27 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.87) (Un dono di Dio. L'Essenziale)

Chi parte e Chi torna. Tramonti recenti ed altri passati. Vette tanto alte da toccare quasi il cielo. E della luna e delle stelle vogliamo parlare? Sono le meraviglie di Dio, il Suo modo di dirci... ci sono! Io, un po' simile ad un gatto domestico, che resta affezionato alla stessa dimora, ho viaggiato poco, comunque abbastanza da imparare col tempo a non caricarmi troppo, pensare solo all'essenziale. L'essenziale in senso concreto e metaforico. Minimo peso e pochi pensieri, compensati da tanta ricchezza. Così in quest'ultima parte del viaggio che è la vita, lascio andare preoccupazioni ed ansie per accogliere le lacrime passeggere di Chi è solito sorridere, e gioire per Chi ha finalmente accettato la nuova condizione. Porto tutto con me, sorrisi e pianto, l'essenziale della vita. Vita che non risparmia sorprese, ma che sa rendere forte Chi le accetta come nuove opportunità. E trascorso oggi, penso pure a domani. Preparo lo stretto necessario, il sufficiente... l'essenziale. L'Essenziale è quello che conta. Parte sempre dall'Adesso, si sviluppa nel Presente, non importa se domani sarà Passato. L'Essenziale resta e sarà sempre lo stesso per ognuno.

venerdì 26 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.86) (Vento a fine stagione)

Tanti pensieri per la testa, che neppure il forte vento riesce a mandar via. Nulla di serio veramente, solo qualche riflessione. Riflessioni di fine stagione, un'altra che pensai non mi toccasse, ed invece mi vede ancora qua, a pensare, sognare, ricordare... A proposito di ricordi, di ogni stagione trascorsa di solito fisso una sorta di immagine che l'ha caratterizzata, per annotare se cambia o meno qualcosa nel corso degli anni. La mia estate, per libera scelta è sempre più o meno la stessa, varia solo la tollerabilità alla calura. Ma non mi lamento, è l'età, e poter mettere insieme gli anni è già una fortuna o meglio, un dono. Così anche di questa torrida estate ricorderò il ristoro dei soliti brevi sorsi di acqua ghiacciata da bottigliette gocciolanti di condensa. Un refrigerio solo a guardarle. Momenti unici nel tempo, come tutti quelli che vivo, assaporandone il gusto. A volte mi prende qualche scrupolo, ritorno all'antico ed esasperato senso del dovere, quando ogni pausa era una perdita di tempo. Fortunatamente dura poco, perché davvero ho bisogno vitale dei miei pensieri, padroni dei ritmi scanditi dal silenzio. Il tempo passa, e mi vedo consapevole. Non mi affanno a corrergli dietro, non lo raggiungerai mai, così scelgo di vivere le giornate con relativa lentezza, predilìgendo le cose amate. Leggere, scrivere, condividere... Accolgo storie per farne tesoro unico, perché unica mi sento anch'io. Unica, e solo raramente gusta.

mercoledì 24 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO ( n.85) (Dimmi... ti stimi?)

Beh sì, abbastanza... risponderei, anche se non si finisce mai. Autodeterminarsi è una conquista quotidiana, se si considera di quante variabili ed incognite, correzioni e nuovi tentativi è piena l'espressione della vita. Comunque... dal giorno in cui qualcuno mi definì generatore di corrente che si ricarica caricando, cominciai a crederci pure io. E il Tempo passa e sempre più me ne convinco... dispiace solo aver perso gran parte dei miei anni. Bene, stessa situazione per un'Amica che da sempre aveva creduto di essere capace in poche cose, per dirla brevemente... cucinare zuppe e sughi, caricare tre lavatrici a settimana, e soprattutto sdramŕmatizzare sempre gli inutili drammi di marito e figli. Finì con l'esaurirsi, ed era quasi sull'orlo della depressione quando si rivolse ad un gastroenterologo per alcuni disturbi all'apparato digerente. Al medico fu sufficiente guardarla negli occhi, e ancora prima di visitarla, fece un quadro della situazione. Prese un foglio bianco e disegnò un ampio cerchio e al centro una piccola sagoma stilizzata... - Questa, sei Tu... le disse, poi fuori, per tutta la linea circolare scrisse a grosse lettere una parola... AVAST! Pugliese sono io, pugliese la mia Amica e il dottore. AVAST!... nel Nostro dialetto, significa... BASTA! Per Lei, quindi era arrivato il momento di arginare fuori da sé tutto quello che le aveva impedito di volersi bene, aver cura della propria persona, coltivare gli interessi più appaganti. AVAST!..e poi, doveva solo ricominciare volendosi bene. Così anch'io, avrei potuto fare tutto e riuscire in tutto. Invece ho fatto solo una parte, cavandomela in parte. Però ora quella parte di esistenza che resta è la mia vera vita, a lungo cercata ed intuita. Senza filtri se non quelli della comprensione e del rispetto, a volte nuda e cruda. E la vivo giorno per giorno, e non mi serve più niente. Minimalista? No... è che mi innamoro della gente. E mi rendo conto che tra la gente esisto anch'io, per questo ogni giorno non faccio che ringraziare il buon Dio. Augurando possa illuminarmi sempre.

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.84) (La Vita è per la vita)

"Sorridi sempre come ci fosse il sole, anche quando piove"... ... e un sorriso è spuntato sul volto di una paziente appena conosciuta, dopo aver letto uno dei miei bigliettini. E poco prima, mortificata aveva detto... non mi riconosco più. Una bellissima donna, truccata il giusto che conviene e sul capo un turbante coloratissimo "fai da te", uno dei tanti che si è confezionata da sola. Soffrire non significa smettere di vivere. Non significa smettere di ridere, o impedirsi di essere contenti delle piccole cose, o degli avvenimenti felici. Tutte queste cose non smettono di esistere e occorre riuscire a vederle sempre. Anche se l'animo da esse rifugge, fingendo di non vederle. Da una prospettiva diversa la soluzione del problema. Se ci vedremo belli, anche gli Altri saranno concordi nel ravvisare una novella bellezza. Il segreto è tutto qui. Nella malattia, si perde quasi l'identità. Ci si guarda allo specchio per non riconoscersi, si pongono domande che non hanno risposte precise. Un po' come quei test con tre o quattro caselle a lato, a risposta plurima, e non saprai mai se hai risposto giusto. E i dubbi tormentano la mente, e il volto ne riporta i segni. Sono orribile, non mi riconosco più... e forse questo con la malattia c'entra si e no. È dura, difficile... stanca e strema, ma guardarsi dentro per trovare il bello che era si può. Non è impossibile. Servirà? Serve sempre per il giorno che stai vivendo, per recuperare energia e ricominciare. Penso che sin dall'inizio tutto sia sempre orientato al Positivo, al Bene, al Bello... alla Vita. Il "perché" degli opposti e contrari è da cercare in quanto spazio ognuno dà loro per tutto il tempo che è concesso. Dipende da Noi quindi, anche se in modo diverso, trovare il bello anche quando pare non esserci affatto.

martedì 23 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.83) (Il buio e la luce... equilibrio da sempre)

Il giorno come la vita in equilibrio tra il buio e la luce. È nell'aria impalpabile di un'alba la luce soffusa che vorresti illuminasse l'animo, quando quella violenta a mezzodì disorienta e il buio di una parentesi inaspettata fa paura. La luce desiderata non puoi trovarla tra quattro fredde mura, dove logoreresti Cuore e pensiero, devi uscire, andare fuori e ne cercherai tutte le gradazioni, e tra queste ci sarà di certo quella che fa per Te. Luce ed oscurità si alternano, in una vita che di fatto non ha paura. Il buio non è un caso, come non lo è la luce. E pure se il buio sembrerà prevaricare, non durerà per sempre. L'uno non esiste se prima non c'è stata l'altra, e viceversa. Senza considerare che anche nell'oscurità assoluta qualche sprazzo di luce non manca. Si placherà così pensando, la paura durante un'attesa che mette in ombra la propositività.

lunedì 22 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO ( n.82) (Un ricordo)

Passando lì accanto, ho accarezzato con un dito il Suo volto sulla foto. È una cosa che faccio sempre in verità, ma mentre in passato per altri la mia espressione è stata adeguata alla situazione, stavolta ho sorriso. Perché quando la memoria riporta un ricordo, simile al tepore donato da una carezza, e a parole di circostanza ma assolutamente sincere, il sorriso arriva spontaneo, pure se illuminato da lacrime appena accennate. Oggi abbiamo salutato un'Amica, perché possiamo considerarci amici tutti, se legati da quel filo comune, fatto di solidarietà, e comprensione, e compassione. Non occorre essere importanti, colti o ricchi, ma grandi, quello si, serve anzi è fondamentale. Maria, l'Amica si chiamava Maria, da semplice conoscente, perché clienti dello stesso parrucchiere, dodici anni fa, ebbe premura di farmi visita in ospedale, fuori orario per giunta, portando in dono un pacco di biscotti e un'immagine incorniciata di Santa Rita. Non l'ho mai dimenticato. Ecco, si è grandi nelle piccole cose per niente scontate.

sabato 20 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.81) (Per un giorno e la sua eternità)

Sai come si fa a non essere disperati mai? Bisogna sostare tra Cielo e terra. Dal primo prendere le stelle, per illuminare di questa terra i pensieri, rivolti poi di nuovo al Cielo con rinnovata umanità. E poi darsi sempre appuntamento, crederci e impegnarsi a non finire mai. Essere comete che attraversano il cielo altrui, lasciando una scia di semplicità. Ricordi per caso a Chi conoscesti appena, eredità d'amore e nostalgia a coloro che ti furono legati per amore o affetto... che differenza c'è? Si dà quasi per scontato che alcune persone non debbano mai andar via, per ciò che sono state, per quanto hanno donato semplicemente con la propria esistenza. Sono i punti di riferimento, le persone care e amate. Poi quando comunque il momento arriva, perché arriva ed è sempre troppo presto e inaspettato, pare persa l'unica certezza forte, tanto che viene da chiedersi... è possibile esserci ancora? Le vite che passano in realtà non finiscono, sono punti luminosi di un cammino comune. Il primo si unisce all'ultimo, e alla fine una Luce sola sarà.

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.80) (Diversamente se stessi sempre)

In quasi dieci anni di volontariato in oncologia ne ho fatti di incontri. La maggior parte delle volte sono stata ben accolta, ma ci sono stati pure quei giorni "no", quando pareva fossi sbagliata con/ per tutti. E poi magari il giorno dopo era tutto il contrario. Perché come è vero che non si può piacere a Tutti, altrettanto lo è che la patologia oncologica con le relative cure comporta sbalzi d'umore e una latente e costante sensazione di precarietà, per cui si preferisce restare per conto proprio. Noi lo sappiamo e rispettiamo ogni atteggiamento, anche il più sgarbato. Ricordiamo però, una malattia come il cancro non trasforma, non cambia il carattere del soggetto ma ne potenzia le peculiarità, positive o negative che esse siano. Quando ero in terapia me lo ripetevano spesso... - Stai vivendo questa situazione in modo positivo perché lo sei già di tuo, anche se non te ne sei mai resa conto. Cominciai a convincermene e poi ho continuato a crederci, incredibile... era proprio così. Mi sentivo diversa ma ero sempre la stessa. Era come rivedere una vecchia fotografia e riconoscersi a mala pena. Qualche ruga in meno, forse anche un po' di chili, e la giovinezza? Quella accompagnava gli anni. Ma sono proprio io? Me lo chiedevo e me lo chiedo ancora. Il dubbio svanisce completamente quando si arriva agli occhi... quelli non cambiano mai se non che diventano più belli con la "luce dell'età". E del disappunto quella volta ogni tanto? Riesco a scuotermene di dosso le scintille brucianti, a trovare refrigerio nell'oasi che mi sono creata. Dove nulla è certo ma di sicuro posso tenere ben stretto ciò che ho conquistato.

venerdì 19 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.79) (Note profumate di basilico)

Stamane stavo preparando una crudaiola per il pranzo, quando mi è arrivato un messaggio... Finito! Oggi ho fatto l'ultima chemio, ed è finita davvero. Sono troppo felice. - Buona vita, Amica carissima!... le ho risposto, condividendo la Sua gioia. Coi messaggi WhatsApp è come essere sempre insieme, non sentirsi mai soli, condividere la presenza anche da lontano. Tutto cominciò con un pensiero, di quelli che mi prendono all'improvviso, estemporanei e particolarmente ispirati, ero in reparto e lo condivisi a voce ad un'Amica che subito mi chiese... - Me lo mandi? - Dove... e come? - Su WhatsApp, non ce l'hai? Ed io che WhatsApp non avevo, decisi in quel momento che l'avrei avuto, non fosse altro per quel pensiero, di lì a poco "promosso" a "messaggio". Poi fu come "progressione geometrica", da 1 a 4, da 4 a 8, da 8 a 12... e così via, oggi non li conto più, sono diventati tanti. E Tutti condividono le ansie e il dolore, ma anche la gioia dei piccoli traguardi e la felicità di una rinascita. Siano essi pazienti o caregiver, siano "survivor" o compagni, figli, amici lasciati ad elaborare la perdita della persona cara. È la continuità per una storia che cerca la luce e alla fine la trova. L'immagine del "tunnel" che pure mi ha accompagnato durante il percorso non mi piace più, la trovo obsoleta, forse il termine, "parentesi" ci sta meglio... si apre ad un certo punto ma sei Tu a chiuderla, quando pensi che tutto sia finito, ti senti felice come non mai, e poi... un punto fermo... e via. La felicità ci sta tutta, ma col tempo si realizza che la "storia" non è finita... Perché una parentesi di vita non si conclude con un calo di sipario, si ricordano le battute, gli interpreti... i momenti significativi, e poi c'è il "dietro le quinte" con tanto lavoro e fatica perché di seguito possa venirne una rappresentazione migliore della vita che continua. Certe parentesi di vita sono come l'olio che alimenta lo stoppino della lampada. Intorno è più luce e ogni cosa è visibile.

giovedì 18 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.78) (Parole e silenzi)

Ogni giorno mando un messaggio nuovo ad ognuno dei miei numerosi contatti. Che io riceva risposta o meno ha poca importanza, è il mio modo di ascoltare a distanza. Se il messaggio viene letto è come sentirmi dire... ciao, ci sono. Altrimenti, e soprattutto se per più giorni, è mettermi sull'avviso... non va proprio come dovrebbe. Sono i silenzi in particolare più densi di parole. Essere capaci di comprenderli è grande virtù. C'è qualcosa da ripetere a se stessi, pensando all'Altro che è di fronte o anche lontano. Ti ascolto col Cuore. Condizione indispensabile è "saper ascoltare", silenziare se stessi per porgere orecchio pure a distanza. Perchè nella maggior parte dei casi non ascoltiamo con l'intenzione di capire ma con l'intenzione di rispondere, rischiando così di perdere le sfumature. Cerchiamo di farci capire e poi di capire l'Altro, ponendoci anche solo per un momento al centro del rapporto. In pratica filtriamo qualsiasi cosa attraverso i Nostri paradigmi, leggendo la Nostra autobiografia nella vita degli Altri. L'ingrediente fondamentale dell'ascolto invece è la Presenza silenziosa. Ascoltare e accettare se stessi per ascoltare l'Altro. Alleniamoci all'ascolto per accogliere il silenzio improvviso, per elaborare l'inizio di un'assenza.

mercoledì 17 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.77) ( E pure Ferragosto è volato via)

Veloce è il Tempo a tal punto che non realizziamo altrettanto velocemente il passaggio da una stagione all'altra. Ne restano i ricordi però, simili a ciottoli levigati e conchiglie vuote sull'arenile dopo una mareggiata. Passato è Ferragosto quindi, e al giro di boa muta l'andamento, due sole settimane e saremo a settembre. È una riflessione inevitabile un po' per Tutti, quasi banale per l'ovvietà del senso, ma quando appartiene a Chi vive "le due vite parallele" assume un valore prezioso che diventa insegnamento. Tarda è l'ora e nell'aria l'eco degli ultimi fuochi d'artificio. I fuochi d'artificio sono la luce che vince sul buio. Hanno sempre un certo fascino, anche se paiono mescolare tristezza ed allegria insieme... chissà perché... Rabbrividisco... non so se per l'aria che rinfresca almeno un po' la sera, o il solo pensiero dello spettacolo in sé, visto che sono seduta e penso a tante cose insieme e scrivo. Mi hanno fatto sempre questo effetto i fuochi d'artificio soprattutto affascinata dalla pioggia di scintille variopinte. Un brivido lungo la schiena, la pelle d'oca sulle braccia e tutto finisce con il botto finale... quello più forte. Quanta tenerezza da quel cielo illuminato, quale partecipazione per una nuova vita... La luce... è la luce che si fa strada a tal punto da prevaricare. In determinate situazioni o condizioni poi resta forte il richiamo, quasi un invito... "Non arrenderti, per favore, non cedere, anche se il freddo punge, la paura morde, il sole si nasconde e il vento tace. C'è ancora fuoco nella tua anima, c'è ancora vita nei tuoi sogni". - Mario Benedetti - Così non smettiamo di sorridere e continuiamo proiettandoci nel futuro che nessuno sa, ma in cui almeno potremo sperare, godendo qui e ora delle piccole gioie che sono comunque certezze. Sorridiamo allora? Ché tutto sommato un buon Ferragosto è stato.

lunedì 15 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.76) (Rigenerarmi a ferragosto)

Solo ieri cominciava Agosto e ormai ci siamo, domani è ferragosto e poi declinerà l'estate. Poi magari proprio così non sarà, ma il concetto resta quello e le giornate più corte lo evidenziano. Al solito e per nostra scelta trascorriamo l'estate in città, non abbiamo nulla contro le ferie al mare o ai monti, però in questo modo e in piena tranquillità ci sembra di goderci maggiormente la bella stagione, i colori e i profumi, il silenzio di un condominio in vacanza. Silenzio, soprattutto di silenzio sentiamo un gran bisogno. Riordinare le idee, chiamare a raccolta le risorse... si può tutto questo con la confusione in tutti i sensi dell'attuale periodo? Però restando da sola in casa spesso, mi aggroviglio nei pensieri, che poi si intrecciano coi ricordi e se freno non ci metto, osano andar fuori, oltre la soglia del presente. Sarà perché mi lascio coinvolgere? Già, perché ho imparato a restare lucida e distaccata fuori casa, ma tra le pareti domestiche lo sono molto meno, ed è una grande fatica sempre. Continue prove da sforzo. E mentre ci sto pensando, lo sguardo va a Beauty, la mia cagnolina che dorme accanto a me sul divano. È sempre tenera e affettuosa, capace di inconsapevole amore incondizionato, come può solo un animale affezionato. Comunque quest'ultima settimana è stata veramente difficile, sono stanca ma penso che dopo tutto devo considerarmi fortunata se posso ancora stancarmi con pensieri, faccende ed omissioni, perché anche queste stremano quando te le rimproverano. Allora... tv a riposo e al suo posto una buona lettura e scrittura a volontà, seduta al divano con la mia cagnolina accanto. Tranquillità e amore incondizionato, la strategia vincente per rigenerarmi a ferragosto.

domenica 14 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.75) (Una vita spesa bene)

Si è spento oggi Piero Angela, lo ricordiamo come divulgatore scientifico, giornalista, conduttore televisivo e saggista italiano. Raffinato jazzista. Ma soprattutto come Persona garbata e gentile... "... È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio". Queste Sue parole sono un saluto sereno e consapevole, un passaggio di testimone, quasi un testamento. D'altra parte quando un uomo intelligente raggiunge una "certa età" non teme la morte ma vive un conto alla rovescia verso nuova conoscenza. Perché il sapere è infinito e non si finisce mai di imparare... "Da quando ho compiuto 90 anni mi chiedono se penso della morte. Penso che la morte sia una grande scocciatura. È una mancanza di vita. Se ci pensate noi moriamo ogni notte quando ci addormentiamo. La sofferenza, soprattutto fisica, ma anche psicologica, è la cosa che può turbare. Ognuno di noi si augura una buona morte". A marzo, dopo qualche giorno dalla perdita di mio padre, mi capitò di ascoltare un'intervista televisiva a Piero Angela, 93 anni e una lucidità sorprendente. Pensai... mio padre è andato via a 90 anni, lucidissimo e sempre curioso e dai tanti interessi... magari avesse potuto anche Lui vivere qualche anno in più. Ma si può essere simili, comunque "il tempo" non è uguale per tutti. Perché non è uguale? Forse perché dobbiamo imparare, c'è per ognuno il "suo". Forse lo scopo della vita è imparare. E quando abbiamo imparato tutto il possibile, e il compito è terminato, andiamo via per sempre. "Penso sempre a un detto di Leonardo Da Vinci: così come una buona giornata porta a un buon dormire, così una vita spesa bene porta a un buon morire.” Grazie, Piero... ❤

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.74) (E se non ce la farò...)

Non è che fai sempre al meglio, sei ben accolta, simpatica a tutti. Ci sarà pure Chi ti guarderà con occhio strano e penserà... ma questa non poteva restarsene a casa propria? E Tu lo percepirai, te ne renderai conto e in fretta toglierai il disturbo. Può succedere qualche volta di sentirsi inadeguati come volontari, convinti di aver sbagliato e non poter riparare, l'autostima ne risentirà e si vorrà mollare tutto. A me è capitato. Allora ho fatto ricorso alla preghiera, ho chiesto aiuto, perché quando la motivazione è l'amore tutto si può, con umiltà anche tornare indietro e ricominciare... MANDAMI QUALCUNO DA AMARE Signore, quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona. Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli... - Madre Teresa di Calcutta - Ecco appunto, da soli non si va da nessuna parte, meno che mai con la pretesa di salvare il mondo. Ci si avvia, ma senza il sostegno e la carezza di Chi tutto sa e può, si resta fermi solo su se stessi.

sabato 13 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.73) (Amore e comprensione)

Da quando non portiamo più caramelle e indossiamo la mascherina, dobbiamo dar fondo ad ogni risorsa per approcciare, catturare l'attenzione, rendere interessanti le parole, non solo messe insieme ma pensate e scelte. Poi si può cominciare così... Sono una volontaria, se non ci siamo già conosciuti, mi chiamo Maria e... desidero regalarti una penna. C'è scritto il nome dell'associazione. Una penna serve sempre, per una nota, un cruciverba, e perché no, anche per un pensiero estemporaneo, così come viene. Perché in un periodo come questo, parentesi significativa della Tua vita, va colto tutto e fissato bene, per non dimenticare la minima emozione. Tutto e il suo contrario per sentirsi accolti proprio quando per primi si rifiuta se stessi. La Malattia o qualsiasi esperienza estrema lascia più fragili, ove fragilità sta per sensibilità manifesta in diversi modi. Irritabilità o improvvisa pacatezza, voglia di attenzioni o desiderio di donarne. Sembrano contraddizioni, sono invece peculiarità di carattere, evidenziate se non enfatizzate dalla Malattia. Ed è già nell'ambito familiare che si palesa tutto quanto, nella coppia ad esempio. Tutte le storie sono "realtà", e alcune danno da pensare. Malattie lunghe che sfiniscono e non solo Chi viene colpito. Equilibri che vengono meno o anche no, mettendo fuori la vera natura dei rapporti. Perché c'è da far prevenzione anche per queste situazioni, ché all'interno della coppia sia sempre continua e profonda la comunicazione affinché possa essere garantita la stabilità e persino una crescita pur in presenza di situazioni dure come il cancro. Bisogna essere bravi, abili... è innegabile, ma anche assai comprensivi. Relazioni familiari e interpersonali, la scelta per come viverle in un momento tanto difficile, crea una realtà unica e originale in cui cercare la spiegazione dell'accaduto, il benedetto senso della vita.

venerdì 12 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.72) (Notte delle stelle cadenti)

È questa una notte speciale... si scruta, si cerca nel cielo stellato la scia luminosa che indichi l'astro che cade. È un attimo, velocemente scegli tra i desideri quello che reputi il più grande e poi attendi. Alla mia età si è poco esigenti, minimalisti anzi, rivolti sempre all'essenziale, mentre il pensiero va a Chi ci è più caro, perché se non felice sia almeno sereno. Una notte di San Lorenzo al giorno, e meno gente disperata, sia pure in continua e trepidante attesa, quando arriva la sera e lo sguardo finalmente va al Cielo. E anche se poche saranno le stelle mai perdersi d'animo, confidando che pur tra le nubi ci sarà quella giusta, che cade per far rialzare e così non sentirsi persi. Ogni volta confido di riuscire a vedere la mia stella per esprimere un desiderio. Ne fisso qualcuna che vuol farsi strada. Basterà, come sufficiente è ogni tentativo di speranza. Guardare il cielo stasera mi fa pensare pure ad altre stelle, alle persone volate via, a Noi tutti legate per Amore. Alzo lo sguardo, e intorno a me niente e nessuno. Quanto vale l'amore che si dona? Tanto. Quanto vale l'amore che si riceve? Ancora di più, perché viene dagli altri, a volte come un ritorno, altre in modo del tutto gratuito. Per questo vale di più. Quasi mai legati dalla diretta proporzionalità, ciascuno brilla di luce propria. Quali stelle che si rigenerano continuamente a nuova vita.

giovedì 11 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.71) (L'antidoto)

Niente è come prima, tante cose sono cambiate, a partire da quei volti costretti a nascondere sorrisi. Poi pare una forzatura qualsiasi tentativo di leggerezza, così che alla fine ci si sente appesantiti più del dovuto. E intanto è cambiato anche il tempo, sempre più portato ai fenomeni estremi, che arrivano nei momenti meno opportuni. Giornata un po' così oggi per me, ma come sempre reagisco, ho semplicemente bisogno di... un antidoto. Qualche pensiero di troppo, ascolto attento prestato stamattina, acqua entrata in casa dopo il nubifragio del pomeriggio... ed ora? Sono stanca e scrivo. Scrivo per riprendermi. Scrivo perché mi piace. E magari farò ricorso a qualche felice ricordo, ogni tanto ci vuole. Perché stasera io ho bisogno di un successo, un sorriso, un racconto bello. Ho bisogno di sorriso, magari di uno che mi riporti ad un successo, e sarà "partita patta", e poi ricominciare. Un bel po' di tempo fa ero al termine del mio turno e stavo per andare via. Entrando nello spogliatoio per levare il camice passai davanti ad una coppia che era seduta lì ad attendere, molto carina Lei e sorridente, Lui con i lineamenti tirati e in evidente imbarazzo. Poiché avevo ancora in mano il cestino con le caramelle, all'epoca miste, con e senza zucchero, ne offrii loro... - Ce ne sono senza zucchero, per cortesia?... sa, noi... zuccheri non ne possiamo assumere... Senza replicare scovai una caramellina al limone, di quelle dietetiche. Questa a Lui. Lei invece, aveva preferito una con la carta rossa, ripiena alla crema. Poi all'uscita sempre Lui mi aveva fermato... - Signora, date caramelle ai pazienti per addolcire le loro sofferenze? - Beh, bastassero solo quelle... ma poi ci mettiamo sorrisi e parole per chi gradisce. E Lui, perché a parlare era sempre Lui... - Ehhh, purtroppo ci vorrebbe ben altra terapia, per me in particolare, una su misura. Ed io, ancora... bla bla bla, bla bla bla... e bla bla, ... perché è in Te che devi cercare forza e determinazione per uscirne. Ce la farai... così di sicuro ne verrai fuori. - IO?!... e che c'entro io? E indicando la moglie dall'instancabile sorriso... - È lei che sta male, non IO! Qualche tempo dopo incontrai "Lei che stava male", stava alla grande, sempre più sorridente. Un bel successo veramente, quello che ci voleva.

mercoledì 10 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.70) (Tra zucchine e una cipolla)

Se non avessi avuto da preparare il pranzo, stamattina avrei scritto l'ennesima lettera a me stessa. Cosa che faccio ogni tanto quando mi sento sola. Perché si può essere soli anche se in compagnia, dipende tutto da Noi. Oggi poi, in cucina, unica compagnia il borbottio dell'acqua nel pentolino mentre un uovo solitario cercava una nuova dimensione. A pensarci bene, ne siamo tutti alla ricerca dopo due anni e passa di confusione e disorientamento. E quanto sia difficile ognuno potrebbe raccontare. Un "su e giù" continuo, altalenanti stati d'animo, tra ricordi di un passato che pare solo un sogno e l'ansia per un presente statico senza i giusti mezzi per traghettare al futuro. Tra zucchine e una cipolla pensavo a questo, e se non avessi avuto le mani occupate avrei scritto a me stessa almeno un biglietto. Poche righe per rimproverarmi e poi farmi coraggio, severa e consolatrice sempre in tempo reale, da quando da sola entro nei miei pensieri, respiro le sofferte pause, cerco di capirmi, e non sempre ci riesco. Scrivo per questo, rileggere e chissà... Amica mia... ci risiamo, non è così? So come ti senti, non ho bisogno nemmeno di immaginarlo. Sconfitta di nuovo, nonostante i buoni propositi, le certezze acquisite, il sorriso che ora vedi come dall'esterno, prestampato, e che in un attimo si è trasformato in ghigno e poi smorfia di dolore. Di dolore si tratta... non fisico ma dell'anima, mentre la mente realizza che molto è cambiato. Il tempo va, hai perso parte degli affetti, dell'ultimo non hai neppure del tutto elaborato. A volte pare addirittura tu non voglia farlo, forse per conservare qualche giorno di quel che fu d'amore non compreso, abortito nel silenzio. Ma tant'è, è ora di riprendere il cammino, pure se sei acciaccata e stanca. Pensa a qualcosa di bello, come facesti dodici anni fa, quando guardando la cicatrice sul petto ci vedesti un sorriso, per ricominciare... Peccato non aver potuto scrivere di getto tutto questo, c'avrei messo l'anima. Lacrime non son mancate. Commozione... ? No, meglio di no. Mi faccio forza. Sicuramente colpa della cipolla affettata.

lunedì 8 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.69) (Un "però" che spiega tutto)

Raccontare e condividere può far miracoli, colorare ciò che è grigio, dar luce a ciò che è spento. Persino si può riacquistare fiducia in un contesto generale squallido e disastroso, tipo quello di cui al momento siamo spettatori. Occorre essere consapevoli che nella vita tutto procede metà e metà. Metà degli uomini ci crede, l'altra metà non ci pensa proprio. La vita stessa di ognuno procede metà e metà. Per metà va tutto bene, poi qualcosa succede. Importante sarà non sentirsi mai totalmente vittima, al massimo per metà... Vi racconto una storia della tradizione siciliana. Il Signore dopo aver completato la creazione del Mondo, mandò sulla Terra San Pietro perché controllasse che fosse tutto a posto. L' "inviato" di Dio partì per la missione, e appena arrivato vide che sulla terra regnava il caos. Liti, guerre e lacrime dovunque. Tornò allora dal Signore... - Padre, sulla terra non va affatto bene, c'è troppo dolore. Così Dio diede una "resettata"al tutto e poi mandò di nuovo San Pietro a verificare. Questa volta era tutto perfetto, solo sorrisi, spensieratezza e assoluta mancanza di sofferenza... - Signore, ora si che le cose procedono al meglio! Riferì il santo a Dio Padre che restò comunque ancora perplesso. Per Lui c'era da apportare qualche altra piccola modifica, più che altro... un ritocco. Così San Pietro anche se malvolentieri ritornò sulla Terra. Ma che necessità c'era, pensava... era tutto così perfetto, la felicità assoluta! Ma obbedì e ritornò nel Mondo per la terza volta. Qualcosa in effetti era cambiato... notò che metà tra gli uomini erano sereni e sorridenti, per la restante parte al contrario, adirati, burberi o addirittura violenti. Tornato da Dio Padre riportò la cosa, temendo che lo rimandasse ancora giù, invece... Aggiusta qui, aggiusta là, finalmente nel Mondo si era raggiunto l'equilibrio giusto. Pare strano? No, perché nella vita non si può stare sempre tranquilli, senza problemi e difficoltà, come non si può essere sempre arrabbiati e scontenti, ed è inutile pure prendersela con Dio. La Vita è questa, è fatta così, metà e metà. Sei contento "però" ad un certo punto succede qualcosa e contento non lo sei più. Poi ti senti sprofondare, tocchi pure il fondo, "però" quando meno te l'aspetti il peggio passa e cominci a risalire la china. C'è sempre un "però"... metà e metà. Noi però, e questa volta è definitivo, possiamo scegliere la metà che ci pare.

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.68) (Minimalista)

Lo ero già da tempo, minimalista, ora sempre più. Sarà l'età, mi ripeto e forse è vero, però noto che ci prendo gusto ad annotare e poi scartare. Mi sento meglio. Tra un paio di mesi cambierò l'arredamento della cucina e ho cominciato a liberare i vecchi pensili di cose accumulate nel tempo ed anche dimenticate. Qualche utensile neanche sapevo a cosa servisse, conferma della sua inutilità. Possibile che passiamo la vita intera a mettere insieme cose, mentre per vivere ne bastano tre o quattro appena? Abbiamo mai provato a mettere ordine e a liberarci nello stesso tempo di tutto ciò che non serve anzi ingombra? Sarebbe una sensazione di leggerezza improvvisa, di poter continuare ma solo con quello che è rimasto. Pensiamo ora a come ci sentiremmo se facessimo lo stesso con le pene e gli affanni, i crucci e le delusioni che ci portiamo dentro da tanto, troppo tempo. Un consiglio saggio? Minimalisti in tutto, tranne per gli affetti. In questo modo ci semplifichiamo la vita, e la impieghiamo meglio.

domenica 7 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.67) (Omnia mea mecum sunt)

L'ho ripetuto in più occasioni. Chi entra nella mia vita non ne esce più. Lascia ciò che può, per me comunque un dono che traduco in ricchezza di insegnamenti e ricordi. E faccio tutto mio, ed è con me sempre, bagaglio indispensabile per la mia quotidianità fatta di riflessioni e riprese in gratitudine. Oggi mi son fatta prendere dalla nostalgia di quella Amica grande dalle semplici emozioni. Lei dalla capacità di vivere il "Qui e Ora" come nessuno mai. Lucia... Chiunque l'abbia incontrata anche una volta sola, non l'ha dimenticata. Lei entrava nell'animo di tutti per non uscirne più. La propositività che la caratterizzava lasciava meraviglie, stupiva perché non è cosa da tutti. Accettare la realtà comunque sia e possa evolvere è speranza in sé che non muore neppure quando cessa la vita, e questo non solo secondo l'ottica cristiana della salvezza. Tuttavia sono certa, pure Chi si dice convinto che tutto finisca con l'ultimo respiro, in cuor Suo si riserva una "postilla"... non può finire qui. Una "storia" non si archivia con una cartella clinica su uno scaffale che s'impolvera col tempo, non si scordano parole e racconti, non si cancellano gioie e dolori. Le emozioni sono eterne, come le tracce delle lacrime sulle guance di Chi non potrà mai più piangere.

sabato 6 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.66) (Un gradino più su)

Come posso descrivere la sensazione che accomuna persone come Noi? Ecco... un gradino più su rispetto agli altri. Non per superiorità, presunzione o superbia, ma per volere di una sorte capricciosa che pone in alto ma sempre a rischio di cadute e... ricadute. Eppure non si ha paura. Quando poi s'incontrano persone con una consapevolezza quasi imbarazzante da lasciare senza parole, allora va da sé adeguarsi, e pensare uguale, almeno per il tempo che serve. Devo essere sincera, ormai non me lo si chiede più... ma chi te lo fa fare? Probabilmente perché è chiaro prima che lo spieghi, e poi di riflesso i benefici non sono solo per me, ma pure per Chi mi vive totalmente. Perché... metti una mattinata come quella odierna.... ogni volta dal "servizio" vengo fuori migliore e ricaricata, e così ogni dubbio vanifica, si scioglie come neve di marzo per un raggio di sole. Stamane "tre Rosa" nella stessa stanza, ognuna con una storia diversa da poterne fare un romanzo. Soprattutto dell'ultima a destra, Lei... dalle mammelle divergenti e dagli " attributi liofilizzati" per la lunga sofferenza. Dalla Vita non aveva mai preteso tanto, obbediente, paziente pur mordendo il freno, avrebbe voluto vivere senza "quel pensiero" dopo la prima volta con la malattia, e invece... ... invece è vittima ribelle, legata a quella vita che sente ingiusta. E allontanarsene...? Peccato, non si può. Di fronte a cotanta lucidità che cosa provo? Sento la forza che manca, il coraggio di continuare, e la motivazione... Ce la farò...? Mi chiedevo ieri. Devo farcela, rispondo stasera. Non avrebbero senso altrimenti, l'intero vissuto fino ad ora, tutto compreso e ciò che sarà da ora in poi, per grazia e volontà di Dio.

venerdì 5 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.65) (Le motivazioni)

- Si vede. Si vede che sei molto motivata. - Certo che lo sono, perché so che cosa si prova, ho temuto e poi sono rinata. Uno scambio di battute per spiegare tutto il tempo che dedico con passione alle persone. Si, perché si comincia dal dolore, lo si attraversa e si finisce al cuore dell'uomo. Perché lo faccio? Ormai non so dare una risposta precisa, sono trascorsi gli anni, forse l'ho dimenticata o sono diventata io stessa quella risposta, soprattutto quando ascolto storie tanto simili e comunque diverse. Gli anni sono trascorsi, dicevo... l'animo è sempre lo stesso, il corpo un po' meno, così da spingere la mente al dubbio. Ce la farò? Probabilmente... si, ma fino a quando? Intanto mi sento sempre motivata. È momento di revisione interiore per me, mentre sfaccendo e mi rendo conto degli acciacchi e delle varie difficoltà, ma pure di quanto sia necessario ritrovare energia non di muscoli bensì di mente. E faccio tutto con calma, anche troppa, e i miei tempi lenti diventano opportunità per pensare ad eventuali rattoppi, progettare a breve scadenza, un passo alla volta, giorno per giorno. Così alla fine di questo giorno laborioso mi chiedo... "Quanta vita c'è ancora in me?" La risposta è una e sola... Sì, la vita ancora scorre. C'è vita in me. Sono viva.

mercoledì 3 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.64) (Quella luce negli occhì)

Pensavo a questa mattinata trascorsa. E ancora alle situazioni e alle mie emozioni. Non finirà questo tempo vissuto in modo nuovo prima che il buon Dio decida per me che non mi dedichi più alla "cura" dell'Altro. In ogni modo e ovunque sia. Con l'ascolto e la parola, verbale e scritta... in ospedale e a casa mia, su per le scale e in strada quando incontro. Mi prende ancora tanto ciò che faccio, mi appassiona, perché è la gente che mi cattura mente e cuore. Non posso farci niente. La Vita, che ama far sorprese, per me ne aveva in serbo una bella grossa, talmente sbalorditiva da sconvolgere sentimenti ed emozioni, reazioni ed atteggiamenti. E così sono dodici anni che dall'ospedale non sono mai andata via. Nel confronto c'è lo sforzo di superare un momento e il buon esito è gratificante, perché finalmente vedo negli occhi dell'Altro un po' di serenità. Duri solo un attimo o il tempo che serve. Quegli incontri, apparentemente casuali, che si rivelano speciali, delle autentiche sintonie. In un termine la "musicalità" che accompagna una relazione, fatta di approccio solare e rasserenante, conoscenza graduale senza atteggiamento reciproco di giudizio, pensieri e considerazioni sulla vita tanto simili. Di incontri così me ne capitano molti, ma qualcuno incide positivamente più di altri. Grande forza e sensibilità nel continuare sempre e nonostante tutto, curando il "buono" e il "bello", ridimensionando il "difficile" e il "controverso", quelli che sono insomma gli aspetti della Vita, che va vissuta con la grande e rara capacità di essere comunque sulla via, tra speranza e perché no... anche gioia. Che tirocinio di Vita! Sembrerebbe non Vita, perchè fuori dal pensar comune, in realtà diventa invece essenza pura di essa quando, libera da fronzoli inutili, la ritrovi negli occhi lucidi, in un sorriso timido, pure in una risata scappata non tanto per caso, perchè lì dove il cielo è lo stesso per tutti, si ride ed anche di gusto, e non è mai cosa banale.

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.63) Una giornata ventosa e un quadro senza cornice)

Mentre parte della vita passa, ci si lascia alle spalle, imprudentemente ciò che davvero conta. Una pausa forzata pari ad un colpo di vento fa riflettere, ma tornare indietro per recuperare non si può. È possibile andare avanti, cercando di non perdere ciò che resta, valorizzando la nuova parte accorta di sé, scoperta grazie all'ultima esperienza. Se ogni mia giornata è una miniatura con la cornice dorata, oggi c'è stata una svisata, per vento forte e correnti contrarie, un grande quadro alla parete del corridoio ha lasciato la cornice e ha scelto la libertà di essere così com'è. Solo uno scorcio di serenità. La Serenità può non restare limitata entro il solito spazio, si trova anche altrove, questo si, anche presto, pure poco distante.

martedì 2 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.62) (Il Tempo porta quanto è dovuto)

Anche Luglio scivola via. Una dopo l'altra sono trascorse le date dei "miei anniversari", e domani Agosto sarà. Provo sempre grande soddisfazione nel constatare il tempo che passa, pure se ciò vuol dire che l'età avanza e la strada s'accorcia. Son cose inevitabili, fanno parte del pacchetto e alla fine va bene tutto se si vive ogni momento come frammento di eternità. Come si dice... nel poco l'Universo intero, e quindi mai soffermarsi troppo a pensare a quel che sarà. Piuttosto riflettere su quanto si è acquistato in questa porzione di tempo, ad esempio considerare le nuove conoscenze, ché a curarle potrebbero essere altre relazioni. Da una citazione di Jorge Luis Borges... "Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po' di sé e si porta via un po' di noi. Ci sarà chi si è portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa è la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso". E mi è venuto da pensare alle tante persone conosciute, davvero ognuna è capitata giusta al momento opportuno, perché io imparassi qualcosa che necessitava in quel periodo storico della vita, e nello stesso tempo ricambiassi col conforto della presenza, in un mutuo scambio inizialmente di inconsapevole amore gratuito che in modo graduale si è poi determinato. Tutto questo per una sorta di "benessere universale". Meraviglioso. Aiutati perché Dio ti aiuti, ed intanto i mezzi te li ha dati.