mercoledì 10 agosto 2022

UN VIAGGIO PERSONALISSIMO (n.70) (Tra zucchine e una cipolla)

Se non avessi avuto da preparare il pranzo, stamattina avrei scritto l'ennesima lettera a me stessa. Cosa che faccio ogni tanto quando mi sento sola. Perché si può essere soli anche se in compagnia, dipende tutto da Noi. Oggi poi, in cucina, unica compagnia il borbottio dell'acqua nel pentolino mentre un uovo solitario cercava una nuova dimensione. A pensarci bene, ne siamo tutti alla ricerca dopo due anni e passa di confusione e disorientamento. E quanto sia difficile ognuno potrebbe raccontare. Un "su e giù" continuo, altalenanti stati d'animo, tra ricordi di un passato che pare solo un sogno e l'ansia per un presente statico senza i giusti mezzi per traghettare al futuro. Tra zucchine e una cipolla pensavo a questo, e se non avessi avuto le mani occupate avrei scritto a me stessa almeno un biglietto. Poche righe per rimproverarmi e poi farmi coraggio, severa e consolatrice sempre in tempo reale, da quando da sola entro nei miei pensieri, respiro le sofferte pause, cerco di capirmi, e non sempre ci riesco. Scrivo per questo, rileggere e chissà... Amica mia... ci risiamo, non è così? So come ti senti, non ho bisogno nemmeno di immaginarlo. Sconfitta di nuovo, nonostante i buoni propositi, le certezze acquisite, il sorriso che ora vedi come dall'esterno, prestampato, e che in un attimo si è trasformato in ghigno e poi smorfia di dolore. Di dolore si tratta... non fisico ma dell'anima, mentre la mente realizza che molto è cambiato. Il tempo va, hai perso parte degli affetti, dell'ultimo non hai neppure del tutto elaborato. A volte pare addirittura tu non voglia farlo, forse per conservare qualche giorno di quel che fu d'amore non compreso, abortito nel silenzio. Ma tant'è, è ora di riprendere il cammino, pure se sei acciaccata e stanca. Pensa a qualcosa di bello, come facesti dodici anni fa, quando guardando la cicatrice sul petto ci vedesti un sorriso, per ricominciare... Peccato non aver potuto scrivere di getto tutto questo, c'avrei messo l'anima. Lacrime non son mancate. Commozione... ? No, meglio di no. Mi faccio forza. Sicuramente colpa della cipolla affettata.

Nessun commento:

Posta un commento