lunedì 31 ottobre 2011

Spostando già da ieri sera un'ora indietro le lancette di tutti gli orologi di casa...
Prima di andare a letto ho provato una sorta di compiacimento al pensiero che avrei potuto dormire un'ora in più stamattina. Un "compiacimento" che era anche "gratificazione"  di non so che... certo che per un attimo mi sono sentita come "appagata"... certamente "serena"... con un briciolo di "felicità".
Chissà se usare il termine... "felicità"... in questa sede e in un contesto piuttosto vago... è appropriato. Solo che venivo fuori da un pomeriggio di vera "automortificazione", durante il quale già era stata dura mantenere un livello accettabile di altrettanta "autostima", e in quel momento l'aver ritrovato l'equilibrio con un pizzico d'ottimismo mi dava la sensazione di poter tornare a respirare liberamente dopo un'apnea.
E stamane... a letto fino alle 9,30... che poi erano le 10,30 dell'ora legale... il senso di "lasciarsi andare" senza obblighi... senza orari nè costrizioni... tutto questo ha fatto il resto... mi sono sentita Felice... stranamente e nonostante non ci fossero i presupposti.
Allora... è vero che si può essere felici con poco!
Ero arrivata a questa conclusione che lì per lì mi è sembrata oltre che banale anche scontata...tante volte l'ho sentita ripetere... quindi non ci pensavo quasi più... Poi sfogliando una rivista... Tra le lettere arrivate alla direzione ce n'era una di una lettrice giovanissima che pur essendo moglie e madre non era soddisfatta di niente, nè di se stessa nè di quello che la Vita le aveva offerto, e cercava perciò la soddisfazione altrove... cacciandosi in situazioni sempre sopra le righe. Ma a quanto pare anche questo "espediente" non era sufficiente perchè continuava a... non trovare quell'appagamento che cercava.
La direttrice nel risponderle le ha girato "la ricetta della soddisfazione e della felicità" secondo un grande psichiatra Allen Frances: accettare se stessi, tanto lavoro, senso dell'umorismo; e poi amore, amicizia, e sana riflessione.
In altri termini ... la Soddisfazione è da cercare in ciò che si fa... nell' Amore per sè e gli altri... nell'Autoironia che fa ridere di se stessi anche in situazioni impensabili.
Chi rispondeva a quella lettrice, infine, così concludeva... la Vita non è un reality... è molto più bella e divertente... ma costa tanta ma tanta fatica.

domenica 30 ottobre 2011

No... non abbastanza...
Se il più delle volte... chiuso il telefono... dopo aver parlato a lungo con lei... mi sento stanca, sconfitta, delusa... delusa di me stessa perchè nonostante i buoni propositi non mi ritengo mai di essere stata all'altezza.
E così, alla fine mi ritrovo con la testa piena di pensieri... oppressa e pesante... e con la voglia prepotente di alleggerirla... quella testa.
Come qualche giorno fa...
Guardandomi allo specchio... per un attimo... l'immagine riflessa  mi riportò a quella di una volta, quando mi sentivo simile ad un'incudine su cui si batteva ripetutamente... incessantemente. No... non era possibile perchè ora è tutto diverso: Io sono diversa... un'altra persona. Certamente si trattava di un momento... troppa tensione! Dovevo alleggerirmi...  togliere quella pressione dal capo. Non potendo eliminare i pensieri dalla testa, nonostante la buona volontà... decisi immediatamente... di botto... di tagliare i capelli. Ancora?  Sì... ancora! Continuare a... tagliare i capelli... per distrarre la mente... sollevare lo spirito, e continuare a... vedermi diversa, sempre pronta ad accantonare le ansie e rivalutare i problemi cambiando loro categoria... da "impossibili" a "possibili"... da "irrisolvibili" a "... ma sì, una soluzione si trova sempre".
Gira e rigira... torna la questione della bottiglia mezza piena... dell'atteggiamento mentale positivo... l'unico possibile per riprendere fiducia... sperare nel domani... continuare a... volersi bene, senza "disprezzarsi" troppo.
Concludo così la mia giornata odierna e domani sarà un giorno diverso... nè migliore nè peggiore... solo diverso... perchè sarà stato aggiunto un "pezzetto" del mio impegno a vivere la Vita per quella che è... senza troppa leggerezza ma neanche drammi... solo per "quella che è"...

sabato 29 ottobre 2011

Ripensavo alla storia del "mio amico con gli occhi azzurri come il cielo"...
A quanto triste doveva essere ogni sera... a letto... girarsi dall'altra parte e non poter comunicare...
Ieri... prima d'addormentarmi, guardavo l'amore della mia Vita mentre leggeva... Dopo tanti anni i ricordi antecedenti al nostro matrimonio sono quasi nulli, pochi e frammentati... è come se avessi dormito sempre con Lui accanto. Guardarlo poi... prima di chiudere gli occhi, è come osservare la mia mano posata sul cuscino... Sta cambiando, è diversa... mostra le vene in evidenza... qualche grinza in più... ma è sempre la mia.
Con questa considerazione fra i pensieri sono scivolata... pian piano... quasi senza accorgermene... nel sonno che è stato straordinariamente sereno e di particolare ristoro.
Questo... la scorsa notte.
Stamane... poi... come al solito, per l'ultimo giorno prima del lungo ponte delle festività dei Defunti.
Sull'autobus, oggi poca gente. Dal finestrino guardavo quella in strada... indaffarata... accaldata... diretta tutta verso un' unica meta... il mercato settimanale. Solo questo contava come fosse l'unica cosa importante... possibile... indispensabile. Ad un certo punto ho distolto lo sguardo anche perchè richiamata dalla suoneria del cellulare... Era la "mia amica cui è stato tolto l'espansore"... già dimessa e a casa lamentava di sentirsi ancora troppo debole... E ci credo... le ho detto... dopo tre giorni dall'intervento! Bisogna saper aspettare e avere pazienza e... tutto alla fine passerà.
Oggi era lì in reparto... per il "suo cocktail"... come lei ama definire l'infusione di anticorpi monoclonali... "Zia Si..." , in verità zia della mia "amica speciale che ha per nome il colore del Cielo", ora divenuta anche la mia per la sua affabilità... E' talmente solare! E nonostante tutto... perchè tempo fa... proprio in questo periodo dell'anno perse una figlia di trent'anni. Il "suo" dolore... ne parlava oggi... è intatto, per lei questi giorni non esistono o esistono solo per il ricordo di quell'evento triste... e tutto si ferma. Eppure ride... ride alle battute... ride con l'ironia che le è solita. E vorrebbe tanto che Sua figlia potesse essere ancora qui... con Lei... a parlarle... a manifestarle i suoi crucci e la sua sofferenza. Aveva trent'anni quella figlia e un bimbo piccolo... la stessa età di Valeria... mia figlia. C'ho pensato... Lei anche se vive lontano da me, comunque c'è...
Ma riesco io sempre ad apprezzare tale "privilegio" che mi è donato?

venerdì 28 ottobre 2011

Ho messo una scarpa nuova...
E sono andata là dove vado ogni giorno.
Quando si vivono certe giornate un po' così... lascio libera l'interpretazione a Chi legge di solito e in particolare ha letto il post precedente,  non si può "girare pagina" facilmente... si ha bisogno di "rinnovare" l'animo... respirare profondamente e... ricominciare...
Vero è anche che... già ieri a fine mattinata, le lacrime di gioia di "un'amica" che finalmente trovava un po' di pausa e il controllo dei caloriferi prima della stagione invernale, "parentesi" di normale quotidianità, avevano stemperato l'imbarazzo per gli slanci di gratitudine e la malinconia per quegli sfoghi di dolore.
Tant'è... forse per volere di Dio che di ogni situazione o momento fa vedere sempre due lati, tant'è che... basta una scarpa nuova... per riprendere il cammino... che porterà ancora una volta chissà dove... chissà da chi.
Oggi mi ha fatto ritrovare il mio "amico dagli occhi azzurri come il cielo"... e "la più bella paziente con la bandana"... e grande è stata la mia gioia nel vederli entrambi sorridenti. Per loro un piccolo dono... per me grande ricompensa...
Con "la più bella paziente con la bandana" è stata la prima volta che ho parlato...
E' straniera... ha 46 anni... e un lavoro di assistenza agli anziani, per il momento... causa malattia... saltuario. In poco tempo mi ha raccontato tanto di sè... e pensare che m'avevano detto, "E' così chiusa e riservata... non parla mai." Eppure oggi l'ha fatto... forse perchè c'era qualcuno che l'ascoltava?! E ad un certo punto le son venuti anche gli occhi lucidi... quando ha raccontato di aver rischiato di perdere il lavoro perchè la "sua" malattia aveva fatto paura... quasi fosse "la peste"... contagiosa, implacabile... e quel che è peggio... facendole sentire il peso di una colpa inesistente. Maledetta e "benedetta" ignoranza... maledetta perchè arreca tanta sofferenza del tutto gratuita... benedetta per chi crede così di proteggersi... in una falsa idea... con un illusorio agire.

giovedì 27 ottobre 2011

"Non dimenticherò mai quello che hai fatto per me... Amore!"...
Ma cosa mai avrò fatto... mi sono chiesta... mentre lo chiedevo a lei... alla mia "amica che non aveva neanche la compagnia di se stessa" e fissava il vuoto quando parlava. Tutto questo veramente accadeva qualche mese fa... ora sorride sempre più spesso e sembra che si stia ritrovando... finalmente.
"Ascolta... se Tu non avessi avuto dentro la capacità di reagire e risollevarti, nessuno avrebbe potuto fare niente... non ti sarebbe bastato l'aiuto più grande". "No... lasciatelo dire... mi sei stata vicino... Ti sembra una cosa da niente?" No... ma mi pareva del tutto naturale condividere con lei un breve tratto del suo cammino, e poi...aveva fatto tanto bene anche a me.
Stamattina ho rivisto anche l' "amica che m'inquietava"... anche per lei... "un ritorno di fiamma", ma di quelli poderosi. "Ciao... come va?"... Stava parlando al telefono con la figlia... "Ti lascio in pace mentre parli..." le ho detto, ma Lei, "... ma vieni dopo?" "Certo che sì! Guarda... manco l'avessi saputo di trovarti qui oggi... Ti ho portato i biscotti che Ti piacciono." Ha sorriso a labbra strette... Dopo avrei capito perchè.
Non stava affatto bene. Il colorito che non saprei definire tradiva un grande malessere... già stava male di suo quando era arrivata... la chemio a cui ora è sottoposta ha fatto il resto. Ed era comprensibile perchè farmaci potentissimi andavano a far cumulo con le terapie pregresse. "Stavolta mi sa che non ce la faccio...  Io la terapia non la volevo fare... i medici di Milano mi hanno detto che il Male sta camminando... allora a che serve..." In queste suo "dire" tanta sofferenza mista a rassegnazione che lascia senza parole... e infatti non ne ho dette molte "rifugiandomi" nel guardare il livello della sua flebo... che scendeva lentamente... goccia a goccia... mentre lei stava male... ma tanto. "Dai... forza... è quasi finita..." E poi è finita davvero... finalmente ed ha cominciato a sentirsi meglio e a prendere un po' di colore.
Quando sono scesa un folto gruppo di persone fissava la grande aiuola davanti al bar... Un piccolo spazio mi ha consentito di vedere... al centro giaceva uno dei cani di grossa taglia che tante volte avevo visto accucciati sotto le gronde o stesi al sole d'estate. Sembrava dormisse... ma non era così.
E' stato come se fosse sceso un velo davanti ai miei occhi... una creatura di Dio... un'altra non c'era  più... e in fretta mi sono avviata verso l'autobus.

mercoledì 26 ottobre 2011

Una cosa importante  dimenticata e stamattina ho perso l'autobus...
Stavo scendendo da casa..." Oddio... mi sa che ho lasciato il fornello acceso!" In fretta sono risalita... Tutto a posto... mi ero sbagliata..."avevo dimenticato" di averlo spento... il "benedetto" fornello! Poi... di corsa... giù per le scale... in strada... fino alla fermata. Ma ho guardato alla mia destra... Oh no! Il numero 11 era appena passato... per una frazione di secondi. Dato che la mia "nuova filosofia di vita" m'impone di non arrabbiarmi mai, tanto meno per futili motivi, sono passata alla strada parallela per prendere un altro autobus. Per non perdere ulteriore tempo ho colto al volo il primo che è passato e solo dopo aver obliterato il biglietto mi sono resa conto che era il numero 30... quello del "giro lungo". Fa niente... mi son detta, sempre per quella famosa filosofia ... e mi son seduta "comodamente"... ma forse neanche tanto, visto che il sedile era in pendenza, in pieno sole ed oggi era particolarmente caldo. Ad un certo punto ho sentito una signora esclamare, "Ma perchè gira di qui?" L'autista aveva preso un'altra strada perchè in centro era in corso una manifestazione e  per questo era chiuso al traffico. Perfetto! E pensare che non volevo perder tempo... Era evidente... oggi, "prova da sforzo" per la mia pazienza! Infatti... dopo un giro turistico attraverso il centro storico che a mala pena conoscevo... sono arrivata in ospedale... Dopo ben quaranta minuti! Lo stesso tempo l'avrei impiegato per arrivare al mare...
Comunque era andata! Giornata iniziata in modo anomalo o solo un po' diverso... Anche in ospedale... non come al solito.
Stamattina sono stata invece nel reparto di Chirurgia Generale... Una delle "mie amiche" è stata operata... l' espansore, "scoppiato"... sì... proprio scoppiato come un palloncino in seguito ad una caduta... le è stato rimosso e lei ha rifiutato quello "di scorta", "Basta", mi ha poi detto, "non ne potevo più. E' stato un fastidio dall'inizio... poi solo la caduta ci mancava..." Non le ho potuto dare completamente torto... il disagio, è vero, c'è ed è reale... ma a questo punto, a  che cosa è servito un anno di sacrificio?

martedì 25 ottobre 2011

Pur riconoscendo che la Morte appartiene alla Vita in quanto sua naturale conclusione, se di essa non si recepisce in pieno l'accettazione cristiana che la vuole inizio di una nuova Vita... quella vera, risulta ben difficile accoglierla se non proprio come la Nascita, almeno naturalmente... con serenità.
Quando arriva poi inaspettata e prematura, non importa neanche il modo... essa appare... è... nel pensar comune... un'ingiustizia. Muore un giovane... e Tutti si chiedono... perchè? Se lo chiedono soprattutto di quel figlio i genitori che sentono di "essere sopravvissuti" a lui ingiustamente... di avergli quasi usurpato un posto sulla Terra... un posto che gli spettava di diritto. Per quella perdita... il dolore? Incommensurabile... E ancora... il vuoto? Incolmabile. Il Tempo passa... passerà e sanerà le ferite ma non riuscirà a cancellarne il ricordo... quello mai.
Non può comprendere pienamente chi non è passato per un'esperienza del genere... Perdere un figlio è certamente la peggiore in assoluto.
Io la vissi di riflesso... poco più che undicenne... attraverso quella di mia madre quando perse una figlia di otto anni. Il dolore la sorprese... ne restò annichilita... non riuscì a darle neppure un ultimo bacio.
Ricordo... quella mattina del sabato che precedeva la domenica delle Palme... quando arrivò la telefonata... i miei genitori che s'abbracciavano piangendo... noi altri quattro... bambini che guardavano senza capire o capendo solo che forse da quel giorno molte cose sarebbero cambiate. Poi... tutte le tapparelle della casa abbassate perchè fosse buio in quel mattino all'improvviso senza sole. E... il freddo, tanto freddo per la mamma... in silenzio davanti ad una stufa...
Sono passati davvero tanti anni ... oggi anche mia madre non c'è più... ma in me rimane vivo il ricordo di quel "suo" dolore... unico... immenso che non poteva avere eguali per lei... come non poteva essere uguale per noi altri. Posso solo dire che da quel momento cominciò piano piano a morire dentro... ad entrare in un'agonia durata quarant'anni. Aveva ripreso a sorridere... ad essere la mamma di sempre... dolce e gioiosa, ma... come lei diceva... quando ci guardava giocare o a tavola mangiare... "... c'è sempre un posto vuoto..."

lunedì 24 ottobre 2011

Come meteore passiamo su questa Terra...
La Vita corre velocemente... e un giorno... quasi senza accorgersene... si è al traguardo.
A questo oggi è arrivato... troppo in fretta... Qualcuno, abituato a ben altro genere di gare e di vittorie. Ed è stato sgomento... rabbia... dolore.
Ti chiedi allora... perchè? Quale mai è il senso della Morte che cerca sempre un pretesto per mettere un punto fermo allo scorrere lineare della Vita?

SULLA MORTE    di Kahlil Gibran
Allora Almitra parlò dicendo: Ora vorremmo chiederti della Morte.
E lui disse:
Voi vorreste conoscere il segreto della morte.
ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita.
poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.

Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita;
E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell'eternità.
La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale?
E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?

Che cos'è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio?
Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.

                                          
Quando mi trovo al cospetto della Morte, sul momento resto muta... non trovo le parole... quasi stentassi a crederci... la Vita è troppo bella per poter essere negata... e la Morte sembra proprio questo... la negazione di essa. Ma poi... un po' per cercare una spiegazione... un po' la motivazione perchè comunque intorno Tutto esiste ancora... rifletto... cerco di capire... e all'improvviso afferro e tengo stretto il briciolo di speranza che è pur presente in un evento triste. In un cerchio immaginario la Vita è il punto d'inizio... la Morte l'ultimo... è così... "... la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare".

domenica 23 ottobre 2011

"Ti telefonerò tra qualche giorno... va bene? Quando andrà un po' meglio..." "Va bene... speriamo solo che il Signore voglia esserci compagno... " "Il Signore ci è sempre compagno, ma dice pure, aiutati che Io ti aiuto... perciò forza... mia cara! Mi raccomando..."
E così ci siamo salutate... ieri... la mia "amica Tutta Bianca" ed io. Poi, indossato il giubbino mi sono avviata per il corridoio.
Ultimo giorno prima del fine settimana, era ormai quasi ora di prendere l'autobus e tornare a dimora...
"Ciao... si va a casa?" "Sì... prima devo fare anche un po' di spesa..." Nei pressi della porta d'ingresso avevo incontrato "il mio buon e semplice amico" e come sempre c'era stato un breve scambio di battute...
"Che cosa mangi oggi?" "Parmigiana. E tu?" "Oggi forse mangio giù a mensa... è venerdì... sicuramente, pesce." "Io vado, allora... Buona domenica e a lunedì." "Buona domenica pure a te, e... mi raccomando... non mangiare troppo..."
Me la fa sempre questa raccomandazione... tutti i venerdì, chissà se è seria o ironica... "il mio buon e semplice amico" è così flemmatico e sornione che non lo capisci mai fino in fondo, ma è simpatico e sto al suo gioco...
"Non c'è pericolo, non temere!" E sono uscita... poi giù per le scale... nel giardino... fino alla fermata dell'autobus. Il vento era a tratti freddo... non mi andava di apettare a lungo... ho preso il primo utile pur sapendo che avrebbe impiegato più tempo per arrivare fino a casa.
Seduta... sola su quel numero 30... pensavo... a quella mattinata trascorsa... a tutta la settimana. E ancora... ai miei amici... alle situazioni... alle mie emozioni. Che tirocinio di Vita! Sembrerebbe non Vita, in realtà... perchè fuori dal pensar comune... diventa invece essenza pura di essa quando, libera da "fronzoli " inutili, la ritrovi negli occhi lucidi... nel sorriso timido... nell'esplosione gioiosa di Chi ritrova la speranza persa.
Ad ogni sua fermata l'autobus accoglieva passeggeri... tutti diversi.  Cercavo di capirne dall'espressione dei volti gli stati d'animo. Come fosse un gioco. Mi son chiesta poi... chissà se a volte si pongono domande, hanno dei dubbi... pensano alla malattia. Perchè purtroppo non ci si pensa mai...certe "brutte cose" capitano sempre e solo agli altri. Anzi... è meglio non pensarci proprio... così, per non "chiamarsele"... e si va avanti fra l'incoscienza... il menefreghismo... e l'insoddisfazione perchè non si è consapevoli di che "ricchezza" sia Vivere.
Alla fermata davanti ad una scuola, salgono due ragazzini... poco più di trent'anni in due... mano nella mano... una volta su, seduta l'una sulle ginocchia dell'altro. Una parola sussurrata... e un bacio sul capo di lui, un sospiro simile a parola e un bacio sulla guancia di lei. Occhi negli occhi e sorrisi di Chi s'affaccia alla Vita e di essa vuol prendere il meglio...

sabato 22 ottobre 2011

Gliel'avevo  promesso...
L'avevo promesso alla mia "amica Tutta Bianca" che oggi sarei stata sempre con lei. Ieri... ahimè... me l'ero dimenticata... colpevole  per l'essermi trattenuta nei "salotti" delle prime stanze. Poi  era stata "Una delle care infermiere" a nominarla per caso... "Ma è andata già via?" avevo chiesto allora, e alla risposta negativa... ero corsa... non potevo non andare... almeno per un saluto.  Pentita per tale negligenza avevo fatto "mea culpa"... e Lei... sorridente... come al solito aveva detto, "Ma non fa niente... Piuttosto... tu, che te 'n fai?"
Non c'è niente da fare... è incorreggibile... tenera e incorreggibile.
La guardavo... Era sdraiata a letto... ma aveva un aspetto migliore del giorno precedente... persino leggermente colorito... lei... Tutta Bianca. I capelli, corti e lisci portavano un'anomala riga al centro e qualche punta in su... Cosa strana. Guardando poi sul comodino, c'era un cappello di lana... certamente il suo... Ecco che cosa aveva modificato la sua pettinatura abituale... il cappello! Eppure ieri non era affatto freddo... Ma so bene... per esserci passata... che in quelle condizioni... con la chemio si può aver freddo anche ad agosto.
La guardavo... I suoi occhi... di un azzurro chiaro, sempre lucidi... forse no, magari molto vivi, come se fossero... si... "retroilluminati"! Anche se è strano un termine del genere riferito agli occhi... Ogni tanto... solo una lacrima ... solo dall'occhio destro, e l'asciuga in fretta... che non si creino equivoci.
E stamattina... c'era suo figlio con lei... un bel ragazzo... più o meno dell'età di Valeria. Ah... il neo-papà... perchè l'avevo già detto che la mia "amica" e suo marito stavano per diventare nonni... no? Ed è nata poi la nipotina, una bella bimba che porterà il nome della nonna... E' nata da quasi un mese... ma quando ho chiesto la data solo il papà l'ha riferita di preciso... Per i nonni... adesso, una gioia a metà... da vivere intensamente dopo...quando Tutto sarà passato...

venerdì 21 ottobre 2011

"A Te lo posso dire..."
Quante volte mi son sentita ripetere questa frase da poco più di un anno a questa parte...
Ricordo che quando arrivò all'improvviso ed inaspettata, ero in ospedale poco prima dell'intervento... Pensai, pur meravigliata, eh... già, tra compagne di sventura ci si capisce... anch'io avrei potuto dire la stessa cosa. Ma poi l'ho udita ancora e ancora... ancora e mi son sentita investire di una grande responsabilità... Davvero avrei potuto essere depositaria di tanto bene... dell'ansia... dei dubbi... della sofferenza di Chi cammina con me durante quest'avventura?
Stamane questa frase mi è stata rivolta dall' "amica" che da oggi "finalmente ha messo la protesi o... quasi". L'ultima volta gliel'avevo detto "chiaramente"... "Per favore non venire più in queste condizioni deprimenti... non puoi mettere la protesi?" Lei, dopo qualche scusa e rimostranza aveva ceduto..."E vabbè... facciamo pure questo..." "Mi raccomando, amica mia..." l'avevo salutata... ed oggi... "Bene", le ho detto, "ti sei aggiustata  discretamente... non è meglio?" "Lo so... ma il fatto è che io so' pigra... oggi l'ho fatto per te... mi so' detta... chi la vol' sent' a Maria?!" L'ho abbracciata forte forte, stampandole un bacio sonoro sulla guancia...
Nella stessa stanza oggi c'era anche "C'ho una bella casa in un giardino..."... la vedo una volta al mese e neanche sempre perchè, facendo la terapia per le metastasi ossee arriva presto e va via altrettanto e così non si trova con i miei orari. Oggi è stato un caso "fortunato".
Ha 83 anni e da 11, dopo l'intervento al seno, convive con questo problema. Dice sempre che prima non parlava mai... ora parla troppo... diciamo noi. La prima volta che la conobbi mi raccontò..."So' stata per morire no... una volta... c'ho pure una bella casa in un giardino... e quante piante! So' pure andata, ma... u' giardiniere non m'ha voluto!" Francamente, mentre annuivo sorridendo avevo pensato che forse la lunga malattia l'avesse un po' sfasata... Non avevo capito niente di quello che aveva detto! Poi... con un po' d'aiuto... riuscii ad interpretare quella storia "in codice". Dunque... la "casa" era  il loculo... il "giardino", il camposanto... e il "giardiniere"? Il Buon Dio che l'aveva rimandata indietro perchè non era arrivato ancora il suo momento. Vero è che anche con la spiegazione letterale non si capiva granchè... ma almeno c'era una specie di filo logico... Più o meno...
Anche per questo mese ha fatto oggi la "sua" infusione... "Salute a tutti quanti"... ha detto poi... mentre andava via annodando il suo fazzoletto da testa sotto il mento.

giovedì 20 ottobre 2011

Sicuramente l'avrò già detto...
Quando sono tesa... nervosa o arrabbiata svuoto gli armadi per fare ordine e poi... mi faccio uno shampoo. L'ho fatto anche ieri che è partita Valeria... Per l'armadio la giustificazione c'era... cambio di stagione, per il resto... no, ma ormai si sa... è cosa arcinota. Anche quando era a casa mia figlia è stata sempre un po' uccel di bosco... quando poteva... zaino in spalla e partiva per un viaggio... Lei adora viaggiare... ed io? Immaginate quante lavate di testa mi sono riservata...
Ma oggi... oggi... come dico sempre senza essere troppo originale... è stato un altro giorno, diverso... e archiviata la malinconia... ho girato pagina ed ho cercato di cavarne il meglio.
In reparto, stamattina c'erano tanti dei "miei amici che contano"... Appena sono entrata... nella prima stanza, come sempre "abbinate" ho trovato "la mia coetanea" con la più piccola delle sue tre figlie e "l'amica dalla saggezza della buona terra"... So di poter apparire stucchevole, ma è la verità... Il rivedere periodicamente gli stessi volti... poter confrontare il "nostro"quotidiano che poi è tanto simile... persino notare da come siamo vestiti che il Tempo passa, cambiano le stagioni... tutto questo messo insieme dona una serenità, una tranquillità d'animo che la si respira nell'aria... anche in un posto come quello. E poi per quell'empatia che non può non esserci quando sei lì, arrivi a condividere anche il rammarico per i tanti buchi che possono esserci nel cercare una vena... come è stato oggi per "la mia coetanea"... oppure la gioia nel sentire la battuta del "dottore" diretta "all'amica dalla saggezza della buona terra..."... a te... neanche con le picconate t'abbattono... sei una roccia!" Che bello ascoltare, quasi "gustare" parole così... sembrano annunci di vittoria di piccole battaglie... Si tira un sospiro di sollievo e si va avanti fino alla prossima, ben convinti di vincere quella finale... definitiva.
"Amiche mie... vi lascio per un po'... vado a fare un giro per le camere", e mi sono allontanata...
"Non mi sono sbagliata... i piedi sono quelli giusti... anche se hai cambiato le scarpe... li metti sempre nella stessa posizione! Oh...che bel maglione hai oggi... si vede che comincia a far freddo, eh?"... ho detto questo al "mio amico dagli occhi color del cielo"... e Lui... riservato come sempre s'è fatto tutto rosso.
Più in là... qualche stanza dopo... ho rivisto "la mia amica Tutta Bianca"... la moglie dell' "enigmista"...che  ancora una volta mi ha salutato dicendo, "Uè... Maria che te n' fai?"
Ed anche questo è "continuare a..."

mercoledì 19 ottobre 2011

Già ieri li avevo notati... guardando fuori dal finestrino dell'autobus... i parchimetri.
Avrebbero dovuto entrare in funzione da sabato scorso, e invece... erano là, ancora "incappucciati" dalla plastica, "impacchettati"  e "sigillati"... simili a totem... Dei posteggiatori neanche l'ombra... probabilmente impegnati in quel corso di cui m'aveva accennato "il mio amico nel settore", che avrebbe dovuto promuoverli o declassarli... a seconda dei punti di vista... al ruolo di "quasi" tutori della legge.
Trovo che aver voluto sostituirli con delle macchinette non sia stata un'idea felice, e non solo per motivi economici... anche se il pensiero di dover pagare la tariffa tre volte tanto per cinque minuti oltre l'ora non manda in visibilio nessuno. Non è stata una bella idea perchè penso che sia innaturale dover interagire con una macchina... sempre se funziona... e di conseguenza guardare i posteggiatori come fossero dei castigamatti. Ma stavamo così bene prima... perchè mai cambiare? Non credo che sia stato di certo per voglia di modernità...
Da parte mia continuerò ad... andare là dove sapete in autobus... dopo due giorni ne ho ripreso il ritmo e va benissimo così.
Che poi tutta la faccenda... dei parchimetri, dell'autobus e quant'altro... in questi giorni m'è servita a distrarmi non poco... infatti oggi pomeriggio Valeria è partita e stavolta è stato peggio perchè ne sento maggiormente il vuoto... forse perchè è stata qui più tempo... forse perchè il periodo è lo stesso dello scorso anno... quando è andata via per la prima volta. Non so. Cerco di non badarci e di intensificare il  pensiero sui "miei amici che contano"e mi donano tanto senza saperlo.
Oggi ne ho conosciuto un altro... "il Fotografo a riposo"... in terapia dopo un intervento di carcinoma gastrico. E' una persona che sa rapportarsi, forse grazie al suo lavoro di un tempo che gli imponeva frequenti contatti col pubblico... Ha raccontato la sua storia... "... sì... ora mi sento bene, è vero... mi riprenderò... ma era meglio che 'sto guaio non veniva proprio. Sapete come volevo morire io? All'improvviso... nel sonno... Una sera sarei andato a dormire per non svegliarmi più..." E Chi dice, poi... che così non sarà?

martedì 18 ottobre 2011

Non è andata secondo le previsioni... ieri, ma la giornata è passata ugualmente... nonostante mi fossi sentita per tutto il tempo come un capocordata che va al contrario... con grandi responsabilità e scarsi risultati.
Oggi però iniziava una nuova settimana e non era proprio il caso che mi portassi dietro il peso... la zavorra delle ore trascorse; poi avrei ripreso ad andare in ospedale con l'autobus... causa avvento in tutta la città di strisce blu e relativi parchimetri... quindi non potevo permettermi il lusso di perdere troppo tempo a pensare... dovevo sbrigarmi... di certo altrimenti non mi avrebbero aspettato... lì sull'autobus.
Così, sbrigate le poche faccende del lunedì... sono stata pronta in meno di dieci minuti... e dopo cinque ero già alla fermata. Non ho aspettato a lungo... ho preso l'autobus... poi posto, ed è ricominciata là dove avevo smesso circa quattro mesi fa...
 Un percorso sereno... con la massima tranquillità possibile... osservando intorno a me e fuori dal finestrino... i panni stesi al sole ad asciugare... le insegne dei negozi... le signore con la busta della spesa. Quando non sei impegnato nella guida osservi tutto, persino nei particolari, e ti accorgi anche del cambio di stagione... perchè non ti accalori se qualcuno ti taglia la strada... diversa è la luce del sole... e sempre più numerose sono le persone con soprabiti e maglioni.
Per riprendere a dare i numeri... dieci minuti per prepararmi... più cinque per arrivare alla fermata... Dieci più cinque... fanno quindici... quindici minuti in tutto per giungere  a destinazione, con meno danno e poca spesa.
Prima di andare in reparto ho incontrato sulla soglia della scalinata un'"amica"... era con la figlia... Il suo caso è un "ritorno di fiamma" della malattia... deve fare altra chemio, ma è ancora molto debole e per ora fa supporto tutti i giorni. "Ci vediamo... allora?!" le ho detto e mi ha risposto. "E si capisce... come no?".
Lì... in quel reparto... al terzo piano poi... la vita di tutti i giorni... Gli "amici" soliti.... quelli settimanali... chi non vedevo da qualche tempo ed oggi è tornato... chi un tempo accompagnava la zia ed ora è come sostegno del suocero... perchè la Vita... strano... non si ferma... continua anche quando deve vedersela con la malattia.

lunedì 17 ottobre 2011

Oggi è stata una giornata  nata con le buone intenzioni... ma andata diversamente...
Ce l'avevo messa tutta, però...
Era freddo stamattina... Finalmente, ho pensato e ho incominciato a muovermi secondo i punti del "programmino" preparato già da ieri... non troppo rigido e suscettibile sempre di cambiamenti.
Tolto il bucato steso ad asciugare perchè minacciava pioggia,  avrei preparato un pranzetto speciale... Ragù alla salsiccia un po' piccantina... cotolette con melanzane grigliate... in frigo avevo ancora un melone che qui da noi va col nome di "gialletto"... avrei affettato anche quello... e poi, "dulcis in fundo"... è il caso di dirlo... avrei preparato la "mia" famosa torta di mele. Ormai la conoscono tutti... vero?
Era un menù in armonia col giorno di festa... ma non solo per quello... Valeria, martedì prossimo andrà di nuovo via e volevo che mangiasse con gusto, i piatti a lei graditi...
Era stata la stessa cosa l'anno scorso...  Era lo stesso periodo quando aveva deciso di trasferirsi in un'altra città per trovare un'occupazione. L'ultima domenica che aveva pranzato a casa le avevo preparato il risotto coi funghi, il suo piatto preferito in assoluto. Dopo aver mangiato mi era venuta un po' di tristezza... In quel momento capivo che tutto mutava e non solo per me...
Un anno è passato... tante cose sono cambiate. Il lavoro è sempre così così... precario, ma questa non è una novità per nessuno... Il nostro "essere persona" è diverso... maturato attraverso eventi particolari inaspettati. Un po' di malinconia c'è ancora... però presto fugata dalla consapevolezza che TUTTO VA COME DEVE ANDARE e non può essere diversamente... Assecondiamo perciò gli eventi con l'ottimismo che va a favore della Vita...
La notte è ormai giunta... In questo giorno qualcosa è andato per il verso giusto... non tutto, ma non importa.
L'anno scorso postai uno stralcio da "Il Profeta" di Gibran Kalil Gibran... Voglio farlo di nuovo... ma con uno spirito diverso. Chi vorrà potrà andare indietro... all'archivio... fermarsi al 28 ottobre 2010... Capirà.


I figli non sono i vostri figli.
Essi sono i figli e le figlie della vita che brama se stessa.
Vengono per mezzo di voi ma non da voi,
e benchè essi siano con voi comunque non vi appartengono.
Potrete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
poichè essi hanno i loro pensieri.
Potrete ospitare i loro corpi ma non le loro anime,
perchè le loro anime abitano la casa del domani,
che voi non potrete visitare,
neppure nei vostri sogni.
Potete tentare di essere simili a loro,
ma non farli simili a voi.
La vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive,
sono scoccati in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
e vi tende con forza
affinchè le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'Arciere,
poichè come ama il volo della freccia,
così ama la fermezza dell'arco.
                                     da: "Il Profeta" di Gibran Kalil Gibran

domenica 16 ottobre 2011

Eppure...
A volte sembra che se ne dimentichino... Passa tutto... non serve più tanta disponibilità... anzi sono loro a pretenderla perchè convinti d'averne diritto. E appaiono arroganti e talmente irritanti...
 Ma sarà proprio così? O siamo noi... noi genitori che non comprendendo un semplice sfogo... una tappa di crescita, riduciamo il tutto a una banale e sterile discussione?
Forse dovremmo pensarci un po' su e provare a ricordare i tempi quando vestivamo quei panni... al disagio... all'insoddisfazione latente... al desiderio di affermazione ed indipendenza... Potremmo così... stendere loro la mano e diventare a nostra volta una "risorsa". Perchè di certo si può aiutarli materialmente ma se non si è capaci di partecipare emotivamente resta tutto inutile e non porta frutto.
Di una cosa però si può essere sicuri... il legame tra figli e genitori... e in particolare con la madre... è di una forza tale che dà maggior valore alla Vita e va oltre la morte...
Ieri in reparto è arrivato trafelato un figlio... desiderava parlare subito con il dottore; sua madre era stata operata, non ancora dimessa ma voleva sapere che cosa si doveva fare subito... perchè non si perdesse un minuto. E' stato ben inutile parlargli di tempi tecnici... è rimasto in quella condizione d'ansia ed incertezza...
E sempre ieri...
Due madri a confronto... che hanno patito lo stesso identico dolore... perdere un figlio.
Due reazioni diverse... che portano comunque all'accettazione di una dura realtà...perdere un figlio.
Da parte mia tanta tantissima ammirazione  per la loro forza d'animo... grandissima...
Mi sono chiesta più volte cosa possa sentire una madre che all'improvviso non ha più accanto a sè il proprio figlio... Dolore... sgomento... rabbia ...forse un silente senso di colpa... perchè  è "contro natura" sopravvivere a Chi hai dato la Vita.

sabato 15 ottobre 2011

Un giorno...
L'avevo notata per la prima volta che ero seduta in corridoio... e la vedevo andare su e giù nervosamente. Era lì per il follow up, l'accompagnava sua madre che all'inizio la seguiva nel suo andirivieni, poi rinunciandoci si limitava a guardarla... mentre andava... e poi ritornava. "No... io non posso proprio aspettare...", le diceva,"... come entro qua dentro e penso alla chemio mi viene mal di stomaco." E intanto per rendere più veritiero il tutto c'aveva messo una mano sopra. Arrivato il suo turno era entrata nello studio del dottore e ne era uscita poco dopo con un'espressione più tranquilla..." Meh... ci vediamo ad ottobre... Io me ne vado... qui non posso restare tanto a lungo.  Auguri a tutti". Ed era andata via e da allora non l'avevo più vista. Ottobre... è ritornata, un po' più acciaccata di sei mesi fa. Ieri mattina è venuta a prenderla suo figlio, un ragazzo di vent'anni... Nervoso e preoccupato cercava di sapere qualcosa di più sulle condizioni della mamma... E lei... "Ai miei, a casa cerco sempre di non dire tutto... specialmente a questo figlio. Se ne va subito di testa". Lui la guardava e scuoteva il capo... con un atteggiamento da uomo avanti negli anni... da "padre di sua madre".  "Dio solo sa, povero figlio, quanto ha sofferto  cinque anni fa, quando mi sono ammalata e poi ho fatto la chemio. Vedi un po'... non la posso nominare... la chemio... mi viene mal di stomaco. E così ieri... ho cominciato anche a vomitare..." "Che cosa è successo ieri?" "Niente... niente... sempre la solita cosa." E il figlio... lì di nuovo a scuotere la testa. A guardarli ho provato una grande tenerezza... poi mi è tornato in mente il giorno della mia ultima "rossa"... "Mamma... per favore non mangiare niente di niente... siediti sul divano e resta tranquilla. Non ti muovere neanche... Passerà questo pomeriggio, il momento più critico". Valeria voleva così evitarmi un altro "tsunami"... Più in là, davanti al pc era seduto Francesco... Ogni tanto si voltava a guardarmi... mi  scrutava che tutto fosse a posto... che io non stessi male. I figli... in situazioni come queste... una risorsa.

venerdì 14 ottobre 2011

Stasera... davvero nella testa ho il caos...
Non sono riuscita neanche a riordinare le idee prima di sedermi qui, al pc a scrivere... cosa che faccio invece puntualmente ogni giorno. Una buona scusante è che, a parte il lavoro quotidiano con relativo stress, ho anche tanto a cui pensare. Ora  poi, nell'appressarsi del fine settimana si è aggiunta l'incombenza di fare la spesa per mia figlia... Una settimana fa è arrivata con la valigia vuota, seriamente intenzionata a riportarsela indietro piena. E così sia... mi son detta, cominciando i rifornimenti da stamattina... Prima tappa dal macellaio... e domani si continua. E con la spesa incomincia anche il doloroso conto alla rovescia fino al giorno della partenza.  Ogni volta è come se fosse la prima... il senso del distacco è molto forte... il vuoto sembra incolmabile. Sembrerà incredibile... a volte preferirei che non tornasse per non essere costretta a vederla partire di nuovo, e poi... di nuovo ancora. Ma non posso pensarla a questo modo... è innaturale... anzi anomalo. Dovrò farmi una ragione anche di questo.
Alla mia confusione mentale ha dato anche notevole contributo la "citofonata" della signora del piano di sotto... "C'è una macchia sul soffitto del mio bagno..." Oh... che allegria, ho pensato... mentre Biù Biù l'esaltava con il suo abbaiare stizzito. Indi ho comunicato la "bella" notizia a mio marito che è inutile dire, è stato più contento di me; e così domani riceveremo la visita dell'idraulico... se gli farà piacere... se tutto gli va bene... se non avrà niente di meglio da fare.
Mamma... e che stanchezza!
A conclusione di questa giornata un "po' troppo..." cerco di rilassarmi, e per me questo vuol dire ripensare a stamattina... a chi ho incontrato... con chi ho parlato... soprattutto a ciò che ho ascoltato. E mi tornano in mente il "mio amico dagli occhi azzurri come il cielo"... "Heidi" ... "Solo a pensare alla chemio mi viene mal di stomaco". Quest'ultima in particolare, la conoscevo da tempo ma non c'avevo mai parlato...

giovedì 13 ottobre 2011

Un sole splendido... un'aria più che tiepida stamattina... Sembrava fosse tornata la bella stagione dopo l'ondata di freddo e maltempo degli ultimi giorni.
E così quando proprio si era decretata la fine alla "vivace agonia" di una longeva estate... questa ha levato il capo ed è ancora qui... Mai perdere le speranze, quindi... mai arrivare alle conclusioni, anche quando sembrano scontate. Vivere giorno per giorno... alzarsi al mattino senza essere sicuri di vedere la pioggia solo perchè lo ha detto il meteo o il cielo era nuvoloso la sera prima... Durante la notte i venti possono cambiare e tutto rimettersi in gioco...
Così anche nella Vita di ognuno...
In questo periodo sto facendo nuove conoscenze... Ne sono felice perchè mi ritrovo a rapportarmi sempre più facilmente e con crescente entusiasmo... Mai avrei potuto immaginarlo.
Oggi è stata la volta di una paziente con tumore ovarico, 69 anni, "Io non mi abbatto mai"... La dicono lunga queste cinque parole che costituiscono il "suo" nome... io non mi abbatto mai... anche guardarla bene in viso, sentirla parlare. Al di là dello sguardo non tanto impaurito ma piuttosto disorientato come quello di un bambino al primo giorno di scuola, ho capito subito che ha tutta l'intenzione di entrare a far parte del gruppo, "Grandi combattenti"... "Io non mi abbatto mai" ha detto che per ogni difficoltà se l'è vista sempre tutto da sola... fino a poco tempo fa si è presa cura ...sempre da sola... persino di suo padre che aveva 98 anni... E in precedenza era riuscita a medicare ustioni gravi ad un cugino disabile...e tanto tanto altro ancora.
L'ascoltavo stamattina... non dico a bocca aperta ma quasi... e pensare che il Dottore aveva detto di "coccolarla" perchè era "il suo primo giorno" di chemio e poteva essere spaventata. A me non è sembrato... oppure quel momento l'aveva già superato e brillantemente. Già... d'altra parte questo è molto facile... lì, in quel reparto al terzo piano...dove "non dimentichi" perchè  ci sei... ma presto "ti consideri" fortunato per esserci finito... nonostante tutto...

mercoledì 12 ottobre 2011

"Ma sentilo un po'..." ha esclamato nel dormiveglia il compagno della mia vita stamattina... mentre a me è venuto di sorridere, anzi quasi di ridere se non fosse stato per l'ora.
Eravamo ancora a letto, poco dopo le sette... la sveglia ci aveva allertato... ma non abbastanza... Ciò che invece ci ha destato del tutto è stato una specie di "suono soffocato"... una voce... come di chi canta con la voce roca... Era Francesco che s'apprestava ad uscire di casa e cantava secondo lo stile "metal" al seguito della musica che proveniva dalle cuffie sulle orecchie...
Suo padre reputava la cosa non adeguata ad un"uomo" di quell'età... poco serio... io invece ero contenta. Finalmente stava meglio, aveva superato quel breve momento buio, ed ora riprendeva a vivere... continuava a... vivere seguendo se stesso. Serio o non serio... ma che importa! Tutto va bene per riacquistare la voglia di vivere e soprattutto per dimostrarla.
La giornata quindi per me cominciava davvero bene...
Dopo il mio "solito" lavoro casalingo, sono uscita per andare al "solito" posto... Pensavo di trovare una delle mie amiche di ieri e suo marito, "l'amico enigmista", erano già andati via... però ho fatto una nuova conoscenza... una persona "speciale"...
 Già... siamo Tutti Speciali... noi che per volere del Destino e non solo capitiamo lì... in quel reparto.
 Dicevo... una signora nuova che... in questo momento decido... chiamerò "Heidi"... Perchè? Per le sue guance rosse... ma proprio rosse come il fuoco a causa di un'inspiegabile allergia al cortisone. Ma come è possibile? Il cortisone serve a curarle le allergie... eppure è così, e lei per questo motivo viene a scontrarsi più volte con il parere dei medici.
 "Heidi" è di una solarità spettacolare... di facile e piacevole favella... trascina e coinvolge. Mi ha raccontato la sua storia...lo ha fatto nel modo suddetto... non ho potuto non commuovermi. In effetti  resto sempre colpita dai racconti che ascolto... tante sono le analogie... e alla fine sembrano "episodi" di un'unica "trama". Quasi che  il " protagonista" fosse uno solo e tenesse molto a restare tale.  Le vicende si snodano nella medesima successione... seguendo un "iter"... doloroso... sempre lo stesso e persino l'inizio non appare casuale... Una storia che ha per protagonista il Cancro comincia quasi sempre in un periodo di "Feste Comandate"... Natale o Pasqua...

martedì 11 ottobre 2011

Da stasera... da questo post m'imporrò una "mini-norma bavaglio"... giusto per adeguarmi ai tempi...
Da quando ho cominciato a scrivere su questo mio blog... più di un anno fa... nulla mai ho tralasciato... i particolari... i dialoghi... soprattutto le persone o meglio le anime che hanno incrociato il mio destino capitando sul mio percorso...
Medici, pazienti, infermieri, operatori sanitari... persino inservienti " hanno avuto vita" su queste mie pagine... sì... "hanno vissuto" un momento... qualcuno più d'uno perchè io "ho voluto" così. Non si è trattato solo di citarli... sarebbe stato riduttivo ed ingiusto, in quanto TUTTI, e intendo dire proprio TUTTI... nessuno escluso sono stati molto importanti... coprotagonisti e non comparse.
Per questo motivo... di quelle persone che ho sentito particolarmente vicine... tanto da diventare al pari di un familiare... "ho dovuto" citare il "nome"... si badi bene... solo il nome di battesimo...
Avrei potuto usare un nome fittizio... ma non mi sembrava che fosse pericoloso per loro usare quello vero...
Avrei potuto avvalermi delle sole iniziali puntate... e in realtà per alcuni l'ho anche fatto, ma solo perchè si trattava di persone stimabilissime ma che ho sentito lontane dalla mia emotività...
Ma come potevo adoperare simili espedienti strategici quando parlavo di persone che mi sono state accanto nei momenti più duri... i ricoveri... le terapie, o ancora in quelli lieti, di gioia quando si cantava vittoria per una piccola conquista? No... non sarebbe stato giusto. Parlando di loro... di quell'umanità quotidiana, ho preferito usare i veri nomi perchè fossero per sempre accostati da me e da chi leggesse, all'immediatezza dei sentimenti espressi con quella spontaneità che sola sa donare emozione. Se una persona dall'espressione limpida... semplice  fa riferimento al suo quotidiano per esternare una sua opinione o un suo sentire, che poi può andare a  beneficio di chi l'ascolta... perchè dovrei omettere le sue parole... semplici o naturali, o ancor peggio il suo nome? C'è forse qualcosa d'offensivo in questo? Non credo... Su queste mie pagine non ho mai offeso alcuno... magari c'è stata qualche rimostranza , quello sì... ma sempre con garbo e con beneficio del dubbio. Non potevo offendere perchè non c'era nessuno da offendere e soprattutto non ce n'era motivo.
Però... all'improvviso... m'è venuto il dubbio. Sesto senso... premonizione? Non so...
Di una cosa sono certa... certissima. VOGLIO CONTINUARE A... scrivere di me... di Tutte le persone che mi sono vicine in questa "mia avventura" e lo voglio fare nella piena libertà, senza correre il rischio di venir tacciata d'invadenza o maleducazione... perchè io so che non è così... conosco la bontà dei miei intenti.
Allora... che farò? D'oggi in poi... niente più nomi... ma perifrasi e metafore che faranno riferimento alle peculiarità di "TUTTI I MIEI AMICI"... Chi mi segue dall'inizio capirà... Chi non ricorderà o mi segue da tempo recente andrà indietro, all'archivio... sarà per me un'occasione in più e per chi legge... quasi "un gioco" fra l'enigmistico e il romanzo giallo... anche divertente, se vogliamo, nonostante l'argomento.
D'oggi in poi sarà così... eccezion fatta per i miei figli... Valeria e Francesco... Di loro son sicura... Non potranno mai averne a male.

lunedì 10 ottobre 2011

Mia nonna l'avrebbe spiegata così... E' il cambio di stagione... Mia madre... Saranno gli ormoni...
Perchè di cambiamento si tratta, una nuova fase di questa mia storia.
E' un po' che mi sento diversa... sia ben inteso sono sempre ultrapositiva, però la mia condizione è a tratti tra l'irritabile e il melanconico... con una punta di stizza se vengo stuzzicata. e poichè non si può attribuire la responsabilità unicamente al sopraggiungere dell'Autunno nè tanto meno agli ormoni ormai inesistenti, vado a cercare fuori e dentro di me le cause di tutto ciò... per rimuoverle e poter continuare a... stare bene, a... sentirmi sicura e serena.
Cominciamo...
 Certamente al primo posto deve esserci il disagio, direi ora piuttosto rilevante, causato dall'espansore... Mi dà veramente fastidio... è chiaro e lo fa capire in tutti i modi che non ne può più di stare con me... ed io con le mie rimostranze, nonchè schiacciandolo e spostandolo... gli faccio capire altrettanto. La nostra convivenza è diventata difficile... impossibile, no... ma... diciamo...movimentata. Speriamo che "qualcuno" ponga presto fine a questo stato forzato e  restituisca la libertà ad entrambi... Che ognuno prenda la propria strada, insomma!
Poi, andiamo avanti...
A seguire... le fastidiosissime "caldane" o "vampate"... Mi chiedo... Non le ho avute quando dovevo averle e vengono ora "indesiderate ospiti"? Mi è stato detto, "Non ti preoccupare... è solo per i primi tempi... l'organismo s'abitua... vedrai."  Devo crederci? Dovrò... perchè non mi cambia niente non farlo... la "pillola dei cinque anni" devo prenderla lo stesso! Comunque tra meno di una settimana  anche per "lei" è il "primo compleanno" della sua breve vita... e comincia per me un altro vero, reale conto alla rovescia...
A pensarci bene... quanti conti alla rovescia ho fatto finora in questa mia storia... davvero tanti. Andando indietro... indietro, fino all'inizio... è stato tutto così... un andare come i gamberi per voler trovarsi al punto di partenza, che nel mio caso sarebbe tornare come una volta... sana e senza paure.
Probabilmente sana, lo sono... forse mai più dovrò temere la "visita" di un tumore... chi lo sa... ma l'esserci passata resterà purtroppo per sempre nella mente e nel cuore... macchia  dall'alone indefinibile e persistente che... disturba... irrita... guasta la " bellezza dell'insieme". Eppure...  devo riprendere a non farci più caso... magari  metterò una toppa anche lì, ma bella grossa... perchè gli aloni... si sa... son difficili da nascondere.

domenica 9 ottobre 2011

Devo fare in fretta... scrivere subito questa mia pagina di diario...
Stasera la connessione ad Internet fa un po' cilecca... va e viene... come ha fatto oggi il sole, cacciato più volte dietro le nuvole dal primo vento veramente autunnale.
Ma cosa c'entrano il sole, le nuvole, il vento con Internet?... Nulla...  era una parentesi... no? E dire che ho precisato di dover fare in fretta... allora...
L'altra sera la festa di benvenuto al mondo per il nuovo nato della famiglia  s'era conclusa con la distribuzione dei confetti  e della confettata in una scatolina trasparente confezionata dalla mamma del piccolo. Graziosissima con nastrini nelle varie tonalità del celeste, conteneva i confetti che riprendevano il colore dei fiocchi... deliziosa... Ma la vera particolarità che la rendeva unica era il cartoncino che portava in lingua inglese la definizione di "Famiglia"... Solo Alessandra poteva avere un'idea così...
A casa... ieri l'ho tradotta e rileggerla... mi ha emozionato tanto...

E' il più grande dono della Vita,
un investimento per l'Eternità...
l'essenza della Vita...
Che aspetta a casa per darti amore incondizionato e sostegno,
Chi è lì per afferrarti quando cadi...
Chi sempre ti darà un sorriso, una carezza, una parola buona...
un complimento sincero... la disponibilità all'ascolto.
E' chi ti ama così tanto da... spaccarti il cuore...
E' TUTTO!

La Famiglia è questo... è un punto di riferimento costituito dalle nostre radici... proprio come un albero ben radicato in terra... Nè vento nè intemperie possono nulla contro una quercia antica e forte che tante ne ha viste e passate. I rami son diventati numerosi col passar del tempo... folte le foglie che cadute al vento d'autunno hanno ceduto il posto alle tenere in primavera... in un avvicendarsi senza sosta.
Ha dato ombra e ristoro d'estate... riparo sicuro... sostegno e conforto.
Proviamo ad immaginare la Terra senza alberi... la Società senza il nucleo della famiglia. Chiudiamo gli occhi... Che cosa vediamo? L'assenza della luce... il buio... Proprio questo.
Un bimbo appena nato completa l'abbozzo di famiglia che ha inizio con la coppia... è la candelina che illumina quell'amore.

sabato 8 ottobre 2011

Ma stasera  voglio parlare di Vita... nel vero senso della parola... Una nuova vita venuta al Mondo...
Ieri la giornata, come ho già detto, s'era conclusa benissimo... Ho fatto finalmente conoscenza col mio pronipotino... figlio della mia Nipote del Cuore... La qualifica di prozia mi  ha posto nella stupenda condizione di "quasi nonna" e di questo mi beo, dato che ... è noto... Chi si contenta gode.
Chiudendo una delle mie tante parentesi, che come al solito fanno perdere il filo del discorso a chi ascolta o legge, dicevo...
 Ieri sera c'è stata la festa d'accoglienza al Mondo per questo piccino... un cucciolo di uomo... una miniatura perfetta che ben rende l'idea dell'onnipotenza divina messa in atto col miracolo della Vita. L'ho preso in braccio ed è stato come non aver mai deposto uno dei miei figli... La stessa sensazione di possedere quello che basta per essere felice... la soddisfazione per l'essere capaci di dare la Vita, una Creazione in piccolo che riporta all'immagine e somiglianza di Dio.
Lo guardavo... il mio pronipotino e non potevo provare se non meraviglia per quella perfezione nei lineamenti che fa ravvisare le somiglianze... il nasino della mamma, il mento del papà... qualcosa anche dei nonni, perchè è ovvio... gli "ingredienti"... gira e rigira... son quelli.
Poi alla "festa" sono arrivati gli altri... nonni e bisnonni, zii e prozii con relativi procugini... "Buon pro" gli faccia al piccolo  avere tanto e tale parentado... Speriamo! Comunque gli abbiamo fatto festa con la gioia che meritava... E' una nuova piccola Vita... la prima nella nostra famiglia  che dà inizio alla quarta generazione a partire da mio padre...
 E a proposito di quest'ultimo... ieri voleva quasi un " festeggiamento a parte"... Col bimbo in braccio andava ripetendo, " Ce l'ho fatta... avete visto che ce l'ho fatta? Sono diventato bisnonno!"
Certo... era stato molto bravo... ce l'aveva messa proprio tutta!

venerdì 7 ottobre 2011

Per fortuna che questa giornata è finita benissimo... molto meglio di come era iniziata.
Non è che sia successo chissà che, il problema è che da un po' mi sono caricata non proprio positivamente, e questo per svariati motivi... ho un mal di testa ballerino che va e viene da tre giorni e... tanto per non farmi mancare niente... mi sembra di aver perso controllo e memoria di ciò che ho fatto finora.
Stamattina ho cucinato lenticchie... così senza passione, e della mia ricetta originaria sono rimaste... e meno male...solo le lenticchie... Attenzione, quindi... zero. Le ho assaggiate, comunque non erano male... il condimento  e gli aromi li avrei aggiunti dopo... a crudo... Ricetta dietetica, e... un'altra "toppa" era messa. Ah... quanto ho imparato a "rattoppare" in questo periodo! Spero solo che a forza di mettere pezze a lungo andare la trama non si logori... e si crei un "buco" irreparabile.
Sono stata così brava a "confezionarmi" un vestito "tutto toppe", anche colorate... più bello e vivace del costume di Arlecchino... non vorrei che incappasse ancora in qualche altro spigolo... si strappasse. Tanto lavoro sprecato.
Eppure non pensavo che fosse quello adatto a me... presto sarebbe apparso per quello che in realtà era... una maschera, un travestimento. D'altra parte non potevo andarmene in giro "nuda", col mio "dolore" in vista... non avevo scelta, mi sono adattata riconoscendo alla fine che quel "vestito" mi stava proprio bene e non ho voluto altri più.
La rabbia che avevo non è scomparsa... si è evoluta, mitigata sotto quelle pezze variopinte, con i sorrisi e l'ironia nascondo la sofferenza quando affiora...ma dietro quella maschera di Arlecchino ogni tanto compare ancora qualche lacrima... celata agli altri volutamente. Molti dall'alto della loro prosopopea potrebbero mai capire?

mercoledì 5 ottobre 2011

... e furono anni bellissimi nonostante le ansie e la paura. Era nato anche un bambino e la loro felicità alla fine fu completa...
La "fiaba" potrebbe terminare qui, se l'autore fosse Andersen o i fratelli Grimm... ma nella realtà entra la Vita e... la Vita troppo spesso "si diverte" a mutare il corso delle "trame".
Così... passò del tempo... il bimbo era ancora piccino... una sera la sua mamma andò a letto e si sentiva tanto, ma tanto stanca... s'addormentò. Il suo sonno diventò così profondo che nè il grande amore del suo compagno nè quello tenero del piccolino riuscirono a svegliarla. Da allora mai più...
Sono passati undici lunghi anni... Per tutto questo tempo il giovane uomo ha voluto restare da solo, lo vuole ancora... nessun'altra regge il confronto. Compensa quell'amore che gli è venuto meno troppo presto dedicando tutto se stesso al figlio. E' caduto in depressione... persino non lavora più, ma per suo figlio c'è sempre... e per questo figlio esiste solo il suo papà... L'uno per l'altro...
Non era da molto che la mamma era andata via... di lui s'occupava quando il papà era assente, una ragazza che lo accudiva con tanta cura ed affetto. Quando andava a nanna... si stendeva sul letto accanto a lui finchè non fosse addormentato del tutto. Poi... una volta... come aveva raccontato la ragazza stessa... ebbe la sensazione che "qualcuno" la tirasse giù dal letto... ma con tanta energia che in seguito preferì non farlo più... era rimasta come bloccata nella volontà. Piano piano uscì definitivamente dalla vita di padre e figlio...
Non so se si può parlare di "morale" vera e propria... io l'ho intesa così...
Un grande Amore quando è tale vince ogni sfida, non ultima quella con la Morte... sopravvive ad essa... continua... e più forte di qualsiasi logica diventa inspiegabilmente "esclusivo". Forse non è un bene per nessuno ma... è così.
Ieri quando ho cominciato questo mio racconto mai avrei potuto immaginare cosa sarebbe successo di lì a poche ore. Stanotte è venuta a mancare Anna... staccato... Lisa, una ragazza di 33 anni malata terminale di tumore, che nonostante la sua condizione, nemmeno due mesi fa s'era sposata con "Qualcuno", come lei chiamava nel suo blog Andrea, grande amore. Il matrimonio era stato celebrato nella chiesa dell'ospedale per le cure palliative di Livorno... tutto era stato organizzato nel giro di tre giorni, e Anna Lisa aveva avuto tutto... abito bianco, fiori, musica e torta... anche la Luna di miele e le lenzuola di raso... Era raggiante.
Non molto tempo fa ho visto il video della cerimonia... Anna Lisa sempre sorridente... Andrea che non le staccava gli occhi di dosso, "teneramente" innamorato.
Anche questa è una fiaba... con tanto di principe e Regina... perchè altro non è ora quella dolcissima ragazza... troppo presto volata lassù... nel Regno dei Cieli.

martedì 4 ottobre 2011

L'anno scorso... eravamo più o meno di questi tempi... facevo ancora la chemio.
Li avevo notati nel corridoio... un uomo, bello e alto, apparentemente sui quarant'anni... con lui, un ragazzino biondo... bellissimo, ne avrà avuto dodici. Parlavano tra di loro fitto fitto nella lingua madre del più giovane, l'inglese. "Hai visto quant'è bello il nipote di Donata?" Fu Grazia a chiederlo a Marta. "Perchè il figlio? Caspita!"
Un po' l'una un po' l'altra... entrambe mi raccontarono la storia di quel padre e di suo figlio, ma per sommi capi... Stamattina Donata me l'ha ripetuta, quella che io reputo più giusto definire come una "fiaba"...
Si erano da tempo stabiliti in Inghilterra tutti insieme... l'intera famiglia... padre, madre e i due figli, ragazzini... un maschio e una femmina. Dall'altra parte della strada, nella casa di fronte abitava un'altra famiglia con tre figli, tra cui una bambina che a causa di seri problemi al cuore era in attesa di trapianto. Quando il momento arrivò, la madre inaspettatamente rifiutò l'intervento e consentì solo che le fosse applicata una valvola che le permettesse di vivere, ma sempre col timore dell'imprevedibile.
Intanto nello spazio antistante le rispettive case i ragazzini giocavano tra di loro... inseparabili erano il figlio di Donata e la bambina dal cuoricino capriccioso. Il Tempo trascorse... trascorse in fretta... il ragazzino divenne un giovane uomo, la bambina una bellissima ragazza bionda con gli occhi azzurri... Ma non si presero subito... Il giovane cominciò a guardarsi intorno e a vivere le prime esperienze d'amore... con la ragazza erano stati "troppo" amici... non poteva esserci altro, almeno così pensava lui. Passò dell'altro tempo e tante ragazze vide Donata accanto a suo figlio, fino al giorno in cui... "teneramente" lo sorprese con la bella ragazza bionda...
Lei... da madre non fu subito d'accordo... sapeva dei suoi problemi di cuore... non voleva che un giorno il figlio potesse soffrire; ma tant'è la potenza dell'Amore... quello con l'A maiuscola che va contro ogni ostacolo e se ne infischia del parere altrui, fosse anche quello "giusto" di una madre... che arrivarono a sposarsi e da quel giorno furono l'uno perso dell'altra. La loro unione era fortissima... un'autentica fusione di corpo ed anima... due cuori che battevano all'unisono. Purtroppo però i problemi della ragazza non erano svaniti, vanificati da quell'amore grande... Ogni tanto si facevano sentire e venivano tamponati... così per cinque anni...

lunedì 3 ottobre 2011

Nel pomeriggio vagavo nel web... oggi, 2 ottobre è la festa degli Angeli Custodi... cercavo un qualcosa, non so neanche di preciso cosa... quando ho voluto fermarmi a caso alla prima voce che ho incontrato... vi ho cliccato sopra...
"Se solo sapessi quanto soffro insieme a te
dell'amaro della vita.
Vorrei accarezzarti con mani di carne
ma lo sussurro a chi ti sta accanto...
vorrei dirti le parole più vere dell'amore,
ma le suggerisco a chi ti regala una parola.
Vorrei vederti raccogliere tutto l'amore che semini
per sentirti soddisfatto della tua vita
ma come ogni cosa... il tempo lascerà crescere il frutto
che tu stesso hai fatto nascere.
Gioisci perchè attraverso le tue mani io regalo l'amore
a chi ha la fortuna d'incontrarti...
Tu non lo sai forse ma io sono il tuo Angelo,
quello che mai t'abbandonerà e che è qui solo per te
e grazie a te può amare il mondo."

Ho letto e riletto questi versi...  in verità quasi "li udivo" come parole dirette proprio a me... ed ho pensato allora, io potrei ripeterle a Te, mio caro amico che mi sei sempre vicino... a Lui o Lei che finge di non sentire... a Coloro che credono di aver perso la speranza...
Siamo Tutti Angeli di Dio... "Messaggeri" della sua bontà, chiamati ad essere vicini a chi non può... solidali con chi non sa come ascoltarne la voce... Perchè "nessuno" resti solo con la paura... oppresso dall'angoscia... e ritrovi la forza e la "magia" di un SORRISO ricevuto al momento giusto... ricambiato come segno di gratitudine... donato e condiviso ancora... per tante e tante volte... fra tutti gli Angeli che sono sulla Terra.

Ringrazio Loredana, creatrice del sito http://www.angelibuoni.it/   da cui ho tratto questi versi che ne costituiscono la presentazione.




domenica 2 ottobre 2011

E la Vita continua anche quando dopo tanto riflettere... decidere e non decidere... accusi la stanchezza, senti un vuoto dentro...
Vorresti fermare il Mondo, il Tempo... ma non puoi stare lì a guardare e gli altri non possono farlo al posto tuo nè tanto meno soffermarsi su quello che tu provi,  perchè... la Vita continua.
E' curioso come questa espressione che dovrebbe essere risolutiva ed in effetti lo è se pronunciata in un certo modo e in un particolare contesto, a volte risulti come prova d'arroganza o peggio ancora faccia male come uno schiaffo in pieno volto. Non la si può sempre dire perchè non è formula magica nè perfetta, soprattutto quando di questa Vita l'aspettativa è scarsa e bisogna farsene una ragione. O quando vai ripetendola di continuo a Te stesso, per farla tua a mo' di autoconvincimento... e di questo ti senti bravo... davvero bravo, mentre per chi ti sta intorno è come sfondare una porta aperta tanto è cosa scontata... forse per loro la cui Vita non pensò mai di prendersi una pausa ed è continuata e continua così... liscia sui binari e senza scosse.
Con la malattia credevo di aver già dato tutto e il suo contrario... sofferenza e lacrime... gioia e sorrisi. Non avrei patito più anche perchè avevo imparato a guardarmi dall'esterno, come fossi un'altra persona, quindi ad amarmi perchè mi era più facile donare ad altri i sentimenti... Pensavo, ora ci sono... voglio continuare ad... esserci e devo concentrarmi su questo...
La stanchezza per tutto quello che avevo passato e tali convinzioni mi hanno fatto a volte accantonare quelle che erano o potevano essere le problematiche delle persone a me vicine. Era come se per loro fosse sempre tutto a posto... Ora mi rendo conto che non è così... ora che per me "sembra" tutto a posto vedo le cose sotto la vera luce e ne soffro... Son tornati  ad essere "miei" i problemi e le delusioni dei miei figli... le ansie e i timori dell'amore della mia vita... la preoccupazione per mio padre... Lui... anziano è rimasto l'unico riferimento della mia Vita di un Tempo...
Un Tempo che inevitabilmente ed inesorabile va... perchè... sì... la Vita continua.

sabato 1 ottobre 2011

Potevo parlare con Lucia in questo modo perchè sapevo del suo spirito...
Avevo assistito tante volte a certi scambi di battute col dottor Antonio! Eppure per la sua situazione si perde ancora e dopo tanto tempo poi... Il fatto è che non ha elaborato quel lutto di sè... "Ma che m'n'import..." mi ha detto ieri, "... che 'm'n'import d'una mammella che non tengo più... è solo che penso, certe volte che mi scattano i nervi... ma dopo tanti problemi pure questo? E pure che ci voglio passare sopra e andare avanti... e se poi m' ven u' capabbasc?(il tracollo)" "A questo non devi pensare... hai detto che fai tante cose durante il giorno, dalla mattina alla sera... i tuoi familiari contano ancora su di te... tutto sommato non ti senti neanche troppo acciaccata... allora??! Sono passati due anni e poi ne passeranno altrettanti e altri ancora... Non ci pensare..." A questo punto, come se avesse preso coraggio, "Lo sai a chi penso sempre... penso ad Isa... ce l'ho sempre davanti agli occhi... Ma com'è che quella è morta?" Evidentemente non sapeva... e mi è sembrato che fosse il caso di dirle che Isa era morta semplicemente perchè non aveva mai voluto farsi operare... "Veramente? E perchè?" Bella domanda senza risposta... Lucia alla fine ha capito che quello era un caso a sè... particolare ed estremo, del cui esito... ironia della sorte... non era del tutto responsabile neanche la malattia. Isa si era illusa di farcela con la sola chemioterapia convivendo con quella bestiaccia in corpo... c'era del coraggio anche in quella sua incoscienza... incomprensibile... dolorosa.
Quando nei nostri discorsi si fa presente il ricordo degli amici che non ce l'hanno fatta... non ci sono più, ho notato che istintivamente... all'improvviso il tono delle nostre voci s'abbassa, diventa quasi sommesso... ci si commuove senza essere tristi  perchè in quel ricordo restano ben impressi il coraggio, la forza d'animo che ognuno a suo modo ha mantenuto per tutto il tempo... perchè la speranza non abbandona... mai.
E così anche quando si parla di morte o la senti dietro le spalle, è presente... prepotentemente... la Vita. E piccoli gesti, normali forse anche insignificanti, assumono un significato speciale... tale da mettere più che serenità... diciamo pure... euforia! Sì... non esagero... euforia...
Questo mi è capitato stamani... quando sono entrata in reparto e nella prima stanza ho scorto due "mie amiche"... quelle del venerdì, Marisa e "zia" Silvana... La prima sonnecchiava sotto un suo pullover a mo' di coperta... l'altra sgranocchiava qualcosa da un sacchetto di carta... Accanto a loro... due "trespoli" con due boccioni... Ma erano tranquille... come me... come voi... in questo momento.
La Vita continua...