sabato 27 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.94) (Libertà)

Oggi è stata la parola più ripetuta e scritta. Libertà, a volte solo una parola, molto più spesso un sentimento. Si, perché bisogna sentirsi liberi per esserlo davvero. Volontà di affermare la propria opinione, non essere giudicati o addirittura condannati per questa, che anzi andrebbe sempre considerata, nel bene e nel male. Quanti conflitti in meno... "La libertà è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica" - Ignazio Silone - Ma poiché l'essere umano è quel che è, ecco che la libertà nel suo valore oggettivo diventa utopia. Nel mio piccolo sono contenta della mia libertà di esserci, nel rispetto dell'Altro, forte del mio vissuto, fiduciosa in un futuro che qui o altrove, comunque sarà. Perché siamo insieme e liberi? Per continuare e non perdere la speranza, neppure quando sembra si sia scordata di Noi. Perché è nella continuità che i ricordi sopravvivono, ed è sempre nella continuità che si trova forza e motivo per vivere e al meglio, in quanto dono gratuito. Ci è stata concessa la grande libertà di esserci, e Noi ci siamo, sperando di esserci ancora a lungo, sempre liberi.

venerdì 26 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.93) (Benedetta per questa vita)

Ogni tanto trovo ancora qualcuno che mi premia con sante benedizioni... E io mi meraviglio perché non faccio nulla di speciale, poiché al bene do principio per me. Fa star bene fare del bene. Se poi si aggiunge l'entusiasmo, la disponibilità incondizionata, la capacità d'ascolto, e l'immedesimarsi nella condizione dell'Altro ma con una buona dose di resilienza, allora forse qualche benedizione è meritata, sia ben inteso, è solo puro caso. Sarà per l'esperienza, perché ormai sono "figura nota" o faccia conosciuta, ultimamente le sante benedizioni si sono evolute laicamente, diventando "complimenti". E la cosa mi fa piacere e a volte compensa l'affanno di certi periodi. Come ad esempio l'attuale, ché ho poco tempo per me. Comunque va bene, i cambiamenti pure se non traumatici, non sono mai semplici. E poi l'abbiamo ripetuto tante volte, è tutto nella testa, no? E allora attiviamola quando serve. Giornate intense le mie, quest'ultime più del solito. Sei gatti, un cane, un figlio e un marito. Ore insufficienti. Ormai è chiaro. Prova da sforzo per testare la mia resistenza. Poi ci sono le ore in reparto, per fortuna. Lascio fuori parte della suddetta quotidianità per abbracciarne il resto. Giorni fa ho conosciuto una bella Persona. Consapevole, sereno, ha riso e pianto. - Ho perso mia moglie quattro anni fa, per questo stesso male. Ho perso la cosa più bella della mia vita. Gli occhi gli si sono illuminati di lacrime... - Strano, io non piango mai. Senza replicare ho offerto a lui un fazzolettino. - Signora, è stato un piacere averla incontrata... - Anche per me. Ma allora perché non darci del "tu"? - Se lo gradisce, mi scusi... se lo gradisci. E poi grazie per l'impegno qui con Noi... In realtà è per tutti Noi, ho pensato, e sono tornata a casa con una ricarica di vita per continuare.

giovedì 25 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.92) (L'amico tra le righe)

Giornata più impegnativa del solito, anche dal punto di vista emotivo. A volte si fanno incontri per cui mancano le parole e addirittura la propria presenza sembra inopportuna. Ma tant'è che ora cerco di darmi delle risposte. Come concludere una giornata così? Magari leggendo qualche pagina di un buon libro. A proposito il 23 Aprile è la Giornata Mondiale del libro. Il 23 aprile è stato scelto perché è il giorno in cui sono morti nel 1616 tre scrittori considerati dei pilastri della cultura universale. Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garciloso de la Vega. Un libro è compagnia silenziosa e discreta, aspetta con pazienza là dove lo si posa e fa sognare per non essere dimenticato. L'amico ideale quando si è lontani da casa, perché ne colma la mancanza. Il libro mi ha sempre accompagnato, in vacanza, dal parrucchiere, persino nei ricoveri ospedalieri. Ci siamo giurati fedeltà... e Chi lo lascia più? "Un buon libro è un compagno che ci fa passare dei momenti felici.” - Giacomo Leopardi - Scriviamolo Tutti Noi, un libro. Non è necessario essere scrittori o poeti. Basta leggersi dentro e ascoltare intorno. Ci saranno pagine intense di frasi incisive e pensieri sentiti.

mercoledì 24 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.91) (Protagonista)

Ciò che non mi distrugge diventa la mia forza... più o meno così si espresse un celebre filosofo. Io che non sono nessuno non c'avevo mai pensato... ma ora che l'ho imparato non lo scordo più. Perché anche nella quotidianità, nei cambiamenti che paiono sovvertire l'ordine delle cose, ci si può sentire sfiniti e senza via d'uscita, ma poi qualcosa nel profondo fa sì che si possa ricordare che niente sarà una tragedia ma al massimo un atto unico con un solo interprete, il protagonista. Non so se sono veramente forte come voglio apparire o la mia è solo una maschera che mi aiuta a crederlo... work in progress comunque... dall'inizio così duro ad oggi. Non è stata completamente forza mia, lo so bene, ma sta a me continuare a non farle perdere vigore. A volte però, soprattutto quando sono sola in casa, i pensieri cominciano a scorrere veloci come fotogrammi di una pellicola in accelerazione, e ricordi, paure, progetti mancati, speranze si susseguono senza pause e poi mi lasciano stanca. Ed è a questo punto che dubito della mia forza, tendo a piegarmi su me stessa, ma reagisco, alzo la testa e vado avanti. Continuo ad andare avanti e mi convinco di essere forte. Lo penso io e lo pensano gli altri, che ascoltano le mie "giornate speciali", scandite da un tempo senza ore, minuti, secondi... Qualcuno dice che sono cambiata, altri affermano che in realtà ero già così, solo non consapevole. Al solito la verità è in mezzo, per cui concludo forse sono cambiata in parte facendo emergere il meglio di me. Perché...?

martedì 23 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.90) (Senza cornice)

Sono perfettamente consapevole di sembrare strana a tanti, non posso certo dar loro torto anzi, per amor di precisione puntualizzo... sono stata "montata" al contrario. Ma che cosa posso farci se in questo essere alla rovescia io mi trovo tanto bene?! È come se riuscissi a guardare ciò che è con lenti nuove, la vista migliora e vedo quello che molti non vedono. Per dirla tutta, la Vita come tela d'autore, ecco! E quanto meglio sarebbe se ci fosse meno cornice e più colori nel dipinto della Vita... Intanto per me è quest'ultimo quarto di vita come un dipinto astratto in corso d'opera, qualche ritocco ogni tanto, senza cornice. È cercare di dar luce ad un dipinto con pennellate di colore mai pensato prima. Un po' di giallo come il sole, rosso come il papavero nella stagione, tanto verde... tutto è speranza che non si perde. Una tela nuova che non ha bisogno di cornice, risulta bella così com'è, nasce dall'animo con un minimo di ispirazione. È Vivere con arte, e non è sempre facile però è anche saper rielaborare i ricordi, farne insegnamento per un'esistenza migliore. A occhi chiusi vederne i particolari e riprovare vecchie emozioni, incomprensibili per estranei a "questo mondo". Un mondo a parte, privilegiato alla rovescia, che non si può rifiutare, perché è vita uguale. Si sa quanto io ami la scrittura, anche come modalità per condividere emozioni, l'amo a tal punto da essere quasi pedante nello spronare a scrivere, scrivere, scrivere. Fu così ad esempio che la Nostra Lucia Santacroce, accomodante come sempre, decise di accontentarmi. Condivido qui il Suo primo scritto, un inno alla vita, nei toni che le erano propri, un "acquerello" che sta bene ovunque per chiunque, senza cornice. CHE COS'E' LA VITA? E' un arcobaleno di colori; è il romanzo più bello; è l'avventura più affascinante; è il sorriso di un bambino; è l'abbraccio più caloroso tra i fratelli come anelli dell'Amore. (L. S.)

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.89) (Nella salute e nella malattia sempre vita è

Dono da accogliere e difendere, per cui essere sempre grati, anche tra note stonate che suonano male, accordandosi ugualmente per diversa melodia. La malattia e la rinascita, e ponte tra loro... la speranza. Vita... tutto incluso nel pacchetto. Giorno dopo giorno, ogni giorno diverso... tante briciole di Vita. Con quel che comporta di gioioso o meno, con la capacità di contrastare l'imprevisto, accettarlo in parte e aspettare che torni la bonaccia. Tutto incluso. Perché alcuna tempesta dura per sempre, nulla di terreno è infinito, e quando tutto sarà passato, basterà lasciare tempo al tempo per cogliere l'esito felice di tanta attesa. Come sull'arenile quando il mare si ritira. Tra schegge di gusci vuoti e normali conchiglie, a saper guardare, non mancherà la preziosa madreperla. Perché quando la Vita entra in campo così prepotentemente, è solo la Vita che vince e nulla più... Non comprendi questo fin quando non sei ben inoltrato nella vita, non hai fatto le giuste esperienze. È praticamente un'intuizione che un po' alla volta diventa concetto alla base, e sarà insegnamento per Chi vorrà imparare. "Non sai bene se la vita è viaggio, se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno dopo giorno e non te ne accorgi se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso. In certi momenti il senso non conta. Contano i legami" - Jorge Luis Borges - ... e poiché alla fine sono i legami che fanno bella la Vita e ad essa danno valore aggiunto, continuare a volersi bene è ciò che conta.

domenica 21 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.88) (C'è sempre un domani per tornare indietro e ricominciare)

Meno male che ci sei tu Chissà... forse è vero, perché se non ci fossi ci sarebbe un'altra, e non sarebbe lo stesso. Per la mia famiglia è un periodo di cambiamento. Vi annoio con un po' di conti. Fino ad un anno fa avevo solo un cane, poi si aggiunsero due gatti, da dieci giorni ce ne sono altri quattro Totale... 3 persone + 7 animali. Vi risparmio i particolari. Dico solo che cerco di mantenere tutti in equilibrio. Mi faccio forte con la preghiera, la respirazione consapevole e la scrittura. Così oggi in un momento così, mio marito guardandomi ha esclamato... Meno male che ci sei tu. Considerata la situazione e il momento, in realtà lo penso anch'io, però mi sono meravigliata ugualmente che lo riconoscesse. Da parte mia attribuisco alla Mente il gran merito di mantenere stabile l'equilibrio, il che non vuol dire solo evitare lo "sfascio" psicologico, ma pure reagire per continuare come sempre sia pure in modo diverso. Un nuovo equilibrio, quello che tocca a Tutti dopo un'esperienza pesante o un forte disagio. Per me fu naturale ad un certo punto della nota vicenda farmi delle domande, dare le risposte e di conseguenza cercare i mezzi per le strategie da mettere in atto. Perché alla fine ognuno ha le risorse giuste per affrontare, superare, e ricavarne sempre il meglio per sé.

sabato 20 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.87) (Pioggia d'aprile)

Forse oggi pioverà, ho pensato guardando parte del cielo coprirsi di nuvole scure. Poi preparavo il pranzo e il profumo dell'erba bagnata ad un certo momento è stato tutt'uno con quello di pomodoro fresco sugli spaghetti. Come un abbraccio quando se ne sente il bisogno, quel connubio ha ristabilito l'equilibrio. Un caldo anomalo ad aprile non era bene durasse, così è arrivata la pioggia, non un acquazzone, comunque qualcosa che ha portato un cambiamento. La pioggia, sia a rovesci che goccioline ha il suo senso. Arriva quando serve, nutre e pulisce, spegne fuochi devastanti. È catartica, è "acqua" che non bagna. Preannunciata o all'improvviso, ugualmente scivola come su un impermeabile invisibile. Quando ne sono successe tante da farci l'abitudine, si pensa allora di raccogliere un po' di quell'acqua, farne riserva perché nella vita non si sa mai, tutto torna utile. Pure far tesoro di esperienze neanche immaginate. Così grazie pure ad una sorta di diluvio che ha fatto credere, dopo di me il nulla, si impara ad accettare, vivere e superare nubifragi e temporali, e le pioggerelle noiose delle stagioni di mezzo, passano quasi inosservate, considerate alla fine necessarie per ricominciare.

venerdì 19 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.86) (Continuare)

E a proposito di gente che parla e straparla senza altro esito che far prendere aria all'ugola, un tempo mi auguravano di non dover mai affrontare difficoltà serie perché non sarei stata all'altezza. Dalla malattia in poi invece non manca occasione per un... "Tu sei forte". Punto. Lo ripetono così, senza mezzi termini, o dubbio. Tu sei forte. Punto. E così si mettono al sicuro, e a Te non resta altra scelta che mostrare di essere forte, che te la senta o meno, che sia vero o falso. La verità la conosci solo Tu, ed è che hai una paura fottuta, che il tempo passa ma lei no, anzi... e devi darti da fare in ogni modo per non restarne schiacciata. Ma dai, Tu sei così forte... E da un punto arriviamo a tre, di sospensione. Vuoi vedere che qualche dubbio si fa strada? No, non conviene. Tu sei forte, non lo negare. O per caso hai deciso ora, dopo tanto tempo, di piangerti addosso? Piangermi addosso, proprio no, non l'ho mai fatto perché non mi piace, piuttosto piango lacrime vere da sempre, per alleggerire il dolore passato di una ferita viva che comunque ha lasciato il disagio di una cicatrice. E pur tra le lacrime e con le mie lacrime, resto e non mollo. Per continuare... Continuare... perché ho deciso di restare là nel mezzo, non per torturarmi, né registrare bollettini di guerra. Ovvio però che ogni tanto prenda la paura. E non si sa, perché non l'ho mai detto, quante volte ho pensato di lasciare tutto quanto, darmela a gambe sempre per quella paura che mozza il respiro al solo pensiero... e se poi fosse... di nuovo... addirittura, la fine? Ma poi succede sempre qualcosa, un incontro, una nuova conoscenza, un sorriso che si affida... un segno insomma, quindi non continuare? Impossibile.

giovedì 18 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.85) ("Incontri non per caso")

Ci sono persone giuste, con la parola giusta, al momento giusto... ma soprattutto col Cuore giusto. Pare nascano con una "mission", sono fragili come tutti, trasparenti come pochi. Capita di incontrarle quando per Te è giusto il momento. Una Nostra Amica definiva questo genere di cose, "dioincidenze" sottolineando che nulla e nessuno giunge per caso, ma per intervento divino. Un motivo ci sarà? L'esperienza insegna che c'è sempre, anzi spesso arriva quando apparentemente sembra non sia il momento. Oggi Concetta, terminato il Suo percorso, ha dato voce alla campanella della speranza. Una paziente modello, l'ha definita così un'infermiera. È stata paziente nell'accettare la malattia, ne ha cercato il senso e poi l'ha trasformato in ricchezza, giorno dopo giorno, per sé e gli altri. Oggi Concetta ha aiutato pure me, inconsapevolmente, ma l'ha fatto. È un periodo complicato, cerco di venirne a capo, per fortuna persone come Concetta aiutano tanto, fanno persino riappacificare col mondo.
Trascorse le festività pasquali, sono ripresi per il GAMA gli incontri del percorso, "RI‐CONOSCERSI". Due file di carte tra cui scegliere quella che maggiormente ci rappresenta. In successione poi abbiamo mostrato e dimostrato la propria scelta. Dalla condivisione sono emersi interessanti aspetti del carattere di ognuno e non solo, anche del vissuto. Tra ricordi, rimpianti e desideri, pure le potenzialità che saranno strumenti giusti per affrontare e superare qualsiasi ostacolo. E ancora... si è parlato di risorse, resilienza, gratitudine. Al termine una riflessione comune. La scelta della medesima carta da parte di più persone dimostra che pur essendo diversi in fondo siamo molto simili. Cambiano i punti di vista, condizionati dalle situazioni e dal momento storico diversi, comunque suscettibili di cambiamento nel tempo. Condividere la parte più intima della propria vita, fatta di esperienza, sentimenti e quant'altro, e di rimando anche ascoltare porta quasi a guardarsi allo specchio, annullando pregiudizi dannosi alla relazione. Ansia, paura, angoscia si dimezzano con la condivisione perché si scopre che non siamo stati i soli a provarle o averle provate. La mia carta. Una donna, affacciata all'immensa superficie del mare, osserva una barchetta galleggiare. Pare in attesa. Un'attesa serena, perché concentrata sul presente. Il passato mi vide toccare il fondo, riemersa per grazia divina, resto consapevole che tutto potrebbe cambiare. Osservo quella "barchetta" che si conquista momento per momento il suo pezzetto di mare. Sono io in questo momento, e nello stesso tempo l'Altro che ascolto e supporto perché resti a galla. Mettersi in gioco con la forza della condivisione e del sostegno implica grande responsabilità, non chiede nulla in cambio... eppure tanto se ne ricava in guadagno. Un incontro davvero ricco quello odierno, una condivisione di vissuti che ha lasciato il segno.
La chiamano autosuggestione, io inquietudine... quella sensazione latente e vana che prende totalmente, anche solo per un minimo disagio. Poi alcuni fatti convergono e pare sia così. La calma vacilla, la lucidità si appanna. Eppure... Ogni tanto ci penso apposta. E poi ci ripenso e non penso più. L'abbiamo detto, no...? Rimuginare fa male e poi non porta frutto. Mentre penso, l'ansia monta quanto basta per smontarmi, la mente associa ricordi e situazioni e si sgomenta. Mi oriento al positivo. Quel che è passato non torna mai, non in modo uguale, e se penso ad un identico, preciso "ricorso storico", questo sicuramente non sarà. La Vita ama le sorprese, gode nel sorprendere. Perciò... calma!... tranquilla! E a me ripeto quasi di continuo quella che per oggi è stata la parola eroica. Un domani migliore. E penso che domani migliore sarà. Stasera mi sentivo un po' così. Un disagio che non passa, pensieri importanti, un nodo allo stomaco costante. Ma sono io sia la stessa persona che guardò negli occhi quel nemico che l'avvicinò tramite l'inquietudine e la sorprese con crudele violenza? Ricordi quando avresti voluto rispondere a quell'augurio ma ti limitasti ad un sorriso? In seguito la risposta sarebbe stata, nonostante i pensieri "vaganti"... sono già guarita grazie, sono guarita dentro, nel carattere e nello spirito. Allora, che si fa? Non vorrai smentirti... spero. Comincia subito, dopo che ogni luce sarà spenta e smorzato l'ultimo pensiero. Ne avrai tenuto da parte uno solo... un piccolo progetto o proposito per domani, un acquisto, una dolcezza, un abbraccio. Ancora una volta, la medicina giusta sarà... vedere il bicchiere mezzo pieno e cercare di ogni cosa il lato positivo, oltre ogni apparenza. Tu resti al centro del "piccolo mondo" ricostruito a fatica, sei forte di questo e devi continuare ad esserlo "per" questo. Basta coi pensieri vagabondi e continua a vivere giorno per giorno quello che di bello la vita dà, il cielo sereno dopo le nuvole, la primavera dopo l'inverno, il sorriso dopo il pianto. Sempre sicura di ricominciare.

lunedì 15 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.82) ("Ricostruzione")

E
oggi è un'altra data da ricordare, l'anniversario della "ricostruzione"... 13 aprile, nascita della "novella", come chiamai il seno destro nuovo di zecca. Sapevo che non sarei stata proprio la stessa di prima, ma l'avevo detto, contenta anche del "più o meno", come del resto per tutto il tempo che l'aveva preceduto. Felice è Chi si fa bastare quel che ha, e s'industria pure per ricavarne qualcosa in più. E in questo, devo dire, anche in tempi non sospetti me l'ero cavata sempre bene. Una fata delle "toppe", reali e metaforiche. Toppe e strategie. Dalla mastectomia alla ricostruzione, per mascherare le intemperanze dell'espansore mi dotai di un corredo colorato di sciarpette e foulard da indossare con disinvoltura, giocando con gli accessori, tra morbidezze ed abbinamenti. E poiché la mente soprattutto ha ruolo attivo, imparai a vedermi perfetta nell'imperfezione totale, tra asimmetria e forma strana di una pseudo mammella simile ad un prototipo di cornamusa. Lo so, farà sorridere ma era proprio così, e anche questo imparai, a sorridere di me, pensando che ero stata davvero brava a superare il "trauma" della femminilità violata. Una ricostruzione che parte da lontano, nel momento stesso che realizzi e decidi che si, devi lasciar fare al tempo ma dandogli una mano concreta con la volontà dell'agire. Ora continuo a voler essere così come sono, senza ipocrisie o buonismi, lucida, consapevole ma serena. Ah... parola eroica per oggi, ovviamente... "ricostruzione", e non solo fisica.

domenica 14 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.81) ("Confini")

I limiti che davvero esistono sono quelli che scegliamo di vivere. Ogni volta che affrontiamo una situazione che ci sta stretta, impariamo qualcosa da noi stessi, che ci consente di oltrepassare i limiti della nostra mente e anche della volontà, facendoci diventare persone migliori. Il cambiamento poi comporta un trauma che elaborato potrebbe costituire un'opportunità più o meno celata, un'occasione per conoscersi meglio. E torno a parlare di me. Faccio mente locale, da quando cominciai a farmi domande e crearmi problemi. Le mie potenzialità? La buona memoria, l'intuito, il senso del dovere... magari quest'ultimo un po' esagerato, quasi un limite. I miei limiti? La timidezza, il bisogno continuo di conferme, la necessità di crearmi piccole certezze, tipo "copertina di Linus", tanto per intenderci. Dare priorità ai limiti annullò la stima di me stessa, quando sarebbe stato più opportuno difendere i miei "confini". La sensibilità ad esempio, l'ottimismo nel prossimo, la determinazione in ciò che faccio. Io, unica al mondo, nel bene e nel male. Un'esperienza estrema mette di fronte a se stessi, nessuno a confronto nel bene e nel male, la voglia di "emergere" nel vero senso della parola, fa comprendere quanto ognuno sia davvero unico e apprezzabile per questa Sua unicità, confini e limiti compresi.

sabato 13 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.80) ("Oroscopo familiare")

Una parola sola. Ignorare. Ignorare l'opinione altrui del tutto gratuita, ignorare addirittura la presenza di Chi la esprime quando fa male. E poi... curiosità morbosa, pettegolezzo, presunzione, elementi tutti di un substrato di ignoranza e analfabetismo dell'anima. Perdonate questa riflessione che sa tanto di invettiva, probabilmente un po' lo è pure, ma ho inteso condividerla come punto fermo alla "storia" di questi ultimi giorni. Punto e a capo, si cambia argomento, nello specifico riguarderà le "figlie". I figli in generale possono diventare genitori dei propri genitori e imparano a vivere il valore della reciprocità. Ma sono soprattutto le figlie ad avvertire per prime empaticamente le ansie, i turbamenti, le difficoltà delle proprie madri, e a comportarsi di conseguenza. E sapranno dar loro cure, conforto e sorriso. Sei somigliante, a mamma o papà? Ho chiesto oggi ad una splendida ragazza, incredibile, audace motociclista, caregiver di sua madre. Mi ha risposto... Sono mamma, ascendente papà! Da questa risposta la parola eroica odierna. "Oroscopo familiare". È nella storia della propria famiglia, fatta di buon esempio, amore e cura, la chiave di lettura del futuro di ognuno.

venerdì 12 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.79) ("Pazienza... pazienza... pazienza")

Oggi è mancata la mia presenza, qui e altrove. Perché è stata una giornata un po' così, di cose che succedono tutte insieme. Non ho trovato il tempo insomma. Si rompe qualcosa, non si trova qualcosa che serve, si resta delusi del proprio simile. Se poi aggiungi un ritorno alle "origini" e una triste notizia, capisci bene che restare dritti resta una bella impresa. In conclusione, giornata difficile. Stressante dal punto di vista emotivo. La fragilità e la sensibilità sono risorse, ma a volte penalizzano, soprattutto quando ci si ferma in superficie, e tornando a stati d'animo del passato ci si ritrova incapaci di andare oltre. Quindi la parola eroica odierna sarà ancora e sempre "pazienza". Pazienza per l'attuale disagio fisico. Pazienza per una pessima azione subita, perpetrata alle spalle. Pazienza, perché alla fine la Vita ripaga, è una certezza. La sensibilità in alcuni casi va stretta, e diventa un fardello pesante da portare. Impone guardarsi intorno e far finta di nulla, guardarsi dentro e rendersi conto che non vale la pena. Senza contare la capacità di valorizzare le piccole cose e vivere in pieno i sentimenti. E tutto questo davvero non è poco. Ecco, forse da cose piccole dobbiamo trarre un po' di energia per continuare. Punto e... a capo.

giovedì 11 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.78) ("Archiviare")

Da oggi in poi cercherò la "parola eroica" del giorno trascorso. Rovisterò tra le azioni mie, prenderò nota dalle storie ascoltate, ne farò tesoro da condividere perché s'impari per la propria vita. Archiviare. Possono essere cancellati anni dell'esistenza? Ovviamente no, ma inutile è il rimpianto, ancor più cercare il colpevole delle occasioni perdute. Tutto va come deve, e a volte i responsabili del destino siamo Noi stessi, almeno in parte. Ho ascoltato ancora una volta, provato a mettermi nei panni, infine ho imparato. Voltar pagina spesso non basta. Occorre cambiar libro. Non ci pensare più... ho replicato ad una storia di cinquant'anni di vita, raccontati in cinquanta minuti. - Mi ha impedito di essere autonoma, ostacolato in ogni modo. Mi ha fatto innamorare e perdere il treno che mi avrebbe portato lontano in tutti i sensi, da lui soprattutto. Incastrata per il resto dei miei anni... Serve tutto questo...? Le ho chiesto, ed ora me lo chiedo anch'io. Rimpiangere, rimuginare toglie energia al presente, quando in particolare serve per continuare a vivere.

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.77) (Tessere... impastare... - "34 blu. Un diario artistico")

Tessere, impastare... sono azioni di mani di Donna. La Donna, unica ad attraversare il dolore, pur toccando il fondo sa riemergere e ricominciare. Si reinventa. Perché biologicamente dotata di ossitocina ogni volta "partorisce" se stessa. All'ultimo incontro GAMA, Lucia D'Augelli ha presentato il Suo primo libro, storia di una malattia, un tumore maligno al seno, vissuto non da vittima bensì da protagonista. Una sorta di viaggio interiore, la scoperta di un'opportunità. Una presentazione, un incontro incentrato su un'interessante e viva interazione, il tutto mirato alla vera conoscenza di sé. Bigliettini con alcune frasi dal libro, arrotolati in stoffe rustiche o ricamate, legati con nastrini colorati, letti ad alta voce cercando la parola "eroica" ( coraggio, amore, pazienza, pentimento, ascolto, sguardo, pace) che sintetizzi la personalità, hanno impreziosito la condivisione, già di per sé commovente e a tratti con qualcosa di magico. La condivisione delle varie esperienze riporta alla consapevolezza che siamo tutti diversi, ma in fondo profondamente uguali. 34 blu non è solo un viaggio interiore le cui tappe sono scandite da immagini e parole è anche una lettera, un’autoanalisi, una navigazione nelle insidiose acque del dolore, pronte a scatenare tempesta per poi placarsi all’improvviso, non una ma mille volte. La forma del diario ben si adatta ai contenuti, esposti in prima persona, in un continuo contatto e confronto con la propria intimità. Prefazione di Annica Cerino.

martedì 9 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.76) (Pazienza... benedetta pazienza...)

I puntini di sospensione ci stanno, perché in realtà la pazienza non dovrebbe finire mai, eppure... Preferisco non rispondere, e mordendomi la lingua, lo ripeto per l'ennesima volta a me stessa. Pazienza. La pazienza. Ce l'hai o non ce l'hai, ma non è virtù innata, bensì adottabile in ogni situazione che la richieda. In questi giorni ad esempio non sono proprio in forma, me la prendo con pazienza, faccio ugualmente quel che devo e aspetto che passi questo momento. Non è che sia facile, è chiaro... si tratta di allenarsi di continuo, ed io in questo periodo mi sono fatta i muscoli. Altro che palestra! Pazienza, se non riesci a fare tutto. Pazienza, se qualcuno si fa furbo. Pazienza, se ti senti attaccato ad ogni parola che dici. La pazienza richiede molta pratica, in compenso regala lucido pensiero e serenità. È cosa verificabile, di ordinaria quotidianità. Anche se all'inizio comporta uno sforzo notevole, la pazienza è ciò che serve a rendere la vita meno difficile, una garanzia di serenità a lento rilascio. Perché le occasioni non mancano, come pure gli argomenti ed è un tira e molla di continuo, un procedere e tornare indietro da sfinimento. E quindi...? Pazienza, no!? Ovvero... come sopra. Respiro profondo, contare fino a dieci e oltre, e riprendere ad andare come è giusto per un "maratoneta" della Vita.

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.75) (Non è mai abbastanza)

A sera, quando è quasi notte fonda si affollano i pensieri. Scene da un giorno che scivola via. Primo mattino, la casa è silenziosa. I Nostri gattini fanno il loro primo pasto. Vibra il telefono perché ho escluso la suoneria, e mentre sfaccendo mi arriva come un ronzio e le parole prendono a tenermi compagnia. Come sempre... esclama sornione Chi con me divide la vita ormai da molti anni, e "ob torto collo" finge di subire quest'ultimo quarto ma in fondo è contento perché non pensava a tanto, anzi forse non credeva neppure possibile mettere insieme questi altri anni, insieme... Lui ed io. Ci penso sempre a questa cosa, ogni giorno ed è una sorta di "laude" laica ammirando il sole quando c'è, e il cielo che c'è sempre come Lui, mio compagno da una vita. Perché è così, devo ringraziare anche per quanto a Suo modo mi supporta sopportando i miei alti e bassi, l'appassionarmi per qualcosa di cui normalmente si evita persino il pensiero. Così quando a volte stizzito mi chiede... Dopo tutto che c'hai da fare? Rispondo con sufficienza e finta indifferenza... Poco, molto poco. Aiutare, tener compagnia, piangere e sorridere. E ancora incalzando... Ma pure... cucinare, lavare, rassettare e avere a mille, pensieri per la testa. Dici potrà bastare per farmi amare quanto t'amo io? Intanto vorrei fare di più, molto di più. Vorrei esserci sempre per Te e non solo, tutto per gentile concessione del Tempo. Questo vorrei. Il tempo doppio. Che il giorno avesse il doppio delle ore... che quei "giorni dedicati" non fossero solo due ma sei. In modo da non dover contare i minuti che passano veloci, perché così non sarebbe se il tempo fosse abbastanza, potessi sostare quanto mi va o fosse necessario. Non è esagerazione né ostentato modo di parlare... è solo che davvero ho tanto ma tanto da fare.

domenica 7 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.74) (Non solo mio)

Ci penso da un bel po'... ma quante persone ho conosciuto in tanti anni? Molte davvero. Prima con la "malattia sulle spalle", poi... "tra le braccia". Le loro storie mi sono state d'insegnamento. Non riesco a cancellare nessuno e niente. Ho la rubrica piena di nomi e numeri di telefono, persone che non sento più, eppure se raramente penso di alleggerire l'elenco, qualcosa mi frena, e mi rendo conto così di non farcela proprio. Credo dover aggiungere una memoria di supporto, al telefono ovviamente, per quel che mi riguarda ho il Cuore che non scorda e non è mai colmo. Ogni volta è stata una storia condivisa, un appuntamento, la convinzione di avere un Amico in più. Non un semplice conoscente, ma un amico... Amico. Perché ogni persona che passa nella Nostra vita è unica. Sempre lascia un po' di sé e si porta via un po' di Noi. Ci sarà chi si è portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. "Il tuo prossimo è lo sconosciuto che è in te, reso visibile. Il suo volto si riflette nelle acque tranquille, e in quelle acque, se osservi bene, scorgerai il tuo stesso volto". - Kahlil Gibran - Così sto valutando un nuovo progetto che parte proprio da quegli amici che io chiamo "amici che contano". Per me contano perché nel tempo sono diventati punto di riferimento, generosi di esempi, coraggio ed eredità d'amore. Ed io come posso contraccambiare se non impegnando nuova energia? A questo punto scriverò, perché è la cosa che mi riesce meglio, scriverò di ognuno, poco o tanto non importa, nessuno sarà dimenticato. E quel che mi è stato lasciato non sarà solo mio, come è giusto che sia. Allora... da Chi comincerò?

sabato 6 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.73) (Tag: esperienza, ricchezza...)

L'ho ripetuto in più occasioni. Chi entra nella mia vita non ne esce più. Lascia ciò che può, per me comunque un dono che traduco in ricchezza di insegnamenti e ricordi. E faccio tutto mio, ed è con me sempre, bagaglio indispensabile per la mia quotidianità fatta di riflessioni e riprese in gratitudine. Tornando a casa dopo il servizio in ospedale, sento il bisogno di far silenzio dentro me. Per elaborare racconti di vissuti, sguardi, persino silenzi. È come fare a passo veloce una camminata nel parco, e al ritorno sentire una grande spossatezza. Ma spossatezza fisica non è stanchezza interiore, perché basta un po' di riposo e si dimentica la fiacca temporanea, a vantaggio dell'esperienza. E per questo da sempre, nel pomeriggio resto a casa. Anche oggi è andata così, dopo una settimana sono tornata, ed ho attinto ricchezza che non pensavo, almeno non tutta e tanta in una volta sola. Sapete che cosa fa dire a me stessa, lo riconosco, con un pizzico di presunzione, sono proprio brava? Libera da alcuna forma di pregiudizio, ascolto e ovviamente non giudico, perché in quel momento vedo la nudità di un animo che desidera il velo della compassione. Basta poco per mostrare di tenerci tanto, emozionarsi ed anche commuoversi insieme ad esempio, e poi ringraziare per la ricchezza avuta in dono. Sono cose che migliorano i giorni. Io non ho cambiato la mia esistenza, la realtà che vivo è sempre la stessa, ho mutato solo gli orizzonti.

venerdì 5 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.72) (Mi soffermo a pensare)

Al solito a tarda ora... che cosa scrivere? Non voglio farlo per una sorta di dovere o abitudine, e poi cancellare come un tempo, oggi scrivo quasi senza pause, tanto son convinta. Mi soffermo a pensare, tra qualche mese saranno 14 anni... tanta strada fatta e ancora ne voglio, nonostante le spalle stanche. Mi guardo intorno dove ho tutte le mie cose, libri e appunti, riviste e dispense... per me tutta la ricchezza che c'è, il tassello che mancava alla vita come l'avrei intesa. Sul ripiano di una piccola libreria, il noto diario dove tutto cominciò ad essere scritto per scaricare la tensione e perché di me qualcosa restasse nel caso non dovessi esserci più. Lo prendo, e comincio a sfogliarlo. Note frettolose e cancellature marcate, qualche parola sbiadita su un angolo di pagina accartocciato dopo una lacrima furtiva, tanti resti di fogli con indirizzi e numeri telefonici. Una cartolina fa da segnalibro in un punto preciso, tre pensieri quasi in successione... Niente avviene per caso. La mia luna di miele con il sintomo. Voglio recuperare il tempo perduto. Potrebbero insieme essere la sintesi di una storia, la mia come quella di molte altre. In silenzio ripasso i volti, le parole fatte di turbamenti e speranze. Mi convinco del perché ci sono ancora, e visto che non sono diversa dagli Altri, solo con il privilegio di non esserci esclusivamente per me stessa. Già... Nel pomeriggio ho sentito al telefono una paziente. Oggi ha restituito la parrucca a lei prestata, teneva molto a ringraziarci per ciò che di buono cerchiamo di fare, e poi abbiamo conversato in serenità. Ricordi belli e meno belli, speranze condivise, timori accennati che in realtà nascondevano la paura. Narrazione veloce, a tratti sorridente di Chi al momento ha girato pagina e spera nel punto fermo, il definitivo.

giovedì 4 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.71) (Polvere di stelle)

Io dico che funziona. Annullare ogni pensiero negativo come non fosse possibile l'opzione... "andrà male". Ma poi perché dovrebbe? Lo pensiamo solo. Tutto è nella Mente, e non ci vuole vuole molto dopo tutto a "imporsi" un cambio di opinione. Si comincia dal basso, piano mutandone i termini. Non più, andrà male bensì... non andrà bene. Di qui all' andrà bene, il passo sarà breve. Basterà cancellare quel "non" che tanto stona e ferisce, e poi ripeterlo in un crescendo... prima una persona sola e poi in tanti. E sarà una "forza travolgente", l'enfasi dell'energia positiva. Intorno il vuoto si annulla, diventerà un "tutto pieno" di sentimenti espressi. Dovremmo farlo spesso, dichiararci amore ed affetto senza dare tutto per scontato. Non aspettare di sentire il vuoto e solo così alzare gli occhi al cielo, è sempre lì pieno di stelle anche quando visibili non sono. Ed è a sera che salgono su i pensieri migliori, così mi sento grata perché una scia di stelle fa loro guida. Una per una, tante stelle regalate in un giorno come questo che si conclude. Sono pensieri, messaggi d'augurio che illuminano un piccolo cielo. Prima d'allora non pensavo davvero che unirsi facesse tanto bene, quasi la sento la positività come scossa che fa sussultare ad ogni parola. Continuare a essere per esserci, andare avanti e poi gioire perché Altri finalmente sono sereni. Grazie pure all'energia di tanti pensieri messi insieme. Perché è straordinariamente bello sapere di essere importante e presente sempre per qualcuno.

mercoledì 3 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.70) (Pure questo tempo è passato)

Con il lunedì dell'Angelo si concludono le festività pasquali. Al solito tante aspettative prima, qualcosa l'abbiamo combinata, altro avremmo ma non abbiamo potuto. Come si dice, molti semi a radicare ma non tutti a diventare pianta, almeno non nell'immediato. Ma i grandi progetti hanno bisogno di tempo, occorre pazienza, e questo, a tutto vantaggio, diventerà un darsi appuntamento con il tempo. Il giorno dopo Pasqua si va al recupero, c'è la prima gita della bella stagione, si consuma ciò che è avanzato. Oggi è stato anche il 1° Aprile, ma non abbiamo fatto né ricevuto "pesci", personalmente ho pensato, raccolto le idee, chiarito punti. Soprattutto una data importante per mio figlio, il Suo compleanno. Lo ha voluto serioso e senza fronzoli come del resto è lui, ma va bene così. Alla fine ne è venuta fuori comunque una bella giornata. Qualche dubbio e preoccupazione sono rimasti, ma se il bicchiere devi vederlo sempre mezzo pieno, dopo aver bevuto e guardato in trasparenza, conviene affrettarsi e riempirlo, sennò... Non serve fare grandi cose o concedersi lussi, avere la mente sgombra e l'animo non gravido di affanni, è sufficiente fermarsi a quel tempo presente che è fatto di certezze, momentanee ma concrete. Godersele perché poi... domani come sarà? Ché basta poco per essere sereni, pure quando la malinconia si affaccia, un punto fermo e a capo... e ricominciare.

lunedì 1 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.69) (Verso la Luce per modalità e tempi diversi)

Ne avevo bisogno, perché troppo spesso ultimamente mi sento grigia, a volte addirittura spenta. Così ho accettato subito la proposta, e siamo stati a pranzo fuori. Ottimo cibo, aria buona, e voglia di ricominciare. Perché ci sono i ricordi a sottolineare che in un attimo tutto può cambiare o nulla dura per sempre, ché poi è la stessa cosa, cambiano solo i tempi. Se devo dare perciò un titolo a questi miei pensieri prima della buonanotte, sarebbe giusto... "Verso la Luce per modalità e tempi diversi". I tempi e le modalità dei buoni propositi e la luce di una rinascita. Si può risorgere e far risorgere, ma indispensabile è amare. La gente, se stessi. Un giorno mi fu inviato un messaggio... "...poi imparerai a contare fino a sette e poi fino a dieci e dopo ti divertirai a contare tutti i tulipani che faranno risplendere un campo in fiore, ma solo per il gusto di aver imparato così bene a contare" (cit.) Che dite... ? Un bell'augurio davvero. Qualcuno mi ascoltò, e fu Pasqua di Resurrezione. Conquistai la vita. Adesso spero nell'eternità. Grazie, ora per allora. "Signore, se la porta del mio cuore dovesse restare chiusa un giorno, abbattila ed entra, non andare via. Se le corde del mio cuore, non dovessero cantare il tuo nome un giorno, ti prego aspetta, non andare via. Se non dovessi svegliarmi al tuo richiamo un giorno, svegliami con la tua pena… non andare via. Se un altro sul tuo trono io dovessi porre un giorno, tu, mio Signore eterno, non andare via" - R. Tagore -

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.68) (Da un pensiero un augurio mentre suonano le campane)

Il buio che precederà l'alba sarà impenetrabile, se non all'unica luce del Cristo risorto. È stato sabato oggi, giorno del silenzio, dell'adorazione della Croce con il Cuore contrito. La fine del travaglio prima della rinascita. Bisognerà "sporcarsi le mani" per sentirsi vicini davvero al Cristo in croce. Sacrificarsi e nello stesso tempo tentare di togliere qualche spina dall'indegna corona, mettendosi in gioco e rischiando. Come fu per l'uccellino di quella leggenda che lo perpetua nella specie benedetto da una goccia del sangue di Gesù. Il pettirosso. Avere quasi la percezione di dolore fisico, e capire che la sofferenza, viverla sulla propria pelle come esserne spettatori è passaggio ed esercizio necessario per comprendere l'Altro, fare spazio dentro di sé ed accoglierlo. E torna un ricordo legato alla Pasqua, quella vissuta quand'ero bambina. Al mezzodì del Sabato Santo mia nonna ogni anno esclamava... Moh, si sciolgono le campane. Gesù Cristo è risorto. Non ci capivo molto perché intanto i tre giorni non erano trascorsi, e poi non le vedevo proprio queste campane legate, tacitate o mutilate del loro batacchio, e che alla fine tornavano così come erano state fatte per annunziare e fare festa. Questo quando ero bambina. Oggi che potrei essere nonna, finalmente ho compreso. Conclusa la Quaresima, terminata la penitenza, astio, rancore e rimuginio vanno "sciolti". Si torna alle origini. A proclamare gioia di Vita, e a trasmetterla come ci fu insegnato. Da bambini. Riflettiamo... Davanti a Noi ci stanno cose migliori di quelle che ci siamo lasciati alle spalle. Un semplice pensiero che riguarda la Vita vera, quella mai uguale, che sa offrirti il buio di una notte senza stelle e i colori di un arcobaleno dopo una pioggia che pareva non finire mai. Ci sta a Pasqua un pensiero così, proprio quando è tempo di tornare a vivere. Buona Pasqua a Tutti!

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.67) (Davanti alla Croce)

Quante volte abbiamo pensato di essere gli unici con tanti problemi, nessuno però è immune da croci. Le difficoltà, le preoccupazioni... le malattie. Chi ha mai detto che sarebbe stato facile? Possibile si, motivando se stessi e sublimando, certamente. Non era di certo lastricata la strada che portava al Golgota, sassi e polvere aggiungevano umiliazione alla sofferenza della Croce. Gesù era un uomo con la paura, i dubbi, ma motivato da Suo Padre, arrivò fino in fondo, e poi provò la gioia e la gloria della Resurrezione. Come la gioia di vivere di Chi va deciso alla riscoperta di Dio, o quella della "rinascita" dopo la malattia, quando da una breccia si intravede quasi il "privilegio". Sono doni il cui valore non Tutti possono comprendere, ma reali che forse solo la sofferenza, il dubbio, la paura permettono di apprezzare. Dopo e per sempre. E il privilegio è proprio questo. Si chiude un altro Venerdì Santo. Per qualcuno oggi è stato un venerdì di Passione, non si smorza però la Speranza. "Nulla è impossibile a Dio", e la Via Crucis diventa "Via Lucis". Mi reputano forte e in questi anni in verità ho retto a molte prove, ma sono immersa in una realtà assai complessa, che mi fa pari ad un elastico, tira e molla. Speriamo non si spezzi. Perché non mi abituerò mai a tanta sofferenza, non ci trovo logica, posso solo cercarla in altro tipo di "progetto", ma non sempre è pensiero che rasserena, pur consapevole che in un modo o nell'altro dovrei rasserenare. Per questo a volte urlo sottovoce rivolta a Lui... ma Tu che cosa vuoi da me? Conosci la mia consapevolezza, la forza di non illudermi, la serenità di fondo, eppure ogni tanto decidi e... vai. Mi promuovi sempre? E che voto daresti alle mie lacrime, quelle che nessuno vede ma sgorgano e restano ferme nel profondo? Non ho pianto per il ricordo del mio vissuto né per paura, ma per letterale compassione, perché davvero si prova dolore insieme con Chi sta soffrendo.

domenica 31 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.66) (Il mio Giovedì Santo)

Fino ad oggi, giovedì di questa Santa Settimana, è stato un crescendo di note alte e basse cui sono abituata e che pure mi stupiscono. In reparto mattinata tranquilla, volti noti, alcuni sorridenti ed altri spaventati forse rassegnati. Tutto come sempre. Ho visitato ogni stanza, ho distribuito tenerezza e ovetti di cioccolata per questi giorni che portano alla Santa Pasqua, ché sia speranza di rinascita per tutti, oltre che un segno di affetto e vicinanza. Qualche battuta ironica e molte confidenze, ogni volta una sorpresa perché non diresti mai che una persona conosciuta solo qualche minuto prima, possa raccontarti la Sua vita intera, malanni e accidenti vari, sogni premonitori compresi. Qualche minuto a disposizione l'ho dedicato a riordinare le parrucche nell'armadietto. Qualche giorno fa una ragazza ne ha donato una, appartenuta alla sorella. L'ha consegnata ben custodita in una scatola... - Da quel giorno non l'ho più tirata fuori... In quel momento non l'ho fatto neanche io, riposta poi la scatola nell'armadietto, non c'ho pensato più. Fino ad oggi, quando ad un certo punto dalla scatola chiusa è scivolato un biglietto rosa... "Questa parrucca apparteneva a mia sorella, venuta a mancare purtroppo a causa di un brutto male. Non la dono per sentirmi un'eroina, ma bensì nella speranza di riuscire a portare un sorriso e un pizzico di felicità!" Tonia ❤ Dimenticavo. Leggevo e intenso si è diffuso intorno un profumo di rose. Suggestione...? Chissà... Un altro giovedì santo di non so quale anno, un altro biglietto o meglio ritaglio di fotocopia di un prestampato per chissà quale servizio, mi arrivò. Lessi ciò che era scritto... la data e poi un atto di sfida... IL CANCRO Un giorno si presenta un "lui" senza averlo invitato. Gli dico... chi sei? Lui dice... io. Non ti conosco, io già ce l'ho il "mio io", tu non mi servi. Ma lui dice... io, adesso sono il "tuo io" e dipendi da me. E da quel momento fu di me ciò che lui vuole. Ma se io credo nel mio io, forse riuscirò a mandarlo via. Leonardo (alias DINO) Da una sfida la voglia di rivincita e il desiderio di rinascita del proprio "io". La forza interiore che punta il dito e non consente che sia la fine. Ma non è mai la fine, neppure su questa terra.

sabato 30 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.65) (Benedette coincidenze)

Penso alla Nostra Amica che domani affronterà l'intervento, e immediatamente replico a me stessa... Però è Pasqua! Non si poteva diversamente? In mio aiuto due citazioni... Si deve attraversare il buio per apprezzare la luce. Le coincidenze sono a volte i segnali misteriosi della Vita cui bisogna credere. C'è poco da aggiungere se non che in questo periodo per certe situazioni il memoriale della Croce è una garanzia in più. E anch'io ne avrei da raccontare. Di mercoledì santo arrivò finalmente l'esito dell'ago aspirato, e in quei giorni santi si tracciò il percorso che avrei affrontato. Il martedì dopo Pasqua avrei iniziato la chemioterapia neoadiuvante. Avevo altri quattro giorni di "libertà", pensai, libertà da quel pensiero, libertà di fingere che nulla fosse accaduto, libertà di cercar di vivere la Pasqua imminente nella maniera più normale possibile. Certo non sarebbe stato per niente facile, è vero, ma avrei cominciato con la ferma intenzione di non parlare affatto della mia malattia in quei giorni di festa. Speranza è... altro da fare, curare. Per non pensare. Comunque sia... Sono giorni questi da vivere senza clamori e con occhi attenti. Il Silenzio che merita ascolto c'è... esiste. È quello pieno, fatto di sguardi come risposte a domande mai espresse. Vicinanza ed affetto poi faranno da supporto perché tutto passi in fretta e nessuno resti solo. Nella condivisione del Dolore autentico e della Gioia ritrovata. Qui è la Nostra casa.

venerdì 29 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.64) (Un momento per Te)

Martedì Santo. Giornata piovosa e triste. Perché ogni anno è così... sia che la Pasqua venga alta o bassa la settimana santa si apre come se la natura tutta partecipasse al memoriale santo. E se non fosse per la luce che indugia a dispetto dell'oscurità del cielo si direbbe che è ancora inverno. D'altra parte è il periodo in cui massima dovrebbe essere la meditazione, alto il concentrarsi su ciò che è bene per evitare quello che è male. Una sorta di prevenzione, perché riconciliarsi non è lavare l'animo ma rendere bella l'Anima dopo aver conquistato la consapevolezza della propria miseria. È così che va vissuta la Settimana Santa... astraendosi da quella che è la normale quotidianità, e concentrandosi su punti ben precisi per renderla speciale. È da accogliere come un "momento per Te", per ciò che conta in Te. Una ricerca dell'essenziale, che pur noto a volte si perde. Siamo fragili, e inconsapevoli che l'essenziale è proprio lì, nella Nostra fragilità. E penso a quelle persone che vivono la loro settimana santa, a Chi aspetta una diagnosi o in questi giorni affronta un intervento. Ansia e paura per ciò che non si conosce, ma un'unica certezza che quel momento passerà. Perché tutto passa ed è ritorno all'essenziale. Settimana Santa. Conduce alla Pasqua, festa che pur nello stesso spirito porta ogni volta il Nuovo.

giovedì 28 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.63) (Si muore e si risorge)

Le situazioni a volte si ripetono, così come i ricordi. Già, è inevitabile pensarci perché i capitoli più significativi della mia vita decisero da sé che fossero ambientati nello stesso periodo. La diagnosi in Quaresima, l'intervento di ricostruzione nella settimana dopo Pasqua. In entrambi i casi fu "resurrezione" da ricordare. E pensare che un bel po' di anni prima, un lunedì santo, mi trovavo in ospedale per dare alla luce il mio secondo figlio. Situazioni diverse, stati d'animo totalmente opposti. Piena di gioia per una nuova vita, nel buio dell'angoscia per difendere e tener stretta nel pugno la mia. E il tempo pareva sempre incerto in qualunque situazione, la pioggia faceva la sua comparsa a tratti e le lacrime ne approfittavano per scendere e rigarmi il volto non viste. Una pioggia che non bagna, perché propizia e salvifica. C'è stato pure altro sempre di Pasqua, e non è mancata mai la vicinanza di Dio. Mi tornano in mente le parole di un canto religioso che mi piace molto, c'è speranza ed abbandono. Fiducia piena ed assoluta. "Dio aprirà una via / dove sembra non ci sia; / come opera non so, / ma una nuova via vedrò"... Mi commuovo. Me ne ha aperte di vie il buon Dio, giuste e inaspettate.

mercoledì 27 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.62) (Semplicemente pace

Sono qui, pure a tarda ora per scrivere qualcosa di speciale. Nulla di straordinario, anzi... solo qualche riga in semplicità, una specie di oasi dopo aver fatto il deserto. Domenica delle Palme, una giornata che... per credenti e non... parla di pace. E volano colombe con ramoscelli di ulivo nel becco, e fa bene pensarle ancora così, leggere e pacificatrici. Un peso che si porta dentro pare alleggerirsi. Perché la Pace è una conquista fortemente voluta, e si comincia da sé, dalla pace interiore frutto di gesti semplici e solidali. Non viene chiesto l'impossibile, ma ciò che si può e rende sereni. Proviamo a coltivare Noi stessi la pace, a riportarla in casa, anche a costo di apparenti compromessi. Una metafora. Col cambio di stagione quasi ci siamo, tiriamoli fuori dal chiuso dell'armadio quegli abiti smessi e forse dimenticati, e indossiamoli come fossero nuvole. Sarà tempo giusto speso bene. E vecchi pensieri tra gli altri confusi appariranno straordinariamente leggeri.

martedì 26 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.61) (E sarà un'altra Domenica delle Palme)

Arriverà domani... e sarà un'altra Santa Domenica delle Palme da vivere sempre più intensamente nella sostanza. Mi accorgo che col passare degli anni si diventa più vulnerabili, però di rimando per non crollare ci si fa scudo coi ricordi. Come nella storia condivisa ieri. E per proiettarsi in qualche modo nel futuro, l'unica via o certezza è fidarsi di Dio e in Lui confidare, sempre nel Suo Amore. E domani sarà un'altra Santa Domenica delle Palme... Le Opere dell'Amore. Le opere dell'amore sono sempre opere di pace. Ogni volta che dividerai il tuo amore con gli altri, ti accorgerai della pace che giunge a te e a loro. Dove c'è pace c'è Dio, è così che Dio riversa pace e gioia nei nostri cuori. - Madre Teresa di Calcutta - E occasione sarà per riconciliarsi, grazie al perdono, con la consapevolezza di quanto si è miseri e paurosi, sperando nella misericordia. Col trascorrere dei giorni che portano alla Santa Pasqua dobbiamo accantonare ogni atteggiamento potenzialmente dannoso e ricorrere all'Amore, per impedire al Cuore di chiudersi, per aver fiducia e nutrire speranza. Una sorta di ricarica naturale, che farà bene pure al sistema immunitario e a livello psicologico. Non serve affannarsi... farsi prendere dalla stizza, poco aiuta proiettarsi a lungo nel futuro. Stasera mi limiterò a pensare al domani immediato, ai frutti delle opere di Dio che coglierò e a quanto saprò seminare perché niente vada perso. Preso l'impegno a migliorarmi, sento ogni vuoto colmato, ovvero "intera" dentro e solo questo veramente conta. Penso a domani, un'altra Domenica delle Palme, e la Pace scende in me.

lunedì 25 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.60) (Spiraglio di luce)

Come iniziare il racconto? È una storia troppo bella, ha l'incanto di una favola, la concretezza della speranza. "L’ora più buia è quella che precede il sorgere del sole” - Paulo Coelho - Una citazione che è già di per sé poesia, potrebbe fare da sottotitolo... e allora qualche rigo su... e "Spiraglio di luce" sarà l'inizio della narrazione. Siamo nel 1944, manca poco al termine del secondo conflitto mondiale, ma ancora in molti vivono da sfollati in piccoli borghi o in campagna, ospitati per solidarietà o in cambio di piccoli lavori. Famiglie che ne ospitano altre, lo spazio è quello che è, il cibo non è tanto, ma ci si stringe e si condivide perché si sa, quando è guerra, già è una fortuna sopravvivere. In un piccolo paese di montagna succede che la mamma di sei piccoli è in procinto di dare alla luce la sua sesta creatura. È inverno, un inverno di quelli come una volta, con tanto freddo e molta neve. I paesini restavano isolati per giorni e giorni... La mamma è preoccupata, ma ha fede nel buon Dio, non l'abbandonerà. Cominciano le doglie, un posto idoneo ad accogliere in tranquillità la nuova piccola vita non c'è... come fare? E l'ostetrica... l'ostetrica con tutta quella neve arriverà in tempo? Intanto bisogna chiamarla, ed è già un bel problema. Keep a calm, direbbe oggi qualcuno, quella volta bastarono i sorrisi e le rassicurazioni delle belle persone del luogo a far sì che ogni ostacolo non fosse più tale. Così una stalla fu rassettata, una mangiatoia ripulita e fatta culla, e l'ostetrica? Avvisata e accompagnata pur con difficoltà a destinazione. - Per favore però prima di mettermi all'opera ho bisogno di mangiare. Con tutto questo freddo arrivare fin qui mi ha tolto le forze. Una frittata di cinque uova potrà bastare. Uova e fuoco non mancavano e la frittata fu subito pronta mentre il travaglio della nascita continuava. Arrivò il momento, fuori era freddo ma quanto calore intorno a quella mamma. Pur in una stalla, come Gesù Bambino, venne alla luce una bella bambina. Nei giorni a venire fu un gran procedere di gente. Non erano pastori, né furono Re Magi ma ognuno portò qualcosa alla bambina nata come il figlio di Dio. Carnagione rosea e bocca a cuoricino, per i sei fratellini fu gioia grande, una bambola viva che fece dimenticare i disagi di quel duro e lungo periodo lontano da casa. Sono trascorsi 80 anni da quel febbraio 1944, Antonia mi ha affidato la sua storia, da condividere e poi custodire. - Mi reputo fortunata, sono nata circondata dall'amore, un sentimento che sento forte anche oggi che vivo questo momento. Coccole e presenza non mi mancano, poi ho incontrato te e siamo in sintonia... che cosa posso desiderare di più? Spiraglio di luce. Perfetto. Un titolo migliore non avrei potuto trovare.

domenica 24 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.59) (Non ho nulla ma ho tutto l'oro del mondo)

È un attimo, se si è affini lo si comprende subito, da poche parole e anche no, pure solo dallo sguardo. Nasce così la sintonia, quando si hanno le stesse note dentro. E anche nella fragilità ci si scoprirà tanto preziosi per ricchezza interiore e risorse condivisibili. Gli animi in sintonia procedono così, fragili e preziosi. Si vengono incontro e poi si mettono l'uno a fianco dell'altro, e in silenzio condividono un tratto di strada, che si spera porti al sicuro Gli animi in sintonia si scambiano affettuosità senza nemmeno sfiorarsi, sguardi d'intesa e complicità come di Chi unisce forze e risorse E i momenti bui vissuti intensamente insieme, aspettando speranzosi il primo chiarore del nuovo giorno. Oggi una mattinata a tutta melodia, così può essere quando pur inconsapevolmente si hanno le stesse note dentro che permettono di accogliere ed essere accolti. Ed io ho accolto una storia bella, che pare una favola. E straordinario è che mentre ascoltavo mi figuravo i personaggi, gli ambienti e lo scenario... La mia storia... sembra incredibile, andrebbe scritta. La scrivo io, se vuoi, se lo permetti... Ho replicato così a quella che mi è parsa una tacita richiesta. Davvero lo faresti...? Per me sarebbe un regalo grande. Un regalo che a me non costa, parole scelte come cura e delicata carezza. Come "accordare" uguali strumenti durante brevi o lunghe pause cui seguono improvvise, vivaci riprese. Una promessa poi da mantenere, perché se ogni promessa è debito non si può mancare. Così è stato un motivo che non mi ha abbandonato per tutto il giorno. Compagnia, conforto e motivazione.

sabato 23 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.58) (Quando la Vita non le manda a dire...)

Merito o responsabilità dei gattini che hanno allargato la mia famiglia, poiché si divertono a saltare, travolgere, buttar giù tutto ciò che si para loro davanti, sto risistemando casa. Piani, ripiani e superfici... tutto libero da oggetti che andranno riposti all'interno di vetrine, che a loro volta necessitavano di spazi liberi per poter accoglierli. E così ho fatto... selezionato, spolverato, ricollocato con buona pace di Dio. Oggi in particolare, asciugando un bicchierino da liquore ho visto in controluce una lesione appena accennata. Senza pensarci, quasi istintivamente l'ho gettato nella pattumiera, poi ho ricordato quello che scrissi anni fa... Lei era talmente legata alle cose che difficilmente si sbarazzava persino dei cocci rotti. Poi fu il tempo del "primo step" di consapevolezza, e realizzò quanto fosse stata sbagliata in quel senso. Infatti prima di allora non tollerava la vista di alcuno spazio vuoto sulla mensola. Così ogni volta che una tazzina si rompeva, ne incollava i cocci solo per riportarla dove era. Che assurdità... Coi fatti della sua vita faceva lo stesso, e alla fine se guardava indietro, ciò che vedeva era tutta una lesione. Ma le capitò di vivere un'avventura, di quelle che non si sa mai come vada a finire. Le si stampò addosso. Sarebbe stata la chiave di volta della sua inquietudine e dei giorni a venire. E finalmente si ritrovò. Aveva compreso che occorre spazio per accogliere il "nuovo", ché dia calore all'anima e colori i pensieri.

venerdì 22 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.57) (Volontaria...io?)

Ad una paziente al secondo appuntamento con la chemio, è ancora impaurita, e fissa di continuo il farmaco rosso che scende piano, goccia dopo goccia... Ti racconto di me...? Le chiedo per distrarla. Sono passata per questo tunnel anch'io, ne sono venuta fuori ormai sono 14 anni Chi meglio di me, prova vivente, può dimostrare che ce la si può fare però bisogna soprattutto crederci? Ad essere sincera l'immagine del tunnel non mi piace più, forse è obsoleta pure se mi riporta ad una parentesi della mia vita. Ecco forse il termine, "parentesi" ci sta meglio... si apre ad un certo punto ma sei tu a chiuderla, quando pensi che il "periodo" sia finito... quando vuoi che si concluda e poi... un punto fermo... e via. Non c'è il buio di una galleria, che sembra non finire mai e nella quale puoi solo intravvedere una luce sul fondo, nell'immaginario la parentesi appare come su un foglio bianco, in sé porta tratti neri ma per contrasto è sempre la luce a prevalere. Io comunque non volli mettere un "punto fermo" perché con la Vita non si sa mai, e continuai a restare nell'"ambiente". Mi sono ritrovata così a fare qualcosa di buono, ma quando cominciai, l'intento era, in tutta sincerità, far stare bene soprattutto me stessa. Per questo quando mi si chiede... fate volontariato?... a me suona strano molto strano. Però sorridendo, annuisco. Notando poi l'incredulità e il tentativo vano di comprendere, il resto, quel che faccio e il perchè, il senso tutto resta nel mio Cuore.

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.56) (Le abilità comunicative)

In questo quarto appuntamento con "RICONOSCERSI" si è parlato di abilità comunicative. Viviamo in un mondo di relazione, saper porgersi all'altro come pure percepirlo in un mutuo scambio di emozioni è basilare. Nella relazione d'aiuto non sempre è facile comunicare, ci si può trovare di fronte alla "chiusura", alla "passività", all' "aggressività". Si potrà approcciare comunque, con modalità adeguata al contesto e al momento. Indispensabile è l' "ascolto attivo", guardando in viso chi sta parlando, ascoltando con attenzione, postura idonea e cenni che lo dimostrino. Ogni tanto fare un sunto di ciò che si è ascoltato e riformulare il racconto perché sia per entrambi tutto chiaro. Importante sarà esprimere sempre compiacimento o dispiacere, quest'ultimo con garbo e gentilezza, mettendo in rilievo che cosa si è provato nel bene e nel male. Ragionando troppo o pensando poco prima di esprimersi, condizionati da situazioni e contesto, pur consapevoli quante volte con le parole facciamo danno. Sono il modo e il tono che fanno la differenza, nonché la superficialità. Anche le parole messe insieme per essere pensieri a se stanti, informazione, opinioni e consigli più o meno espliciti, possono diventare benefiche, ma pure dannose se non curate dalla consapevolezza. Le parole sono un dono, metterle insieme un'abilità, arricchirle facendone pensieri senza enfasi una virtù.

giovedì 21 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.55) (Il tempo che ci appartiene)

Il tempo non mi basta mai. E solo l'ultimo dei miei pensieri sul tempo. Tempo che va, scorre veloce, vola via. E non solo, ho colto pure tante altre buone riflessioni riguardo questo tema. Si alternano le stagioni e nel passaggio del testimone quasi non ci si accorge dello scambio, perché nel tempo si collocano incastrandosi in modo perfetto. E in questo scenario Noi ci muoviamo fuori Tempo e al di sopra del Tempo, come tutto non dovesse mai avere fine. Eppure si attraversano momenti non facili, spesso drammatici, da cui pare non poter uscire vivi. Poi si nasce di nuovo. “Rinascita” è una parola terribilmente fraintesa, passa come una cosa bella che accade in automatico. Non è così. Diceva Marquez che la vita non comincia quando una madre ci mette al mondo, ma si nasce davvero quando ci si obbliga a partorire noi stessi. La rinascita è, in fin dei conti, un parto. E poi devi ricominciare tutto ma alla luce dell'esperienza vissuta. Parlare con la gente, uscire di casa, leggere un libro, persino ridere e piangere sarà in modo diverso. La paura di fallire e di deludersi, la voglia di trasgredire, le incertezze e le paure. I conflitti nella tua testa, che vivi come reali, la persona che sei stata, quella che vorresti essere e quella che hai paura di diventare combattono, instancabili, ogni volta che devi obbligarti a prendere una decisione, e non vorresti, perché per Te nel tempo che ti appartiene esiste solo il "rosa" di una vita nuova e il "celeste" di un cielo finalmente senza nuvole.

lunedì 18 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.54) (Buonanotte a Chi dà forma ad un sogno)

I gattini dormono, ognuno sulla propria amaca. La cagnolina riposa nella cuccia, riposa ed è sempre all'erta finché non sarà smorzata l'ultima luce. Il mio compagno di vita è davanti alla televisione e sonnecchia. E finalmente io sono qui per la buonanotte, in realtà a scrivere, perché ogni "scusa" è buona, resta sempre il mio piccolo sogno da realizzare ogni giorno. Chi non ha qualche sogno in un cassetto, almeno uno? E di quest'unico si può persino vivere, ché faccia da stimolo, sprone o miraggio di luce. Già... esserci idealmente in un sogno, crederci alla fine quasi gli dà forma. Accontentarsi è gran cosa, è cucirsi la realtà addosso. "Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso volere d'essere niente. A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo". - Fernando Pessoa - Che cosa sarebbe l'esistenza, coi suoi alti e bassi, più bassi che alti, se smettessimo di sognare? Vivere sarebbe impossibile, come arenati nelle sabbie mobili, incapaci a venir fuori da qualsiasi condizione. Ho un mio personale pensiero riguardo ai sogni, l'ho elaborato per farne qualcosa di utile e concreto. Io scrivo ad esempio, e poi rileggo più volte. Le cose che scrivo diventano così "linee guida" della mia vita, una bozza, una traccia da seguire. Scelte pensate, azioni coraggiose, qualcosa pure controcorrente, realtà modellata seguendo i consigli del Cuore. Buonanotte allora, a me e a Chi come me dà forma a un proprio sogno.

domenica 17 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.53) (Gli affetti tutti... poche le cose)

Minimalista da quel giorno in poi, oggi sempre più. Sarà l'età, mi ripeto e forse è vero, però anche la facilità con cui vivo e supero ogni cambiamento non è che proprio si concilia con gli anni che passano. Si dice che gli anziani siano abitudinari, pignoli, amino la tranquillità. Mah... allora io sarò l'eccezione, quella precisa che evidenzia la regola. Di certo ho una discreta capacità d'adattamento, per cui mi adeguo per sentirmi meglio. Da quasi un anno, come sapete, ho anche dei gattini da accudire, ora sono diventati abbastanza grandi da far danni, per cui ho preso a liberare mobili e superfici di tante cose. Così soprammobili, sfere con la neve ed angioletti hanno trovato altra dimora. Mi è dispiaciuto si e no, perché di alcune cose mi sono accorta solo al momento in cui quasi meccanicamente le ho riposte. Conferma della loro inutilità. Possibile che passiamo la vita intera a mettere insieme cose, mentre per vivere ne bastano tre o quattro appena? Abbiamo mai provato a mettere ordine e a liberarci nello stesso tempo di tutto ciò che non serve anzi ingombra? Sarebbe una sensazione di leggerezza improvvisa, di poter continuare ma solo con quello che è rimasto. Pensiamo ora a come ci sentiremmo se facessimo lo stesso con le pene e gli affanni, i crucci e le delusioni che ci portiamo dentro da tanto, troppo tempo. Un consiglio saggio? Minimalisti in tutto, tranne per gli affetti. In questo modo ci semplifichiamo la vita, e la impieghiamo meglio. Esempio, tra gli affetti io includo la mia cagnolina buonissima e pure i gattini, sono vivaci, maldestri e dispettosi, ma si legano così e tutto sommato occuparsi di loro è tempo ben speso.

sabato 16 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.52) (Nel tempo presente)

Io torno indietro coi ricordi, ormai senza più rimpianti, comunque era ora a 70 anni, mi guardo intorno con curiosità, e vado avanti passo dopo passo e senza fretta. Una realtà che cambia secondo il punto di vista, la fiducia che non va mai persa, come non si perde mai Chi ci appartiene perché continua ad essere in Noi, in un sorriso, nel portamento, nello sguardo. Ma per tutto questo occorre essere dei buoni osservatori, soprattutto di se stessi. Mi metto in discussione, è stata una giornata un po' così, bilanci e delusioni archiviate e voglia di ricominciare. Con calma.... mi ripeto, perché non sono affatto impulsiva, anzi! Rifletto, considero, giustifico, ed è per questo poi che arrivo a prendermela tanto, con un quintale di amarezza e una briciola di risentimento, volata via con un sospiro. "Non sono perfetta, cado, piango e mi perdo in questo casino che è la vita. Ma sono una persona vera, che lotta, che asciuga le proprie lacrime e che si rialza dalle proprie cadute... Che spera, che ama e che gioisce delle cose più piccole che la vita le dona. Io che sono complicata, testarda, ma che dono tutto il mio Cuore alle persone che amo".