lunedì 1 aprile 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.68) (Da un pensiero un augurio mentre suonano le campane)

Il buio che precederà l'alba sarà impenetrabile, se non all'unica luce del Cristo risorto. È stato sabato oggi, giorno del silenzio, dell'adorazione della Croce con il Cuore contrito. La fine del travaglio prima della rinascita. Bisognerà "sporcarsi le mani" per sentirsi vicini davvero al Cristo in croce. Sacrificarsi e nello stesso tempo tentare di togliere qualche spina dall'indegna corona, mettendosi in gioco e rischiando. Come fu per l'uccellino di quella leggenda che lo perpetua nella specie benedetto da una goccia del sangue di Gesù. Il pettirosso. Avere quasi la percezione di dolore fisico, e capire che la sofferenza, viverla sulla propria pelle come esserne spettatori è passaggio ed esercizio necessario per comprendere l'Altro, fare spazio dentro di sé ed accoglierlo. E torna un ricordo legato alla Pasqua, quella vissuta quand'ero bambina. Al mezzodì del Sabato Santo mia nonna ogni anno esclamava... Moh, si sciolgono le campane. Gesù Cristo è risorto. Non ci capivo molto perché intanto i tre giorni non erano trascorsi, e poi non le vedevo proprio queste campane legate, tacitate o mutilate del loro batacchio, e che alla fine tornavano così come erano state fatte per annunziare e fare festa. Questo quando ero bambina. Oggi che potrei essere nonna, finalmente ho compreso. Conclusa la Quaresima, terminata la penitenza, astio, rancore e rimuginio vanno "sciolti". Si torna alle origini. A proclamare gioia di Vita, e a trasmetterla come ci fu insegnato. Da bambini. Riflettiamo... Davanti a Noi ci stanno cose migliori di quelle che ci siamo lasciati alle spalle. Un semplice pensiero che riguarda la Vita vera, quella mai uguale, che sa offrirti il buio di una notte senza stelle e i colori di un arcobaleno dopo una pioggia che pareva non finire mai. Ci sta a Pasqua un pensiero così, proprio quando è tempo di tornare a vivere. Buona Pasqua a Tutti!

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