mercoledì 31 ottobre 2012

E' irrequieta stasera la piccola Biù Biù... va da qui al soggiorno, sosta meno di cinque minuti e qua ritorna con il suo osso in bocca. Dritta su due zampe gratta poi sulla mia gamba per attirare l'attenzione, la prendo in braccio... si accuccia tremando sulle  ginocchia e resta lì non più di due minuti... poi ricomincia i suoi giri di giostra.
Il fatto è che la dolce cagnolina è una grande freddolosa e con il primo significativo calo di temperature di questi giorni o non la vedi affatto in giro perchè sepolta sotto la copertina di pile nella cuccia o perfettamente il contrario, molto scattante a fare riscaldamento nell'armonia del suo tip tap.
Ora, nel momento in cui scrivo sembra finalmente essersi calmata... forse il suo disagio è diminuito e si è addormentata.
Quante volte ho pensato al bene che fa prendermi cura di questa piccolina... il prossimo gennaio saranno tre anni che è con Noi ed ha portato sempre e solo allegria. Se non ci fosse stata lei in tutto questo tempo chissà come avrei vissuto i miei momenti bui. Perchè tra qualche mese saranno anche tre anni per il mio tumore ma questo è sparito e spero non torni mai... Biù Biù invece è sempre qui e spero vi resti a lungo.
Continua ad... essere di grande conforto... ora che i miei figli non sono quasi mai presenti, mi fa compagnia, allevia persino le mie ansie, mi basta guardarla mentre gioca o dorme raggomitolata su se stessa che la morsa dell'agitazione si allenta e sento muscoli e nervi distendersi fino alla normalità. E' come se la causa dell'ansia si trasferisse su di lei che poi assumendo gli atteggiamenti soliti della sua quotidianità, riesce a ridimensionare.
Per fortuna...
Eh già, l'ansia... ansiogena, io non lo sono più da tempo ormai... ma diciamo che, i motivi non mancherebbero e se l'ansia fosse pane ed io ne abusassi senza controllo... beh, sarei obesa.
Questo... tanto per rendere l'idea in modo efficace.
Per dirne una delle tante...
Era da una ventina di giorni che vivevo uno stato di attesa trepidante... ero preoccupata... forse di più. Il motivo specifico c'era e reale... ma potevano essere anche altri cento, diversi e specifici e reali ugualmente.
Insomma... sono state sere in cui l'ultimo pensiero prima di addormentarmi era lo stesso di quando mi svegliavo... un chiodo fisso.
Durante il giorno cercavo di non lasciarmi condizionare... la mia Vita sembrava essere sempre la stessa, ora che ho imparato...
Il mio andare in ospedale... le chiacchierate con i miei Amici, "quelli che contano"... tutto come sempre, dal momento che ho imparato.
Poi, verso sera...quando maggiormente si avverte il senso di solitudine e di vuoto e le preoccupazioni si fanno più pressanti... allora accoglievo le insistenti richieste della piccola Beauty che accucciata sulle mie gambe mi teneva compagnia mentre leggevo... scrivevo...
I pensieri mutavano colore e almeno per un po' mi davano riposo.

martedì 30 ottobre 2012

"Abbiamo una speranza senza fine, non un fine senza speranza".

(E. Stein)



Due settimane fa l'incontro del g.a.m.a. (gruppo di auto mutuo aiuto) si era concluso con le parole del facilitatore (il "camice bianco") che assegnava a ciascuno di noi "un compito a casa": pensare e vivere il gruppo fino al prossimo incontro che sarebbe stato oggi, come produttore di un "farmaco" che fa bene, endorfine e adrenalina di speranza, e portare suggerimenti per una sua sempre maggiore efficacia.
L'inizio dell'incontro odierno ha rivelato subito che il "compito" era stato svolto con entusiasmo e scrupolo almeno dai presenti... qualcuno, in particolare Chi era venuto una sola volta, oggi non si è presentato e il "Nostro camice bianco" ha spiegato anche il perchè. Non Tutti vogliono ricordare, parlare sempre dello stesso argomento... il cancro.
Personalmente ritengo questo atteggiamento "molto pericoloso" per Chi lo assume perchè paradossalmente lo espone ancora di più ai "danni" che la malattia arreca, soprattutto a livello psicologico.
Non si può vincere il nemico certo dandogli le spalle... si rischia di essere colti di sorpresa e non pronti a resistere... soprattutto psicologicamente.
L'ha sottolineato il "Nostro camice bianco"... "... due sono i grandi mali dell'epoca in cui viviamo... il cancro e la depressione. Per cancro raramente qualcuno si toglie la vita, per depressione purtroppo spesso avviene il contrario." Ma cancro e depressione possono essere in stretto collegamento se non si pone attenzione a curare la mente, ancor più l'animo. C'è quindi un male peggiore del cancro e da ciò si evince la grande importanza dell'adrenalina della speranza.
Può fare miracoli... potenzia le cure efficaci e quelle alternative... stimola quella che è in ognuno... la capacità di autoguarigione dell'organismo. E' chiaro che una malattia così non si annulla ma può essere "accolta" e "accettata" come facente parte della Vita stessa... non comune a Tutti, è vero ma da Tutti "compresa" con poca difficoltà...se si vuole...
Stasera ... più o meno... eravamo ben carichi di entusiasmo nel dare suggerimenti, avviare e concludere iniziative già in fase di progetto avanzato, come la messa in stampa del libro sull'esperienza del g.a.m.a. dello scorso anno, la raccolta delle testimonianze dei rappresentanti del gruppo, compresi quelli che purtroppo "fisicamente" non sono più ma certo affiancano i presenti nello spirito. Si è stabilito di autotassarci (tra tante tasse finalmente una che serve davvero e di cui conosci la destinazione) con una modica cifra per stampare copie sufficienti per lo staff curante del reparto e per diffondere fiducia, speranza, voglia di lottare e vivere tra tutti i pazienti che frequentano il reparto e magari... perchè no... anche tra "quelli che sono fuori" e da "persone sane" non ne vogliono parlare. Per essere precisi...
tra quelli che digitando distrattamente su un cellulare tenuto stretto in mano Ti dicono... "... senti, ma perchè non parliamo d'altro?"



lunedì 29 ottobre 2012

Una delle più belle foto di NIKI
GIORNO D'AUTUNNO

Signore: è tempo. L'estate era immensa.
Deponi sulle meridiane la tua ombra,
e libera sulle campagne i venti.

Fa che gli ultimi frutti siano colmi,
da' loro altri  due giorni di tepore,
conducili a maturità ed infondi
nel denso vino l'ultimo sapore.

Chi non ha casa, ormai più non edifica.
Chi ora è solo, a lungo resterà in solitudine,
a scriver lunghe lettere, a leggere, a vegliare,
e qua e là inquieto per i viali
tra le foglie che turbinano a errare.

   Rainer Maria Rilke- Il libro delle immagini


Sembrava non dovesse mai arrivare, dopo una lunga e torrida estate... ed invece proprio col cambio dell'ora e Novembre alle porte, quest'autunno mi è precipitato addosso. Stasera un profumo diverso nell'aria pungente e il primo tappeto di foglie secche sul marciapiede della mia via.
Le stagioni si susseguono apparentemente uguali alle corrispondenti dell'anno precedente, ma c'è sempre qualcosa che le caratterizza e le fa diverse... uniche.
Mi sono resa conto che per me questo autunno non è uguale ai precedenti e non è per il tempo e nemmeno per le situazioni... sono io  a sentirmi... come dire?!... crepuscolare dai toni caldi e pacati.
Mi potrebbe succedere qualsiasi cosa penso proprio che continuerei a... essere così.
Ieri sera... con l'Amore della mia Vita eravamo al super per la spesa e indugiavamo davanti ad una piramide di panettoni, "primizie" di stagione.
 "Che dici... quasi quasi ne prendiamo uno per domani..."
Alle Nostre spalle una commessa che stava sistemando dei prodotti sugli scaffali è allora intervenuta...
"Se mi posso permettere... vorrei consigliarvi delle gustose torte della stessa marca, più adatte a questo periodo e poi sono in offerta. Prego... seguitemi e Ve le mostro."
Un po' più avanti "tortine" ai vari gusti facevano bella mostra di sè ad un prezzo più che allettante...
"Qui ce n'è una confezionata in un sacchetto di Hello Kitty e in regalo porta anche il pupazzo... magari potreste regalarlo ad una nipotina. Un bel dono da parte dei nonni."
Ci siamo guardati negli occhi, l'Amore della mia Vita ed io... NONNI! Prima d'ora nessuno mai c'aveva preso per NONNI! Saranno stati i capelli più che brizzolati o l'eloquente aspetto da "pensionato" del mio amato consorte? Forse la luce soffusa nei nostri occhi come quella di un tramonto in autunno quando il cielo è sereno...
La Nostra Vita vive il suo Autunno... ma Noi due non siamo soli perchè l'Uno ha l'Altra e viceversa.
Continueremo a... camminare insieme lungo il viale antistante la Nostra casa, più attenti al crepitio delle foglie secche sotto le suole.

domenica 28 ottobre 2012

Un Medico di famiglia racconta...
"Andavo tutti i giorni a visitare una mia paziente, malata di tumore al seno. Questa signora non aveva mai potuto accettare che la sua ginecologa non l'avesse scoperto in tempo. Non perdeva occasione di esprimere tutta la sua rabbia contro di lei. Ogni giorno se la prendeva con la ginecologa e anche con me perchè diceva che non la sollevavo per nulla, che non le dedicavo abbastanza tempo... Era sempre agitatissima, e un giorno che mi sentivo molto stanco mi sedetti accanto al suo letto, mi presi la testa tra le mani e mi misi a piangere, dicendo: " Dio mio, come deve essere terribile per lei! Ma io, io non so più che cosa fare!". Strano a dirsi, mi guardò con sorpresa, direi con tenerezza. Si calmò immediatamente, e da quella volta smise di lamentarsi. Chissà, forse in quel momento in cui mi vide piangere ci fu un incontro umano, uno scambio. Per lei fu sufficiente".
    da  "IL DIRITTO DI NON SOFFRIRE"  Umberto veronesi  Oscar Mondadori


Leggo e torno a leggere questo breve testo e ogni volta trovo una nota in più su cui riflettere... il riscontro in quella realtà quotidiana tanto particolare, quando è inevitabile confrontarsi con i propri stati d'animo e non solo.
Una diagnosi di cancro è qualcosa che sconvolge dal profondo, come una tegola che cade tra capo e collo tramortisce e fa dubitare persino della propria identità. Tutta l'esistenza cambia ed assume un duplice significato che pare in antitesi l'uno con l'altro... perde valore da una parte ma nello stesso tempo ne acquista tantissimo... diventa preziosa. Se ne comprende la precarietà (in realtà dovrebbe essere sempre considerata) perchè potrebbe non essere più in un attimo, e il terribile vuoto dopo che fosse venuta meno.
La Vita come un pugno di sabbia che scivola via... la Vita come tesoro inestimabile mai apprezzato in pieno.
Quando ci si rende conto di questo comincia l'angoscia e si cerca il responsabile... perchè la colpa deve ben essere di "qualcuno"... è più semplice prendersela con Chi è in carne ed ossa.
Io, ad esempio non smettevo di fare "mea culpa", ripetutamente... noiosamente perchè prima di quel mattino di antivigilia di Natale non avevo mai fatto prevenzione. E' chiaro che al di là della mia reale "incoscienza", poco o nulla sarebbe cambiato... era destino che il cancro sarebbe venuto a farmi visita... lo stesso... prima o poi. Mi fu spiegato con calma, serenamente ed io mi quietai mettendo un punto a ciò che era stato ed andando a capo per una nuova Vita.
Ecco, è forse qui la svolta decisiva... dove ogni "storia" di cancro cambia stile e da incalzante diventa... narrativo.
Quando il "confronto" diventa "partecipazione" e quindi "scambio"... la persona che è al di là della malattia si mette al Suo fianco e capisce che cos'è.
Non è semplice questo passaggio perchè richiede la cultura della materia, intesa come unione felice di informazione e sensibilità. Il malato di cancro che viene guardato senza paura e nemmeno pietà, magari come un compagno momentaneamente "disabilitato" per forza di cose  ma con un coraggio e una tenacia da far impallidire Indiana Jones... alla ricerca della tranquilla "quotidianità perduta".

sabato 27 ottobre 2012

Tante volte sono rimasta ferma ad osservare le formiche all'opera. Non me n'è mancata l'occasione e devo dire di essere rimasta incantata.
La loro "economia" è perfetta.
Basta che una sola intraprenda l'opera, ecco le altre ad imitarla... per il bene comune ma anche il proprio.
In larga scala dovremmo seguirne l'esempio e forse sarebbe più che un passo in avanti verso la "serenità costante".
E' ovvio che parlo così per cognizione di causa...
Il gesto di quella "persona speciale" che aveva accolto con attenzione la mia "proposta", riproponendola a Sua volta fino al risultato finale di pagare per il ritiro di quattro cartelle cliniche il costo di una, ha fatto star bene quante persone!? Certamente più di una perchè hanno beneficiato sia pure in modo diverso di un'azione  buona in sè, realizzatasi attraverso una catena di emulazione in cui il primo anello si congiunge all'ultimo in un cerchio perfetto.
Quando sono tornata a casa ieri ero  in uno stato di benessere psicofisico da non dire... questi episodi fanno riconciliare col mondo e mettere pure in un canto i propri pensieri. Che quelli non mancano mai anzi, con il tempo diventano profondi, complessi e intricati come le radici di un albero, invisibili praticamente eterne.
In questo periodo il susseguirsi ravvicinato dei controlli non mi dà respiro sia per il numero che per l'ansia latente, ed è solo grazie a quei contatti che non ho perso, al mio desiderio sempre vivo di essere presente per Chi vuole, che io riesco ad affrontare, elaborare e metabolizzare ciò che si pone sulla mia strada.
Dopo quattro mesi, ad esempio ho rivisto il mio "Amico dagli occhi azzurri come il mare"... e ieri lo erano ancor di più con quel luccichio tipico che ha l'acqua sotto i raggi del sole. Era contento perchè c'incontravamo di nuovo... in precedenza più volte aveva chiesto di me e non appena mi ha visto ha ripreso a raccontare dal punto in cui c'eravamo fermati... la malattia che continua ma poco importa perchè comunque LUI c'è... con la chemio che va avanti ma poco importa anche quella perchè LUI la tollera e vive e neanche troppo male... stanno ricrescendo persino i capelli!
Insomma... tanta positività in questa "Nostra Vita" che se pur precaria è ancora più apprezzabile per le cose semplici che dà... scoprire che le persone buone sono più numerose del "previsto"... sentirsi ripetere che anche questa volta "può andare"... notare negli occhi dell'Altro quella luce che solo un sentimento sincero può donare.

venerdì 26 ottobre 2012

Non capita tanto spesso ma a volte accade che qualcosa "spunti" all'improvviso a far riacquistare fiducia in questo tempo Nostro assai strano, di contraddizioni pieno, in cui "lupi travestiti da agnelli" facciano di tutto, con l'inganno e la prepotenza pur di prevalere su Chi è solo e davvero agnello.
"Ognuno pensi per sè"... "Si salvi chi può"... e che Tutti gli altri affoghino pure, sarebbe nell'insieme uno slogan perfetto per "promuovere" una società che va allo sbando... qualora ce ne fosse bisogno, visto che senza pubblicità da sola va dritta alla meta.
Ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli o in alternativa chiudere gli occhi e sognare un mondo che non c'è se ogni tanto non succedesse...

Avevo oggi da ritirare le cartelle cliniche che mi riguardavano e non solo le mie.
Ricordate l'Amica che non ha neanche la compagnia di se stessa? Mi ero impegnata anche per le Sue... bisogna riprendere il cammino altrove, e l'intera "nostra storia" deve essere ben chiara a Chi da oggi in poi ci seguirà.
Tre settimane fa nell'ufficio cartelle cliniche avevo incontrato una persona amica tanto cara, conosciuta all'epoca della prima operazione... mi era stata vicino in quel delicato momento, una persona "speciale" davvero. Ora lavorava lì, in quell'ufficio e subito aveva mostrato la Sua solita disponibilità ad aiutare me e l'Amica mia.
E' noto... ed è questa, tanto per non discostarci troppo dall'argomento... un'altra di quelle numerose contraddizioni di cui sopra... che ogni cartella clinica ha un "suo costo" per il ritiro, non che sia elevato ma esiste. Ciò vuol dire che per ottenere una cosa che è mia di diritto perchè oltretutto è stata "prodotta" da me e dai miei "accidenti", devo anche pagare. E poichè, una "storia" che si rispetti e sia "apprezzabile" non si limita a poche pagine ma si evolve in fascicoli che nell'insieme sono di un certo peso, ecco che "pesante" diventa il costo. E così NOI, 048... esenti dal ticket sulle visite, gli esami e le analisi... però paganti quello sui farmaci salvavita (e mica la vita si salva completamente gratis, no?!)... dobbiamo pagare il ritiro delle cartelle cliniche per andare avanti anche se non Tutti possono permetterselo perchè sono "senza reddito"... come l'Amica mia.
"Ascolta, cara..." avevo detto allora alla persona "speciale"..."fai un'unica richiesta, le ritiro tutte io, va bene?"
Lei mi aveva guardato seria... "va bene..." era stata la Sua risposta insieme con un solo talloncino per il ritiro.
La data era l'odierna e stamattina mi sono presentata...
"Senti... per Te basta una sola cartella, per la Tua Amica ce ne sono tre... vai pure alla cassa, poi ritorna qui."
Alla cassa... "Signora, dovete pagare solo per una." "Ma... come? Beh, torno dopo... avranno dimenticato..."
Sono ritornata di là... " Mi hai dato tutto? Ho pagato solo per una..."
"TU... una dovevi ritirare, no? Non preoccuparti... ho parlato col direttore... va bene così."

giovedì 25 ottobre 2012

Curiosando tra i link e le note su Facebook ne ho trovata una... già il primo rigo mi ha catturato...

"Dietro ogni uomo forte c'è una donna forte. Ma chi c'è dietro una donna forte? Nessuno lo sa... perchè la donna forte non ti permette di guardare dentro di lei...
Lei prende vita tutte le mattine quando indossa la sua maschera e nasconde i sogni dentro l'anima...
Spesso non piange, le lacrime nascono dentro l'anima e muoiono sempre là, non sul suo viso.
Cammina sicura lasciando dietro di sè le tracce dei suoi passi.
E se per caso crolla... si rialzerà da sola.
.........
  (Facebook; da una nota di "IO AMO L'ESTATE")

... mi ha catturato perchè mi considero io, una donna forte o lo pensano gli Altri che ripetendo la cosa di continuo me lo fanno credere? Un po' l'uno e un po' l'altro perchè se fin dall'inizio e giorno dopo giorno mi sono guardata dentro come ad uno specchio vedendomi "leone", non c'è ragione per cui smetta anzi... arriverò persino a simulare un ruggito.
E' tutta una finzione, allora? Può darsi anche... ma del resto la Vita intera così come intendiamo viverla che cos'è se non un insieme di simulazioni perchè Tutto sia perfetto e fili liscio come l'olio? Ed ecco che quando arriva qualcosa a scombinare i piani, la maschera, il velo che protegge dal mondo cade all'improvviso rivelando un volto angosciato.
Ed ancora, in fretta bisogna riconquistare ciò che si è perso... per non soccombere e le simulazioni riprendono... questa volta fino in fondo.
Ma sono "simulazioni  in sincerità d'intenti" e non è contraddirsi quando lo si afferma.
GRAZIE, NIKI... SEMPRE PIU' BRAVA !
Tra i meandri di questi miei pensieri, lucidi ma non semplici da capire mi viene da far riferimento a quelle opere di pirandelliana memoria in cui i personaggi sembrano recitare due volte... una commedia nella commedia perchè appaia quello che non è ma lasciando la possibilità, lo spazio al dubbio. Che poi potrebbe benissimo essere... non è affatto escluso... basta cominciare a crederci e poi esserne convinti.

... nel tardo pomeriggio di ieri stavo leggendo quando mi arriva una telefonata... era l'Amico con cui avevamo pranzato due giorni prima.
"Tutto bene?..." "Certo... e a Te?" "Anche... sai, volevo dirti che poi stamattina la terapia l'ho fatta. La dottoressa ha detto che devo continuare nonostante quei fastidiosi effetti collaterali... almeno per un po', dopo magari vedremo di sospendere." "Allora, dai... ancora pazienza... ne hai avuta tanta!"
"Volevo chiederti... e Tu, quando riprendi con la chemio? Perchè voglio venire anch'io a farti visita come fai con me. Me lo permetti?"
Ora...  potevo mai deludere questo Amico caro, considerata anche la bontà del Suo intento? Non me la sono davvero sentita di dirgli che grazie a Dio per me "quel percorso" non c'è, almeno per il momento.
Appunto... per il momento e poi... Chi può dirlo?
Allora ho risposto... non so, devo fare i controlli, degli esami... non certo prima di dicembre, magari dopo le feste!
Abbiamo concluso la conversazione... contento Lui, sentendosi meno solo... contenta io per Lui e per me... nell'eventualità che fosse ma sempre senza paura.

mercoledì 24 ottobre 2012

Pensieri vanno e vengono con un po' d'ansia e del timore ma... qualcosa l'avrò anche imparata in tutto questo tempo, perciò... pensare positivo! E storno così la mente dal fossilizzarsi di un'idea.
Però, devo dirlo... sono fortunata, l'aver compreso di poter fare della mia "storia" quell'occasione in più che mancava, l'averla colta con grande beneficio non solo mio... mi porta lontano e non solo coi pensieri.
Anche la "famiglia" collabora... GRAZIE, fratellino!
Gli ultimi giorni sono stati così particolari da trasformare queste mie pagine qua e là un po' da "meditare", come di un "diario segreto" cui vengono affidate le sofferenze grandi e piccole dell'Anima. Hanno perso il carattere di "cronaca di bordo" di una "traversata in compagnia" per essere quella di una "notte in solitudine a guardare le stelle" per capirci qualcosa in più.
Quanto l'impresa è ardua tanto è difficile sentirsene appagati... si tratterà ancora di accontentarsi e cercare altrove la spiegazione ai dubbi e il conforto che "coccoli" l'autostima, sempre bisognosa di conferme.
L'essere inciampata in un "sassolino" che per me resta pesante come un "masso" e la conseguente e costante autocritica a cui mai mi sottraggo, mi hanno distolto dalla "serenità in pillole" di un giorno di festa in compagnia.
E pensare che ero così contenta perchè ero riuscita a coinvolgere anche l'Amore della mia Vita!
Veramente il merito non era stato mio... si trattava di un invito a pranzo per entrambi e Lui, in quanto unito a me nella "buona e cattiva sorte", non poteva di certo rifiutare. Anche se non conosceva l'ospite che l'invitava... anche se alla Sua pennichella pomeridiana non avrebbe mai rinunciato, aveva accettato "obtorto collo" a patto però... che se la potesse filare al più presto.
"Mah... non credo sarà possibile, comunque va bene, vedremo come fare... troveremo una scusa!"
E così, domenica mattina... con un vassoio di pasticcini in una mano... la mia, ed una pianta in un'altra... la Sua ci siamo avviati. E' inutile dire che abbiamo sbagliato strada due volte... "Se mi dicevi che non conoscevi bene l'indirizzo avrei impostato il navigatore, no!?", ma meglio così perchè almeno c'eravamo risparmiata la terza possibilità d'errore come sempre succede quando si ostina a seguire la "dolce voce femminile" che lo guida "incantandolo" come novello Ulisse.
Alla fine siamo giunti alla meta dopo aver chiesto informazioni ad un passante, a dimostrare che il vecchio sistema sarà anche un po' demodè però non fallisce mai.
Il padrone di casa era un Amico tra "quelli che contano"... la persona che mi inviò la composizione di piantine nel giorno del mio onomastico... e crede, sottovalutando se stesso che io l'abbia salvato da una decisione estrema quando si era sentito disperato.
"Sei un Angelo che mi ha stregato..." continua a... ripetere per sottolineare l' "effetto benefico" ricevuto e non considera che Angeli e Streghe non vanno poi tanto d'accordo...

martedì 23 ottobre 2012

Strano... la sveglia non aveva suonato, una sbirciatina a guardare l'ora... ho aperto gli occhi solo qualche minuto prima.
Che strana sensazione... la mente sgombra di tutto, non riuscivo a capire che giorno fosse oggi, se mattina o pomeriggio.
La distinta angoscia di non poter "afferrare" il momento... quello preciso.
Alla solita ora la luce non è più la stessa di un mese fa... la stagione avanza confortata comunque da un certo tepore. Sicuramente è questa la causa del mio risveglio di stamattina, molto simile ad un "post anestesia".
O forse no?
Sempre NIKI... NIKI... NIKI !!!
A volte la coscienza fortemente turbata vorrebbe poter tornare indietro... non aver vissuto quello che è stato, neanche dimenticare ma cancellare subito immediatamente... un po' come si fa con un testo già alle prime righe accorgendosi che così non va bene... non si può continuare.
Magari fosse possibile farlo con le situazioni, gli eventi prima che questi ti prendano la mano! Può succedere qualche volta ma così raramente da non poter essere annoverato.
Allora la mia coscienza stamattina voleva annullare l' "intera faccenda" con un colpo solo e il risultato è stato... una "memoria maculata di tristezza".
Volentieri sarei rimasta a letto... più volte ho fatto per alzarmi e altrettante mi sono lasciata andare indietro per non pensare, non soffrire... e perchè niente mi interessava, meno che mai una giornata di monotono e inutile lavoro domestico.
Alla fine comunque l'ho fatto, mi sono alzata insomma cercando tra i pensieri qualcuno positivo che mi desse la motivazione. Poi un caffè e due pasticcini avanzati del giorno prima hanno addolcito il tutto... si parte, mi son detta ed ho cercato di non pensarci più.
Fosse facile... si eviterebbe l'ostacolo prima che si presenti, forse allora è meno difficile cercarlo volutamente, affrontarlo e quindi superarlo, vedendo che dopo tutto non è successo niente... nulla è cambiato.
I legami quelli veri... quelli forti che non Ti capitano per caso ma sono la conseguenza di altri resi tali nel corso degli anni con la tenacia, la forza di volontà ed un pizzico di sacrificio... non sono mai minacciati da improvvisi scossoni umorali.
 Si vola sempre in alto, "turbolenze" improvvise sono prevedibili anche a cielo sereno, ma cautela, buon senso ed equilibrio aiuteranno certamente a riprender quota.

lunedì 22 ottobre 2012

Mi si perdonerà stasera se sarò di poche parole e affatto originale... son qui con la testa in fiamme e dopo aver tanto pianto.
Forse non ce n'era poi vero motivo, solo che a volte vulnerabile "incredibilmente" lo sono anch'io... e sdoppiata mi rifletto allo specchio immaginario del mio esistere.
E vorrei... vorrei essere più di una sola persona con un sentire diverso a seconda delle situazioni e delle "verità" che mi dispiace ammetterlo non sono mai uguali perchè ognuno vuole la propria e tale la ritiene... valida per se stessa...
Non sono di molte parole stasera ma non voglio congedarmi con queste poche tra l'altro comprensibili per una, due forse al massimo tre persone...
Tornerò indietro di un paio d'anni, più o meno allo stesso periodo e proporrò di nuovo quello che scrissi allora, perchè nulla è cambiato, nè presupposti nè reazioni, ancor meno gli effetti...

domenica 28 novembre 2010

Mi sono messa sempre in discussione... sempre e senza attenuanti. La malattia non mi ha esonerato da questo, continuo a... farlo. Mi chiedo, dove ho sbagliato?! Se conosco il suo carattere perchè resto ferita da certi atteggiamenti? Certamente dò per scontato che capisca la mia vulnerabilità, la mia voglia disperata di "risorgere" dal buio di un momento difficile, e dall'altra parte invece è scontato che io l'abbia già fatto. Niente di tutto questo. E' una conquista quotidiana la vita che cerco di riprendermi, la comprensione e l'amore di chi mi sta vicino. Pur consapevole di ciò, non riesco ad evitare lo scontro, forse perchè mi sento destabilizzata, vorrei più certezza e quando mi sembra di averla raggiunta mi sfugge di nuovo, per una parola di troppo o per un abbraccio di meno. Nel momento di maggior presenza da parte sua ho chiesto scusa, per non aver capito, per non aver amato abbastanza; ora sbaglio di nuovo, ma perchè? Probabilmente manca l'umiltà di mettersi a nudo, farsi capire mettendo in gioco quello che si è nel più profondo di se stessi. Però si è sempre in tempo per recuperare quando il legame è molto forte ed io lo desidero con tutto il cuore per potermi sentire sicura e protetta come quando nelle situazioni difficili mi sentivo accarezzare i capelli ed incoraggiare ad andare avanti senza paura perchè non sarei mai stata sola. Ma non basta; la sensazione di sicurezza così donata mi permetterebbe di essere vicino a lei, mia figlia, senza riserve, di gioire a pieno con lei, di vivere le sue ansie con la medesima intensità, senza timore di "essere troppo", troppo ansiosa, troppo ripetitiva, troppo appiccicosa. Voglio sentirmi libera di darle il mio affetto per come ne sono capace, ma non posso non capire che lei vuol essere amata per quello che è, schiva dei suoi sentimenti, parca di effusioni esagerate, ostinata nell'orgoglio. Ho sempre saputo che era diversa da me, non ho mai voluto ammettere che era unica.
BRAVISSIMA... NIKI !


domenica 21 ottobre 2012

E quest'Italia, un'Italia che c'è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade.
  Oriana Fallaci


Vorrei poter accendere la televisione e non essere informata dell' "illustre ladro" del giorno o del furbetto di turno o ancora delle centinaia fra disoccupati e dimostranti che in piazza manifestano i loro disagi e il malcontento.
Vorrei fare un pranzo dall'inizio alla fine consapevole di non averlo sullo stomaco fino a tarda sera.
Lo vorrei proprio...
Vorrei essere una 048 con tutto il rispetto che questo codice richiede ed anche altri codici e magari anche quelli che di codice sono sprovvisti ma meritano altrettanto per il solo fatto che sono "persone" con la dignità della persona e non possono perciò essere ridotti al ruolo di richieste, certificati o cartelle cliniche.
E poi... vorrei ancora che tutta questa burocrazia lenta restasse fuori dalla porta di Chi ha da lottare per la sopravvivenza... niente più liste d'attesa niente più tagli alla Sanità quando da tagliare e da rivedere è altrove.
E vorrei... vorrei... vorrei tante cose per questa Nostra Italia che di quel che fu oggi ha ben poco.
Ci restano i ricordi... sono grande abbastanza da averli ben chiari, e la speranza che Tutto quello che è oggi  non sarà più domani.
Anche per Lei una rinascita della dignità...

                                              GRAZIE
Amica mia, ricordo le parole
del divin poeta quando cantava:
"Nel mezzo del cammin di Nostra Vita
mi ritrovai per una selva oscura,
chè la diritta via era smarrita".
Quante volte in questa selva oscura
ti sei ritrovata non per tua colpa,
ma per la lucida follia di un
qualcuno che volle viver un giorno
senza tramonto. Ma Tu caparbia
ne sei sempre uscita, e la diritta
via hai ritrovato, forte di ciò
che sei sempre stata e della ricchezza
mai risparmiata che rese Te unica
e speciale. Quando Tu sei stata tale?
Hai donato conforto con la poesia,
hai dato gioia con la melodia,
luce agli occhi con l'armonia.
Oggi Ti guardo e penso... per una
volta ancora e come sempre devo
dirti grazie, Italia mia.

sabato 20 ottobre 2012

Non pensare a ciò che può portarti l'avvenire, ma sforzati di essere interiormente calmo e sereno, poichè non da come si forma il tuo destino, ma dal modo in cui ti comporti dinanzi a esso dipende la felicità della tua vita.
   Erich Fromm



"Ma tu ci pensi... son già passati quattro anni per me. Quattro lunghi anni che pur sembrano volati se sono ancora qui e quasi non ci speravo più..."
"I speak English" mi diceva così al telefono oggi pomeriggio... siamo state più di un'ora a chiacchierare e a raccontare di... rabbia più o meno repressa, la "Sua" quella che fu... la "mia" quella che è.
La conobbi nel giorno del mio secondo ciclo di "rossa", era talmente arrabbiata da non riuscire a fare un sorriso. Aspettava di poter fare l'infusione di Zometa che mancava da tempo ed era stufa che un suo diritto, tra l'altro di vitale importanza non venisse considerato. In realtà non c'era una responsabilità diretta ma Lei cercava qualcuno con cui prendersela e non riuscendo nell'intento prese a vomitare anche se... "con lo Zometa non succede a nessuno..."  le fu detto.
Ero lì a guardarla... un po' intimorita ma sicura di me perchè avevo superato con pochi danni il primo ciclo e mi era sembrato di toccare il cielo con un dito. La "storia" che poi aveva raccontato era talmente incredibile da indurmi a pensare d'essere stata non fortunata ma... di più.
"Beh... LA saluto e... Buona Fortuna!", così si era da me congedata una volta che ebbe finito e fu come sentir dire... ora so' fatti tuoi. E in effetti quello stesso pomeriggio furono "fatti miei" alle prese col dar di stomaco dalle caratteristiche di uno "tsunami".
In seguito non l'avevo vista tanto spesso e il nostro relazionarci si limitò a qualche saluto per lungo tempo.
"Perchè ero inc....ta nera..." sostiene ancora ma adesso almeno sorride e a volte persino ride quando racconta di sè, del Suo "tumore ballerino" e della protesi "mobile" scoppiata in piscina... " una cosa da non credere e dallo schifo inaccettabile... sembrava melma appiccicosa."
"Anzi... hai chiesto se può capitare anche a Te?" "A me?...", Le ho risposto, "... mah, non saprei. Comunque non è un problema... io in piscina non vado!"
Riconosco immediatamente il potere disarmante di quella mia risposta e scoppio a ridere e "I speak English" fa altrettanto perchè i tempi di quando era inc....ta nera sono ormai lontani.
"Ho imparato ad accettare le cose così come venivano, non valeva la pena prendersela più di tanto e poi avevo esaurito tutta l'arrabbiatura..."
L' "arrabbiatura", è vero può passare ma la "rabbia", quella che hai dentro dalle mille facce... quella non passa mai. Come la mia in questo periodo quando vedo esseri umani resi vulnerabili sotto tutti gli aspetti dalla malattia ridotti a mero numero preceduto da una lettera... A5... B3... C6 ... D1, quasi fossero elementi di una battaglia navale.
Solo che in questo caso è tutt'altro che un gioco.

venerdì 19 ottobre 2012

‎... "l 'aquilone si leva più in alto con il vento contrario"... mi stampo un sorriso in volto, affronto quel vento e mi costringo a correre...
da "LA VITA E' COSI'" Jim Beaver Ed. TEA

Sono stata all'ospedale affiancato per prenotare la densitometria ossea... mancava solo quella. Ora l'ultimo "bollino" sulla mia "scheda punti" per la serenità è a posto, la prenotazione è stata fissata per il 28 novembre.
Bene... il prossimo mese avrò un esame a settimana, 7... 14... 21... 28, 7 e multipli di 7... chissà se c'è un'interpretazione precisa a quella che sembra una banale casualità, se è di buon auspicio o qualcos'altro ancora.
Il "7" è il numero che ricorre più spesso in tutti i libri della Bibbia... prendo anche questo come segno divino e mi predispongo come meglio posso ad affrontare l'ennesima serie di scocciature.
Una certa ansia in questi casi è piuttosto normale, vorresti chiudere gli occhi... vivere la cosa in sogno e svegliarti quando tutto è finito, compreso il FOLLOW UP finale. Questo non è possibile e intanto continuo ad "affogare" i pensieri mutevoli nell'affetto per i miei Amici che contano...
Stamattina sono andata da "Ma che c'mport"... è sempre più straordinaria!
Sono entrata nella Sua stanza e stava seduta sul letto come se niente fosse, con grande sorpresa ho trovato sdraiata sull'altro Angelina...accanto Suo marito.
"Angelina... di nuovo qui!!? Come Ti senti oggi?"
"Eh cara... non è una buona giornata, mi sento tanto debole..." e le lacrime per il breve tragitto sugli zigomi hanno incominciato a bagnare il cuscino.
Poi sommessamente ha esclamato quasi volesse sussurrarmelo all'orecchio... ho paura e m'ha stretto la mano, forte e non me l'ha lasciata più.
Mi sono resa conto però di avere a stento salutato "Ma che c'mport"... "Scusa... ma sai, c'è l'Amica mia!"
"Ma T'pare, nun Te sta' a preoccupa'... fa' quello che devi fare".
"... fa' quello che devi fare"... è meraviglioso! In poche parole la spiegazione a tanti miei dubbi e il dissolversi di ogni disagio. Sono qua a vivere la mia seconda possibilità che non devo sprecare... Qualcuno me lo manda a dire in tutti i modi, devo continuare a... fare quel poco che mi è concesso perchè da seme diventi albero. Che io sia lo strumento perchè questo avvenga per Altri.
Questo mio discorrere non sia scambiato per puro vaneggiare, non mi credo certo superiore ad alcuno anzi penso che ognuno possa essere linfa vitale per Chi vive la stessa condizione... 
TUTTI, purchè comprendano e non si arrocchino in se stessi, aspettando che passi la bufera.
Passerà... è vero, ma se le vele non saranno ammainate e gli ormeggi posti al riparo il rischio di "affondare" ugualmente resterà elevato.

giovedì 18 ottobre 2012

"La speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose, e le cose buone non muoiono mai"
       (Le ali della libertà)

Non può essere che il persistere di essa a spingermi oltre il pensabile. E si trasforma in coraggio, audacia quasi amore del rischio. Perchè è innegabile... il rischio c'è ed è grosso, quello di andare oltre e sfondare la barriera dell'incoscienza.
Un po' quello che succede quando t'immergi in mare, sai nuotare ma fino a quel momento non sei mai andato oltre la boa, "prudentemente" non ti sei inoltrato. Poi prendi coraggio perchè senti tutta la forza ad animarti e lo fai... vai avanti e ad un certo punto ti accorgi che manca il respiro.
Due sono allora le possibilità... ritornare indietro, velocemente ma rischiando di non farcela lo stesso, oppure rilassarsi e prender fiato e consapevolezza dei propri limiti. Forse solo così sarà possibile ridimensionarsi  e dopo un po' far ritorno a grandi bracciate, sapendo con sicurezza fino a che punto osare.
Le "storie" che ascolto, la "tristezza" di Angelina, il "ricordo" degli Amici tra "quelli che contano" che non ce l'hanno fatta in questa dura battaglia per la Vita, a volte... lo confesso... mi tolgono il respiro e paradossalmente mi verrebbe voglia di tapparmi le orecchie con un cuscino quasi fossi in mezzo ad un vociare caotico ed assordante. Di fronte alla debolezza e precarietà dell'essere umano, sentendomi ancora viva e forte comincerei a correre quasi a perdifiato perchè l'aria possa ferirmi il viso e provare dolore... un dolore semplice, normale... un test di percezione e sensibilità.
Questo vorrei per me... a volte.
Poi mi fermo a pensare... a che cosa servirebbe non udire e vedere, non conoscere una realtà in cui mi sono ritrovata, ho voluto restare per non aver da angosciarmi un "eventuale domani"?
Ho creduto di esserne capace e mi sono inoltrata... non me ne pento, ma devo accettare anche quando il mio Cuore soffre e non si capacita di altra e più grande sofferenza che appare persino ingiusta al più convinto dei credenti.
Se mi sento quasi in colpa per l'essere stata messa in un angolo dalla malattia... devo sforzarmi di pensare che per me, almeno al momento è riservato un altro tipo di procedere... fare un percorso con Altri come sostegno, un esempio di speranza "concreta" che si vede... è di carne ed ossa, e alterna lacrime e sorrisi.
Perchè... ahimè, quando mi commuovo non posso trattenere il pianto e a Chi mi dice... come, piangi anche Tu?... rispondo col sorriso... certo, ma è già passato, vedi? Ora non piango più.




mercoledì 17 ottobre 2012

"Fiocchi di tenerezza e medicine per lo spirito nella condivisione  di vissuti, emozioni e progetti".

Magari potrebbe essere proprio questo il titolo del secondo capitolo della giornata di ieri quando si è tenuto l' incontro del gruppo di auto-mutuo-aiuto.
C'erano altre new entry che s'apprestavano ad integrarsi nel gruppo e perciò il clima avrebbe dovuto essere festoso ma purtroppo l'inizio è stato un po' dimesso e sotto tono a causa di un'Amica venuta a mancare in giovane età il giorno prima. Inizialmente si era anche pensato di rinviare ad altra data ma il "facilitatore"... il "camice bianco" ha pensato che non c'era modo migliore per rendere omaggio ad una persona che tanto aveva creduto nel gruppo.
La Vita continua anche quando "pare" che qualcuno si fermi... è solo un momento di pausa per prender fiato e poi proseguire.
All'inizio quindi ci sono stati momenti d'intensa commozione anche da parte di Chi come me non conosceva il "nuovo Angelo"...ognuno ha detto la Sua ed è stato come salutarla prima di un lungo viaggio.
Poi l'incontro ha avuto inizio con le presentazioni, i racconti del proprio vissuto e le proposte da realizzare in un cerchio di solidarietà ed affetto.
E' inspiegabile... succede sempre ma è inspiegabile. Persone che fino ad un minuto prima non si conoscevano neppure di vista, legano immediatamente e si sentono non solo accettate ma "amate" di quel sentimento sincero che solo la sofferenza può donare.
Non è cosa del tutto "negativa" la sofferenza, non lo è neanche la malattia.
Per dirne una molto semplice...
Stamattina sono andata a far visita ad Angelina che aveva la terapia e nella Sua stanza c'era un'Amica del gruppo che si era appisolata. Ho esclamato a voce bassa... guarda Chi c'è!... e sicuramente senza intenzione mi è stato risposto con un "rumore di bassa frequenza"... stava russando. Ho sorriso ed ho continuato a... parlare con Angelina, tenendole sempre stretta la mano... è entrata quindi l'infermiera e l'Amica che dormiva si è svegliata.
"Uè... ciao, Mary... sei qui!" e rivolgendosi poi ad Angelina mi ha chiesto, "... è una paziente che Ti sei portata dall'altro reparto?"
Beh... non proprio, se vogliamo dirla tutta... Lei mi ha preceduto di un bel po'.
Ah, lungimirante Angelina!...
E a proposito di quest'ultima devo aggiunger una nota "gioiosa"... ieri ero per le scale diretta al reparto quando è squillato il cellulare... un nome sul display... ANGELINA!
Proprio LEI che non chiama mai, che dice che non se la sente di parlare al telefono e chiude una conversazione ancor prima di cominciarla.
E' da immaginare la mia gioia. Mi aveva chiamata per dirmi che la terapia era stata anticipata di un giorno per non caricarla di altro stress e che se volevo potevo andare a trovarla... ma sempre e solo se volevo.
Ma figurarsi... se volevo! Allora ho rinviato io di un giorno la mia andata all' "ospedale affiancato" per la prenotazione della densitometria ed oggi sono stata con la "mia " Amica Angelina, dopo tanto tempo finalmente "sorridente" tra le lacrime.
"GRAZIE... per essere stata qui, con me."
E di che?! Sono venuta... ma Ti assicuro... solo perchè lo volevo.

martedì 16 ottobre 2012

"Dipende da ogni uomo se riempie i granai della propria vita di frumento o solo di paglia."
(Johann Andreas Blaha)

Ci sono giorni così ricchi che se fossero "messi" si riempirebbero i granai per un intero anno.
E' così per ogni uomo ma non sempre si è capaci di farne tesoro e alla fine ciò che resta è solo paglia.
Dovrei dividere il dì che è trascorso in due capitoli, diversi ma che hanno trovato un'unica finalità neanche tanto per caso, poichè non è a caso ciò che mi capita ultimamente.
Stamattina sono stata con l'Amica che non ha neanche la compagnia di se stessa... aveva da fare la mammografia e non se la sentiva di essere da sola. L'ho accompagnata, sono stata con Lei nell'attesa... "insieme" abbiamo perorato la Sua causa per la "ricostruzione a breve termine"  visto che son trascorsi ormai 18 mesi.
La mia esperienza insegna... insistere insistere quasi tediare fino a quando non ne possono più e Ti danno ragione.
Dopo un paio d'ore e un buon caffè ci siamo lasciate...
" Ci vediamo al prossimo esame di controllo? Dobbiamo andare sempre insieme..." "Certo... ci sentiamo."
Avevo da far timbrare una pila di impegnative con relative prenotazioni. Agli esami già prescritti me ne hanno aggiunti altri. Scrupolo comprensibile ma scocciatura assicurata, dopo tanta sofferenza non è che vada molto a genio farsi manipolare e prima ancore fare file ed attese a non finire.
Ma è così che va e... come dico sempre... non può andare diversamente,  poi penso che comunque passerà anche questo FOLLOW UP, e mando giù l'ennesima pillola necessaria.
Sono passata per la prima cassa ticket... come al solito ho preso due numeri  per diversa corsia... esenti e non. Ottanta mi separavano dal sospirato sportello... meta agognata. A quel punto ho pensato di avere tempo sufficiente per ritirare intanto l'esito dei raggi al torace che ho fatto mercoledì scorso, e sono andata alla palazzina di fronte dove c'è pure un'altra cassa ticket  dall'"efficienza umorale", in altri termini a volte funziona altre no. Oggi era la giornata "sì"... e solo venti numeri d'attesa, cestino quelli presi in precedenza ed entro nella fila.
Beghe e scenette d'ordinaria amministrazione non mancano mai, e diciamo pure hanno anche una funzione "ergonomica" nell'insieme, aiutando a tollerare i disagi che s'incontrano nell'immediato e al pensiero di ciò che si dovrà affrontare... infatti, meno male che ho avuto da sorridere prima perchè quando è arrivato il mio turno ho cominciato a non capirci più niente. Tra impegnative e prenotazioni, date e spostamenti... piano terra, terzo piano... preferisce l'ospedaliero o l'universitario? O insomma... che ne so?! Non si tratta di scegliere tra i gusti di un gelato... ho da fare dei controlli, deve essere necessariamente così complicato?
Evidentemente sì... perchè una densitometria ossea dovrò prenotarla in un ospedale affiancato e a un controllo ginecologico in tre voci dovrò sottopormi altrettante volte, in tre date diverse e per fortuna o pietà dell'impiegata, almeno mi sono stati risparmiati i luoghi differenti.
Al termine di tanta "operazione" mi sentivo sfiancata... con tutti quei fogli da sistemare con ordine per evitare che si confondessero mi girava la testa... mi sentivo un "involucro" vuoto, senz'anima.
Come mi succedeva una volta quando terminava la mattinata di chemio... non vedevo l'ora di ritornare a casa.
Titolo del primo capitolo di questo giorno... Stanca e sfiduciata.

lunedì 15 ottobre 2012

... Gesù allora disse ai suoi discepoli: "In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei Cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei Cieli". A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero:"Chi si potrà dunque salvare?" E Gesù fissando su di loro lo sguardo, disse:"Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile". (Matteo. 19, 23-26)

Con che piacere ho ritrovato stamane in chiesa un vecchio amico... lo conosco da quando era poco più che adolescente ed ora è frate francescano. Celebrava la prima messa del mattino, era tornato nella parrocchia che aveva visto nascere e prender forma la Sua decisione in occasione della giornata vocazionale francescana.
Sarà perchè è un giovane religioso, sarà perchè la Sua vocazione ha origine da una triste vicenda, fatto sta che è sempre estremamente chiaro, poco retorico ed ogni Sua omelia è spunto di riflessioni che trovano riscontro immediato nella vita pratica.
Non ho mai fatto tesoro della Parola come oggi nè tratto tanto conforto... Gesù che parla dell'infinita bontà ed onnipotenza di Dio.
Niente è impossibile a LUI... e questo già spalanca le porte alla Speranza.
Bisogna abbandonare tutto e seguirlo per ottenere il Regno dei Cieli... affidarsi completamente e senza riserve. Dove"abbandonare tutto" sta non solo per beni materiali, ma anche ogni futilità, sciocchezza o risentimento. Andare oltre per ottenere il "regno dei Cieli"... altra metafora ad indicare una "Vita piena", completa ed estremamente gratificante.
Se così sarà, soprattutto oggi che pur inconsciamente si tende all'isolamento, si verrà fuori da se stessi accogliendo altri, sempre più numerosi a far catena di solidarietà e amore.
Rinunciare ai propri beni e seguire Dio... vincere l'egoismo, guardarsi intorno e vedere che cosa si può fare perchè il mondo vada un po' meglio. Tanta abnegazione certamente avrà un ritorno.
Questi spunti di riflessione scaturiti dalla lettura della Parola credo possano essere accolti da chiunque, anche da Chi cristiano non è o addirittura è ateo perchè riguardano la "persona" e il "rispetto" di essa.
Tutti tendono alla Felicità... è cosa nota, ma può Essa esistere se c'è egoismo ed isolamento?
Se sulla Terra passiamo come meteore senza che alcuno se ne accorga, Chi mai saprà di che cosa saremmo stati capaci se solo l'avessimo voluto?
Forse nemmeno Noi perchè sarà mancato il Tempo.

domenica 14 ottobre 2012

Lo spreco della vita si trova nell'amore che non si è saputo utilizzare. Nell'egoistica prudenza che ci ha impedito di rischiare e che, evitandoci un dispiacere ci ha fatto mancare la felicità. 
(Oscar Wilde)

Ci pensavo oggi... dopo aver ricevuto una telefonata, quanto tempo si spreca della Vita a non disporre dell'Amore che si ha.

A volte si crede d'aver raggiunto l'ideale senza comprendere che in quanto tale resta là dov'è, in quello spazio che è al di sopra dell'immaginabile e può essere solo oggetto dei sogni.
Altre volte ancora perchè si son voluti bruciare i tempi, si compiono errori di valutazione, si pensa che va bene così, di meglio non si può e dopo qualche tempo si comprende tutto il contrario, comportamento e scelta peggiore non potevano esserci.
Ma tornare indietro non si può, ammettere l'errore è difficile soprattutto a se stesso, e poi... vuoi mettere la sofferenza? Troppi sarebbero a patire e allora che si fa? Si continua a... trascinare un "qualcosa" che c'è ma solo in apparenza, magari... forse può cambiare.
Ma come se la cosa si trascina e poco è l'agire?
Un dono di NIKI
Il tempo passa e non è che manchi comunque la sofferenza. Non è visibile all'apparenza, non è eclatante ma latente serpeggia, mascherata dalla formalità e dai convenevoli. Chi dall'altra parte è, crede che sia così... un po' strana la cosa... troppo costretta, senza aria nè respiro, ma d'altra parte se tutto tace vuol dire che va bene ed allora si ritira e quasi non guarda se non viene invitato a farlo.
Trascorre tempo ancora... e ad uno ad uno i veli che a mala pena nascondono il dolore  vengono giù, la trama sottile cede rivelando l'animo represso, insoddisfatto che vorrebbe fuggire e alla fine lo fa pure, ma fallisce ancora perchè ogni cosa è sbagliata... i momenti, le modalità... proprio Tutto.
Non ci si può mettere troppo in gioco e poi voler tornare indietro. Ogni azione ha i suoi tempi...
Il primo Amore... lo sappiamo Tutti, difficilmente potrebbe essere anche l'ultimo.
Il Rischio... va anche bene ma a patto di non aver dato troppo spazio all'Illusione.
La Felicità... che alla fine si pensa di aver raggiunto e quando la si tiene stretta è proprio allora che scappa di nuovo e le si va dietro correndo ed anche fuggendo... forse per sempre.
Ma si potrà mai fuggire da se stessi per la Vita intera?

sabato 13 ottobre 2012

Eh no, non poteva mancare... no di certo, se non c'è due senza tre!
E ci siamo... la terza rogna da week end è arrivata, come il cacio sui maccheroni, lo zucchero nel caffè e tante altre cose che stanno bene insieme. Solo che le "rogne", i fastidi o disagi che dir si voglia dovrebbero essere prerogative dei giorni che vanno da lunedì al giovedì... neanche il venerdì va bene perchè già si pregusta quello che vorresti "non fare" per gli altri due giorni che verranno.
E invece no!... e così dopo la lombosciatalgia del mio "dolce" maritino... il frigo rotto, ecco bello e pronto un bel tubo che perde giù nel garage e poichè l'acqua proviene dall'impianto dell'appartamento, chiusa la chiave centrale mi ritrovo ora senz'acqua ad arrangiarmi con bidoni e bidoncini, pentole ed innaffiatoi a seconda del diverso uso casalingo.
E oggi è venerdì! E quel che è peggio domani è sabato... e se la cosa non sarà risolta in giornata seguirà una domenica tutta da inventare.
Tanto tempismo non sarebbe possibile neanche a voler essere pignoli al massimo... e poi anche stavolta avremo a che fare con l'Acqua... e sai che divertimento?!
Dopo l'iceberg della scorsa settimana avremo fiumi e ruscelli cui seguiranno prorompenti cascate dai rubinetti nel momento che potremo riaprire la chiave centrale.
Domani a tentare l'impresa tornerà l'idraulico... potrà impiegarci poco o molto non si sa... troverà in fretta il guasto o forse no... come fa a saperlo?! E per il costo??? Eh no, nemmeno quello è possibile sapere... bisogna vedere che si trova.
Ma questo "luminare" del rubinetto, alla fine qualcosa la saprà? Che almeno sappia fare il Suo mestiere e... in silenzio per non mandare in tilt Chi sta con Lui a fare penitenza.
Intanto mentre giù in garage l'acqua sarà in eccesso, su in casa sarà in difetto e lavare pulire cucinare sarà anche questo in regime di "spending revew"... a goccia a goccia il prezioso elemento userò per non sprecarne  una e poter fare tutto.
E pensare che non più di quattro giorni fa avevo mini iceberg che galleggiavano nella vasca da bagno... e oggi mi lamento come allora.
E' verità sacrosanta! L'essere umano... no, non è mai contento.

venerdì 12 ottobre 2012

Se ne era andata solo da qualche settimana... ricordo ancora quelle parole... " quando mi vorrai pensami intensamente ed io ti prenderò in braccio come quando eri piccola..."
Fu un sogno... il conforto del mio inconscio, non so ma quel "dire" rimase impresso nella mia mente e stampato nel Cuore.
Più volte ho ripreso alla lettera quell'invito e il pensiero a Lei rivolto è stato più che intenso... una preghiera.
Quando mi sono ammalata ed ho cominciato il difficile percorso, in tutti i momenti in cui mi sembrava di non farcela... ho chiuso gli occhi e all'improvviso mi sono sentita leggera come se il "peso" non fosse più solo mio.
Ed anche ora...
Dopo quattro mesi che non la vedevo mia figlia è tornata a casa, è rimasta quattro giorni e sono due che è ripartita.
 Un vuoto che dà languore allo stomaco, un senso d'inquietudine anche perchè le cose non vanno poi tanto bene. Non la vedo serena e questo mi preoccupa. Non poco.
Un GRAZIE a... Rossella Marangoni
Non ci resta che aspettare e l'attesa fra alti e bassi fa star male.
Ed anche oggi... stamattina ho chiuso gli occhi ed ho pensato intensamente... come mamma alla mia mamma, a quelle notti in ospedale a vegliare un sonno discontinuo e faticoso, a raccogliere le Sue parole come testamento di un'anima generosa.
Di Lei ho scritto più volte in queste mie pagine e non a caso sempre quando la serenità si offuscava all'improvviso come il cielo nel mese di marzo...
Misi giù anche dei versi ricordando l'ultimo "dono", un paio di scarpe che le erano appartenute e a me piacevano tanto. Qualcosa che in seguito ha assunto il valore di una sorta di "reliquia" dal profondo significato simbolico...

                                                 NON CI SEI PIU'

Mamma, non ci sei più.
Sei andata via, in silenzio, piano piano.
Te ne accorgesti. "Sono al capolinea".
Non capii le tue parole.
"Devo andar via con dignità, con le mie gambe".
Non volevo capire.
Poi le lacrime, le dolci insistenti carezze, il bisogno di te.
"Ma mi amereste sempre?!?"
"Certo, mamma... anche di più!"
Cedesti per amore, con dolore.
Una notte: "... quelle mie scarpe che ti piacevano tanto... prendile tu.
A me, da domani non serviranno più.
Non servono le scarpe a chi non ha più gambe."
Poi fu un silenzio carico di comprensione.
Guardo ora quelle scarpe.
E' l'ultimo dono... malinconica nostalgia di una mamma che non c'è più.

giovedì 11 ottobre 2012

Se un giorno mi avessero detto che sarei stata come sono, non c'avrei creduto... non c'avrei scommesso un centesimo. E ora "ritrovarmi" come sono è una piacevole scoperta da una parte mentre dall'altra m'inquieta perchè incredibile com'è, temo di svegliarmi e di "rivedermi" come un tempo.
Una delle qualità della mia nuova "me", che è poi anche quella che preferisco, è la totale assenza di paura accompagnata da una grande faccia tosta. Arrivo ovunque purchè io lo voglia, m'infilo e m'intrufolo con tanta sicurezza da impedire a chiunque di fermarmi, perchè, è ovvio... l'incertezza dà adito al dubbio e il suo contrario invece incute rispetto.
E così... IO vado... mi infiltro, come ho detto stamattina ad un'inserviente in ospedale che mi aveva visto "quasi contemporaneamente", con una rapidità da razzo in due posti diversi. Per dirla con la solita ironia che non guasta e stasera più che mai... sono come il "comune Amico" di tanti di Noi...  "INFILTRANTE" !
Ed è vero che gridato fa meno paura? Come fa meno paura chiamare le cose col proprio nome senza sinonini light o giri di parole... "carcinoma infiltrante" e a forza di ripeterlo si  finisce col farci l'abitudine.
La figlia di una paziente "ritrovata "stamattina raccontava di altri che erano lì a fare la terapia per contrastare recidive e la naturalezza con cui ne parlavano aveva un potere rilassante... contagioso.
Che poi Noi di tranquillità di fondo abbiamo estremo bisogno... come disse "Ma che c'mport" ad una persona entrata nella stanza, che non sorrideva e per giunta si muoveva a scatti... "Noi con questa malattia vogliamo vedere solo gente serena  che ride perchè già abbiamo le Nostre carriole per la testa senza che se ne aggiungano delle altre."
Poi sono stata anche da Lei stamattina... si era assopita, Le ho accarezzato la mano ed ha aperto gli occhi...
"Uè... Tu stai qua!? Meno male che non mi ero addormentata!..."
Cara, dolce e caparbia Amica che non vuole mostrare mai cedimenti!
"Nella borsa sta l'esito dell'ultima TAC... prendi il foglio e leggi, la dottoressa ha detto che il male si è bloccato... ma Ti pare possibile?!"
"Perchè no?!"
"Meh... io volevo che sparisse proprio!"
Va bene ma direi che è meglio accontentarsi... l'importante è esserci, ogni giorno... giorno dopo giorno.
Non è così?

mercoledì 10 ottobre 2012

Più volte ho letto e sentito considerare la malattia un "dono". Prima di ammalarmi io stessa ritenevo questa, una forma esagerata, esasperata per poter andare avanti senza soccombere. Ora ho dovuto rivedere almeno in parte la mia opinione, perchè mi chiedo come avrei reagito al continuo andirivieni dei miei figli alla ricerca  di qualcosa che non trovano, se io non fossi incorsa in questo "incidente di percorso", che si,  in questo caso è stato proprio un dono.
Arrivano, si approvvigionano di cibo ed affetto e vanno via, magari anche coi musi lunghi perchè il domani è incerto, e lasciano me con un profondo senso di vuoto e la magra sensazione di stringere in mano un pugno di mosche.
Avrei dovuto farmene una ragione ma ogni volta resto triste e mortificata... madre "orfana" di figlio.
Anche oggi... così, anche oggi... lo stesso.
Dovrò rivedere anche questo perchè so bene che non è giusto, è molto difficile ma va fatto... perchè lo intuivo ma da stamattina ne sono certa.
Ricordo all'inizio... pensavo un po' per consolarmi e certamente perchè era vero, a quanto in un certo senso ero stata fortunata ad ammalarmi io e non uno dei miei cari, in particolare un figlio.
 Sarebbe stato tremendo, avrei sofferto ancora di più presa da quel senso di impotenza che attanaglia  e pur con la speranza "trascinata" dal corso degli eventi.
Mi sarei sentita in colpa, senza responsabilità ma in colpa perchè privilegiata... ogni giorno avrei aperto gli occhi con l'ansia crescente del dubbio e dell'incertezza.
Molto di più di com'era... molto di più di quanto sarebbe stato logico.
Una persona che non vedevo da tempo... una madre, l'avevo scorta ieri insieme con la figlia mentre quest'ultima faceva la terapia. Avevo salutato con un semplice buongiorno e nulla più, per delicatezza e non creare imbarazzo in presenza di altra gente. Oggi un incontro diretto... tutta la storia. Una sofferenza che dura da più di quattro anni... un tumore epatico che non si arresta e ora tende pure ad estendersi ad altri siti.
Ma si può... si può resistere a tanto? Sapendo poi che comunque ci sarà una scadenza se tutto quello che si fa poco sortisce... se si notano i primi cedimenti di un organismo stanco e di una volontà che diventa fiacca.
Ma una madre ce la fa a resistere, incredibile anche a se stessa tiene duro e tiene stretta la speranza di poter continuare a... vivere mangiando e dormendo, lavorando e passeggiando comunque divertendosi quando è il caso con la persona a cui ha dato la vita.
Si va avanti così perchè è l'unico modo che ha una madre per continuare ad... amare.

martedì 9 ottobre 2012

Gli ultimi due fine settimana sono stati decisamente sull' "andante mosso" con picchi di "agitato".
La volta scorsa con la lombosciatalgia del marito, l'altro ieri con il frigo rotto... in entrambi i casi coinvolta fino alle ossa.
Aspettavo tanto quei momenti di riposo per fare un po' quel che più mi piace e invece... l' Amore della mia Vita mi ha tenuto bloccata tre notti (insonne) e due giorni (assonnata), sempre accanto a Lui e la Sua testa dura, e il frigorifero mi ha fatto provare l'emozione di essere a Venezia quando c'è l'alta marea.
Ma quanta acqua avrà mai potuto contenere quel "benedetto" che non la finiva più?
Mi ha ricordato la chemio e la "caduta libera dei miei capelli "... interminabile!
Ma finalmente anche questo week end è passato ed oggi è stato lunedì, "battezzato" con l'ultima residua acqua del vecchio congelatore e "festeggiato" dall'arrivo del nuovo frigorifero.
"Dove lo sistemiamo?", dicendo così l' uomo delle consegne si stava dirigendo... logicamente... in cucina.
"No... sempre diritto, in fondo... nello stanzino." "Nello stanzino?...", e senza dare il tempo di rispondere ed arrivarci, ne aveva già aperto la porta aggiungendo... "ma avete appena traslocato?", alludendo al "piccolo caos" che lo sorprendeva.
Ho allora pensato tra me... sarà un caso che Tutti vogliono sapere i fatti nostri? Saremo pure Noi, liberi di farceli... i fatti nostri!
"Va bene, potete lasciarlo lì... poi facciamo spazio mettendo fuori tutto e lo sistemiamo... grazie." "Chi... Voi???"... e Chi sennò?... veniva da rispondergli.
"Lasciate fare a me che sono esperto. Spostate la bicicletta (leggi, cyclette), levate quel cesto là... la cassetta degli attrezzi mettetela nel corridoio e vi sistemo il frigo."
E meno male che doveva fare Lui che era esperto!
"Sapete cos'è? Mi devo accertare che è perfettamente funzionante altrimenti devo tornare a riprenderlo e, insomma... tre piani a piedi... non sono mica uno scherzo!"
OK... recepito l'ulteriore messaggio. Ma come vi è saltato in mente di abitare ad un terzo piano senza ascensore e poi, un'ultima curiosità ( e questo l'ha pure detto esplicitamente)... ma perchè un frigorifero lo mettete in uno stanzino?
Ma dobbiamo proprio dirla tutta? Non volevamo cedere al "freddo" ricatto di un frigorifero ad incasso!

lunedì 8 ottobre 2012

Non posso farci niente se mi sento così... un ribollirmi dentro che a volte si trasforma in rabbia quando trovo a confrontarmi con una società- gambero come la Nostra.
Com'è che dovrebbe progredire ed invece va a ritroso, mentre TUTTI anche quelli che non dovrebbero provano la vergogna per le malefatte altrui?
Non se ne può più!
Verrebbe di fingermi carente d'equilibrio, piazzarmi "incatenata" nel bel mezzo di una via di passaggio e gridare con tutto il fiato che ho in gola...
NO... COSI' NON VA PROPRIO!
Figli senza lavoro destinati a restare a carico fino alla pensione... persone a cui è stata negata persino la misera pensione d'invalidità perchè non ha i "mezzi" per rivendicare i propri diritti... pazienti esenti da ticket solo di nome ma non di fatto perchè scava scava qualcosa in farmacia la si deve lasciare senza capirne  il motivo visto che la cifra non è mai la stessa... e si potrebbe continuare all'infinito se non si rischiasse d'impazzire prima o affossarsi nell'avvilimento. Resta però latente la sfiducia, la si respira nell'aria, greve come l'afa d'agosto, opprimente come quella "stagnante" in una stanza che non ha finestre.
Sarebbe necessario un atto di "tacita ribellione" che parta dal profondo di ciascuno e che porti lontano perchè...

                                             QUALCOSA  PUO'  CAMBIARE
Piedi ben piantati in terra,
sguardi rivolti verso mete vicine eppure lontane,
vite legate al Tempo che corre,
in un marciare continuo e faticoso.
Un GRAZIE a DOLCE.
A tratti, sfiniti, ci fermiamo:
miracoli e sogni scompaiono
perchè non possono esistere.
Che cosa non vediamo?
Scegliamo chi guida, chi serve.
Scegliamo chi corre, chi si ferma.
Nient'altro da scegliere.
Assuefatti siamo diventati.
Eppure... qualcosa può cambiare!
Soli non siamo in questa ricerca
di ciò che accecati non potremmo trovare.
Fermi, senza affanno riscopriamo noi stessi.
Guardiamo chi è vicino, comprendiamo il suo bisogno.
Ma ecco, lo vediamo: finalmente un orizzonte,
chiaro, definito, sempre nuovo
per una società che ama l' Uomo.

E' questo il secondo di quelli che ho chiamato "scherzi poetici",  trovati un giorno per caso sul fondo di un cassetto... scritti a mano ma con la grafia del Cuore.

domenica 7 ottobre 2012

Quante volte si è detto... Niente accade per caso, e ancora... Se con fiducia Ti affidi aiuto avrai?
Personalmente... praticamente sempre, tanto da considerare "santo e benedetto" un frigorifero che cede le armi dopo 15 anni all'improvviso e per giunta di sabato.
Stamattina, sentendolo silenzioso troppo a lungo ho pensato ad un momento di crisi, di tristezza... cominciava a lacrimare e non era la prima volta. Poi a tarda sera è successo, esaurite tutte le sue lacrime è spirato senza alcuna pietà per Noi che di ritorno dalla spesa settimanale ci trovavamo in un bell'impiccio.
In questi casi, è noto e può trovar conferma data la frequenza di certi accidenti, scatta un complesso meccanismo, agitazione alle stelle... fase concitata e disperata... inesorabile rassegnazione con adunata di tutte le cellule cerebrali per cercare una soluzione. Alla fine, poichè i cervelli erano in due l'abbiamo anche trovata e la tranquillità è calata a riportare la calma in pausa.
Ma perchè un frigo che si rompe alla vigilia di festa può essere considerato un "toccasana"?
Questi sono giorni per me assai particolari... per la prima volta da quando Tutto è cominciato mi sento "non protetta", come essere su una barca in alto mare in una notte senza luna e stelle.
Devo fare delle scelte e sarà come ricominciare, per un piano terapeutico di un farmaco che si può prescrivere solo in un caso... terapia ormonale in seguito a carcinoma mammario per donne in post menopausa... dovrò portare l'intera mia storia ben documentata e speriamo non manchi niente, visto che non sarebbe la prima volta. Capisco lo scrupolo, la professionalità... ma troverò qualcuno che capirà me se necessario?
E intanto s' apprestano anche i controlli periodici e già quelli danno preoccupazione di per sè, aggiungiamo "fatterelli e questioncelle" d'ordinaria amministrazione  e il "cocktail" di tensione e stress è bell'e pronto.
Ma poichè non perdo mai la fiducia e pure tra alti e bassi so di farcela, ecco che oggi il frigorifero si è rotto. Così ho avuto altro a cui pensare... altro tipo di "fatica mentale" da affrontare e nuovi progetti... perchè è chiaro... un altro frigo serve, occorrerà scegliere e valutare...
Sarà una novità... e niente c'è di meglio di una novità per tingere di rosa la propria via.

sabato 6 ottobre 2012

...delle belle conoscenze fatte, coltivate e divenute amicizie come di lunga data e il continuare un percorso in condivisione sempre anche con la breve parentesi della ricostruzione... fino alla chiusura di "quel terzo piano".
Un dispiacere elaborato in questi mesi come un lutto e superato comunque perchè la Vita continua e continua anche il Bene se ci credi. Quest'ultimo dovrebbe riguardare l'Uomo in modo logico e naturale come del resto la prima, perciò più volte mi son chiesta il perchè di tanto stupore quando si viene a sapere che qualcuno opera per il Bene. Addirittura  spesso diventa argomento di "cronaca", trattato con foga da "cronaca nera"...
GRAZIE... Amica del Cuore!
Qualcuno mi ha detto... perchè novità buone e cattive sono veloci allo stesso modo, passano di bocca in bocca acquistando in importanza e gravità.
E così anche se pensi che nessuno vede, ascolta... sa, un giorno vieni a scoprire che Tutti sanno Tutto... anche quello che TU non sai, magari con una ricca cornice che rende la cosa "interessante" ma tanto bella poi non è perchè falsa.
Come detesto dover sempre guardarmi alle spalle!
Con questa libertà che la malattia mi ha donato è un sacrificio non da poco... dal sentirmi leggera ed ottimista  passo ad una sgradevole sensazione di pesantezza che mi destabilizza.
E non è fatica lieve rimettersi in corsa e non pensarci più.
Poi per fortuna arrivano in soccorso quegli episodi dall'apparente semplicità che dovrebbero solo distrarre ma invece diventano uno sprone a continuare perchè è il "modo giusto" ed il Bene è sempre quello che prevale.
Appoggiata al muro in attesa di qualcuno... passa una persona dal viso che pare noto. L'osservo un po' di più ma non poi tanto... ne ricevo un saluto.
"Ci conosciamo?!... il volto non mi è nuovo", "Anche a me... perciò credo di sì".
Un susseguirsi di... forse per strada o in qualche ufficio... in pizzeria?
Ma in quel preciso istante dove eravamo se non in un corridoio d'ospedale? E allora era lì o in un luogo simile che c'eravamo viste la prima volta.
"Sì... Ti notai... avevi i capelli cortissimi e ricci, li accarezzavi sorridente. Pensai... magari dopo cresceranno belli così pure a me."

venerdì 5 ottobre 2012

Oggi... giornata dei ritorni storici di questa mia avventura, un excursus in flashback per ricordare quello che è stato ma con un sorriso.
C'eravamo date appuntamento a stamattina per ripetere il "percorso" delle prenotazioni, l' "Amica che non ha neppure la compagnia di se stessa" la scorsa settimana aveva portato quasi tutte le impegnative con la dicitura errata... è stato necessario tornare dal medico di base e nonostante la stanchezza e riluttanza alla fine ce l'abbiamo fatta.
Ma non bastava...
Con la chiusura di "quel terzo piano" Noi Tutti che lì abbiamo visto prender forma la Speranza, siamo rimasti senza una guida... nessuno ha dato un indirizzo preciso, un'alternativa che venisse incontro alle affannate esigenze di pazienti oncologici.  La via da intraprendere poteva essere solo una, restare nell'ambito della struttura... non si può andare troppo per il sottile o fare valutazioni soprattutto quando sono in corso terapie di vitale importanza. Ed infatti, coloro che avevano gli appuntamenti già fissati si sono rivolti all'Oncologia Medica, ottimo reparto con bravi medici ma affollato all'inverosimile. Tutti gli altri per i FOLLOW UP e i piani terapeutici avrebbero avuto maggior tempo per decidere ma non tanto di più.
E' incredibile come i mesi passino in fretta quando ci sono da fare i "temuti" controlli.
Grande... NIKI !
Ora... in questa ampia cerchia di "esaminandi" rientriamo anche la mia Amica ed io... FOLLOW UP per Lei e piano terapeutico del FEMARA per me... e poichè non possiamo presentarci "impreparate" ovvero senza le varie cartelle cliniche che ripercorrono in lungo e in largo la "nostra storia" siamo andate a farne richiesta.
Un'unica fila per due "enciclopedie" ma nessuna offerta speciale perchè nonostante tutto e persino in questo caso sconti non ne fanno.
Però va bene... la polemica è fuori luogo, bisogna continuare... no? E Noi... continuiamo.
Così ci siamo avviate all'ufficio competente... "Scusi, dovremmo... ma sei proprio TU?", "Sì, ma non mi sembra di ricordare!?...", "Come... non Ti ricordi... Mary? Sono io... sono Mary!"
Quanto l'avevo cercata in questi due anni! Il ricordo di quel sorriso "a prescindere" sempre e comunque mi era stato di sostegno nei momenti più duri, anche quando all'indomani delle ferie di quell'estate non l'avevo rivista più. "E' stata trasferita... non lavora più qui", mi avevano detto, poi avevo saputo dove ma era al di fuori della struttura centrale ed era stato difficile rintracciarla. Ed oggi l'ho rivista... all'indomani delle ferie di questa estate è tornata dov'era... più o meno, all'ufficio "Cartelle Cliniche". Non mi aveva riconosciuto subito... è normale, due anni fa ero curva su me stessa, spelacchiata o al massimo parruccata... pallida e con due solchi per occhiaie.
"Sei fiorente, direi..." ed ancora il Suo sorriso, umano e sincero...l'animo ha preso vigore come un tempo e  il vissuto di quello che seguì ho preso a raccontarle con gioia.

giovedì 4 ottobre 2012

E tanto per iniziare coi "riferimenti"... ciò che più mi ha colpito l'altra sera è stato il riscontro di tutte le mie convinzioni attuali riguardo all'argomento "malattia". Quelle che credevo fossero solo mie intuizioni più o meno felici le ho ritrovate tutte lì, in quella piccola assemblea ad emiciclo a cominciare dal "SORRISO", presente su ogni volto, magari solo accennato oppure aperto ma presente. E poi la "PROGETTUALITA'", manifesta già nel partecipare ad un incontro del genere come membri di un gruppo di auto mutuo aiuto.
In questo c'è una bella presa di coscienza... si afferma  un vago malessere che è inutile negarlo, non manca ma nello stesso tempo la ferma volontà di superarlo da soli e insieme con Altri che vivono la stessa condizione. Il tutto in un clima di libertà, fiducia e riservatezza.
Intanto prima che l'incontro avesse inizio sentivo il racconto dei mesi estivi appena trascorsi... vacanze e viaggi, nulla era cambiato rispetto agli anni passati.
La ragazza "bellissima" appena arrivata aveva salutato con un abbraccio la signora "dalle perle"... "Come va?" "Meh, bene... non mi posso lamentare, il tempo passa e sono ancora qua!".
Già... SIAMO ANCORA TUTTI QUA, e poi perchè non avremmo dovuto?
"Ma se in ogni famiglia c'è un caso di cancro, anzi in alcune anche due... non muoiono mica Tutti. Oggi di cancro non si muore più.",  ha replicato l'Amica "del secondo posto", e non è uno slogan di "Pubblicità Progresso", aggiungo io.
Più in là "due mariti accompagnatori" parlavano di lavori autunnali nella campagna, raccolta di olive e annata d'olio... "Quest'anno sarà buona, dicono... intanto già si vede." "L'anno prossimo avremo da fare dei cambiamenti in campagna..."
Già... TUTTO CAMBIA ma resta in fondo lo stesso... la Vita che comunque continua e col Suo progredire nel normale quotidiano aiuta a continuare un cammino impensabile.
Il PASSATO e il FUTURO che si fondono in un PRESENTE che non deve essere ricordato nè immaginato ma VISSUTO.
L'ho ripetuto stamattina anche ad Angelina... oggi stava un pochino meglio, le ho portato una piantina per la Sua festa e le ho strappato un sorriso, molto simile a quello di un tempo.
Ne sono stata felice perchè prima di salire quelle scale avevo il cuore che mi batteva forte... mi succede sempre quando vado da Lei.
Abbiamo chiacchierato a lungo...
"Quando compirai 50 anni faremo una bella festa... che dici?"
"Eh sì... e chi li vede 50 anni? Me ne andrò prima... lo dico anche ai miei figli."
Amica mia... il punto non è questo, la Morte è un "arrivo" per Tutti e pur essendone consapevoli  nessuno può sapere nè dove nè quando. La questione è un'altra... predisporsi alla Vita che è, comunque sia e al meglio...
Ancora una volta cucirsi addosso un abito che un giorno vestiva alla perfezione ma oggi invece è troppo largo o stretto.

mercoledì 3 ottobre 2012

"... una risorsa per affrontare, in uno "spazio" di libertà, la malattia oncologica."

Un'esperienza fortissima, di quelle che lasciano il segno ma in senso positivo.
E il pensiero torna al giorno in cui terminata la chemioterapia fui invitata a tornare anche al di fuori dei normali controlli, tutte le volte che mi fossi sentita sola e non capita. Perchè è facile che questo succeda... nessuno può comprendere pienamente quello che si prova durante e anche dopo il tumore se per quell' "avventura" non è passato. Ed io, ancor prima di sentirmi  sola e non compresa ero tornata una, due volte a settimana e poi... tutti i giorni, per un anno e mezzo. "Vado per le infusioni all'anima", rispondevo a Chi chiedeva e non capiva... e intanto  mi sentivo bene "dentro", segno che quel tipo di "trattamento" funzionava e anche alla grande perchè coinvolgeva  le persone che incontravo... "quelli che contano".
E ora praticamente mi veniva riproposto di continuare a... vivere quel vissuto tanto sentito, coltivato con l'entusiasmo di una rinascita e la speranza di un futuro tutto da scoprire. Logico allora che accettassi con gioia manifesta dopo che la chiusura di "quel terzo piano" aveva rappresentato un vero e proprio "lutto", inteso come perdita affettiva ed emozionale.
Così ieri si è tenuto il primo incontro  del g.a.m.a. (gruppo di auto mutuo aiuto) in cui mi sono presentata come new entry ai "veterani" del gruppo.
Che sono riuscita con la malattia a mettere fuori il meglio di me... lo sapevo, che è come se fossi una persona "nuova"... lo sento, ma che potessi arrivare a parlare in un certo modo con sicurezza, entusiasmo e voce stentorea a quella che pur minima era sempre un'assemblea, non ci pensavo proprio.
"In questo momento è il Tuo corpo che sta parlando per Te, Amica cara... hai un orecchio di fuoco e gli occhi accesi..." ha detto ad un certo punto "il camice bianco" ed ha compreso la mia emozione e hanno capito anche gli Altri, forse di più.
Ascoltavano attentamente la "mia storia" e annuivano col capo, si rivolgevano al vicino mormorando qualcosa, poi quasi senza rendercene conto ci siamo ritrovati Tutti con gli occhi lucidi a trattenere le lacrime.
Ma a tale esercizio Noi siamo temprati perciò ripresa l'energia conquistata con la forza della volontà e della mente, siamo tornati in corsa ognuno col proprio intervento.
Vorrei poter riportare parola dopo parola  i discorsi che ho ascoltato nell'ordine preciso, ma è una ricchezza infinita impossibile da contenere in uno spazio ristretto, come un tesoro immenso che in un piccolo forziere non sta tutto e perde perle e gemme comunque di valore che lo renderebbero ancor più prezioso.
Non voglio correre questo rischio pure per non far torto a nessuno, vorrà dire che in qualsiasi punto di qualunque post che scriverò non esiterò a farne riferimento.
Concluderò riferendo... e sarà unico e rappresentativo per tutti... dell'abbraccio di una ragazza "bellissima" e delle parole che mi ha rivolto... "Grazie, Mary della tua testimonianza... stasera ci voleva proprio."
Più in là una delle due operatrici A.V.O. presenti all'incontro diceva all'altra... "però... che grinta!"

martedì 2 ottobre 2012

SILENZIO PRIMA DI NASCERE, SILENZIO DOPO LA MORTE: LA VITA E' UN PURO RUMORE FRA DUE INSONDABILI SILENZI.
Isabel Allende

Dovrò cerchiare di rosso questa data... come altre di tale parentesi della mia Vita.
Ognuna ha segnato una tappa importante... il titolo in grassetto di un nuovo capitolo della "mia storia", oggi penso proprio che se ne aprirà un altro, almeno spero... come pure spero che sarà il più fruttuoso, ricco di "paragrafi", "incisi" e "sottintesi" che spesso, come è noto rendono più chiara la storia intera.
"Beh, dimmi... allora com'è andata?", mi ha chiesto stasera l'Amore della mia Vita quando sono entrata in auto.
"Non so che dirti, sono senza parole... è un'esperienza che..." e non sono stata capace di andare oltre, tale era la ridda di sentimenti ed emozioni.
Un Grazie alla piccola DOLCE
Era stata una cosa programmata da tempo, un giorno... per caso,  quando entrata come al solito "non vista" nella stanza di "Ma che c'mport", credevo di essere stata sorpresa in flagranza di reato da un "camice bianco". Di scatto mi ero alzata e stavo per uscire quando mi fece cenno di restar pur seduta. Chiesi alla mia Amica Chi fosse quello che sembrava in tutto un medico, mi rispose con la Sua "comica ironia"... "... uno che si fa i c...avoli degli Altri!" "Ma dai... sei sempre la stessa!", le risposi smorzando a stento la risata.
Poco dopo il "camice bianco" s'avvicinò a Noi, e rivolto a "Ma che c'mport" le chiese se sapeva Chi Lui fosse... rispose Lei che più o meno aveva capito però non perfettamente, anzi... visto che c'era lo spiegasse pure così non c'era più da lambiccarsi il cervello.
A questo punto ci guardò fisso negli occhi e con aria grave esclamò... "Sono il dottore della Mente!".
"AH... benissimo, allora mi potete dire se la mia capa è giusta o no? IO m'inc...avolo sempre!"
"E fai bene! Vuol dire che hai una buona capacità di reagire... sei forte, combattiva... una guerrigliera!"
Poi rivolto a me chiese Chi "io" fossi... una parente? Risposi nell'unico modo  possibile... un' AMICA SPECIALE. "Speciale?... e perchè?"
Bisognava partire da lontano... una "storia" come la Nostra non prevede sunti o sintesi... ogni "passaggio" ha il suo rilievo, s'incastra perfettamente solo con quello che precede e non ammette altro diverso da quello che segue... in un ordine preciso che ha un "suo" senso.
Cominciai da lontano quindi e come sempre mi succede quando  "mi avventuro di nuovo" nella vicenda presi calore ed entusiasmo...
Il "camice bianco" ad un certo punto mi fermò... "Basta così... mi racconterai. Ti va di fare un'esperienza forte... vedi, non semplice... potrebbe segnarti. Ti va?"
"Certo...", risposi immediatamente e solo dopo un po' chiesi di che cosa si trattasse...