giovedì 31 marzo 2022

E NON CONTANO QUESTI ANNI TRASCORSI (n.38) (Chi si ferma è perduto)

Vorrei poter tornare indietro per non rifare gli stessi errori, non perdere giorni preziosi, e recuperare.
Perché tutto fu all'origine di molti cambiamenti, e qualcosa diventò pure motivo di scrupolo che grava sull'animo.
Ma se indietro non si può, avanti si deve, accettando il cambiamento, adattandosi ad esso.
A periodi di quiete apparente si alternano altri di temporanee turbolenze, un tuonare in lontananza.
Ad un certo punto è quasi caos e per forza di cose si deve cambiare.
Così si torna a parlare di "cambiamento", di svolte più o meno brusche che portano a nuovo assestamento.
Migliore o peggiore?
Succede all'improvviso, magari è qualcosa che si è desiderato, nel tempo è parso allontanarsi, e poi è lì davanti, e spaventa ma solo perché rappresenta ciò che non si conosce, l'ignoto e prima c'è pure tanto da superare, a partire da se stessi.
Eventi felici o traumatici, poca è la differenza, comporta sempre fatica quando la "svolta" è drastica.
Ma alla fine impari a conoscerti, e scopri Chi davvero sei.
È un magico momento, a volte coincide con una pausa, una sorta di "anno sabbatico" prima di ricominciare con vitalità nuova.
Si dice che le cose migliori sono fuori programma, gli incontri improvvisi sorprendono, gli inviti all'ultimo minuto sono i più appaganti, resta che se qualcosa deve succedere, accadrà ma sarà necessario comunque non riporre molte aspettative.
La Serenità dov'è?
La vita non è serena solo se mantieni tutte le "tue cose" al loro posto, ma pure se riesci ad adeguarti ai cambiamenti e magari guadagnarci.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante corpo idrico

mercoledì 30 marzo 2022

E NON CONTANO QUESTI ANNI TRASCORSI ( n. 37) (Da polvere in amore)

Ce lo insinuano fin dalla tenera età, insegnandoci a pregare...
"... prega per Noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte"...
il pensiero che nessuno è eterno.
Poi crescendo e di fronte alle perdite importanti, ci rendiamo conto che è realtà sempre più vicina, e prendiamo ad abituarci all'idea.
A seconda del modo di approccio, ci sentiremo vittime o saremo protagonisti.
La fine, che poi fine non è per Chi crede, sarà comunque quasi uguale per Tutti.
"Polvere sei e solo in amore ritornerai".
La perdita improvvisa di mio padre intanto ha aggiunto un ulteriore tassello alla mia consapevolezza.
È come mi fossi ritrovata ancora una volta nuda di fronte al destino.
Dopo dodici anni un secondo avviso di garanzia.
Dalla nudità all'essere polvere non ci vuole molto, ma c'è comunque abbastanza tempo per recuperare.
Mio padre ed io ci ammalammo insieme, insieme la spuntammo sulla malattia. La cosa ci esaltò a tal punto da farci sentire invulnerabili, quasi eterni.
Ora che Lui non è più, io mi reputo a metà, col tempo che tende a precedermi.
Una soluzione?
L'antidoto per tutto questo sarà sempre e solo l'Amore.
Voltare pagina, tornare ad amare, nel senso pieno del termine.
Spogliarsi di sé per diventare altro per l'Altro.
Sarà la più bella e preziosa eredità da lasciare, per farsi amare, ricordare.
"A me Chi mi ama"? Spero Tutti coloro che avrò amato, di amore scontato e pure di amore grato.
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martedì 29 marzo 2022

E NON CONTANO QUESTI ANNI TRASCORSI (n.36) (La scelta)

Domenica pomeriggio... dalla televisione voci, musica per non pensare, e al contrario si intensifica il pensiero.
Che guaio è la buona memoria, è democratica la buona memoria, in quanto tale porta in scena tutti e tutto, proprio quando non deve, perché sei per intero il dolore. Quando stai male dentro e fuori, e non c'è rimedio, nemmeno i ricordi, soprattutto alcuni.
"Nessun giorno vi cancellerà dalla memoria del tempo"
- Virgilio -
Walter Veltroni risponde ad una delle domande dell'intervista, dice che non ha mai conosciuto il padre, morto poco dopo la Sua nascita, grazie però ad una madre fantastica non ha mai sentito il vuoto.
Penso... io ho conosciuto mio padre, ho avuto anch'io una madre fantastica, ma adesso sento un vuoto prepotente, come non l'avessi mai conosciuto.
E avrei voglia di cominciare adesso, subito, perché sento il tempo correre dietro.
Tu hai dei pregiudizi su di me... mi dicesti una delle ultime volte, io ovviamente negai, anche se spesso conflittuali, tendevo a giustificarti perché ti volevo bene sia pure nelle modalità che preferivi. Pochi abbracci, tanto ascolto e grande rispetto.
Poi è bastata una sola volta, perché mi restasse dentro un peso risolto per metà, e il resto pare una di quelle pietre, non molto grandi, che per quanti sforzi io faccia per spostarla, finisce sempre di punta, sul Cuore.
Devo fare una scelta, mandar via parole ascoltate e dette, i presunti giudizi e pregiudizi, e trattenere stretto nell'animo l'ultimo saluto espresso da un insolito dolce sguardo e la vista di una mano chiusa a pugno dopo la partenza.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante albero, attività all'aperto e testo

lunedì 28 marzo 2022

E NON CONTANO QUESTI ANNI TRASCORSI (n.35) (Istintivo buonsenso)

Contradictio in terminis? Beh, diciamo che generalmente il buonsenso non s'impara, in Tutti è in potenza, l'intelligenza lo fa emergere, e le situazioni lo mettono in luce.
Oggi, sabato... alcun impegno sostanziale, solo le consuete faccende domestiche, sempre quelle, che mi svuotano perché non riesco a svolgere il compito senza pensare.
Avevo bisogno assoluto di ricaricarmi, non staccare la spina, come si è soliti dire però soffermarmi su altri pensieri con "modalità-tempo" diversa, questo per rafforzare motivazione e risorse.
E per metà giornata è stato insolito silenzio, una "presenza vacante" più profonda rispetto ad altre volte.
È così difficile smaltire questo mio addoloramento che è dolore elaborato, che mi fa più pensierosa, forse stanca, pure un po' delusa...
Dovrò rivedere qualche mio atteggiamento, contenere le lacrime improvvise, e se "Eccomi" mi fa stringere il Cuore, devo ripetere a me stessa che ascolto per stare meglio, per continuare ad essere tra le Persone.
Senza titoli, con l'unica valenza dell'intuito, la giusta dose di buonsenso e quel po' d'intelligenza che Dio mi ha donato. E non dimentico la sana buona educazione e il discernimento tra ciò che si può e non si può dire, e che nel dubbio è meglio tacere.
Ascoltare sempre e parlare se è il caso e in modo appropriato.
Sgombra la mente... ascoltare senza giudicare, e poi parlare dopo aver pensato bene a cosa dire, ché l'offesa può "scivolare" non vista, persino sotto le mentite spoglie di un falso complimento.
Siamo strumenti nelle mani di Dio.
Matite per messaggi di speranza
e gomme per cancellare in parte dolore e malinconie.
Forse dovremmo imparare una volta per tutte a riflettere prima di parlare e agire.
Delicatezza e rispetto, quindi non temere.
Usare il buonsenso, insomma.
Mettere toppe qua e là, spesso belle grosse, perché si sa, gli aloni sono difficili da nascondere.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Il buonsenso è l'istinto del vero. Max Jacob"

domenica 27 marzo 2022

E NON CONTANO QUESTI ANNI TRASCORSI (n.34) (Quando Amore ci creò)

Sono stati quest'ultimi anni duri, e lo sono ancora. Tanto dolore e sofferenza. E morte anche da vivi.
Ora pure la guerra a pochi passi da casa. Come non sentirsi coinvolti?
Al di là delle conseguenze economiche, politiche, assistere a tanto odio fratricida devasta l'animo che non trova pace.
C'è bisogno d'amore, di quell'Amore che ci creò.
L'abbiamo deriso, calpestato, affossato, ed ora si va senza sapere dove.
Tutto il male viene dal Cuore che non si riconosce più.
La guerra è negazione dell'amore.
C'è bisogno di Cuori rigenerati, di penitenza e perdono.
Può salvarci solo Dio.
"Che cos’è Dio?” domanda un bambino.
La madre lo stringe tra le braccia e gli chiede: “Cosa provi?”.
“Ti voglio bene” risponde il bambino.
“Ecco, Dio è questo”.
- Krzysztof Kieslowski -
La personale esperienza di vita insegna che Dio è sempre dalla parte del più debole, e che non si è mai soli nei travagli e nella massima confusione.
Tutto accade per il bene più alto. Serve crederci.
Dio che è anche madre, è vicino e sussurra, amore e infinita misericordia.
Credo in un'altra vita come dimensione, e che non si finisce mai di essere ma si continua ancor più a Sua immagine e somiglianza.

sabato 26 marzo 2022

E NON CONTANO QUESTI ANNI TRASCORSI ( n.33) (Rassegnarsi o metabolizzare?)

Rassegnarsi... ci si può provare, metabolizzare, invece occorre impegnarsi ed è un duro lavoro quotidiano, finché prende ogni parte del corpo, e si confonde con la linfa vitale.
E ciò che fu evento diventa esperienza, un altro momento di crescita.
Nel pomeriggio, sfinita mi sono appisolata, e come fu quando persi mia madre, è successo pure oggi. Un "non sogno" perché mio padre palesasse di guardarmi ancora, al di sopra degli occhiali mentre legge, come era solito fare.
Io che grido... basta, non voglio sentir parlare più di queste cose, e Lui insolitamente col silenzio ad esprimere tanto di più.
Per l'ennesima volta gli accadimenti mi hanno lasciato un fardello da alleggerire di peso. Ed è una sensazione strana, perché so che devo farlo ma nello stesso tempo temo di perdere qualcosa.
Potrei scartare troppo, escludere gli insegnamenti e quindi restare quasi in un "punto morto", ferma e abulica, forse propensa a tornare indietro, ma continuando a soffrire.
E non me lo posso permettere, anzi devo fare in fretta. Già guardandomi allo specchio stento a ravvisare la serenità a prescindere, peculiarità della rinascita.
Una volta qualcuno disse... se ti occupi, non ti preoccupi. Perciò meglio darsi da fare.
Come un cassetto da sistemare, e Mente e Cuore da fare più leggeri.
Sotto ancora, in un doppio fondo quei particolari che credevo rimossi, gettati per sempre come la parte morta prima di me. Non fu così.
E oggi, sveglia di soprassalto lacrime trattenute hanno bagnato appena il ciglio, perché il sonno non prende completamente come non si muore del tutto. È in questa consapevolezza il delicato equilibrio.
Anche se a volte la situazione spingerebbe a nascondersi o fuggire, non si deve mai dimenticare che le risorse più importanti sono dentro di Noi, dobbiamo esserne solo consapevoli e ce la caveremo sempre e pur tra mille difficoltà.
Spesso la soluzione e persino la salvezza sta proprio nella profonda conoscenza di se stessi, nel valorizzare il "dipinto" e dare poco importanza alla "cornice".
Autentici e veri sempre, anche quando pensiamo essere poco apprezzabili, quindi non considerati o addirittura criticabili.
Nello specifico si tratta di superare un momento, facendolo proprio, ognuno come può e sa, senza timore di giudizio.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Coloro che amiamo e abbiamo perduto non sono più dov'erano ma sono ovunque noi siamo. (Sant'Agostino)"

venerdì 25 marzo 2022

E NON CONTANO QUESTI ANNI TRASCORSI (n.32) (La vita continua... la modalità più giusta)

La banalità di quella frase fatta che vuole la vita continui, alla fine si ridimensiona come formula antidepressiva.
Ripeterla riporta quel minimo di lucidità per disbrigare faccende noiose col dolore che preme, non abbattersi e trovare le modalità giuste per continuare.
La vita continua... già, personalmente preferirei che si fermasse giusto il minimo per realizzare quel che accade, ricordare e riflettere sul da farsi.
Ci sono momenti in cui si ha bisogno di tempo, spazio e silenzio. Succede quando la mente è sovraccarica di dati, gli occhi si limitano a vedere di sfuggita, l'animo sente il peso degli accadimenti e le relative preoccupazioni.
È vero, ci si impegna per ripulirsi, cancellare, ma è difficile e se non si lavora bene su se stessi, poi in breve tempo è tutto di nuovo addosso.
Ricominciare come prima, quando poco è rimasto come prima.
In questi giorni faccio di tutto per ritagliarmi momenti di "solitudine piena", densa di sensazioni.
L'uomo a volte eccede in razionalità, per cui diventa matematico arrivare alla conclusione che senza alcuno è solo, e quindi deve sentirsi solo.
Eppure la solitudine sotto certi aspetti è amica, addirittura necessaria, per raccogliere i pensieri e le idee, per riprendere il contatto con se stessi.
Che la vita continui pure, ci lasceremo fluire insieme in una sorta di abbandono simile ad una preghiera.
E forse così riprenderò ad andare finalmente col mio ritmo normale.
È momento di revisione interiore per me, mentre sfaccendo e mi rendo conto degli acciacchi e delle varie difficoltà, ma pure di quanto sia necessario ritrovare energia non di muscoli bensì di mente.
E i miei tempi lenti siano opportunità per pensare ad eventuali rattoppi, progettare a breve scadenza, così... un passo alla volta, giorno per giorno.
Frasi che paiono fatte ma che in realtà sintetizzano una filosofia di vita.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante fiore

giovedì 24 marzo 2022

E NON CONTANO QUESTI ANNI TRASCORSI (n.31) (Dolore e disagio)

Temo di annoiare, perché ho un magone che non so celare.
Presi a scrivere dodici anni fa soprattutto per me stessa, per elaborare. Per questo l'ho fatto sempre col Cuore, in piena, burrascoso o sereno, a seconda del momento o della condizione.
Sto tentando anche adesso, mentre provo dolore e non avrei creduto fino a tal punto.
È come fosse crollato un pilastro dentro, e cercassi di salvare almeno una parete, ricordo e speranza per continuare.
Un duro impegno e alla fine poco tempo da dedicare all'ennesima piena straripante.
Possibile mai che non possa essere il cammino senza intoppi, frenate brusche, urti disastrosi pur con le brecce aperte?
Mi viene da dire mille e mille volte, in modo non troppo corretto ed ortodosso... mannaggia a me!
E di sicuro non sarà la prima volta.
Sono stanca, a tratti arrabbiata, mi verrebbe da urlare... basta! Calma, ordine e determinazione, e un lutto da elaborare.
Allora vorrei essere ascoltata nel dolore
e non ritrovarmi a soffrire per il disagio.
A un certo punto però non ce la posso fare, perché pulsano le tempie, mi prende un nodo in gola, ed esplodo in un secondo.
Lacrime silenziose che nessuno vede.
Ecco ho dato sfogo alla mia "piccola pena".
Tra un po' sarò a letto, e dormirò anche stanotte, perché è nel sonno che ritrovo la quiete.
Domani sarà tutto passato, come sempre perché diverso sarà il giorno e i suoi problemi.
Potrebbe essere un primo piano raffigurante corpo idrico e natura