E NON CONTANO QUESTI ANNI TRASCORSI (n.13) (Recuperarsi)

Che ogni giorno si concluda riflettendo su ciò che è stato e ciò che è. Con serietà e a mente lucida, perché quel che sarà forse lo sa solo Dio.

Sono particolarmente stanca stasera, non ché io abbia fatto granché, piuttosto ho pensato ai molti "perché" di questo lungo periodo con tanti "se".

Perché la pandemia proprio in questo momento storico e... attenzione... subito dopo una guerra che la sana ragione sente non poter riconoscere?

E se ci fossero stati i giusti provvedimenti, il virus si sarebbe diffuso così come è stato?

Ed ora se si mediasse come vuole la parola stessa, non sarebbe pace veramente?

Purtroppo la Storia è andata sempre per lunghi travagli, prima di parti ad esito felice, perciò aspetteremo con l'ansia giusta, quella per un lieto evento.

E intanto stasera sono proprio stanca stanca...

Così chiudo gli occhi e cerco, tra fotogrammi che scorrono nella mente, di questa giornata la cosa più bella, e con piacere mi accorgo che sono state ben tre.

I

complimenti

di un buon Amico, le speranze e i ricordi condivisi con Donata, amica sempre in fiore come il ciclamino che le regalai, e una buona notizia che spero mi porterà fuori da questo guscio troppo angusto, che non mi piace ma da cui stento ad uscire.

Così diventa ancor più ricco il mio spazio azzurro, l'angolo di pensieri e ricordi dove mi rifugio quando la misura è colma.

Perché se non ci fosse stato, forse neppure io sarei qui.

Reclusa lontano da tempo, nell'ultima nuvola grigia di un cielo senza stelle.