mercoledì 29 luglio 2020

GIOIRE GRATA


Rivedo gli ultimi dieci anni, mi passano davanti come quei film in serie, dallo stesso titolo con numerazione diversa. I primi in bianco e nero, e poi a seguire gli altri a colori. È un remake di vissuto emotivo volutamente condiviso in ogni forma, dal reale al virtuale, nel virtuale per dare al reale la possibilità di continuare se... e come... e quando si vuole.
Gioire della gioia altrui può costituire una forma di gratificazione da un'esperienza estrema.
Mi sento tutto sommato una "privilegiata".
Ho ascoltato e ascolto tante storie, ed ogni volta mi rendo conto di quanto io sia da sempre fortunata, e anche passare attraverso la malattia è stato per me come attraversare un cerchio di fuoco ed uscirne leggermente scottata.
Più volte mi è capitato di sentire... "Ma perché hai scelto di continuare in ospedale?! Invece di dimenticare..."
In ospedale io non faccio altro che rinnovare la mia esperienza facendomi forte di quella altrui, annullando anche la paura di un eventuale ritorno della malattia.
Per me è motivazione ad andare avanti. Non si può disperdere al vento seme prezioso. Credo in quello che "sto vivendo" per grazia di Dio, e continuerò ad impegnarmi perché da quell'atto che io un tempo definii egoistico, possano nascere azioni sempre più propositive.
Così non avrò sprecato la malattia, anzi l'avrò vissuta come grande opportunità, ricevendo gratificazione dal mio stesso operato.
Sentire che si ricorda il mio nome, si nota la mia presenza, mi si ringrazia quando secondo me non ho fatto nulla di straordinario, dà importanza al mio "esserci", alla vita stessa.

HO FERMATO IL TEMPO


Una "sopravvissuta" se lo può permettere, dopo dieci anni ferma il tempo, come fosse un timer che non serve più, e ne assapora ogni frazione, pregustando i giorni che saranno. Non pensa al peggio, e se malauguratamente succede, scaccia il pensiero scuotendo il capo, si... con un gesto visibile, concreto. Come far scivolar via le gocce di pioggia da una parrucca portata con vezzo ed orgoglio, come era mia abitudine senza preoccuparmi di avere o meno l'ombrello.
E continuo a scrivere per diletto e condivisione, continuo per Vivere.
Vivere e condividere, quando condividere è vivere mai soli. E se il momento buio di uno solo diventa un fardello condiviso, la gioia che si respira per un compleanno è contagiosa e benefica.
Si stacca la spina da ogni problema, per qualche ora il Cuore si fa leggero.
Gli anni passano in fretta, e i traguardi importanti acquistano sempre maggior valore.
Non conto più i giorni, i mesi, gli anni. Fermo è il tempo.
Siamo invitati a vivere ogni giorno come fosse festa, dedicandoci del tempo, finché c'è tempo. Tempo da dedicarsi e dedicare, per sperare ed amare, per accogliere il "dono", tempo per la vita.
Tempo anche per divertirsi.
Tempo per comprendere ed anche perdonare.
Il 27 luglio di dieci anni fa, mentre ero ancora in trattamento, cominciai a scrivere ogni sera per continuare a...
Non ho mai saltato un solo giorno, neppure quando fui di nuovo in ospedale per la ricostruzione. Era rispettare un appuntamento con me stessa, era augurarmi del tempo.
Stasera auguro del tempo anche a Voi, ma non un tempo qualsiasi... che possiate viverlo pienamente, impiegarlo per ciò che il Cuore desidera, per i progetti più belli...
TI AUGURO TEMPO
Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per contare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo,
tempo per la vita.
- ELLI MICHLER -

ANNA...




Provate a pensarci... quante persone in dieci anni io abbia potuto incontrare, realizzare con loro una conoscenza, farne una relazione. Vi facilito la risposta, tantissime. I volti e le storie sono nella memoria del Cuore, qualcuno vedo ancora ogni tanto, non ho dimenticato quelli dal nome originale.
Oggi è stato l'onomastico di ogni Anna, nome assai comune quanto Maria.
Ne ho conosciuto davvero tante, sia Anna che Maria, e ancor più di infinite... e non esagero... Anna Maria.
Le "mie Annamaria", sempre presenti per me perché di ognuna ho voluto conservare un riferimento. Ne cito solo due, perché di queste il caso mi ha riportato tramite i loro compagni di vita proprio oggi un ricordo importante, intriso d'Amore mai dimenticato, intenso di nostalgia.
Anna Maria e il Suo micio bianco, tanto a lungo cercato, così amato, compagno Suo inseparabile e conforto grande. Di Lei conservo le lunghe chiacchierate cominciate col pianto e finite sempre in una risata.
E ancora... Anna Maria e l'orchidea, Suo dono per me. Il nobile fiore rimase in un bicchiere sul tavolo del soggiorno, non so per quanto. L'orchidea può, anche oltre ogni aspettativa, e quando poi finisce il suo tempo, avrà sempre il modo di resistere adattandosi al cambiamento.
Sbiadita ma conservando l'antica bellezza, magari troverà riparo tra le pagine di un libro, a memoria senza tempo.

lunedì 27 luglio 2020

BUONANOTTE AD UN PICCOLO SOGNO


Il ritornello di una canzone ed un pensiero che solca la mente...
"Se un piccolo sogno vi sembra pericoloso,
allora provate a sognare molto, molto di più".
- M. Proust -
Chi non ha qualche sogno in un cassetto, almeno uno? E di quest'unico si può persino vivere, ché faccia da stimolo, sprone o miraggio di luce.
Ne ho avuti anch'io di sogni, non straordinari o impossibili, qualcuno l'ho visto diventare realtà, molti si sono dissolti come fumo da un comignolo verso il cielo.
Già... esserci idealmente in un sogno, crederci alla fine quasi gli dà forma. Accontentarsi è gran cosa, non è rassegnazione, è cucirsi la realtà addosso.
Ed è serata di citazioni...
"Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso volere d'essere niente.
A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo".
- Fernando Pessoa -
... e per fortuna, perché quel "sogno infinito" compensa l'idea dello sfacelo intorno.
Che cosa sarebbe l'esistenza, coi suoi alti e bassi, più bassi che alti, se smettessimo di sognare? Vivere sarebbe impossibile, come arenati nelle sabbie mobili, incapaci a venir fuori da qualsiasi condizione.
Ho un mio personale pensiero riguardo ai sogni, l'ho elaborato per farne qualcosa di utile e concreto. Li reputo infatti "linee guida" della vita, una bozza, una traccia da seguire. Magari ad occhi aperti non si realizzeranno, anzi sicuro questo non accadrà, però...
Perché non cercare con scelte pensate ed azioni coraggiose, anche osando andare controcorrente, di "modellare" le realtà seguendo quei consigli, celati nell'inconscio?
Da un punto trarre una retta, rendere visibile ciò che non va, e aggiustare... sarà un "pensiero" di perfezione in potenza, in atto per metà.
Perché se vero è che i sogni non diventano realtà, lo è altrettanto che sono essi stessi una realtà, l'immagine speculare di un'altra ideale.
Buonanotte quindi al piccolo o grande sogno di ognuno, comunque a quel che è oppure sarà.

domenica 26 luglio 2020

L'UOMO PROPONE E IL TEMPO DISPONE


In questo periodo sono con Noi entrambi i figli, vederli adulti fatti, ognuno con il proprio carattere ormai affermato, pregi e difetti compresi, mi porta indietro nel tempo e ad un ricordo in particolare. Quando l'uno chiedeva di giocare e l'altro si rifiutava quasi sempre. Nonostante tutto da piccoli non hanno mai litigato. Mi consideravo fortunata per questo, forse anche brava ad educarli, mi sbagliavo perché ora c'è poco dialogo tra loro e molto pregiudizio.
Sono solita mettermi sempre in discussione, quindi mi attribuisco gran parte della responsabilità. Ho mediato troppo e ho impedito il confronto diretto.
Avevo in mente dei figli modello, non considerando che già da allora avrebbero dovuto essere fratelli.
Mi perdono pensando ad altre madri in situazioni analoghe, almeno spero...
così figli piccoli, problemi piccoli... figli grandi, problemi grandi. Un tempo questo era detto comune, oggi servirebbe una rivisitazione, e nella seconda parte ci ritroveremmo con problemi enormi.
I "dispiaceri" grandi e piccoli dei nostri figli, i conflitti e i turbamenti. Naturalmente è la Vita che va, ma per una mamma che ha investito dando tutta se stessa, beh... non è proprio cosa da niente, e a volte sono delusioni. Le superiamo, mettiamo tutto in archivio, e come in altri momenti e per diverse situazioni, ci adattiamo al cambiamento. Così sbalzi d'umore, battute poco felici, risposte piccate... tutto incluso nel pacchetto, si sa.
Ci salva l'Amore, non perché "il sangue non diventa mai acqua", come sostiene altro detto antico. Con l'Amore, quello che s'insegna con l'esempio, che non pone condizioni, si può sempre ricostruire.
Va be', riflessione semi amara al termine di una giornata con ben altre premesse.
L'uomo propone...
A notte avanzata, respiro profondo e un saluto...
a domani.
Ah, dicono pioverà. Guarda un po', questi dovrebbero essere i giorni di solleone ma pure il tempo si è fatto strano, non è più lo stesso.

SANTE BENEDIZIONI E COMPLIMENTI


Ogni tanto trovo ancora qualcuno che mi premia con sante benedizioni...
- Che il Signore ti benedica per quello che fai...
E io mi meraviglio perché non faccio nulla di speciale, poiché al bene do principio per me. Fa star bene fare del bene. Se poi si aggiunge l'entusiasmo, la disponibilità incondizionata, la capacità d'ascolto, e l'immedesimarsi nella condizione dell'Altro ma con una buona dose di resilienza, allora forse qualche benedizione è meritata, sia ben inteso, è solo puro caso.
Sarà per l'esperienza, perché ormai sono "figura nota" o faccia conosciuta, ultimamente le sante benedizioni si sono evolute laicamente, diventando "complimenti". E la cosa mi fa piacere e a volte compensa l'affanno di certi periodi.
Ad esempio giornate intense le mie, quest'ultime più del solito. Figlia da Noi in vacanza, due cani, un figlio e un marito. Richieste off limits. Ma va bene cosi, è una "prova da sforzo" per testare la mia resistenza.
Poi ci sono le ore in reparto. Lascio fuori parte della mia quotidianità per abbracciarne il resto.
Oggi ho conosciuto una bella Persona, con Lui in poco tempo mi sono ritrovata a parlare di tutto, prevenzione, associazioni, forza della Mente e voglia di dare a se stessi l'appuntamento a cent' anni ed oltre. Un incontro sereno.
- Signora, è stato un piacere averla incontrata...
- Anche per me. Ma allora perché non darci del "tu"?
- Se lo gradisce, mi scusi... se lo gradisci. E poi complimenti per l'impegno qui con Noi...
- In realtà è per tutti Noi, essere insieme è prevenzione, cura per la mente, una rete di protezione. È impegnarsi per riuscire a mantener fede a quell'appuntamento fissato.
Arrivare a cent'anni e oltre, nonostante tutto.
Terminato l'impegno, sono tornata a casa con un "buono" per tot di vita da spendere a piacere.

venerdì 24 luglio 2020

IN VENA DI RICORDI


È un po' di giorni che vado giù pesante coi ricordi. Sarò normale? Di certo normale è dalla terza età in poi andare sempre più indietro nel tempo, e accantonare i ricordi recenti. In memoria quindi solo le "testimonianze" valide, l'illusione anche per poco che quel che era lo è ancora.
Un profumo o una canzone, ed ecco che la memoria si attiva.
Odore di stoppie bruciate, " Viaggio di un poeta"... estate 1972 e la maturità liceale.
Ma non le basta, e va sempre più a ritroso. Vacanze al mare datate anni '60, epoca del boom economico.
Che nostalgia del buon tempo antico! Poche cose ma eravamo felici. Si nutriva la speranza nel domani, la guerra era finita da meno di vent'anni e le aspettative erano grandi. Parole come onestà, libertà, democrazia avevano ancora significato, mentre il benessere, costituiva non una meta da raggiungere ad ogni costo, ma una vera e propria conquista.
Tutti erano più o meno nelle stesse condizioni e perciò solo pochi potevano permettersi le vacanze "in pianta stabile" al mare o in montagna, a noi, "poveri mortali" toccava fare i pendolari, prendere il trenino di buonora e raggiungere la località balneare più vicina che poi distava 35 km, ma non si arrivava mai. Eppure era sempre una gran festa, soprattutto per noi bambini, con la ciambella salvagente, il pallone gonfiabile a spicchi multicolor, ed Ercolino sempre in piedi, il gadget che una nota marca di formaggini regalava dopo aver riempito una scheda punti all'infinito. Quanti formaggini abbiamo mangiato, mai stufi e sempre contenti.
Un ghiacciolo arcobaleno in mano per avere la gioia nel cuore... un secchiello e una paletta per costruire un castello abitato dalle fate... un aquilone in cielo per sognare gli Angeli.
Una lunga fiaba da raccontarsi da grandi.

giovedì 23 luglio 2020

MADRI FINO IN FONDO (... per "Libri sotto l'ombrellone")


Una madre sente forte il Suo "ruolo" anche quando dovrebbe pensare a se stessa, se è in difficoltà, se malata ha da raccogliere ogni energia per farcela, guai altrimenti...
O magari solo allora quei figli capirebbero quanto hanno perso.
Stamattina ho incontrato una mamma. Sono entrata nella stanza quando aveva appena iniziato a parlare al cell. con il figlio.
Mi sono allontanata, poi sono tornata a trovarla e quasi scusandosi ha detto che ogni giorno è così, la mattina è per il figlio, la sera parla con la figlia, sempre al telefono.
Mi sono ritrovata in pieno, probabilmente è la stessa cosa per tutte le mamme.
Perché lo abbiamo sempre fatto, e d'altra parte, straordinariamente riusciamo ad entrare nell'animo dei figli, porgendoci solo nella maniera appropriata. Non è per caso se "pensano" a Noi e non ai papà quando hanno problemi.
Lo facevo anch'io con la mia che era assai perspicace, dolce ed equilibrata.
Con Noi figli, pur trattando tutti in modo uguale, si rapportava diversamente secondo il carattere e le situazioni... e non sbagliava mai.
Lei avrebbe continuato a capirmi perché come me aveva vissuto una situazione estrema e tante volte si era sentita come mi sentivo io, in certi momenti... quando il vissuto pesava e la forza veniva meno.
Quando mi ammalai, solo allora, mi sentii all'improvviso orfana, pur se adulta e con figli miei...
Non è "privilegio" unico di "figli piccoli" sentirsi orfani...
Ed io, avendo perso la Mamma, potevo esser priva di tale privilegio?
No, non si può... nemmeno da "figli adulti".
Durante le varie fasi della malattia e durante la chemio in particolare sentii costantemente la presenza materna, questa cosa mi portò alla scelta di "Non vi lascerò orfani" di Daria Bignardi. In questo Suo romanzo, tra ricordi e rimpianto, la giornalista e scrittrice racconta il rapporto conflittuale con la madre e il rammarico postumo per non averne compreso pienamente la profondità.
Fu lettura attenta e veloce insieme tanto ne fui presa emotivamente. Il periodo era quel che era, e il dolore per la perdita ancora molto forte, mia madre ci aveva lasciato cinque anni prima, ed io non avevo riposto nemmeno il plaid dei Suoi ultimi tempi. Il profumo della pelle era tutto lì, ed io non avrei voluto separarmene mai...
"... Non posso pensarla a lungo. Mi manca. Devo costruire una distanza di parole che tengano a bada le emozioni.
Se mi distraggo, se non sto attenta, la sua mancanza m'investe come un'ondata di caldo o una musica improvvisa. Sovrappensiero spruzzo un profumo che mi ha regalato, il suo regalo di Natale, e improvvisamente lei è lì..."
Così è anche per me...
Amo sempre concedermi la stessa l'illusione, sentire forte la Sua presenza, così guardo le mie mani con l'età sempre più simili alle sue, e poi ripeto a mezza voce la frase con cui si annunciava al telefono... "Pronto, che cosa stai facendo?"
E sono brividi di gioia e calore di carezze.
Non sarò mai orfana di Lei.
Che dire? Mi manca ancora, col tempo sempre più.
Ah, dimenticavo... in questi giorni ho ripreso il libro per leggerlo di nuovo.

mercoledì 22 luglio 2020

IL PESO DEGLI ANNI




Se faccio mente locale ai 67 anni di mia nonna, non mi vedo solo giovane dentro. Mi guardo allo specchio e le rughe sono quanto bastano, le palpebre sono cascanti ma non troppo, se poi sorrido le prime si distendono e gli occhi socchiusi mascherano la magagna.
Pensiero del giorno dopo... acciaccata ancora valida, ma è innegabile, l'età avanza.
E mentre gli anni, uno dopo l'altro, si fanno piramide sempre più stretta, però sono contenta dall'alto di avere da raccontare. Privilegio in un pugno stretto, perché avrei potuto non averne il tempo, il luogo, le varie occasioni.
Mi vedo così, in prossimità della cima a guardare giù, a ricordare, e in virtù di certi ricordi, raccontare la mia vita, soprattutto quella degli ultimi dieci anni. E mi rendo conto di quale privilegio mi è stato fatto dono. Opportunità di vita per cui essere sempre grata, e da impiegare al meglio. Certo che si, perché si può fare.
Ciò che non ho realizzato ormai non è più rimpianto, né da attribuirne responsabilità ad alcuno, è passata tanta di quell'acqua sotto i ponti che ha scolorito persino le tinte dei sogni più belli, ora mi restano i possibili, alla portata, progetti né grandi né piccoli, realizzabili dal giorno dopo in poi.
E alla fine non posso non riconoscere la consapevolezza acquisita che mi ha reso più forte, capace di bastare non solo a me stessa.
Ieri con gli auguri ricorrente è stato anche attribuirmi la qualità della dolcezza.
Beh, si dice... "Vox populi, vox dei", dovrà essere così quindi, e la cosa mi piace davvero, rende dolce pure il peso degli anni.

lunedì 20 luglio 2020

CUORE ALLE STELLE


Il cell. in tasca e l'auricolare alle orecchie, così ben fisso... ecco, così... per essere sicura di accogliere Chi non si sia scordato di me.
Inizia presto la giornata del mio compleanno, come ogni anno sicura o almeno con la tacita speranza che qualcuno mi pensi in modo speciale anche solo per un momento. In quell'unico giorno pare contare più di qualcosa, ciò che si fa non è tanto scontato, ci si sente importanti.
E intanto colgono i ricordi del tempo con tutta la vita davanti e pure gli altri quando la strada fu sbarrata all'improvviso. "Lavori in corso" per dare vita ad un'idea, finalmente poter crescere e non tornare indietro. Per un po' cala un velo di malinconia, ma è solo un attimo, si vede che sto invecchiando, poi realizzo di essere contenta perché gli "anziani" si inteneriscono facilmente, sono più vulnerabili, è vero ma della fragilità prendono luce e trasparenza. Ed io ancora una volta mi sento così, luminosa e trasparente. Contenta perché determinata nel seguire sempre il Cuore, anche se non sono sempre capita e il mondo ipocrita mi giudica a sua misura o fuori da ogni canone, esagerata. Francamente è opinione che mi interessa poco, oggi ancora meno. Ho compiuto 67 anni, sto invecchiando e sono contenta. Mi amo e mi sento amata, ho la mia piccola famiglia ed un'altra immensa cui dedico quotidiani pensieri... che cosa posso desiderare di più?
Ora ripensando a questa giornata trascorsa tra messaggi d'auguri, parole scontate, alcune pure sofferte, e tanto affetto non tutto dovuto, mi sono convinta sempre di più che ho scelto giusto.
Come il cielo di notte all'apparenza senza stelle, che a guardarlo bene ad una ad una poi le scorgi, così mi pare di essere stasera, perché di stelle tante me ne sono state regalate in questo giorno che si è appena concluso. Sono i pensieri che hanno illuminato il mio piccolo cielo. Non pensavo davvero di meritare tanto, e per questo il "mio dopo" sarà tutto per ricambiare. Continuerò a essere per esserci, andare avanti e poi gioire e sentirmi felice. E ancora, per l'età commuovermi pure. Perché è straordinariamente bello sapere di essere amati e presenti nei pensieri di qualcuno.
A quest'ora così tarda che altro dire? Ho il Cuore alle stelle perché ce l'ho fatta a lasciare alle spalle un altro tratto di strada, e gli occhi pure a cercare tra le più belle quella sola per me luminosa che mi diede al mondo.
E a Voi Tutti proprio Tutti grazie per esserci stati anche stavolta, in tanti e così affettuosi da farmi dimenticare l'età che non è più la stessa.

domenica 19 luglio 2020

DODICI MESI DI ATTESA


È ufficiale. Lo "strapuntino" di vita, un posto per me ancora, al momento è assicurato.
Se non si nasce una volta sola, è vero pure che una ripetuta e lunga "gestazione" ogni volta ci attende. È fatta di insegnamenti raccolti ed elaborati ma anche di occasioni perdute, termina poi con il naturale "travaglio"...
È la Mente a vivere il suo prima di "rinascere", ogni volta per tante volte.
Giorni trascorsi, conoscenze nel tempo, incontri che non si ripeteranno più.
Respiri profondi, azioni e movimenti misurati e il non pensarci, ché altri dodici mesi son passati.
Quando il tempo è trascorso, e la paura cambia nome, si resta comunque vulnerabili.
E poi si guarda avanti... si gira pagina, si ricomincia, perché una rinascita non è solo una "seconda volta", ma un'autentica opportunità di cui mai sentire il peso.
Tutto il giorno è andata così, tra un po' chiuderò gli occhi per chetare certi spasmi del Cuore.
E domani tornerò di nuovo alla luce, la vedrò diversa come è ovvio che sia, ma sempre sarà promessa di vita.
Privilegio grande è aver riscoperto l'antico sentimento che adorna la bellezza addolcita delle signore come me. La Tenerezza.
E forte di un dono così, dimenticando il dolore e la fatica, preparo il sorriso per Chi non si è scordato di me.

NON È POSSESSO... NÉ PROPRIETÀ ACQUISITA


"Mia Famiglia" oggi si è riunita. Dopo quasi sette mesi la figlia lontana per lavoro e poi in isolamento causa Covid, è tornata. Sono contenta, anzi felice ma pure frastornata.
Ho accantonato le mie abitudini, ho cercato supporto alla pazienza, ho chiamato a raccolta le mie forze. Gli anni passano, e mi avvicino sia pure a passi felpati a quell'età che fa tanto simile ad un gatto domestico. Ma l'Amore grande e incondizionato si spende e non si misura, mi abituerò e sarà per il tempo che dura.
Poi la mia grande figlia tornerà alla Sua vita ed io alla mia, e i giorni fino a Natale saranno il presente di ciascuna.
Le relazioni sono così, tutte almeno per me che le vivo con il Cuore, siano scontate o meno.
Ci sono quando la situazione lo richiede, mi tiro indietro quando non serve più. Anche con i figli, soprattutto con loro ché non si capisce mai se ti vogliono o meno.
Poi con gli Altri, ovviamente occorre qualche accortezza in più.
Ci dedichiamo quando vivono momenti difficili, cerchiamo di aiutarli in quel momento, là dove sono, e magari anche dopo ma solo se lo chiedono.
Lasciarsi coinvolgere e creare nell'Altro aspettative esagerate può risultare veramente dannoso. In un inevitabile crescendo, a lungo andare non sarà un bene per nessuno.
SOLO PER OGGI...
vivrò la propensione alla gratitudine
SOLO PER OGGI...
non mi preoccuperò
SOLO PER OGGI...
non mi arrabbierò
SOLO PER OGGI...
farò il mio lavoro onestamente
SOLO PER OGGI...
mostrerò amore e rispetto per ogni essere vivente.
Basterebbe ogni giorno osservare questi soli cinque principi per raggiungere il benessere interiore e stare bene, facendo sentire meglio l'Altro. Dedicandogli pure solo il pensiero, ché è già sentimento.

sabato 18 luglio 2020

BUONANOTTE INSOFFERENTE


Caldo impossibile non è, ma sono giorni che mi percepisco insofferente assai. Ed anche con l'agire in contraddizione col pensiero. Che dire...?
Poiché la cosa non mi piace, procedo con la consueta autoanalisi.
Se e quanto possa dipendere da Altri o sia un problema esclusivamente mio.
Sono una cancerina, non lo scordiamo, affettuosa, materna ma pure lunatica, e... basta così, ho detto tutto.
Dopo l'attenta analisi, affermo con certezza... sono "insofferente dentro".
Un tempo non lo ero e mi facevo mille paranoie accusando colpi su colpi, e giustificavo gli Altri piangendomi addosso, abbattuta, sconfitta per l'ennesima volta, delusa da me stessa. Sorridevo poco, pochissimo, e chissà a quanta gente sembravo scostante. Eppure ero la persona più accomodante del mondo. Adesso lo sono pure, ma non sempre e comuque, perché "insofferente dentro" di fronte all'insofferenza altrui, al rimprovero ingiusto, ad un atteggiamento immotivato o ad una reazione esagerata. Mi contengo dalla violenza verbale, e con garbo tento dar sfogo a quell'insofferenza che mi prende, ma non sono poi tanto sicura di riuscirci ogni volta.
Che strane sensazioni, sono mie e a tratti le sento estranee.
Chissà se devo questa insofferenza dentro al mio vissuto di malattia o invece è naturale evoluzione della persona avanti negli anni. Sono segni profondi. Orme pesanti da camminata stanca, imposta, non scelta. Incerta.
Stasera perciò la buonanotte voglio lasciarla a questo giorno che scivola via mentre col pensiero vado oltre, nella vastità dei sentimenti dove è "Tutto" e il suo "Contrario".
La Pazienza e l'Insofferenza, lo Spirito di sacrificio e l'Avarizia di se stessi, l'Attenzione e il Disinteresse, la Libertà donata e quella negata, l'Affezione e il suo contrario. La Verità e... la verità, questa con la minuscola perché tale si vuol far intendere ciò che forse vero non è.
Che lungo elenco, e in particolare tra gli ultimi puntini di sospensione, quanto altro si potrebbe aggiungere!

venerdì 17 luglio 2020

IL TEMPORALE




In quest'anno senza stagioni anche l'estate non si smentisce. Fa caldo ma senza esagerare, cambia umore all'improvviso il tempo e non è Marzo.
Stamani il cielo era velato come nei soliti giorni di "favonio", eppure non soffiava un alito di scirocco. Doveva trascorrere così la giornata, ed invece nel pomeriggio è arrivato di gran carriera, scoppiato quasi all'improvviso. Il temporale.
Un po' quello che succede nella vita, quando tutto procede tranquillo, tra monotonia e novità che poi diventano routine, e un giorno ti si rivoluziona l'esistenza, e sei costretto a fermarti ed anche cercare riparo per non soccombere alla bufera.
E così il cielo si è fatto grigio, poi rabbuiato e infine ha preso a tuonare sempre più forte. Ero a riposare, e pareva fosse quasi sera, mi sono alzata di scatto per ritirare il bucato steso fuori e ho colto l'odore inebriante della pioggia in arrivo. Dopo un po' ha cominciato a scendere a grossi goccioloni, prima radi e in seguito più fitti e violenti, di sbieco trasportati da un vento aggressivo. Come un turbine da un lato all'altro della casa, un misto di foglie secche, terra, polvere ed acqua.
E ancora... un battere violento sulle tapparelle calate a metà e sui vetri... la grandine.
Fa paura la grandine, pare non lasci scampo, è come reagire in maniera esagerata ad una situazione già seria di suo, è voler aggravarla per il solo gusto di farlo. Eppure niente faceva presagire fino a questo punto.
Come tutto può cambiare in un momento, qualsiasi condizione e certezza... per un temporale. O un sasso bruscamente nello stagno può allagare tutto intorno.
Quasi una metafora del pregiudizio che manda a gambe all'aria la tanto proclamata tolleranza.
Ed è continuato a piovere per una mezz'ora buona, poi pian piano è tutto finito, lasciando un cielo stranito, l'aria più fresca, e con qualche cosa che pur chiarita ha impoverito.

giovedì 16 luglio 2020

VACANZA È...


Tenersi occupati per non preoccuparsi.
Che cos'è un'altra strategia?... qualcuno chiederà. In un certo senso lo è, e non solo in vacanza, però l'estate è la stagione relax per antonomasia, d'obbligo perciò sarà ritemprare il corpo e ricreare la mente, stressata da tanti pensieri.
Ci accoglieranno così i luoghi di villeggiatura, dove natura e clima saranno complici perché possiamo finalmente ritrovare Noi stessi.
Come già detto, negli anni precedenti abbiamo proposto delle attività stimolanti che rendessero uniche le proprie vacanze, e quest'anno?
Beh... il "progetto" c'è, diciamo è fatto di "proposte", ma offerte come si conviene, in modo vivace, forse anche attraente.
Di che cosa si tratta...?
Chi in vacanza al mare, ai monti o anche trascorrendo le ferie a casa non legge?
Ovviamente non intendo solo giornali o riviste, ma libri! Almeno uno ogni estate si dovrebbe, una nota in più ché la renda indimenticabile.
Letture semplici, amene che ben si sposino con il solleone, la salsedine e il profumo dei boschi.
Quindi variamo questo progetto!
Chi vuole... e speriamo Tutti... "proponga" al gruppo il titolo di un libro che ha letto con FOTO DELLA COPERTINA... AUTORE... CONTENUTO IN POCHE RIGHE, perché ognuno possa sentirsi invogliato, motivato a leggerlo.
Vedrete, sarà uno scambio bello, utile e sano di consigli per la cultura, e non solo anche per l'aspetto ludico che non deve mai mancare nelle Nostre giornate.
Allora... CI STATE?
Via quindi a ROMANZI, POESIE, NOVELLE, anche a LIBRI DI CUCINA, a tutto ciò che fa crescere le Nostre conoscenze in ogni campo, diverte e rilassa.
Distrarsi... ora più che mai... deve essere la parola d'ordine, ma fare in modo pure che resti qualcosa, soprattutto in quest'anno che vorremmo cancellare, che ci sia un "seme di opportunità".
Il progetto avrà un titolo...
LIBRI SOTTO L'OMBRELLONE
ps... NOTA IMPORTANTISSIMA!
Non dimenticate di scrivere insieme con la breve recensione, le coincidenze che avete riscontrato nella Vostra vita, una data, un episodio o una pagina che ha lasciato un'impronta nella Vostra anima.
A questo punto credo aver detto proprio tutto, non mi resta che aspettare.
E ricordate... l'estate passa in fretta!

mercoledì 15 luglio 2020

NON È BELLO CIÒ CHE APPARE MA...


... quello che pare a Tutti o quasi, oggettivamente bello e sano e utile.
È chiaro che sto pensando ad altro, non alla bellezza esteriore ma a cosa può esserci prima oppure potrebbe accompagnarla e farla più ricca.
Ogni anno d'estate nell'ambito di questo gruppo pensiamo a qualche iniziativa da proporre, perché la bella stagione trascorra in "ozio fruttuoso". Raccontare le proprie vacanze prima con immagini e poi con pensieri furono le "occupazioni" estive degli anni passati, obiettivo raggiunto, discreto successo, certo si poteva fare di più e meglio, però si sa l'armonia tra tanti è pressoché un'utopia, quindi meglio accontentarsi.
E quest'anno? Beh... un "progetto" c'è, ci stiamo lavorando, diciamo è fatto di proposte, ma va offerto come si conviene.
Pazienza da parte di Tutti, e vedrà la luce.
Con il tempo e la pazienza ogni foglia di gelso diventa seta.
Perla di saggezza delicata e quanto mai vera.
Perché vi dico questo? Per invitarvi a pazientare ancora fino a domani, max dopodomani. Le cose belle hanno bisogno di tempo per essere realizzate, e poi occorre giusta preparazione, adeguata presentazione per essere apprezzate o almeno prese un po' in considerazione.
Intanto immaginate una bella pagina bianca su cui all'improvviso cominciano a scorrere parole su parole, arrivano leggere e accattivanti, si fanno leggere perché insieme sono una storia, un racconto, una poesia... e una pagina non basta più.
Ci siete... ? Qualche indizio l'ho dato, anzi mi sa che ho detto pure troppo.
Che c'è...scuotete il capo in senso di diniego?
Beh, se proprio dovete, fatelo in su e giù. Vi verrà fuori spontaneo un bel sorriso, proprio ciò che serve per ora a una notte di sogni, in seguito per cogliere e ritenere la bellezza di ogni rigo, parola ed espressione.

martedì 14 luglio 2020

IL SEME DELL'OPPORTUNITÀ


Ancora una volta devo fare riferimento a me stessa, alla mia storia, cominciata come dramma senza trama, evoluta poi in più atti unici. In realtà ci sarebbe molto da argomentare su questi ultimi, fatti di intrecci di vite, conoscenze ricche, spunti di opportunità. Occorreva saper ascoltare e scorgere note nascoste tra le righe.
Per Vivere non sostai su me stessa, avrei messo insieme solo dubbi ed ansie, posi lo sguardo altrove e ci trovai un mondo.
Oggi la parabola del seminatore si presta a qualche riflessione personale.
Il seme nel terreno buono. Gesù narrava parabole perché riuscissero tutti ad ascoltarlo e imparare.
La parabola era ed è ancora, parlare per metafore a Chi non presta orecchio o gira lo sguardo per non vedere.
Che dire a proposito del vangelo odierno?
Il terreno buono potremmo essere Noi, solo se disposti ad un buon allenamento, e il seme? Le opportunità da cogliere tra i rovi della vita.
Anche il dolore può essere un'opportunità, che lo si viva sulla propria pelle senza disperarsi, che non si resti indifferenti alla sofferenza altrui.
Restare indifferenti alla sofferenza, pensando sia cosa che non riguardi e magari in questo modo si possa allontanarne l'idea, è perdere una grande opportunità.
Specchiarsi in essa invece è riuscire a vedere la Nostra immagine migliore.
Perché perdere allora le occasioni giuste per una "vita piena"?

lunedì 13 luglio 2020

DEDICARE


Mi dicono...
Hai una mente fertile, ma come fai a scrivere, scrivere e non stancarti mai?
Osservo, mi appassiono e penso.
Costretta dall'ansia e dalla paura, cominciai da me stessa, e fu un bell'allenamento, poi presi a guardarmi intorno e mi appassionai alla gente, ad ogni persona incontrata, e da qui al "pensiero dedicato" il passo è breve.
E quanto bene faccia un "pensiero dedicato" lo sa Chi lo sente, perché sicuro di essere nel Cuore e nella mente di qualcuno.
Dedi... care, ed è nella parola stessa,
"ho dato cura", senza nulla chiedere in cambio, ricevendo altresì il sorriso grato e il saluto rasserenato di Chi almeno per un po' nota più leggera la propria pena.
A volte succede pure che un pensiero dedicato sia per uno, ma in tanti si sentano presi, così che lo trattengono come "tesoretto" per farne buon uso quando il caso o la vita lo richiede.
Esempio pratico. Partiamo da questo consueto appuntamento prima di andare.
È comunque una buonanotte fatta di pensieri, la dedica stasera allora sarà per Chi da quel momento in poi si sente cambiato, diverso, non più lo stesso.
Oggi però guardandosi allo specchio forse è riuscito persino a vedersi meglio di ieri o l'altro ieri ancora.
Merito di quel "raggio di speranza" che crea nuovi riflessi e fa brillare gli occhi di luce diversa.
Complice il "pensiero" che tutto passerà, sta già passando e comunque sia, un nuovo inizio aspetta.

domenica 12 luglio 2020

UN BONSAI DA AMARE (Dai vita alla Vita)


Il mio bonsai sta invecchiando con me, si porta bene l'età tra alti e bassi, perde colore pure il secondo vaso che lo contiene con le sue radici sottili, ma continua ad essere lì, in quell'angolo del balcone a ricordare come si fa a cadere e farsi rialzare interi o quasi.
Il giorno del 60°compleanno mia figlia mi regalò un bonsai di olmo cinese, allegato alla pianta era un foglio che riportava le cure da dedicare e il significato intrinseco di quell'alberello come dono. L'augurio di lunga vita dopo aver raggiunto un traguardo insperato.
Un bonsai, nell'insieme... come miniatura di un albero grande, possente, concentra vitalità e fermezza. Ha piccole radici che prendono tutto lo spazio, e profonde non muoiono né fanno morire.
Era un messaggio per me. Piccolo essere, estremamente vulnerabile, battuto da vento di tempesta, avevo resistito, e avrei continuato se solo avessi avuto cura di me. Cura del piccolo olmo cinese.
Tra un po' compirò 67 anni, e il mio bonsai resiste. Perde le foglie due volte all'anno, diventa un groviglio di rami secchi e contorti, però...
Proprio in questi giorni molte foglie son seccate, alcune sono già cadute.
E ancora quando le perderà tutte, che cosa resterà se non dei rami attaccati ad un tronchetto arido?
Il mio bonsai... dono d'amore per i miei anni.
E' il momento di dargli più acqua e dedicargli più cure.
Non si trascura la speranza donata in augurio.
Nulla è scontato e va coltivato giorno per giorno anche con un semplice gesto.
È sentimento che rinverdisce, mentre le foglie gialle ne tolgono il vigore.
Ma ancora una volta, grazie alle cure il piccolo olmo cinese si prepara a stupirmi.
Stamani ho alzato gli occhi, e tra i rami ho notato qualche puntino verde brillante... delle gemme.
Un bonsai è un piccolo albero, perde le foglie come gli altri, ma ancor prima di vederle tutte a terra le rimette in fretta. Ha voglia di vivere e s'impegna. Come il piccolo albero è da mettercela tutta, e poi aspettare con pazienza. Si, sarà come il Cuore desidera e la Mente vuole credere, continueremo a cavarcela.
Un sogno sereno per Noi, mai stanchi di sperare.

sabato 11 luglio 2020

CONDIZIONI DA "SUPPORTARE"


Non si sa come andrà, di certo non sarà la solita estate. Tentativi di normalità ci sono, ricaricarsi è una necessità, ma il pensiero torna alla primavera che non c'è stata e ha condizionato i mesi a seguire.
Alcuna sagra né festa patronale, anche i paesi saranno privati dell'unica opportunità di fare festa tutti insieme.
Sospeso, rinviato... sono i termini attuali, intanto riprendiamo forza e coraggio e scopriamo nuove risorse.
Il mondo intero esce incerto da una pandemia, che per i numerosi esiti infausti è peggio del cancro di uno solo. Cosa ovvia...? Beh, dipende se il cancro lo si vive di persona o nel proprio ambito, o si è spettatori alla lontana.
La "malattia" è senza dubbio un aspetto della Vita, la "M"alattia, quella "importante" di cui tutto è imprevedibile, a partire dalla durata, a volte diventa ingestibile psicologicamente.
Io la immagino come un solido poliedrico pure irregolare, tante facce per un'unica figura, spigoli improbabili e incertezza sul verso giusto con cui prenderla.
E "giusto" è già un parolone dal momento che ognuno la prende come può o come vuole.
"Tutto nella vita può essere preso verticalmente o orizzontalmente", ho tratto questa frase da un testo di Tiziano Terzaghi, e mi è sembrato che in sintesi esprimesse una buona filosofia di vita...
Modi diversi di reagire ad un evento drammatico dell'esistenza, pure se affrontare un duro percorso insieme con persone che la pensano positivo uguale, aiuta non poco fin dal primo appuntamento con la chemioterapia.
Mi astengo dai commenti per non influenzarti... ha detto oggi una veterana di terapia ad una paziente che al contrario cominciava, e così facendo ha straparlato e condizionato col dire e non dire che fa immaginare il peggio. Altro è ad interagire... il carattere, la condizione fisica di partenza, la voglia di farcela, e la fortuna e perché no... pure la fede, qualunque sia il "credo".
Lo stupore per la vita, simile a quello di un bambino che scopre il mondo ogni giorno porta a reazioni ed emozioni che condivise rappresentano la "quadratura del cerchio". Si rende "piana" una condizione fatta di "spigoli", e apprezzati saranno i colori di ogni "angolo".

venerdì 10 luglio 2020

UN SORSO D'ACQUA FRESCA




Un sorso d'acqua nel silenzio della notte dopo che abbiamo ripreso a contare. Il tempo scandisce le Nostre vite con le date che non possono essere scordate. Dieci anni e poi... quarantuno e ancora... tra un po' un altro compleanno. Vicende si alternano ad eventi, come querce o fuscelli battuti dal vento ne restiamo in mezzo, frastornati ci ritroviamo interi. C'è poco da mostrarsi diversi.
Un sorso d'acqua fresca porta ristoro, e quiete nel fluttuare di stati d'animo contrastanti.
Sei stanca?
Mio marito conosce bene reazioni e atteggiamenti che mi appartengono, eppure mi fa sempre la stessa domanda quando mi vede con i gomiti sul tavolo e le mani a reggere la faccia.
No... rispondo... finalmente mi riprendo il tempo, quello che mi spetta, un'infinitesima parte tra una vicenda e un evento, una porzione minima della giornata per raccogliere i pensieri, trarne emozioni e farne risorse, e poi riflettere sul momento presente. Sapete, riprendere la normalità si sta rivelando alquanto dura per me, procedo a piccoli passi per non cadere e poi dover ricominciare daccapo. Per fortuna anche stavolta però non ho rimpianti del periodo che ha preceduto la pandemia, e aspetto senza pause come scusa, che si ritorni al sereno stabile salvo rari annuvolamenti.
Ascolto tante storie, sono stralci di vita vissuta, emozioni e sentimenti. Chi racconta si sofferma sul presente di dolore, fa poco riferimento al passato se non con vivo rimpianto.
Questo non l'ho mai fatto, perché per me avrebbe significato soffrire di più per quello che stavo vivendo, preferivo invece cogliere "gli sprazzi". Nuove conoscenze, dimostrazioni d'affetto non scontato, la stima inaspettata. Gioia sotto mentite spoglie, colta da un altro punto di vista. Perché la gioia è un dato oggettivo, non passa mai, come il sole è solo a tratti offuscata.
Bisogna esserne convinti, e prima o poi tornerà a splendere come sempre.

giovedì 9 luglio 2020

INCANTO E...


Miei segni particolari: incanto e disperazione.
- Wisława Szymborska -
Poche parole per una sintesi perfetta dell'esistenza. Un equilibrio naturale.
Come il coraggio dopo la paura, la forza dopo la debolezza... e così si potrebbe continuare, all'infinito.
Un'introduzione ai miei pensieri prima di andare atipica, un preambolo da adattare al filo conduttore di questa giornata che nasce come festa e si conclude con
riflessione profonda su "Tutto e il suo contrario".
Oggi è stato il mio anniversario di matrimonio... 41 anni "insieme", e già da stamani mi è salito su il magone, perché con la rapidità di un soffio avrei voluto poter essere già alle nozze d'oro, o sicura almeno di vederle "insieme" con Chi mi sta accanto. E non ho considerato, quindi ho scordato che tutto poteva finire dieci anni fa. L'essere umano spesso non si accontenta, e diventa ingrato.
Poi sono stata in reparto ed ho incontrato di nuovo il paziente tanto rispettoso della Donna, un uomo che non riesce neppure a darmi del "voi"...
Lei merita di più, signora...
... e il "lei" che io generalmente detesto, all'improvviso mi diventa gradito come una carezza.
Mi racconta del Suo matrimonio che dura da quasi cinquant'anni, del primo incontro con la moglie, un vero colpo di fulmine tra giovanissimi, il rispetto reciproco... l'incanto. Che cosa sarà dopo la malattia nessuno sa, perché nessuno può saperlo e forse neppure interessa, l'incanto sta proprio in questo, immaginare il futuro secondo i propri desideri e viverlo a proprio modo già nell'immediato presente.
Nella stessa stanza un altro paziente non trova pace, gli da fastidio tutto, è probabile pure le Nostre voci...
Credo di capirti, a volte capitava anche a me essere fortemente a disagio per un nonnulla.
Non risponde, non sorride ma il Suo sguardo cambia. Va bene cosi, ha apprezzato il mio tentativo.
Ora, a notte fonda l'ultimo pensiero va a Chi è tra incanto e disperazione, è una lotta la Sua, e ha bisogno di sostegno. Io ci sono con Lei, come per Altri.
Buon Anniversario a Noi, che dobbiamo durare per non lasciare soli e non esserlo altrettanto.