venerdì 31 ottobre 2014

QUALCOSA DI DIVERSO... (divagazioni semiserie per allenare la Mente e il Cuore)

E continua la serie... "io speriamo che me la cavo". Soprattutto senza far danni.

LEI...
Appena poteva, correva al mare per sentirsi libera.
Diceva fosse Cielo a portata di mano.
Ne aveva il colore, perché il cielo da lassù si specchiava,
il profumo... di pungente brezza al primo mattino.
E la voce, quasi una nenia... eco lontana di Angeli in cammino.

PENSIERI CHE CONTINUANO A...




Me l'ha dato da pensare lo stralcio di un commento... "stupidate che fanno capire di essere tornati alla vita". Ovviamente, vita normale, quotidianità coi suoi problemi di sempre, che finisci pure per amare dopo che hai sentito forte la pressione della precarietà. Quando al contrario fino ad allora hai stentato a vederti, "figura" giusta ed appropriata in più di una "scena" imposta.
E per l'ennesima volta quelle innumerevoli della mia vita scorrono in successione neanche troppo rapida, perché rincorse da pensieri sempre diversi.
Perciò...
diventai madre e feci solo quello... quasi annullata nel ruolo perché l'impegno lo imponeva.
Mi piaceva da sempre leggere ma poi ero troppo stanca per farlo e gli occhi si chiudevano nell'istante stesso che mi concedevo una pausa...
Mi piaceva anche scrivere, all'epoca avrei potuto farlo solo con carta e penna ma con raccapriccio constatai che mi risultava difficile persino mettere una firma su un verbale d'assemblea condominiale.
Dove erano finiti i miei sogni?
E' vero che le scelte giuste e sbagliate in quel campo erano solo mie, ma guarda un po'... in quel caso Nessuno aveva mai da ridire, riconsiderare... consigliare.
Poi i figli sono cresciuti e di fronte alla Loro autonomia di pensiero sono stata io a non avere da ridire, riconsiderare... consigliare anche su atteggiamenti discutibili ed errori evidenti.
Cambiavano le situazioni, i ruoli ma io ero sempre lì... a seguire la corrente perché sarebbe stato TROPPO per me deviarne il corso e quindi andare controcorrente. Pensavo... chissà, prima o dopo qualcosa cambierà, nulla resta uguale a se stesso.
E infatti...
è cambiato Tutto e la "botta di Vita" me l'ha offerta proprio la cosa che era arrivata per minarla... questa Vita mia, un tumore. Improvviso, evidente da non lasciare dubbi... doloroso, non mi ha lasciato possibilità e son dovuta scendere in campo per la prima volta da sola, perché IO ho scelto i medici che mi avrebbero curato, IO decidevo se e quando ridere o piangere, IO ho studiato le strategie per sopravvivere senza soccombere.
Finalmente... eh già, "finalmente" perché mi era capitata pur tra capo e collo una tegola che Nessuno tra i saccenti, i "superdotati" che mi circondavano, si era mai beccato. Allora era una "cosa mia", solo mia di cui per la prima volta potevo "vantare" l'esclusiva.
Così sono quattro anni e più che ho continuato a... Vivere, tra alti e bassi, con un po' d'ingegno e fantasia non facendo mai mancare l'ironia, e ancora come sempre quando sono prossimi i controlli, mi chiedo... che cosa sarà?
Ma dopo tutto non penso debba preoccuparmi più di tanto. Sono tornata alla vita, quella normale... con la spesa, le bollette e i soldi che non bastano mai... ma pure con qualche strategia in più che fa ridimensionare questi "affanni" e la capacità di mettere insieme in armonia le due facce di una stessa storia.
Me lo posso permettere, ho in mano la carta vincente... aver recuperato portando alla "luce" l'Altra Me... quella che vale.

giovedì 30 ottobre 2014

E ANCORA... BENEDIZIONI?


Un tocco ripetuto sulla spalla...
"Io sto qua, ti ricordi? Ci siamo viste un mese fa...", certo il viso non mi era nuovo, ma il suo nome... qual era?
E' un po' che mi succede, ora i volti da memorizzare sono davvero tanti, e di conseguenza pure i nomi da tenere a mente, perciò ogni tanto qualcuno sfugge. Comunque non mi sgomento né mi perdo d'animo, quando proprio non mi sovviene me la sbrigo con "caro" o "cara", pronunciato col massimo affetto, così che la persona che ho di fronte comprende il buon intento, qualunque esso sia e ricambia, ancora una volta... con le "sante benedizioni".
"E' perché tu le meriti...", mi ha detto la persona del "tocco ripetuto"... "Me le merito? Tutti ne hanno bisogno, non c'è merito in questo", "E invece si... sei buona. C'è gente cattiva, quella non è degna".
Mi ha raccontato così di un suo vicino che guardava malamente il cane e il gatto che lei aveva in casa, e ogni volta che la incontrava, sputava in terra con disprezzo... "Dimmi tu, se cattivo non era. Quando è morto non dico, sono stata contenta ma quasi. Fosse successo dieci anni prima, sarebbe stato meglio..."
E pensare che si parla di cattiveria, e non solo... pure di benedizioni! che già andando per etimologia sarebbe tutto un programma, "bene dixit" e un augurio anticipatorio di morte, d'accordo non vanno proprio.
Ma è sempre il solito discorso delle contraddizioni umane, fatto di quel che è giusto per me e sbagliato da parte tua... ciò che mi spetta e tu devi. E mai il contrario.
Perplessità lascia il constatare che nemmeno le difficoltà in alcuni casi riescono a far cambiare le prospettive. Basterebbe a volte immaginare uno scambio di posizione o ruolo per comprendere che non esistono bontà o cattiveria in assoluto, ma contesti in cui emergono o l'una o l'altra, influenzati unicamente dalla diversità caratteriale.
E se dovessimo prendere in considerazione tutti i caratteri esistenti al mondo, sarebbe a fasi alterne... o bontà o cattiveria.
Le buone parole, ovvero "benedizioni" sono per Tutti, ancora di più per quelli nella "fase della cattiveria"... che accecati dalla negatività del momento si negano il bene perché non riescono a vederlo.

mercoledì 29 ottobre 2014

QUALCOSA DI DIVERSO... (divagazioni semiserie per allenare la Mente e il Cuore)

Fino a qualche tempo fa ero ferma alla metafora, ero capace di farne uno scritto intero. Ora sono andata avanti e mi cimento in tautogramma, lipogramma e acrostici, e tra non molto la "mia scrittura"  evolverà ancora... perché passione vera. 

UNA PASSIONE
(acrostico)
La passione, intesa come fuoco
Ardente di un momento,
Proprio non era nelle sue corde.
Allora provò a pensarci...
Sicuro, una passione c'era di cui poteva dire.
Scrivere, le piaceva.
Immaginare, descrivere situazioni,
Ordinare i pensieri come note
Nel pentagramma del Cuore.
Era per lei l'estasi totale di una passione.

NON POSSO LASCIARVI COSI'...


... e quasi disastrata, qualche pensiero voglio ugualmente donarvelo prima che questo giorno abbia fine.
Stasera la linea è saltata, e dopo aver armeggiato a lungo mi è venuto in mente che potevo connettermi col telefonino. In modo accidentato e difficoltoso, ma potevo. Prova che tutto si può se si vuole... che una strada la trovi se la cerchi... che c'è sempre una via.
Belle frasi, sembrano quegli aforismi che trovi a centinaia qui nel web, li leggi e dici... eh già, non c'avevo pensato... oppure... ma sicuro, hanno scoperto l'acqua calda!
In un modo o in un altro si evince quanto possa essere lineare l'esistenza se ci si pone nei suoi confronti naturalmente, senza troppe complicazioni. Così affrontare un intoppo tanto banale, diventa un'occasione per aguzzare l'ingegno, non fermarsi a ciò che pare non risolvibile nell'immediato.
Avrei potuto chiudere tutto, delusa e stizzita... non l'ho fatto e ora comunque sto condividendo quest'ultima esperienza di ordinaria quotidianità che di serio e gravoso ha ben poco se non addirittura proprio nulla.
Dalle piccole alle grandi difficoltà della vita... che cosa cambia?... secondo me, solo il modo di affrontarle, l'atteggiamento giusto.
Non arrendersi, cercare e tentare... in qualunque modo ma continuare.
Perché un modo c'è, sempre... per proseguire, l'importante è restare presenti a se stessi e sfruttare ogni risorsa possibile.
E vuoi vedere...?! Alla fine la spunti pure.

martedì 28 ottobre 2014

QUESTIONE DI... FEELING


E' un rapporto profondo, di fiducia e intima sintonia, che si stabilisce tra medico e paziente, soprattutto quando la patologia è di quelle che a volte fa sentire sospesi tra ansie e dubbi, ad un filo, a parole mormorate sottovoce.
Lo so bene io, che quel giorno... alla chiusura di un reparto a causa dei tagli alla sanità... sentii perdere terreno sotto i piedi, letteralmente abbandonata al mio destino. Non sapevo che cosa fare... che ne sarebbe stato di me.
Passai all'Oncologia Medica, dove i medici sono più di uno, ma prima di fermarmi all'attuale, diciamo li ho passati un po' tutti.
Questo "mio" ora è perfetto, una persona che ha modi e parole giuste pure per dirti che stai messo male, almeno per me è così... l' "ideale".
Questione di feeling?... forse non proprio in questi termini, ma credo di si, assolutamente.
E tornano i miei ricordi di 4 anni fa... a quel famoso "terzo piano".
Qualche tempo prima di trasferirci nel " nostro " nuovo reparto, durante una delle frequenti chiacchierate, il Dottore disse che avrebbe voluto esporre un cartello con un testo, una sorta di meditazione, ma che poi, per rispetto della sensibilità altrui, non lo aveva fatto più. Riteneva, infatti che non tutti sarebbero stati in grado di capirne il bellissimo e profondo significato, in quanto tra le altre cose si parlava di morte.
Me lo aveva fatto leggere ed io lo avevo trovato stupendo.
Riporto questo testo per condividerne l'essenza e le conseguenti emozioni.
" ...vi sono qualità al di là della pura competenza medica, delle quali questi pazienti hanno bisogno e che cercano nei loro medici. Dal medico essi vogliono essere rassicurati, considerati e non solo esaminati. Vogliono essere ascoltati. Vogliono percepire che vi è una grande differenza, invero, per il medico, se essi vivono o muoiono. Vogliono sentire di essere nei pensieri del loro medico " ( Cusin 1982 )
Il tumore non è una malattia come le altre, altrettanto gravi, e coloro che ne vengono colpiti sono di conseguenza malati diversi. Lo sconcerto che prende all'inizio, quando se ne viene a conoscenza, l'evoluzione diversa per ogni caso, la durezza delle terapie, il forte senso di precarietà che accompagna per il resto della vita, fanno sì che si stabilisca con il proprio medico un rapporto che è qualcosa in più, la condivisione di ogni pensiero, timore, e quando c'è anche di gioia.
Non si vuole essere dimenticati, comunque vada a finire la cosa, e d'altra parte anche il medico stesso resta nei loro pensieri come un amico, una spalla su cui piangere, una mano da stringere per prendere forza e dimostrare gratitudine.
Perché si tratta di emozioni intense, molto forti, difficili da spiegare, impossibili da condividere in un secondo tempo.
Vanno trasmesse nel momento stesso che le senti vivere, vibrare addosso... solo così non si disperderà la loro forza.

lunedì 27 ottobre 2014

FELICITA' E'...


... consapevolezza di essere capiti sempre,
provare la rassicurante sensazione di ricevere aiuto se è necessario,
credere che un sogno possa diventare realtà.
Ma soprattutto desiderio di comportarsi come il "lievito madre"... che agisce all'interno dell'impasto di farina ed acqua, e poi scompare. Ritornerà da un pezzetto di quella che sarà la massa, per rigenerarsi ancora e dar vita a qualcosa di buono.
A provarci almeno.
Basterebbe questo per esprimere il mio stato d'animo del momento, finalmente compresa in tutte le mie intenzioni, considerate a volte prive di concretezza, quasi deliri di Chi crede averla fatta franca.
Tante volte ho sognato ad occhi aperti, pensando di rendere visibili e condivisibili le risorse ricavate da un'esperienza dolorosa... poi mi fermavo, un po' per le difficoltà di ordine pratico, il tempo tiranno e pure per i rari "deficit" della mia autostima. E ora, all'improvviso l'aiuto, lo stimolo giusto... le motivazioni... gli "ingredienti" per realizzare qualcosa di buono.
A provarci almeno.
A questo punto, sento che posso e devo farlo... e sarò quel lievito, che nell'umiltà del suo aspetto, riuscirà a far crescere e moltiplicare le emozioni, diventeranno "storie nella storia", come per tanto tempo ho pensato.
Quattro anni non sono tanti, è vero... ma sono bastati per crederci veramente che Tutto si può se si vuole. Ogni giorno ho scritto una pagina col Cuore, guardando intorno e dentro di me.
Il CANCRO si combatte anche così, parlandone fino alla nausea, in un estenuante braccio di ferro... guardandolo fisso negli occhi e ripetendo, come faceva uno dei miei Amici tra "quelli che contano", TU ci sei ma IO me ne frego... e vado avanti e vediamo chi vince.
E' sfatandone il "falso mito"... fatto di paure, domande angoscianti sul domani... che si vince. E si vince sempre, comunque vada a finire... perché nessuno scorderà e continuerà a... seguire gli esempi che riportano alla speranza sempre viva.
Simili a tante farfalle variopinte...

domenica 26 ottobre 2014

UN PASSO DOPO L'ALTRO...




... e quanto lontano si possa arrivare, neanche si immagina.
Si comincia col partire da soli, avendo come unico bagaglio la speranza, certezza che fa sentire protetti, cullati... che filtra ogni emozione, lasciandone l'effetto rassicurante dell'evanescenza. Poi ci si ritrova a continuare in tanti, sempre più numerosi... a condividere, pensare, persino "progettare" qualcosa di bello e magari pure grande, chissà!?
E' in un certo senso, quello che sta capitando a me in questi giorni... e mi sa, anzi dubbi non ce ne sono... che dovrò veramente mettermi d'impegno per raccogliere "questi miei 4 pensieri" e donarli a Chi... bontà sua... me li chiede.
Da quando tutto cominciò, non lo nego, c'ho pensato di scrivere qualcosa sulla "mia storia", rendere pubbliche le emozioni, sviscerare il tormento vissuto, condividere pure i traguardi gioiosi come messaggi di positività... poi mi sono fermata al "mio piccolo spazio" perché bastava a me, a quelli che mi conoscevano e ad Altri che si incuriosivano e affezionavano.
Ora c'è qualcosa di nuovo che "aleggia intorno" ed oltre... e non è un caso che io abbia usato proprio questo termine che porta il pensiero lontano, dove il visibile e tangibile... non è.
Due mesi fa... volò via un Angelo, il primo... e per "Continuare a... parlarne con speranza", ci fu una svolta, la prima veramente importante.
Assunta me lo ripeteva... insisti in ciò che credi, perché c'hai la testa dura... Tu puoi.
C'ho creduto, ci credo e Lei da lassù mi sta dando una mano, già mi pare di vederla.
Solo qualche giorno fa... Stefania, un altro Angelo l'ha raggiunta, ed ecco che una "spinta" forte sta muovendo un' "idea" perché si faccia "progetto".
Grande come impegno... importante, si spera... da opera finita.
Sarà qualcosa che prenderà non solo me, riguarderà Tutti quelli che ci credono nel potere e valore della speranza... una vita per la Vita, l'ha definita generosamente qualcuno... io, da inguaribile "spirito romantico", aggiungo una nota in più...
un'impetuosa sinfonia a più mani.

sabato 25 ottobre 2014

SORRIDO... PERCHE' VIVO


Stavo quasi per andare via. Evidentemente l'atmosfera sarà apparsa "surriscaldata" di sorrisi perché l'infermiera, quella che tutti sanno timida, arrossendo non ha resistito...
"Come siete messe vi farei una fotografia..."
"E perché? certo, ho capito, siamo belle", ho risposto io sorridendo, anzi continuando a... sorridere, perché era stato questo a colpire, che chiacchierassimo senza mai smettere di sorridere.
Ma dai... a volte mi ripeto... che strana cosa è, IO che sorrido...
Non è che non fossi capace di farlo, ma lesinavo un po' col sorriso, riservandolo per le grandi occasioni o quando, per buona educazione, non se ne poteva fare a meno.
Poi... la bufera, ed ora... guarda il caso, mi ricordano per il sorriso.
E' che il sorriso mi viene da dentro, costituisce una parte di me, nasce dalla voglia di vivere, è diventata un'arma per vivere.
All'inizio della mia "storia" ce n'era davvero poco perché l'ansia e la paura la facevano da padrone, poi nacque come abbozzo perché lo dovevo fare, e ho continuato a... farlo, scoprendo di stare meglio e non ho smesso più. Anche durante la chemio che non è certo cosa da prendere a ridere, ho sempre sorriso e qualcuno aveva persino notato di non avermi mai visto così allegra.
Ero fiduciosa, e andavo avanti guardando da lontano il traguardo che prima o poi avrei raggiunto.
Adesso insieme con gli Altri rivivo situazioni che vedo in maniera ancora più diversa, perché mutato è l'atteggiamento verso la vita, mutato lo stato d'animo.
Ritrovarsi pure per ricordare chi non c'è più, ad esempio, può essere un'occasione di forte meditazione che allontana persino la paura della morte, perché attraverso quel tempo fatto di difficoltà ma anche di superamento delle stesse, si elaborano convinzioni e si rafforzano valori raggiungendo una maturità piena e consapevole.
Come si può allora aver paura di morire se non si è temuto vivere?
E se fino a "ieri" coloro che incontravi erano solo degli illustri sconosciuti che magari ti facevano perder tempo perché eri costretto a scambiare qualche parola, impari poi ad "amarli" tutti, indiscriminatamente e a capire la ricchezza che ti viene donata e a tua volta doni pur stabilendo un rapporto fugace.
E la meraviglia a vederne i frutti? A me questo tempo che è seguito ha rivoluzionato la vita, non mi importa più di niente, o meglio tutte quelle cose che erano prima al centro del mio quotidiano e lo banalizzavano non mi interessano più.
Di tutto rido e a chiunque sorrido. Posso provare dolore, perché sono di carne e ho Cuore, ma non conosco rancore se non per me stessa.
Per poi recuperare, migliorarmi e aggiungere colori a questa vita mia... come biglie colorate nella trasparenza.

venerdì 24 ottobre 2014

TANTO... QUANTO


Ieri nel vedere quanta gente ha partecipato al saluto di commiato per Stefy, ho quasi provato un'intima gioia. Davvero si può non morire mai.
Sembrava quasi fosse una grande festa... tanti amici, occhi lucidi ma sereni.
E quell'unico raggio di sole alla fine, e insieme il volo di 12 colombi che erano rimasti per tutto il tempo appollaiati dietro la vetrata a tessere colorate, sovrastante l'altare. Li avevo notati durante la celebrazione, sembravano macchie scure e informi, e invece si erano raggomitolati su se stessi perché pioveva a dirotto, poi quello "strale" di luce all'improvviso li aveva destati e spinti al volo.
Ho provato brividi di emozione grande...
All'uscita si raccoglievano fondi a favore dell'ANT, Associazione di supporto ai malati terminali di tumore, per volere di Stefania stessa e della Sua famiglia, mentre Tutti si scambiavano abbracci e promettevano di vedersi ancora, magari per una passeggiata o un caffè.
LEI, pur consapevole di avere una vita a rischio di scadenza, aveva in questi anni sempre scelto la Vita nella sua pienezza, godendone tutti gli aspetti.
Stava male e combatteva... si riprendeva e lottava.
Ironica sempre, accarezzava il Suo "bottoncino dell'amore", così Lei chiamava l'uscita del port, e aveva scelto da sé l'"ultima foto", perché la si ricordasse come era sempre stata... sorridente.,
Anche se sofferente ha vissuto con grande allegria, amando l'azzurro del cielo e del mare.
Era giusto che in cambio ricevesse tanto... quanto aveva donato.

giovedì 23 ottobre 2014

IL VALORE DELLA VITA


Oggi ero in chiesa e mi è balenata come la leggessi in quel preciso istante, la parola pronunciata da me l'altra sera mentre "proteggevo" la Vita.
CONTINUITA'... continuare il percorso, anche quando tremano le gambe e il respiro si mozza, quando pare di vivere un sogno. Sai comunque che da quell'aria rarefatta, quasi nebbiosa devi venir fuori, asciugarti gli occhi per prepararti al sorriso, e magari dopo poco sentirli umidi di nuovo perché sei riuscito addirittura a ridere.
E' così sottile quella linea che separa pianto sorriso risata... non te ne accorgi nemmeno, è la Vita stessa, così rapida nel suo naturale svolgere degli eventi, a non permetterlo.
E il pianto e il riso sono le facce di quell'unica maschera che essa indossa e poi passa ad ognuno, in una linea immaginaria di continuità.
Come un dono, un talento o un carisma che per sua natura non può essere di proprietà esclusiva, ma reso proficuo va gratuito ad Altri.
La Vita vale nella misura in cui la si dona.
Altrimenti è seme che perisce subito dopo aver radicato.
Quanto vale la vita che si dona? Tanto. Quanto vale la vita che si riceve? Ancora di più... perché viene dagli altri, a volte come un ritorno, altre in modo inaspettato... per questo vale di più.
Non sempre sono legate da una relazione di diretta proporzionalità, ma ciascuna brilla di luce propria, come stelle che si rigenerano continuamente.
Vita che dà nuova vita.
Come è bello e gratificante crederlo.
Tante volte penso sia un vero peccato esserci arrivata solo ora, oppure sentirne la pressione quando qualcuno non è più...
poi, placando il rimpianto mi concedo l'attenuante generica. Magari questa idea in potenza era già nella mia mente, come sentimento già nel mio Cuore, e adesso quasi esplode, prende le mie giornate, tutto il mio tempo presente e, rivalutandolo anche il passato dandone una motivazione.
Quanti pensieri ad un commiato... e alla fine scorgere pure un ennesimo segno di speranza.
Il cielo che ha pianto tutte le sue lacrime, aprirsi all'improvviso per un unico raggio di sole.
Il tempo di un "addio" o di un' "accoglienza"?
Dal "pianto" al "riso"... il tempo di un "passaggio".

mercoledì 22 ottobre 2014

L'AZZURRO PIU' AZZURRO CHE C'E'


Sarà perché ieri l'ho accarezzata la Vita, e sentita ancora più preziosa, che ha voluto ripagarmi subito, parlandomi sottovoce come è solita fare, con le coincidenze.
La prima è stata appunto averla cullata, confortata dopo tante mortificazioni... ricordando insieme con gli Altri ciò che è stato, apprezzando quello che è, comunque è...
E poi aver trasmesso l'un l'altro le emozioni immediate, espresse in una sola parola.
Già... ciò che si prova non ha bisogno di lunghi trattati per essere compreso, ridotto all'essenziale per farne tesoro.
Poi, tornata a casa, io che non guardo mai la televisione, stranamente l'ho accesa. Mi sono trovata su uno di quei canali del digitale terrestre, dove di solito trasmettono programmi di cucina, di solito... e invece ieri c'era un film... "Il mio angolo di Paradiso"...
"Ah, si... è un film che parla di una ragazza ammalata di cancro...", ha esclamato l'Amore della mia Vita, e stava per cambiare canale...
"No... aspetta...", e mi sono fermata a guardarlo, e tante analogie e infiniti riferimenti mi hanno portato a LEI... che oggi non è più.
Ieri sera... LEI c'era. Ieri sera... non potevo sapere. Eppure, due calde lacrime sono scese da sole, due rivoli neri di mascara annacquato, senza che me ne accorgessi...
Il mio pensiero era andato a LEI... sapevo che stava male, molto male. Sarebbe stata questione di giorni, e col Cuore in gola aspettavamo quel giorno. Come trepida attesa di una nuova nascita.
Prima di venire al mondo nulla si sa e si conosce... prima di andare oltre il mondo, altrettanto non si sa e non si conosce.
Stamane, di buon mattino... la notizia. Stefania è andata via. LEI che amava viaggiare viaggiare, adorava l'azzurro del mare e il cielo che nel mare si specchiava, è partita di nuovo.
Questa volta per l'Azzurro più azzurro che c'è.

martedì 21 ottobre 2014

"COCCOLARE" LA VITA


Proteggere, custodire, coccolare... trasmettere la vita.
Un tema preciso da sviluppare, qualcosa di concreto da fare TUTTI INSIEME PER IL BENESSERE COMUNE.
Bellissimo incontro quello di stasera con il gruppo di auto mutuo aiuto.
Eravamo in tanti, seduti in circolo per guardarci bene in volto e passar l'un l'altro la Vita. E con un sottofondo di musica dolcissima.
Perché fossimo rilassati, ad occhi chiusi ascoltassimo il ritmo del respiro... aria che entra ed esce, linfa vitale e controllo di se stessi.
Un "uovo", si... proprio di quelli con cui fare una frittata, è passato tra le mani di ognuno in successione, tenuto come in una culla per una decina di secondi... sempre con gli occhi chiusi, concentrati sull'emozione del momento.
Dovevamo poi con un'unica parola, la prima venuta in mente, esprimere la sensazione provata...
Lungo una "traiettoria" circolare, emozioni come anelli di una catena si sono agganciate l'una all'altra, una serie di colori dalle varie tonalità ha ripercorso quella linea immaginaria, e alla fine con la musica, quasi nenia a cullare un "piccolo tesoro", si è raggiunta un'unica condizione di benessere, in definitiva uguale per Tutti anche se con nome diverso.
Serenità, tenerezza, condivisione... e nostalgia, rimpianto, fragilità... e poi altre ancora, queste le parole pronunciate. La mia è stata... continuità, non poteva non essere questa.
Continuità di parole ed emozioni, passaggio di testimone dall'uno all'altro, vita che continua,
Da un uovo, riscaldato a lungo tra le tante mani, potrebbe nascere un pulcino... ognuno avrebbe dato un po' di sé, del proprio calore.
Caldo è un corpo vivo.
Un qualcosa fatto insieme per uno scopo... rinnovare la vita che è in Noi tramite la Vita stessa, simboleggiata dall'uovo.
Stavamo Tutti lì... volendoci bene... per donarcene altro.
E stare bene.

FARFALLA CON UNA SOLA ALA


In un vortice di pensieri, in un turbinio di parole sono stata travolta e sollevata da un "vento" strano... sensazione che non provavo da tempo.
Come una farfalla, in leggerezza di animo me ne andavo, senza il peso di falsità ed inganno. Pure pochi pensieri si affollavano nella mente, ordinari, normali tanto simili a nuvole di passaggio in primavera, e poi... tutto insieme. Tanto per non farsi mancare niente.
Quante volte correnti contrastanti mi hanno sorpreso all'improvviso, cercando di farmi precipitare, ma sono stata pronta o forse fortunata a trovare il "giusto appiglio" per riprendere quota ed andare. Seguivo il vento, anche poco convinta... avrei capito, forse non ero all'altezza... e così era andata fra volteggi nell'aria, pause per ricaricarsi, riprese veloci nell'aria per continuare a...
Ma non si può mai essere sicuri di nulla, a volte non ci conosciamo abbastanza e grossi sono gli errori di valutazione riguardo Noi stessi, esseri umani, spesso instabili perché esposti a carichi di problematiche diverse e inevitabili.
Così... pensavo in un modo, ero sicura che in un certo modo non avrei sbagliato, e invece ci sono caduta in quel modo. E tutto mi è precipitato addosso, compresa questa tosse, maledetta e inversamente proporzionale al mio umore. Eh già, che pure la Mente la parte sua la fa, e somatizza e tutto diventa più pesante.
Stanotte ho dormito poco e male, ma nonostante questo mi sono alzata con uno spirito diverso. Ho riflettuto a lungo. Ho pensato alla mia salute, ai traguardi e alle piccole vittorie.
Ho fatto un esame di coscienza... ne faccio spesso perché mi metto in discussione in famiglia e fuori, alla fine ho tratto le mie conclusioni.
Rivedere alcuni lati del mio carattere, ed essere pure più arguta.
L'intuito va bene, ma lasciare spazio a più possibilità.
Farsi scivolare di dosso ciò che accade.
Ne ho passate tante, vedendo i momenti della mia vita passata scorrere davanti come scene di un film, temendo di perdere tutto quanto... non dovrò mai più prendermela oltre il dovuto. E poi continuare a... crederci in questo "limite di sopravvivenza" che segni la fine di un incubo e l'inizio delle certezze.
Occorre voltare pagina per riprendere quota.
Alla fine una farfalla vola anche con una sola ala.

domenica 19 ottobre 2014

SOLO IL VENTO...

... può spazzare via delle nuvole gravide di pioggia che non viene giù.
Gocce che sarebbero pesanti, quasi grandine a colpire, ferire fino a far male.
E deve essere pure impetuoso, non importa se trascina con sé anche il "buono", fatto di punti stabili e certezze.
Come foglie accartocciate dopo il sole dell'estate, rami secchi divelti e portati in aria, volano via... e non resta più traccia.
Un "accidente", inteso come "accadimento" può far sì che i pensieri di cui è affollata la mente si trasformino in ansie e dubbi, e per impedire che questi, a loro volta, ingigantendosi oltre misura diventino angoscia, veri e propri fantasmi, occorre pulire, sgombrare l'animo...non avere vergogna di metter fuori la sofferenza provata, "gridarla" anche, se è il caso, poi il chiarimento, ma questa volta solo con "me", perché si ristabilisca il mio equilibrio su basi nuove e diverse e possa continuare a... fidarmi, avere stima, credere che valga la pena per me stessa e gli altri.
Nonostante la "batosta", ho fatto tesoro di ciò che ho imparato e con gioia mi accorgo che pur dopo "botte" di altro genere, ne vale sempre la pena fino a quando c'è chi con poco ti capisce, ti stima, si fida di te.
E per ciò che mi riguarda, continuare a... scorgere tra i sorrisi sempre meno deboli e più aperti qualche "nota" in su che mi viene donata equivale ad una cura ricostituente, ad asciugare qualche lacrima di troppo per stizza ma pure stupore...
... ma che avrò fatto mai, giuro... senza volere? Io che cammino in punta di piedi per non far rumore, e applaudirei anche se fossi sorda, pur di non far soffrire di delusione?
Qualcuno non sapeva, eppure con la semplicità delle parole che vengono dal Cuore mi ha spronato ad andare avanti sempre sulla stessa strada che non è solo la mia.
Per me, questa cosa è alla pari di un "evento" che interpreto come "messaggio".
DEVO CONTINUARE AD... ESSERE ME STESSA, senza timori, così... SEMPLICEMENTE.

TRA UN PETALO E L'ALTRO


Oggi... ho sentito per caso una frase... mi è piaciuta tanto, mi ha quasi affascinato per la dolcezza delle parole e del tono... pronunciata da un uomo anziano e con gli occhi lucidi.
La Vita è un sogno a colori, la mia l'ho vissuta in bianco e nero perché ho fatto tanti errori, per questo ho dei rimpianti. Voglio avere l'opportunità di riscattarmi, continuare a... vivere questo sogno, ma stavolta a colori.
Era commosso Lui, mi sono commossa anche io... ma ho resistito, e "ripiegata" a mo' di biglietto, ho riposto tanta dolcezza nel mio Cuore, dopo averla ben impressa nella memoria. Per quei giorni in cui l'amarezza la fa da padrona e nulla serve a tingere di rosa pure i pensieri più semplici e normali.
Oggi... è stato un giorno migliore, i problemi ci sono sempre ma ridimensionati, appaiono risolvibili, anche le persone sembrano diverse.
Più benevole o sono i miei occhi più ridenti a vederle tali?
Sarà un po' l'una e un po' l'altra cosa, poiché si sa che gli Altri vedono di Te ciò che vuoi mostrare. Tant'è che sono stata serena, e finalmente sono riuscita a parlare anche col mio dottore, sempre "fuggente" per i corridoi a causa del gran da fare. Mi ha risollevato parlargli... fra un mese farò l'esame del torace, e forse riprenderò ad andare fino al traguardo di questo "quinto anno di sopravvivenza".
Vuol dire tutto... e non vorrà dire niente, ma per ora è così e voglio star contenta che almeno fino a 5 possiamo contare.
Oggi... sta per finire, ed è andata bene così. Stamattina una paziente mi ha detto... ma come è che tu sei così diversa, e poi c'hai pure questi bei capelli? I miei...? ho pensato, ma se devo andare oggi dal parrucchiere perché sono in uno stato pietoso..
Lei mi vedeva così... diversa, e diversa mi sono sentita anch'io, a due palmi da terra per la contentezza, perché non si era visto quanto triste ero stata fino a ieri.
Succede a volte... a lungo in volo ma trascinata dal vento, e alla prima carezza, tra un petalo e l'altro di una rosa fuori stagione.

venerdì 17 ottobre 2014

HO POCO TEMPO

Ho poco tempo da dedicare a un Cuore in piena straripante.
Possibile mai che non possa essere il cammino senza intoppi, frenate brusche, urti disastrosi pur con le brecce aperte?
Mi viene da dire mille e mille volte, in modo non troppo corretto ed ortodosso... mannaggia a me!... e sarà la prima volta.
Forse perché sono un po' stanca, a tratti arrabbiata... vorrei essere ascoltata quando manifesto il disagio, e non trovarmi a soffrire per un altro non mio.
E viene fuori di nuovo la maledetta inadeguatezza e la paura di aver sbagliato, pur avendo mantenuto il "silenzio".
A un certo punto, però non ce la posso fare, perché pulsano le tempie, ho un nodo in gola, e la tosse che da un po' mi affanna diventa quasi un triste rantolo di accompagnamento... ed esplodo così in un secondo...
POI SUCCEDE CHE...
Succede che un magone grosso Ti sale in gola.
Vuoi dare sfogo a ciò che provi e non puoi...la Dignità.
Che parola grave... e pure greve, perché pesa a volte
quest'abito a pelle, cui non puoi né devi rinunciare.
E poi... gli Altri?... che diritto ho IO di far soffrire, se
già conosco l'entità del dolore... di qualsiasi dolore
che Ti prende, ingiustamente Ti ferisce... e dopo
lascia in un angolo. Come uno straccio strizzato.
Ecco ho dato sfogo alla mia "piccola pena".
Domani sarà tutto passato, come sempre perché diverso sarà il giorno e i suoi problemi.
Mi preparo per andare a letto... stanotte, finalmente voglio dormire.
Accarezzo la testa di quel figlio non più bambino, quello stesso bambino che non voleva mai vedermi triste, e pur così piccolo si sporgeva dal seggiolone ridendo forte all'improvviso. E ridevo pure io... e triste non ero più.
Buonanotte così, a mio figlio... e a Chi stasera donarmi ha saputo una lacrima e più di un sorriso.

NON SO SE MAI CAPIRO'


Sarà per quella "benedetta" e più volte comprovata teoria dei corsi e ricorsi storici, o ancor più semplicemente per il dato di fatto che l'essere umano non cambia mai, per l'una o per l'altro succede che ci si ritrova a vivere situazioni già viste.
E "Alice nel paese delle Meraviglie" ancora una volta si troverà... senza paese, ad aggirarsi e districarsi tra contorti pensieri. Naturalmente i Suoi, perché come potrebbe di Altri, se già pensa di conoscere se stessa e poi sbaglia?
“Una vita senza ricerca non è degna d’essere vissuta” diceva Socrate.
Questo palesemente non si dimentica e la prima ricerca è quella che si fa dentro se stessi... coi sentimenti dopo averli sfrondati del superfluo, rendendoli puri e sublimi come Amore Universale... con le emozioni che dai sentimenti scaturiscono... con l'onestà di pensiero che vuole si vada avanti senza volere il male ma solo il bene, non pestando i piedi ad alcuno.
E' chiaro che qualche errore pur si commette... ma come è che esiste sempre Chi comprende, e di rimando Chi si arrocca e di lì non scende?
Quando alla fine della chemioterapia mi fu detto che avrei potuto continuare a... frequentare l'ambiente se l'avessi voluto, per me fu un "segno", qualcosa che spiegava e dava un senso a ciò che inaspettatamente mi era capitato. Cominciai a essere di casa lì, e da lì non mi sono più allontanata, ma non è stato sempre facile. All'inizio ben accolta... forse perché quel mio entusiasmo considerato di "prossima scadenza"... in seguito, a fasi alterne guardata con occhi diversi... ero troppo presente, invadente... o cosa?
Comunque non ho mai taciuto, anzi ho cercato il confronto continuo... avevo motivazioni, argomenti e "giuste modalità di approccio", e questo mi era detto. Alla fine venivo congedata sempre allo stesso modo...
"Hai il dono della comunicazione. Che dobbiamo dirti? Sei unica. Ma bada, ti scontrerai ancora, quando sarai fuori di qui... perché non sono tutti come te".
Sono passati quattro anni... vivo una realtà "doppia", perché da quella in cui ero stata calata a viva forza non ho voluto del tutto staccarmi, e nella "normalità" che ha di nuovo preso possesso di me, oggi mi aggiro, a volte sentendomi estranea, soprattutto nelle "relazioni umane".
Queste ora sono più difficili... vado con la "purezza di Cuore", ma spesso è travisata.
Ne soffro... spesso mi violento, perché trovo una porta chiusa. Proverò ancora con il sorriso, magari mi andrà bene qualche volta...
Sennò, mi farò indietro, tornerò nel mio confine... carica di "triste meraviglia".

mercoledì 15 ottobre 2014

STELLE


Conosco i "sintomi", i segnali che manda l'animo mio, e quando più giorni si susseguono e il cielo resta sempre lo stesso, mi rendo conto... qualcosa non va. Penso... passerà tutto, e tornerà il sereno in questa "volta" che pure di notte si priva di stelle.
Non mi adagio di certo, affliggendomi... al massimo sono più silenziosa, e questo però già preoccupa non poco Chi mi è vicino e cerca di arginare i danni del tempo uggioso.
Nuvole vanno e vengono, qualche rovescio d'acqua... nulla di serio.
Torno comunque alla mia attività, in ospedale e a casa, ed è soprattutto nel primo che paradossalmente ritrovo l'entusiasmo, perché necessariamente deve essere così. Lo cerco rapidamente con affanno, ne trovo sempre un briciolo e prendo a condividerlo... diventa "lievito madre" e in breve il "contagio positivo" cresce e si diffonde.
Ne sono contenta, la mia vita vale più di qualcosa.
E a casa poi... mi chiedo spesso com'è che riesco a destreggiarmi tra mille cose... anche se stanca, a volte pure confusa... fra una "melanzana" da grigliare e un "pensiero" da condividere.
E non è facile.
E nonostante questo non ci rinuncerei mai... neanche a pensare di tornare solo alle melanzane, voglio continuare a... immergermi tra cento e più pensieri pur di ricavarne uno buono... che doni speranza, riporti il sorriso e dia un valore aggiunto a questa mia vita.
Non mi stanco perché non do affatto per scontato che io sia ancora qui... voglio ripagarlo questo "privilegio", dimostrando che tutto sommato ne è valsa la pena e non è stato un "cattivo affare".
E intanto sorrido... a Chi mi accoglie col sorriso rendendo più facile il concretizzarsi dei buoni intenti, e anche se non di più, pur se in modo diverso, a Chi ha gli occhi lucidi di pianto.
E poi accarezzo quel volto di Chi colpito ancora, rivela sfiducia e delusione per essere stato tradito di nuovo da se stesso. Credici... ripeto, non smettere di farlo, vedrai Ti sentirai meglio, e dimenticherai quello che è stato.
Mi "guadagno" un abbraccio per un sacchetto con qualche caramella, ed un "grazie" col Cuore ed un sorriso per un incoraggiamento estemporaneo venuto non so come né perché.
E alla fine, come oggi mi fanno pure un regalo, un complimento, bello per il senso che si coglie.
Per questo giorno andato via, di quel dono ho gioito davvero e un po' è mitigata la delusione che a volte la Vita riserva.
Stanotte le stelle sono qui a ricoprire il cielo, non importa se non tutte sono luminose...

martedì 14 ottobre 2014

TENERI LUNATICI


Sembrerà il seguito di ciò che ho già scritto, e in effetti un po' si ricollega, facendosi esplicazione di un concetto, prova evidente.
Ho portato la mia esperienza personale, con analisi dei fatti e conclusioni, parlerò ora di una "tenera coppia", avanti negli anni, soprattutto Lui.
Hanno lo stesso nome di battesimo, ovviamente cambia l'ultima vocale... li chiamerò Gino e Gina. 
Gino è da un po' che si è ammalato, ha subito un intervento all'intestino e si sottopone alla chemio con molta insofferenza.
E Chi mai la farebbe volentieri?... attese, stanchezza, effetti collaterali pesano a tutti... su questo non ci piove. Solo che Lui scarica l'80% del peso a quella santa donna della moglie, che per pazienza e amorevole accudimento meriterebbe il Paradiso in terra. Non si trattiene dal trattarla in malo modo neanche di fronte ad estranei, davanti a me per esempio. Io capisco e taccio, e quando il momento permette... mi permetto anche io e sdrammatizzo.
Un giorno la moglie lamentava il fatto che non volesse mangiare, non sapeva più che cosa preparargli, per giunta con una forte anemia, rifiutava in modo assoluto la carne. Beh, questo... azzardai a dire... non era poi un gran male, visto che anche io non la mangiavo "da allora".
Non mi fossi mai permessa...! Gino raccolse le forze e inveì contro la poveretta...
"Hai visto che non capisci niente?... la signora Maria non la mangia la carne, e vedi come sta bella?"
Mi venne da sorridere... "stavo bella...", va be ma non ero certo nelle Sue condizioni, poi una volta che fu calmo gli spiegai che pur non mangiando la carne, doveva alimentarsi in modo completo così che non avesse deficienze di nessun genere...
"Prova coi passati di verdura e legumi, pastina e abbondante parmigiano... io mi nutrivo così e sono stata bene".
"La pastina?... e quello non può masticare e ingoia a stento...", era intervenuta a questo punto Gina... suggerii allora quella da svezzamento, e da quel giorno in poi ogni volta che mi ha incontrato, Gino mi ha "amorevolmente benedetto".
Per un periodo però l'ho visto venire accompagnato dalla figlia... Gina era ricoverata in cardiologia per una forte ischemia improvvisa. In quei giorni piangeva sempre... metteva urgenza alle infermiere, doveva fare in fretta per andare su, al terzo piano dalla moglie.
"... senza di Lei non vivo", l'ho sentito ripetere più volte, e davvero pareva così, mogio e fiacco da intenerire il Cuore stringeva in mano le due caramelle che gli davo... una per Lui, l'altra per Gina.
E' passato del tempo e li ho rivisti di nuovo insieme, sempre là.
Gino, battagliero e litigioso... Gina, sempre dietro ma più decisa...
" ... se non ti calmi, mi vado di nuovo a ricovera'... e finisc' a storia!"
Tutto come sempre... o quasi.

lunedì 13 ottobre 2014

DUALITA'


E non è che sia finita. La sensazione è sempre quella di continuare a...combattere, anche a distanza di tempo, anche se viene ripetuto, "non temere", "è tutto a posto", o "procede bene".
Si lotta non solo perché questa malattia resta addosso come una seconda pelle, se ne sente l'odore, si sogna di notte. Devi scontrarti pure con quella parte di Te che a volte prende il sopravvento con l'inquietudine latente e il senso di vittimismo, perché sente che tutto si allontana... minaccia, pericolo, ma forte e profonda resta l'orma dei ricordi. Non basterà lo scorrere del tempo a lavare le ferite, medicarne le cicatrici... cancellare tutto.
E per non farti sopraffare da essa, devi combattere, anche a muso duro se necessario. Io lo faccio... la sfido... la guardo negli occhi... la prendo di petto, e così riesco a tacitarla almeno per un po'.
"Eh, mia cara... non pensare che sia sempre così. A casa sono diversa. Mi sembra tutto più difficile e strano. Mi sforzo per non far pesare la cosa ai miei figli, al marito... ma devo confessarti che a volte proprio loro mi irritano, persino vederli girare per casa mi dà fastidio. E allora, per non essere cattiva, mi chiudo in un mutismo che fa paura pure a me stessa..."
Così mi ha risposto una paziente quando Le ho detto che mi sembrava reagisse molto bene alla situazione...
Riflettendo poi, mi sono ritrovata a darle pienamente ragione. Capitava anche a me un tempo, succede ancora. Che cosa mai sarà questa "dualità" che mai ci abbandona, e fa sì che, "riconoscendoci", ci doniamo a vicenda sorrisi, coraggio... ci fa ricaricare a Nostra stessa insaputa? E gli Altri invece ci sembrano quasi "estranei"?
Tra due giorni tornerò dove so di essere compresa e comprendo...
e tra altri pensieri spariranno le mie ansie, dimenticherò me stessa, un tempo malata, a volte troppo riflessiva se ossessionata da ciò che è stato.
Basterà questo a non "spazzare via" i giorni migliori, quell'occasione in più, come foglietti di un calendario.

domenica 12 ottobre 2014

LA VITA E' STUPORE!


Prima o poi, in un modo o in un altro si arriva a pensarlo. E magari anche a "gridarlo sottovoce"... la Vita è stupore.
E' un processo intimo attraverso sentimenti, emozioni e pensieri.
Ha origine spesso da un'occasione o situazione estrema, perché in tempo normale ci si accorge solo di sé in quanto "corpo" e si provvede che "questo" non manchi di nulla... in quanto "corpo".
Poi succede che tale corpo non sia più all'altezza delle aspettative, non risponda come deve, e così... perché sopravviva... emerge dal profondo "l'altra parte di sé"...
Ed è "spiritualità", non necessariamente religione o credo religioso, spesso coincidono ma la prima è comunque a sé stante, anche un non credente ha la Sua spiritualità.
La ritrova in particolare nelle difficoltà e nel dolore, ad essa si aggrappa per non precipitare e poi se ne serve per dare una spiegazione al tutto. Si guarda intorno... vede se stesso al centro e si osserva... dopo non può non dire la Vita è stupore.
Quell'Amica che ho invogliato alla scrittura perché ne traesse beneficio dando un senso a ciò che le era di nuovo capitato, mi ha dato i "Suoi pensieri" da condividere. Lei è credente dalla forte Fede, per questo osserva il particolare e da esso arriva all' Universale, all' Essere Supremo... Dio.
"E' stupore nel guardare il filo dell'erba sbattuto dal vento;
è stupore nel guardare il girasole che si schiude alla luce del sole;
è stupore guardare la rugiada che bagna l'erba;
è stupore la ragnatela che collega un rametto d'albero con l'altro;
è stupore il profumo della zolla di terra;
è stupore alzarsi la mattina e aprire gli occhi per guardare tutte le meraviglie del Creato;
è stupore la perfezione della natura;
è stupore perché in tutto c'è la tua firma, o Dio.
A tutti hai fatto il dono più bello: la VITA.
La Vita l'hai fatta meravigliosamente BELLA!!!
Io Ti chiedo di viverla... donandomi lo stupore e la gioia della Fede nell'ammirare il Creato.
Grazie, mio Dio.
(L. S.)
Quell'Amica ha scritto di notte, per non perdere una parola di quelle pensate all'improvviso.
La mattina si era sottoposta all'ennesimo ciclo di chemioterapia.

sabato 11 ottobre 2014

LA "SCRITTURA" COME TERAPIA FAI DA TE


La "scrittura" è la mia risorsa più grande. E' il mezzo con cui elaboro e metabolizzo... è il modo con cui esorcizzo persino la malattia, perché scrivendone è come se prendessi da essa le distanze.
Da sempre è così, dal tempo dei "pensierini" di scuola elementare, quando con poche parole volevo esprimere gioia o tristezza, poi nell'adolescenza con le pagine del diario segreto... fino ad oggi... nel ritrovarmi ogni giorno nel mio angolo nato quasi per caso, il blog e poi in questo spazio del gruppo, venuto fuori su quella scia.
Lo decisi un giorno di ricominciare, per reagire all'evento che mi aveva sconvolto l'esistenza e per continuare a... sentirla quella vita che temevo di perdere. Doveva vibrarmi nella mente quando pensavo, scorrere nelle vene mentre con gioia realizzavo i concetti e raccontavo le esperienze.
E fu così davvero, poi prendevo a leggere ciò che avevo scritto, e a stento mi riconoscevo, però quella "storia" mi piaceva tanto e avrei voluto sapere subito come sarebbe andata a finire.
A finire?... mi chiedevo... e come è possibile se la "protagonista" sono IO, viva e vegeta, perfettamente lucida e con una gran voglia di continuare a...?
Da qui il titolo di TUTTO, blog, gruppo... dell'intera "avventura" che non avrà fine per quel tempo che mi sarà concesso.
Solo di recente poi, ho saputo che in psicoterapia la scrittura, autobiografica ma anche poetica o narrativa, viene adottata come terapia supporto per elaborare traumi, lutti e malattie... IO, ci ero arrivata da sola in un momento di disperazione, a ciò che pensavo saper fare meglio mi ero aggrappata. Come un naufrago ad un tronco per non affogare.
E infatti a galla sono rimasta, le mie difese immunitarie sono più forti, così pure il coraggio e la voglia di andare.
Con me ha funzionato, e poiché... tentar non nuoce... ho suggerito di fare altrettanto ad un'Amica alle prese con una recidiva inaspettata che l'ha presa alle spalle. Dopo qualche titubanza, alla fine ha ceduto. Di scrivere direttamente non se la sente, "userà" me come tramite, visto che tra NOI c'è quasi un "filo" invisibile ma concreto.
A me toccherà tenere stretta un'estremità di quel filo per permetterle di librarsi in aria e trovare respiro.

venerdì 10 ottobre 2014

MA... CHE COSA VOGLIO DA ME?



Forse è il cambio di stagione... di certo non saranno gli ormoni.
Di cambiamento, comunque si tratta, una nuova fase di questa mia storia.
E' un po' che mi sento diversa... sia ben inteso sono sempre più che positiva, però la mia condizione è a tratti tra l'irritabile e il melanconico... con una punta di stizza se vengo stuzzicata, e poiché non si può attribuire la responsabilità unicamente al sopraggiungere dell'Autunno né tanto meno agli ormoni ormai inesistenti, vado a cercare fuori e dentro di me le cause di tutto ciò... per rimuoverle e poter continuare a... stare bene, a... sentirmi sicura e serena.
Cominciamo...
Certamente al primo posto deve esserci il disagio rilevante, causato da una forma di allergia... a che cosa, non lo so di preciso. All'antinfiammatorio "naturale"... al nuovo detersivo o ai farmaci ormai in pianta stabile?
Mi dà veramente fastidio... sono ormai una decina di giorni e mi sento come avessi mangiato un fico d'india con tutte le spine. Non vorrei assumere altre medicine, però... non so ma credo che alla fine dovrò rivedere questa mia posizione.
Per fortuna, almeno mi hanno definitivamente abbandonato le fastidiosissime "caldane" o "vampate". Non le avevo avute quando dovevo, e mi hanno tenuto compagnia quali "indesiderate ospiti" per quasi quattro anni.
Mi era stato detto, in verità... "Non ti preoccupare... è solo per i primi tempi... l'organismo si abitua... vedrai".
Finsi di crederci, tanto non mi cambiava niente non farlo... la "pillola dei cinque anni" dovevo prenderla lo stesso. Comunque tra meno di una settimana anche per "lei" sarà il "quarto compleanno" della sua breve vita, e per quest'ultimo, grazie ad una nuova normativa, non occorre più rinnovare il piano terapeutico. Meglio cosi... un fastidio in meno, e più facile sarà continuare a... contare alla rovescia.
A pensarci bene... quanti conti alla rovescia ho fatto finora, davvero tanti. Andando indietro... indietro, fino all'inizio... è stato tutto così... un andare come i gamberi per voler trovarsi al punto di partenza, che nel mio caso sarebbe tornare come una volta... sana e senza paure.
Probabilmente sana, lo sono... forse mai più dovrò temere la "visita" di un tumore, chi lo sa... ma l'esserci passata resterà purtroppo per sempre nella mente e nel cuore... macchia dall'alone indefinibile e persistente che disturba... irrita... guasta la " bellezza dell'insieme".
Eppure... devo riprendere a non farci più caso... magari metterò una toppa anche lì, ma bella grossa... perché gli aloni, si sa... sono difficili da nascondere.

giovedì 9 ottobre 2014

QUANDO SI DICE... ESORCIZZARE


Certo che succede, e quasi mi mancano le parole... ma perché a volte deve essere così difficile?
Che è possibile è cosa ovvia, sono un essere umano e ho le mie debolezze e i malesseri che vanno e vengono... quindi non dovrei meravigliarmi... eppure mi meraviglio.
A volte sono proprio un cumulo di contraddizioni e conflitti, e me ne rendo conto. Spero di essere la sola che se ne accorge, e di rimettermi sempre in sesto prima di perdere in credibilità.
L'ho detto che ieri stavo poco bene, però scrollata di dosso la "fuliggine" da ipocondria, ugualmente sono andata là dove sentivo.
Ho indossato il camice e con la mia scatola di caramelle sono entrata in campo... mi sentivo così, come fosse la prima volta, quasi intimidita. Non si finisce mai di osare, è cosa nota, e poi la Vita offre sfide continue, a partire dalle piccole di ogni giorno... ieri era una di queste.
Riprendere il filo di un discorso interrotto da un'inezia, un banale mal di testa. Speravo senza intoppi.
La prima persona, cui offro una caramella, mi pare di non conoscerla...
"... una caramella...?"
"NOI... non possiamo mangiare gli zuccheri..."
"Certo, lo so... ma una dolcezza ogni tanto non può far che bene, soprattutto all'umore..."
"Eh già, bastasse 'na caramella. Ma biscottini non ne avete...?"
Per darmi un tono disinvolto e sdrammatizzare, mi sono girata intorno e ho detto...
"Si sono fatti esigenti questi miei clienti...", una risatina generale, e intanto il mio sguardo ha incrociato quello di una signora che viene agli incontri del gruppo con la "delega" del marito, ovvero è Lui lo 048 ma si rifiuta di partecipare perché ha paura. Quel marito in questione era proprio il "cliente esigente".
"Paura...?", ho chiesto, rivolgendomi a Lui... "Non c'è da aver paura, io non ne ho... sono stata malata anche io e ci vado per esorcizzarla la paura..."
Mi guarda allora, e candidamente, almeno così sembra, mi risponde...
"Sorcizzare?... mi bastano già i sorci verdi che vedo quando ci penso a quello che tengo. No grazie, a venire non vengo... ci viene lei, così li guarda in faccia i sorci e poi capisce come mi sento".
Che dire... beata o voluta ignoranza?

mercoledì 8 ottobre 2014

UNO SOLO... ANCHE ACCENNATO O IMMAGINATO


Anche ad inizio autunno certe mattine non è difficile alzarsi e trovare fuori una densa coltre nebbiosa. Metti il naso fuori e colpisce l'odore e l'umore dell'aria, fredda e bagnata che sa quasi d'inverno, ed è quello che nell'immediato viene in mente... è già inverno.
Anche se inverno non è ancora.
Poi ci pensi... forse, più tardi... ma si, sarà così... un po' di sole si farà strada a squarciare la nebbia, togliere questo velo dal cielo.
Pure per me...
Da ieri sera un mal di testa cupo, a tratti con fitte lancinanti... sarà stato per lo stress fisico o quello emotivo, anzi per entrambi. Sono andata a dormire, sicura che mi sarebbe passato ma stamattina era ancora lì... pulsante e martellante.
Ugualmente mi sono mossa per dare una mano alla Speranza, è grande forte e mai spenta, ma ha sempre bisogno di Chi l'aiuti a mantener viva "quella fiamma".
Ero io però da "ravvivare", perché mi sentivo "fioca" e qualcuno se ne sarà pure accorto... chissà...
Inadeguata... non mi sono piaciuta, cupa e dolente come un cielo velato.
Questo stato non poteva né doveva durare... non ci sono più abituata, e allora ho preso il telefono e ho digitato in successione tre numeri... tre telefonate "amiche", nel senso che mi sono state amiche, raggi di sole a mandar via la nebbia dal mio "piccolo cielo".
Da ognuna... un sorriso che ho immaginato, la gratitudine sincera di Chi si è sentito pensato e non se l'aspettava, e alla fine la stessa frase, identica per tutte...
Oggi, mi hai risollevato... hai fatto tornare il sole.
Ed io pensavo di farlo per me, credendo che solo a me si fosse negato.

martedì 7 ottobre 2014

LA FEDE CHE PIU' AMO E' LA SPERANZA




Probabilmente non potevo sentirmi diversamente, non in questo momento.
Oggi abbiamo ripreso gli incontri con il gruppo di cui faccio parte... grande impegno collettivo e forti emozioni ed aspettative per la condivisione di vissuti e progetti.
Sono un po' frastornata, come ogni volta tanti argomenti vengono messi a fuoco tante le problematiche sviscerate... ma non solo per questo.
Siamo sul punto di costituirci in associazione con tutti gli oneri e le responsabilità che questo comporta, speriamo di guadagnare almeno la visibilità che merita un gruppo di auto mutuo aiuto come questo.
Non è molto che ho intrapreso "una strada" che in tempi normali non avrei mai pensato, ora credo invece che dovrebbero "imbarcarsi" Tutti in questa impresa, senza dover scegliere... perché differenza non c'è fra Chi c'è passato o meno, anche se nel primo caso quella famosa "marcia in più" di certo non si nega, non fosse altro per l'empatica credibilità.
La differenza vera però la fa il Cuore...
Mi fermo... perché l'amarezza di alcuni accadimenti mi farebbe cadere in polemica... la polemica che tanto detesto e che non porta a niente, fatta di sole parole quando invece occorrono le azioni, quelle buone e disinteressate, senza clamore e vanto come fossero medaglie al valore.
Se il Tempo sarà amico mi darà ragione... altrimenti avrò comunque imparato ancora e questo basterà.
Stasera si è iniziato con due esempi di "speranza concreta"... un'Amica sopravvissuta tra alti e bassi al cancro ben 38 anni, ed un altro che ha debellato le metastasi ossee con la radioterapia. E' stato tirare un bel sospiro di sollievo... e che cavolo, non può mica sempre vincere lui, la "bestia", l'"animale", che lo si ingabbi chiudendolo a infinite mandate, e si getti via la chiave. E non si pensi più... qualcuno infatti non deve pensarci più.
Anche stasera ho portato i miei "fiocchi di tenerezza" da distribuire alla fine, speranza e fiducia a portata di mano per TUTTI.
Rileggo così due righe... e mi sento risollevata e più serena.
Io credo molto nella forza del "sorriso", nel calore dell' "abbraccio"... ho "fede" in questo totalmente, perché se pongo dei limiti ben presto ciò in cui credo perderà vigore... come la fiamma senza ossigeno.
Devo alimentare questa "fiammella" che è nata dalle ceneri del mio dolore... una parte di me è morta ma è risorta quella più importante e CI TENGO a tenerla in vita più a lungo possibile, almeno fino a quando Dio vorrà.
Così "spero" e la Speranza, si sa... guarda lontano, la Fede col Cuore vede quello che è, ma "qualcosa" già deve essere presente.
La Speranza è di ampio respiro... arriva persino a mettere in dubbio la realtà perché lo può fare, TUTTO le è concesso.
Un luogo comune vuole che chi viva di speranza muoia disperato, ma solo quando quella stessa è soffocata dalla convinzione di dare per scontata ogni cosa... compresa l' "aspettativa" di un "gran dono".
Dico sempre, e per prima a me stessa... confidare... fidarsi ed affidarsi.
Il resto, basta aspettare... verrà da sé.
La fede che più amo, dice Dio, è la speranza.
(Charles Péguy)

lunedì 6 ottobre 2014

IERI E OGGI... IN CONCLUSIONE




Il tempo passa e vado temprandomi, ma un'ovvia fragilità fa sì che nel cuore lascino il segno emozioni fortissime che si susseguono al ritmo del quotidiano.
Nell'ambito familiare vicende o condizioni d'animo dei miei cari vengono da me vissute con un'intensità tale da sentirmene quasi responsabile, riguardo quelli poi che percorrono la mia stessa difficile strada, una forte empatia mi permette di essere con loro sempre, quasi a voler non dico dimezzare, ma almeno ridurne in parte la sofferenza. Per questo motivo a volte la partecipazione è così sentita da far venir meno le parole e da non riuscire ad esprimere, raccontando, tutto ciò che provo, un misto di rabbia, di dolore, d'incomprensione e... di tanto altro ancora, le parole non basterebbero.
Oggi è una di quelle volte, il senso d'impotenza non mi abbandona, mi sento un po' una sopravvissuta con un carico sulle spalle troppo pesante, vorrei dar forza, coraggio a chi mi è molto vicino, conforto e rassegnazione a chi in me ha trovato un'oasi, ma non posso, lo vorrei tanto ma forse, credo di esserlo e non ne sono capace o non ne ho i mezzi.
Tuttavia non posso concludere questa mia giornata senza cercare di "sviscerare" ciò che ho dentro, non riuscirei a riposare, a prender fiato.
Ripercorro il mio vissuto, però non mi spingo tanto lontano... ho timore di scavarmi troppo dentro e magari soffrire anche di più, ricordando tanto tempo sprecato a "rincorrere farfalle" per poi chiuderle in un barattolo di vetro.
Mi fermo così alla sera prima della dimissione dall'ospedale dopo la mastectomia. Non chiedetemi perché proprio quel giorno... non saprei rispondere.
"Domani torni a casa", "E i drenaggi?"... fu questa la mia risposta immediata. Quanto fastidio mi avevano dato quei tre benedetti drenaggi. "Vedremo... forse uno te lo porti a casa".
Benissimo, pensai, questo ci mancava, anche il souvenir... però, pazienza, tanto... tornavo a casa. Il peggio era alle spalle, il tumore non c'era più ed ora per me era tutto in ripresa. La sera cominciai ad organizzarmi per il rientro del giorno dopo, preparai il borsone con cura e mentre riponevo ogni cosa rivivevo istante dopo istante quell'ultima settimana, la decisiva. Ero molto emozionata. Lasciai da parte gli indumenti che avrei indossato, prima di tutti il mio reggiseno ad olio o gel che dir si voglia, poi una sistematina alle ciocche della parrucca, e infine un profondo respiro per prendere coraggio. Me ne serviva davvero tanto per ricominciare a vivere, per poter archiviare quella brutta avventura.
Mi prese però all'improvviso uno strano "turbamento"...
Lo volevo poi veramente, volevo dimenticare quei brutti mesi? Forse avrei voluto ricordarli in un modo diverso, senza paure e con la consapevolezza di una nuova forza. Presi sonno molto tardi come alla vigilia di un esame, di una partenza o dell'andare in sposa, perché quel ritorno a casa, timidamente sperato, sarebbe stato un vero e proprio evento.
Aprii gli occhi all'ultimo del mese di giugno e diedi il buongiorno ad una nuova vita, ad un'altra possibilità offertami dal buon Dio, non l'avrei certo sprecata. Feci colazione, poi mi chiamarono per levar via due dei tre drenaggi e il resto della fasciatura.
La ferita ormai in via di cicatrizzazione vide la luce. Fui tentata di darle una rapida occhiata, ma mi trattenni... a casa sarebbe stato meglio.
Voltavo della mia "storia" una pagina dolorosa ma significativa... ce ne sarebbero state altre come "intermezzo", lasciate bianche volutamente per prendere respiro... prima di ricominciare.
Era tempo finalmente di dare la libertà a quelle "antiche farfalle".