giovedì 30 ottobre 2014

E ANCORA... BENEDIZIONI?


Un tocco ripetuto sulla spalla...
"Io sto qua, ti ricordi? Ci siamo viste un mese fa...", certo il viso non mi era nuovo, ma il suo nome... qual era?
E' un po' che mi succede, ora i volti da memorizzare sono davvero tanti, e di conseguenza pure i nomi da tenere a mente, perciò ogni tanto qualcuno sfugge. Comunque non mi sgomento né mi perdo d'animo, quando proprio non mi sovviene me la sbrigo con "caro" o "cara", pronunciato col massimo affetto, così che la persona che ho di fronte comprende il buon intento, qualunque esso sia e ricambia, ancora una volta... con le "sante benedizioni".
"E' perché tu le meriti...", mi ha detto la persona del "tocco ripetuto"... "Me le merito? Tutti ne hanno bisogno, non c'è merito in questo", "E invece si... sei buona. C'è gente cattiva, quella non è degna".
Mi ha raccontato così di un suo vicino che guardava malamente il cane e il gatto che lei aveva in casa, e ogni volta che la incontrava, sputava in terra con disprezzo... "Dimmi tu, se cattivo non era. Quando è morto non dico, sono stata contenta ma quasi. Fosse successo dieci anni prima, sarebbe stato meglio..."
E pensare che si parla di cattiveria, e non solo... pure di benedizioni! che già andando per etimologia sarebbe tutto un programma, "bene dixit" e un augurio anticipatorio di morte, d'accordo non vanno proprio.
Ma è sempre il solito discorso delle contraddizioni umane, fatto di quel che è giusto per me e sbagliato da parte tua... ciò che mi spetta e tu devi. E mai il contrario.
Perplessità lascia il constatare che nemmeno le difficoltà in alcuni casi riescono a far cambiare le prospettive. Basterebbe a volte immaginare uno scambio di posizione o ruolo per comprendere che non esistono bontà o cattiveria in assoluto, ma contesti in cui emergono o l'una o l'altra, influenzati unicamente dalla diversità caratteriale.
E se dovessimo prendere in considerazione tutti i caratteri esistenti al mondo, sarebbe a fasi alterne... o bontà o cattiveria.
Le buone parole, ovvero "benedizioni" sono per Tutti, ancora di più per quelli nella "fase della cattiveria"... che accecati dalla negatività del momento si negano il bene perché non riescono a vederlo.

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