sabato 11 ottobre 2014

LA "SCRITTURA" COME TERAPIA FAI DA TE


La "scrittura" è la mia risorsa più grande. E' il mezzo con cui elaboro e metabolizzo... è il modo con cui esorcizzo persino la malattia, perché scrivendone è come se prendessi da essa le distanze.
Da sempre è così, dal tempo dei "pensierini" di scuola elementare, quando con poche parole volevo esprimere gioia o tristezza, poi nell'adolescenza con le pagine del diario segreto... fino ad oggi... nel ritrovarmi ogni giorno nel mio angolo nato quasi per caso, il blog e poi in questo spazio del gruppo, venuto fuori su quella scia.
Lo decisi un giorno di ricominciare, per reagire all'evento che mi aveva sconvolto l'esistenza e per continuare a... sentirla quella vita che temevo di perdere. Doveva vibrarmi nella mente quando pensavo, scorrere nelle vene mentre con gioia realizzavo i concetti e raccontavo le esperienze.
E fu così davvero, poi prendevo a leggere ciò che avevo scritto, e a stento mi riconoscevo, però quella "storia" mi piaceva tanto e avrei voluto sapere subito come sarebbe andata a finire.
A finire?... mi chiedevo... e come è possibile se la "protagonista" sono IO, viva e vegeta, perfettamente lucida e con una gran voglia di continuare a...?
Da qui il titolo di TUTTO, blog, gruppo... dell'intera "avventura" che non avrà fine per quel tempo che mi sarà concesso.
Solo di recente poi, ho saputo che in psicoterapia la scrittura, autobiografica ma anche poetica o narrativa, viene adottata come terapia supporto per elaborare traumi, lutti e malattie... IO, ci ero arrivata da sola in un momento di disperazione, a ciò che pensavo saper fare meglio mi ero aggrappata. Come un naufrago ad un tronco per non affogare.
E infatti a galla sono rimasta, le mie difese immunitarie sono più forti, così pure il coraggio e la voglia di andare.
Con me ha funzionato, e poiché... tentar non nuoce... ho suggerito di fare altrettanto ad un'Amica alle prese con una recidiva inaspettata che l'ha presa alle spalle. Dopo qualche titubanza, alla fine ha ceduto. Di scrivere direttamente non se la sente, "userà" me come tramite, visto che tra NOI c'è quasi un "filo" invisibile ma concreto.
A me toccherà tenere stretta un'estremità di quel filo per permetterle di librarsi in aria e trovare respiro.

3 commenti:

  1. Anche io nella mia vita mi sono sempre ripresa scrivendo!Ancora oggi scrivo il diario e quando lo rileggo mi capisco sempre di più!Ciao,un saluto!Rosetta

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  2. Anch'io tengo un diario da quando ero adolescente. Non scrivo molto, ma serve. Buona domenica MAry.

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  3. tutto vero! Io ho aperto il blog dopo aver partecipato al laboratorio di scrittura espressiva organizzato all'irst di meldola dove vado per le terapie, gli ho dedicato anche un post
    Annamaria

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