E per fortuna e nonostante tutto, Natale arriva.
Prima Domenica d'attesa e speranza nell'aria.
I riferimenti sono precisi e noti, ché al punto in cui siamo solo il buon Dio può aiutarci.
Intanto crediamoci, e poi cerchiamo di concederci un po' di normalità almeno tra le pareti di casa.
Qualche decoro qua e là, giusto per cominciare, il presepe, come è noto, pronto tutto l'anno e pioggia d'oro sul pavimento.
Semplicità per sentirsi meglio.
I ricordi delle mie tante festività natalizie si susseguono come scene di un film già visto ma che piace sempre.
Ogni momento è come fosse l'incipit di una piccola storia, un periodo vissuto con le emozioni proprie decontestualizzate e non. Nell'insieme una "meraviglia" da sfogliare, mentre mi accorgo di amare la sensazione del tempo che scorre. E per un po' è come non dovesse fermarsi mai...
Si avvicendano le stagioni e ne percepisco le peculiarità, passano le feste e lasciano colori e profumi... ed Io sono qui, ad andare col tempo e nel tempo.
Anche quando giorno ci sarà... non finirà quello che provo, l'ho condiviso e almeno qualcuno ricorderà.
Mi piace questo pensiero. Mi piace proprio.
Sa di eternità, quella semplice che Dio ha suggerito di cercare in terra.
Mi viene all'improvviso un'idea per me "bizzarra".
Ho imparato grazie ai lockdown a tenere le mani in pasta, e allora non ho più scuse. Quest'anno farò i biscotti di Natale.