mercoledì 10 novembre 2021

IL GRANDE PROGETTO (n.2) (La Malattia all'improvviso)


Secondo incontro per quest'anno, di grande intensità per la presenza di una nuova coppia, paziente oncologico Lui, caregiver Lei.
Arrivano al GAMA per denunciare un disagio e manifestare il bisogno di un metodo o una strategia per contrastarlo, dal momento che è chiaramente di natura psicologica.
C. è preso da attacchi di vomito prima di ogni chemio e nonostante l'antiemetico.
Qualcuno ha vissuto la stessa Sua esperienza... chiede... e come ha risolto?
Un fenomeno alquanto presente non solo tra i pazienti ma anche tra i caregiver, a giudicare dalle testimonianze.
La soluzione c'è e non c'è, visto che ogni caso è a sé, comunque a Chi non riesce a superare la sindrome del "vomito anticipatorio" gioverà senz'altro un supporto psicologico.
Ma cosa succede in generale quando la Malattia irrompe prepotente nella vita?
Arriva improvvisa e silente, priva della lucidità e getta, almeno nell'immediato, nel buio della paura.
È un colpo tremendo all'illusione di poter controllare la realtà. Cambiano all'improvviso le prospettive della Vita e ci si accorge di essere al centro di esse, protagonisti unici, e col grande desiderio di continuare a esserci perché con tante cose in sospeso da portare a termine.
Le reazioni potranno essere tante e varie, di conseguenza saranno prevedibili un comportamento adattivo e disadattivo con risposte verbali e non.
Chi cercherà di adattarsi alla nuova situazione improvvisa e traumatica, sarà ironico o negherà, proverà un tipo di rabbia senza oggetto o contro la malattia. Avrà paura e piangerà, nutrirà una speranza realistica, del tipo... una lunga sopravvivenza anche con la malattia, o tenterà una negoziazione.
Al contrario Chi si sentirà crollare il mondo addosso irrimediabilmente, proverà un senso di colpa per uno stile di vita all'improvviso considerato sbagliato, o penserà che la diagnosi sia stata per errore. Proverà tanta rabbia verso il medico, pretenderà l'impossibile per guarire.
E poi come in questo caso c'è da considerare la coppia.
L'evento della malattia la rivoluziona in quanto può comportare evoluzione positiva o negativa.
Nell'ambito di essa deve permanere forte e stabile lo scambio dei vissuti emotivi reciproci.
In genere si passa dalla paura, rabbia, rifiuto, esasperazione emotiva ad una crescita della coppia nella bontà, nella tolleranza, nella disponibilità e nella pazienza, nel fare unione e nell'accettazione reciproca dei limiti.
Le relazioni con amici e parenti al contrario possono essere messe a dura prova durante la malattia (ma anche dopo).
Si distinguono gli amici dalle semplici conoscenze, e da queste ultime si prendono le distanze.
In sintesi ciò che conta è saper comunicare le proprie necessità, priorità... essere onesto con Chi è vicino e mantenere veri contatti solo con Chi fa star bene.
Stasera condivisione a 360°, interventi proficui. Il mutuo aiuto è invito ad immergersi nella malattia e poi risalire per gestirne ogni aspetto.
Potrebbe essere un primo piano raffigurante occhiali

3 commenti:

  1. Una nostra amica psicologa ha detto a mia moglie "certo questa cosa ti segnerà per tutta la vita". Potrà anche essere vero, ma certi psicologi li vedo meglio a vendere zucchine.

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  2. Hai ragione. Condivido pienamente.
    Manca loro la delicatezza, la scelta accurata delle parole, l'empatia.
    Parlano come un manuale, sconvolgono la psiche, e lasciano il lavoro a metà. Non mettono ordine nel caos interiore.

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  3. Per Franco
    Incauta la psicologa, nel suo intervento, mancanza di tatto.
    La malattia si cura e si tengono sotto controllo.
    E la vita continua.
    Per Mary, concordo col tuo giudizio.
    Buona serata x entrambi

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