venerdì 12 novembre 2021

IL GRANDE PROGETTO (n.4) (Sarà l'età...)


A me basta poco. Succede che sto vivendo come fossi partita per qualche giorno, con un bagaglio leggero e l'essenziale.
E la cosa strana è che mi sento elegante e a mio agio sempre, pure con la stessa maglia addosso.
E non ci penso proprio, ad altro intendo.
E ché sono diventata assai selettiva nelle scelte, aspetto il "colpo di fulmine" tra me e un vestito, un pantalone, una camicetta, prima non era così, comperavo senza pensarci troppo e non solo perché c'erano più soldi. Per mesi un capo conservava il talloncino, a volte dimenticato nell'armadio... non me ne facevo cruccio, avrei avuto il tempo di indossarlo prima o poi.
Ecco... prima mettevo le "cose di sempre", pensando che poi avrei avuto l'altro da sfoggiare, oggi indosso sempre le stesse cose pensando che altro non ho da mettere.
Che pensieri passano a volte per la testa...
Sentivo il bisogno di comperare ciò che in effetti si rivelava essere superfluo e inutile, per poi restare ugualmente insoddisfatta e tesa sempre ad altro per quell'idea assurda di "riempire" il tempo in avanzo con tanti "piaceri" in avanzo.
Per me ora è tutto diverso. Sarà per quello che ho vissuto o perché gli anni vanno avanti, ed è noto si diventa minimalisti, con diversi obiettivi e priorità.
Capita pure che se hai una storia triste alle spalle, qualcuno pensi tu debba essere per forza una persona triste.
Bene. È esattamente il contrario, non si diventa tristi, sebbene certi dolori paiono restare come tatuaggi indelebili.
Non si è persone tristi ma persone che conoscono il valore della serenità. E non la prendono con leggerezza. Sanno che tutto è una conquista, non effimera né scontata, danno peso ad un gesto, una parola, un’attenzione e ne sono riconoscenti.
Non si lasciano sfuggire la bellezza delle piccole cose, colgono ogni espressione.
Sono contenti persino se trovano nel fondo del cassetto un bigliettino del loro primo amore.
Insomma dell'esistenza prendono il meglio... colgono l'Essenziale e lo trattengono.
Il Tempo passa e mi convinco.
Così avrei potuto fare tutto e riuscire in tutto.
Invece ho fatto solo una parte, cavandomela in parte.
Ma... perchè c'è sempre un "ma" nel bene come nel male,
quella parte che resta ora è la mia vera vita,
a lungo cercata ed intuita.
E la vivo giorno per giorno, e non mi serve più niente.
Minimalista? No... è che mi innamoro della gente.
E mi rendo conto che tra la gente esisto anch'io,
per questo ogni giorno dico grazie al mio buon Dio.
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