sabato 31 dicembre 2022

LA VITA E OLTRE ( n.14) (Per un anno che va riflessioni e buoni propositi)

Credo che essere rimasta in campo abbia in parte cambiato le mie aspettative per ogni nuovo anno in arrivo. L'ultimo giorno continua a non piacermi, ma non ho più il batticuore con l'approssimarsi della mezzanotte. Penso alle persone che in quest'anno sono andate via, non le immagino tristi ma col sorriso inteso a incoraggiare. Esco dal bilancio di un anno, ed è cosa naturale. Delusa e pur convinta di continuare... sempre determinata e a tratti demotivata. Delusa perché sono esigente con me stessa, e mi lascio anche prendere da autocritica esasperata. Altresì convinta perché in realtà non ho mai smesso, anzi con la ripresa completa dell'attività di associazione, la mia si è intensificata. Mi ricompongo per non arrivare all'ultimo dell'anno come al solito, col fiatone e la voglia di fare un salto. Direttamente al 1° gennaio senza brindare a mezzanotte. Quindi positività a largo spettro. A maggio siamo tornati in ospedale, periodicamente c'incontriamo, prestiamo parrucche e doniamo ascolto e sorrisi. Ben intenzionati a continuare, poiché nella continuità sono forza e motivazione. Ci sarà solo da abituarsi all'idea di lasciare pareti e profumi di uno spazio di vita per ritrovarsi altrove, con altre idee e nuovi progetti. Senza risparmiarsi e fare tanto di più. E mentre le parole scorrono su questo spazio bianco e scivolano via, cerco di riprendermi le facoltà di sempre. Mantenere viva la speranza che sorregge e dà forza, alimentare l'entusiasmo che fa andare avanti sempre e comunque. Tutto all'insegna dell'Amore Incondizionato, che in quanto tale, è senza limiti, di volontà e di tempo.

venerdì 30 dicembre 2022

LA VITA E OLTRE ( n.13) (Se continuando io...)

Se continuando io posso ridare fiducia, ravvivare la speranza, confortare nel dolore, non c'è disagio o stanchezza. Io continuo per amore incondizionato. È cosa nota quanto importante sia la continuità, soprattutto nell'esperienza di malattia. Darsi appuntamento e impegnarsi a mantenervi fede. Fare insieme progetti a breve scadenza. Stabilire vere e proprie relazioni che vanno oltre l'aiuto. Si crea una sorta di "rete", le cui maglie si alternano larghe e strette, dove quest'ultime sono le persone di cui prendersi cura, mentre le larghe siamo Noi, parenti ed estranei, "caregiver" comunque. Succede, si sa, che qualche maglia fra le piccole ceda, e si crei un buco davvero pericoloso, dannoso per quella accanto che rischia di annullarsi del tutto. Ed è qui che la continuità potrebbe dare il massimo di sé, con un "rattoppo" che diventa ricamo. Serenità, Tenerezza, Condivisione, senza sottovalutare Fragilità, e dando importanza e valore pure a Nostalgia e Rimpianto. Tutto perché quel filo a più nodi non si spezzi là dove uno solo si è sciolto. Continuità di parole ed emozioni per voler bene, donare oltre il Bene. E stare bene. Insieme. Continuare ad essere vicino a Chi resta, come si può e si è capaci... Stasera un messaggio... Ho letto i messaggi che le mandavi Sono molto belli. Se non ti è di disagio, vorrei riceverli anch'io, come puoi....ogni tanto. Continuerò con lui, e sarà come non averla mai persa.

giovedì 29 dicembre 2022

LA VITA E OLTRE (n.12) (Gli ultimi giorni dell'anno)

La fine dell'anno non l'ho mai amata, e quando gli ultimi giorni si approssimano, vorrei passarli in volata, come togliermi un dente. Perché? Constatare una fine è sempre triste se la si considera a se stante e non come nuovo inizio. Da uno spazio del Cuore al vano della Mente, come un passaggio lento ed inevitabile. Così definirei quel sentimento languido che prende gli ultimi giorni dell'anno. Ché ho scoperto appartiene a Tutti, e in parte guasta la gioia del nuovo che arriva e cambia. Anno nuovo, Vita nuova... si dice, e intanto per molti resta sempre la stessa e per alcuni cambia pure ma non è detto che nel cambio ci guadagnino. Comunque, si aspetta e nel meglio si spera. Tra dubbi e conflitti ed alterne vicende, restano al centro dei pensieri i ricordi di un tempo in una vita rinnovata, e gli ansiosi quesiti sull'immediato futuro che, quasi per magia, sempre meno spaventa. Solo tre giorni e saremo nel 2023. Cominciamo a mettere da parte un bel mucchio di pensieri propositivi. Un tesoretto, un bonus per vivere quel che sarà. Noi come sempre ce la metteremo tutta step by step, ma... eventualmente... sai com'è...?!

LA VITA E OLTRE (n.11) (Ma tu come fai?!)

Ma tu come fai? Continuano a chiedermi. Ed io continuo a rispondere, non lo so. O meglio so che non dipende da me, non è forza mia né privilegio. Il mio nome non è Wonder Woman, né sono "raccomandata". Solo, da testarda e un po' incosciente insisto. E poi rifletto e prego. Oggi ho terminato coi piccoli doni, distribuito ancora calendari, ho gioito per nuovi rintocchi della campana. Ho purtroppo provato anche tristezza per una storia di grande sofferenza. E a quel punto sono andata via, mezz'ora prima perché non sarei stata più di alcun aiuto. Eh si, quando ti metti in gioco devi tenere in conto anche l'eventualità di lacrime non previste, per le situazioni, ché le meritano tutte, e per l'animo che reputi forte sempre alla stessa maniera ma poi ti tradisce, e per la mente che a volte perde punti e ha qualche cedimento. Appena uscita ho incontrato un'amica, conosciuta quattro anni fa. In pochi minuti le ho ricordato la Sua storia... - Ma come fai?!? ... mi ha detto, e mi sono tornate in mente le parole di una citazione. " Tu mi stai a cuore, m'importa tutto di te, m'interessa la tua vita, m'interessa quello che fai, m'interessa ciò che dici. M'interessa sapere cosa pensi, cosa desideri, cosa cerchi. Mi sta a cuore tutto di te, soprattutto quello che hai nel cuore..." ... ché se nel Cuore hai me, di certo nel mio avrò Te. Un abbraccio, un sorriso, le parole giuste al momento giusto fanno dimenticare spazio e tempo, trasmettono forza e speranza, riportano equilibrio e serenità. Uno "tsunami" d'Amore.

mercoledì 28 dicembre 2022

LA VITA E OLTRE (n.10) (Nebbia insolita e inaspettata)

Da ieri sera e per tutto il giorno c'è stata la nebbia. Come fossimo al Nord. Un altro inverno strano, tanta umidità e poco freddo. Meteo incerto che riserva non poche sorprese. Se la nebbia può piacere pure sgomenta, dipende dai giorni, dallo stato d'animo del momento, se è confuso, se posti di fronte ad una scelta non si sa che cosa fare. Quando non si comprende bene che cosa succede, per quanto ci si sforzi, tutto resta nebuloso. E non sempre per diretta responsabilità. Quante volte possiamo affermare di aver visto oltre la nebbia?! E poi... magari brancolando, comunque ci siamo riusciti. Ci sono giorni d'inquietudine. L'inconscio si incaponisce, e non va oltre la nebbia. Inconsapevolmente però avvertiamo la presenza del sole nella Nostra vita, nonostante il timore di non poter vederlo più. La fitta nebbia angoscia perché nasconde alla vista ciò che è in realtà, prudentemente comunque bisogna andare, ogni tanto magari fermarsi... ma convinti che il sole arriverà pure a squarciarla, mostrando quello che aveva nascosto e di cui forse per un momento ci si era scordati. Il tempo trascorre e ogni giorno è una conquista, anche oggi e pure per me. È naturale quindi non vedere nebbia ma alone di speranza che avvolge ogni albero di Natale.

martedì 27 dicembre 2022

LA VITA E OLTRE (n.9) (Semplicemente Natale)

Ebbene... il giorno di Natale è trascorso, e se un tempo, prima della pandemia fu confusione, ora è stato anche peggio. Per alcuni voglia di riprendere in piena libertà, mentre io sono giunta alla conclusione di sentire forte l'esigenza di "caldo buono", gentilezza e intimità. Alcun regalo, ma ad un "surplus" di affetto e presenze. Ciò che in fondo serve davvero per sentirsi appagati. Un sorriso può cambiare il corso di una giornata, e un abbraccio addirittura il metabolismo. Il Natale invece anche quest'anno è piombato addosso e scivola via, non prima di conflitti, turbamenti, ansie grandi e piccole. Perché siamo un po' tesi è vero, e pare muoverci nell'aere del futuro temendo una voragine improvvisa. Quante se ne dicono... Io ascolto e taccio. O azzardo una timida opinione. A parte la strana inquietudine che accompagna le feste di fine anno, bisognerebbe essere consapevoli che l'esistenza è metà e metà. Tutto è vita, il bello e il brutto, il divertimento e la noia, il riposo e la fatica. E se anche il frastuono delle feste dà noia, basterà appartarsi per andare oltre, e ritrovarsi nell'essenziale. Alternanza di stati d'animo di una coscienza in subbuglio, la quasi certezza di aver trovato la strada giusta. Quando si dice serenità, comprensione, Amore a tutto tondo. E poi... poi diventiamo vittime della malinconia. Troppe aspettative riposte nell'Amore in confezione natalizia. Natale è tutti i giorni e non chiede nulla in cambio.

domenica 25 dicembre 2022

LA VITA E OLTRE (n.8) (Natale è... note da un carillon)

Non so voi, ma io si, forse perché di altra epoca, adoro i carillon. Mi riportano all'infanzia, quando preziosi cofanetti di caramelle, aperti ogni volta liberavano le note di una ninnananna o di un valzer. Ballerine piroettanti, candidi puttini, i carillon mi sono sempre piaciuti fino alle lacrime, perché ascoltando mi commuovevo e mi commuovo ancora, segno di fragilità residua e resistente, quella che serve. Le melodie sono sempre le stesse, anche se note e tonalità sono diverse. Perché la modalità dell'ascolto ogni volta è uguale. Astratta dal contesto, semplicemente incantata. Affascinata. Emotivamente sospesa a mezz'aria, in un'atmosfera che sa di magica infanzia, ritrovo una sorta di primitiva autenticità che tra le altre cose è pure garbata sincerità. Su una mensola nell'armadio, da un angolo nascosto ho tirato fuori un vecchio carillon dalle note natalizie. Una luna scheggiata che gira e suona, e tanta nostalgia. Tormentone natalizio, di questo Natale, come non lo avessi mai sentito prima. Così sorseggiando una delle tisane dell'Avvento, il pensiero va al calendarietto ogni anno attaccato alla parete della cameretta dei miei figli quando erano bambini. Ora sono grandi e il calendario dell'Avvento non lo compero più, un po' mi manca anche se c'è sempre motivo di trepida ansia d'attesa. Diversa solo qualche aspettativa nella solita magica aria di festa, gioia più intima di speranza intensa. Che Natale non si esaurisca in una giornata sola. E perciò... metaforicamente... io, se mi va, le luci le accenderò anche due giorni dopo le feste e il presepe lo terrò tutto l'anno. Promemoria di Amore a lento rilascio.

LA VITA E OLTRE (n.7) (Posso perdonarmi)

Sarà il tempo di Natale... stamattina pensavo e mi chiedevo se davvero mi sento in pace. È che mi porto dentro una sorta di scrupolo, un vago senso di colpa... Questo Natale è il primo dopo la perdita di mio padre. La pandemia per due anni ci aveva abituati tra lockdown e restrizioni alla lontananza, ma ora è un'altra cosa. È duro elaborare, non ho più riferimenti d'origine, mi sento come caduta dal letto all'improvviso, dopo un brutto sogno. Con lui qualche volta litigavo, ma poi le responsabilità me le addossavo tutte, giustificandolo, perché forse io stessa l'avevo portato a sbagliare. Soprattutto l'ultima volta. Ora però è tempo che io mi ritrovi in pace. Voglio perdonarmi. Un legame forte come quello di sangue non conosce soste devastanti, perché è una relazione che si costruisce e cresce nel tempo. Ed io mi sono sempre impegnata. Devo perdonarmi, perché lo merito. La vita non può essere un percorso ad ostacoli su una strada senza luce, perché privata della serenità. Posso perdonarmi, adesso... perché sia davvero Natale. Anche se all'inizio comporta uno sforzo, il desiderio di ritrovarmi in pace fa sì che io mi perdoni per aver esagerato ed esasperato una situazione. Mi alleggerisco così di un peso, ritrovo l'equilibrio, metto basi nuove per la relazione con me stessa.

venerdì 23 dicembre 2022

LA VITA E OLTRE (n.6) (Se tanti sapessero...)

Il problema è che in percentuale pochi sanno o intendono sapere, e quando ad alcuni purtroppo capita di cascarci dentro, c'è dolore e pure tanto, ma poi tenacemente cercano di scordarlo. Chi non passa per le stanze di un reparto oncologico, non attraversa quel corridoio, non si ferma nell'attigua sala d'attesa, non potrà mai emozionarsi come Noi volontari che siamo lì per scelta. Una scelta quasi dovuta dopo la malattia, se non altro per gratitudine, una scelta a volte grave per carico emotivo e responsabilità, ma valida a dare un senso ad un'esistenza fino a quel momento insignificante. E quando più persone s'incontrano per condividere vissuti ed esperienza, nascono i gruppi di auto mutuo aiuto, che nel tempo avvertono l'esigenza di spaziare e portare aiuto anche all'esterno. Così come è stato per il GAMA, un gruppo diventato associazione, capace di rendere grandi i gesti, le azioni, anche certe iniziative che normalmente passerebbero inosservate. È Natale ad esempio, e Noi volontari siamo lì, accanto ai pazienti per viverlo insieme. Senza clamore ma con amore. I piccoli doni, i cioccolatini, la campanella che segna la fine di ogni percorso. L'albero di Natale ed il presepe. Un'atmosfera che sa di famiglia e caloroso affetto. La mattinata oggi è trascorsa così, tra sorrisi e ricordi raccontati, antiche amicizie e speranze condivise. Stasera per un po' di motivi ho avuto un momento di sconforto. Ma ci è stato insegnato come contrastare e superare lo stress, l'ansia e la stanchezza. Così seduta, con postura ben eretta e ad occhi chiusi ho preso a respirare consapevolmente, ho lasciato andare crucci e ricordi tristi, e con la mente ho rivissuto la mattinata. Parole e sguardi non si dimenticano, restano come promemoria per continuare, nonostante certi ricordi, lo stress e la stanchezza.

LA VITA E OLTRE (n.5) (Verso la fine dell'anno...)

Ultimo incontro GAMA prima delle feste, con partecipazione sentita. Stasera eravamo più numerosi, non sono mancati i ritorni come pure le assenze. Questo periodo riporta in sintesi ciò che alla fine è la vita. Non è spensieratezza per Tutti come non è ansia, preoccupazioni, o ancor peggio sofferenza, comunque sarà la condivisione per Chi ci crede, a ristabilire un certo equilibrio. Tempo pure di bilanci. Per Noi la consueta domanda di fine anno. Che cosa ci portiamo nel nuovo e che cosa lasciamo andare? Consapevolezza, gioia, coraggio, conoscenze che hanno fatto bene, crescita, voglia di gentilezza... E da lasciar andare gli eventi tristi, una guerra insensata, l'ansia e le paure... la perdita di una persona cara, cosa che prepotentemente muta lo scenario di sempre. Ogni anno non si chiude mai solo con voci in passivo, anzi sono proprio queste che mettono in rilievo le altre in attivo. Forse quest'ultime semplicemente non andrebbero date per scontate. E poi progetti, buoni propositi, desiderio di migliorare le proprie competenze per essere d'aiuto, coinvolgere, contagiare positivamente. Un gruppo ha bisogno di continui stimoli per motivarsi, essere insieme ed aiutarsi è alla base ma occorre cercare nuove vie per aprirsi all'esterno e arricchirsi di strategie che vanno oltre la "sopravvivenza". Il Gama è davvero un grande gruppo, non solo un'associazione, e nel suo spaziare a 360° nel campo delle emozioni, anche ben oltre le problematiche della "malattia", raggiunge chiunque voglia essere accolto, abbracciato, compreso senza tema di giudizio alcuno. Un incontro sereno quindi, concluso con fiocchi d'oro e d'argento, e dolcezze della tradizione. Tutto alla luce dell'anno che sarà.

giovedì 22 dicembre 2022

LA VITA E OLTRE (n.4) (Fiocchi d'oro e d'argento)

C'è Chi ne ha fatto calamite per il frigorifero, o posti in un cestino, un pezzo d'arredamento, o ancora in un barattolino, una decorazione per l'albero di Natale. Diciamo che dei fiocchi è produzione continua. Tra incontri e turni in reparto non bastano mai, così un giorno si e l'altro pure sono alla scrivania a scrivere, ritagliare e infiocchettare. E i nastri li cerco vivaci ché colorino i giorni che saranno, e le frasi piuttosto positive ché siano di motivazione e incoraggiamento, anche se non lo sono le giornate, a volte rabberciate e rigenerate con gran fatica. Ora però è quasi Natale e i miei fiocchi si sono vestiti a festa, d'oro e d'argento, ugualmente preziosi, perché meditati e preparati con cura. Chi non li conosceva sia pure nell'altra versione si è mostrato incuriosito, un tantino dubbioso, poi ha sorriso... - Devo qualcosa? - Assolutamente no. La speranza non si vende né si compra, è dono gratuito dell'Amore che ci crede e non cede. E un altro... - Devo leggerlo subito? - Come vuoi, qui o a casa... E l'infermiere appena entrato in stanza... - Leggetele le frasi, sono tutte belle, ne vale la pena. E allora confermato? Sperare vale sempre la pena.

martedì 20 dicembre 2022

LA VITA E OLTRE (n.3) (Amare... Comprendere... Perdonare)

Quanto è bello quello che ha scritto Papa Francesco sulla famiglia... *FAMIGLIA, LUOGO DE PERDONO...* Non esiste una famiglia perfetta. Non abbiamo genitori perfetti, non siamo perfetti, non sposiamo una persona perfetta e non abbiamo figli perfetti. Ci lamentiamo gli uni degli altri. Ci deludiamo a vicenda. Pertanto, non c'è matrimonio sano o famiglia sana senza l'esercizio del perdono. Il perdono è vitale per la nostra salute emozionale e la sopravvivenza spirituale. Senza perdono la famigliaĺ diventa un'arena di conflitto e una roccaforte di dolore. Senza perdono la famiglia si ammala. Il perdono è l'asepsi dell'anima, la purificazione della mente e il sacco del cuore. Chi non perdona non ha pace dell'anima né comunione con Dio. Il dolore è un veleno che intossica e uccide. Tenere il dolore nel cuore è un gesto autodistruttivo. È autofagia. Chi non perdona si ammala fisicamente, emozionalmente e spiritualmente. Ed è per questo che la famiglia deve essere luogo di vita e non di morte. Il territorio della cura e non della malattia; Lo scenario del perdono e dell'assenza di colpa. Il perdono porta gioia dove il dolore ha prodotto tristezza. Dove il dolore ha causato la malattia. Bellissime le parole di Papa Francesco, a tratti dure ma effettivamente concrete. La chiave della loro interpretazione può essere una sola... l'Amore tenero e incondizionato che non conosce premesse e non si aspetta niente. A volte ci sembra più facile amare in questo modo persone che non conosciamo invece che i membri della Nostra famiglia, inclusi Noi stessi. Uno dei motivi è che, nei riguardi delle persone che ci sono più vicine, portiamo con Noi il carico delle azioni sbagliate nei Nostri confronti e che non cessiamo di proiettare nel presente. Invece, con gli sconosciuti tutto comincia lì, proprio al presente e non esiste alcun aggancio emotivo che possa distrarre. Per questo mettere una pietra sopra il passato e perdonare, sono tanto importanti. Se siamo disposti a farlo, abbiamo la possibilità di guarire le ferite che ci fanno male e che purtroppo creano abissi senza perdono. Si comincia ad amare senza condizioni prima se stessi. Con umiltà e pazienza si continua a lavorare sulla mente e nell'animo. È una forma di rispetto anche questa. Passerà il tempo e se volontà ci sarà stata, arriverà il Perdono. Impariamo a guardare le "persone di sempre" come fosse per la prima volta... sono diverse, ma anche Noi non siamo più quello che eravamo. Il Perdono ci permette di amare tutti per quello che sono in questo preciso momento. Il passato appare in ombra e il futuro come un'alba nascente. Alla fine sentiremo forte il richiamo di ciò che abbiamo creato. E sarà riferimento. Il suono di quel richiamo, stimolo e forza.

LA VITA E OLTRE (n.2) (Increspature e luci d'oro)

Pensiero estemporaneo guardando le foto di questa giornata trascorsa a Monopoli e Alberobello. Mare increspato da vento sostenuto e luci d'oro in uno scenario ancor più suggestivo del solito. Devo riconoscere che una giornata così mi ci voleva. È un periodo un po' così per me, ma... non ci pensiamo, va'. Che cosa mi porto a casa, oltre l'immagine del mare d'inverno e lo scintillio delle luci? Un colombo che zampettando seguiva il mio passo per una briciola in più. Lo scambio di rinnovate promesse matrimoniali per un 50° anniversario, celebrato nella cattedrale di Santa Maria della Madia a Monopoli e le note di una lacrima sul viso. E delle luci ovunque e della stella che svettava sul campanile, ne vogliamo parlare? Quanti messaggi dalla Vita che ti vuole grata sempre... La felicità non va ricercata nel cielo sempre sereno, ma nelle piccole cose con le quali costruiamo la vita. E se la vita è fatta di giorni che si susseguono pur tra alti e bassi, vorrà dire che li vivremo piano, godendo appieno il bello o cercando di trarre il buono da ogni esperienza comunque sia.

domenica 18 dicembre 2022

LA VITA E OLTRE (n.1) (Natale ogni giorno)

.... dove vuoi portarmi? O meglio, dove vuoi portarci? Perché siamo persone ma così fragili che preferiamo annegare in un mare di luci, assordarci di confusione, e non ascoltare l'unica voce che da sempre e in ogni occasione esorta... fermati, chiudi gli occhi e respira. Sei Tu il centro di un piccolo mondo, gestisci Te stesso accomodandolo. Dove vuoi portarci? Chiediamolo a Colui che tutto può. Dove e come vuoi portarci? Aiutaci a comprendere il giusto senso. Pare una preghiera, forse lo è. Una di quelle preghiere spontanee che si fanno pensando agli altri ma ma non esclude se stessi. Il Natale, la festa più bella dell'anno. Perché? Per le luci che annullano il grigiore delle giornate, per il rumore che colma il vuoto di certe solitudini? Molti provano tristezza per tutto questo, e allora...? Non ti sei accorto? È ancora una volta Natale, un fatto potente, la nascita che cambiò il mondo e non finì lì, più di duemila anni fa, perché si rinnova ogni giorno soprattutto nell'anima che pena ed anche in quella che confida. Ed è questo il senso di tutto, della festa e di ogni giorno dell'esistenza lunga o breve che sia. Rinascita, continuare con fiducia estrema, confidare oltre ciò che appare. Per tutti gli uomini di buona volontà.

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.100) (Vestirsi di Natale)

Pare ieri e invece è già trascorso un anno, e come consuetudine siamo tornati a Candela, che per l'occasione si veste di Natale. Accoglie un gigantesco Babbo Natale, un benvenuto di tutto rispetto, che è quasi risposta per quel bimbo che chiedeva alla mamma... Ma Babbo Natale è ricco? Perché tante erano le luci scintillanti e tutto pareva d'oro per le vie del mercatino di Natale a Candela. Angeli, stelle e natività. Ringhiere inghirlandate, scalinate che parevano portare al Paradiso, abeti che facevano loro da corona. Le bancarelle come scorci di fiaba incantata a far sognare la mente meno convinta perché troppo razionale e stanca. Sempre avanti, per non voltarsi indietro e così perdersi ancora. Ritrovarsi. Lasciare per la via pietruzze e ciottoli accumulati, e ricominciare a guardare con gli occhi della meraviglia. Qualcosa di diverso per Noi, con la sensazione di convalescenza sulle spalle, nelle ginocchia, ma con la voglia di poter continuare, guariti nell'animo per stupore e speranza.

venerdì 16 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.99) (Le storie di Natale)

È questo il periodo dell'anno in cui la sensibilità si affina, incline alla dolcezza o alla malinconia, a seconda del breve, recente vissuto. Un ascolto attento delle emozioni altrui tradotte in storie da raccontarsi nei momenti bui. Storie che da cornice diventano dipinto, piccoli capolavori da custodire. Ma quante saranno le persone conosciute in dodici anni? Provate a pensarci... quante io ne abbia potuto incontrare, realizzare con loro una conoscenza, farne una relazione. Vi facilito la risposta, tantissime. I volti e le storie sono nella memoria del Cuore, qualcuno vedo ancora ogni tanto, non ho dimenticato quelli dal nome originale. E come si potrebbe? E intanto altre storie arricchiscono la mia esperienza, soprattutto in questo periodo. Oggi ad esempio in reparto mi sono trattenuta un'ora in più, e ho ascoltato, sorriso con gli occhi, colto spavento e speranza. Un dono grande davvero, speciale per me. E tra le righe di una storia, un insegnamento, un invito a coltivare la vita. Il tempo ci riporta i ricordi, che accarezziamo con la nostalgia. Poi però al tempo sono da affidare ancora, perché li custodisca. La Vita va veloce. Cambia lo scenario di una stanza come lo stato d'animo di Chi l'abita. La Vita e la Morte si alternano, niente di più naturale ed ovvio, sarà Chi osserva ad interpretare il tutto nel modo giusto, che fa meno male. Siamo Tutti unici e speciali, eppure molto simili tra Noi. Ad unirci è la percezione delle cose e degli eventi che sia pure in modo diverso si palesa come necessità imprescindibile dell'essere umano. Ciò che capita non può scivolare di dosso come pioggia d'estate, qualcosa resta e diventa esperienza e ricchezza, assolutamente da non trattenere per sé, ma trasmettere con amore per Amore.

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.98) (È Natale e ti accorgi che...)

Sorridi alla vita e la Vita ti sorriderà, ovvero gli altri noteranno in te ciò che avrai voluto far vedere. Insomma, la realtà giusta sarà quella che avremo con pazienza ma non drammatica rassegnazione accettato. Come dire la scoperta dell'acqua calda, eppure bisognerà ripeterselo più volte per convincersi e non considerare ogni anno come una scadenza. Pensiero profondo ma inteso in leggerezza, perché è Natale, e pure se il Tempo passa velocemente e inesorabilmente ci mette a confronto coi segni che lascia, l'ottimismo impone guardarsi con occhio benevolo per sussurrarsi sorridendo... beh, però ci sono. E questo vale per tutti. Gli anni portano via gioventù, bellezza, a volte persino l'altezza, però donano la consapevolezza di non dover sprecare i giorni e la capacità di apprezzare se stessi anche in un contesto poco apprezzabile. Disinvoltura, quindi ed intelligenza, sostituendo serenamente le strategie della seduzione fisica con quelle sempreverdi del pensiero. Così mi sono scoperta ottimista e mi piaccio lo stesso, con qualche vena sulle gambe, la postura non proprio corretta, un leggero dislivello dove si può ben immaginare, e qualche ruga leggera. L'anno prossimo raggiungerò un traguardo importante, e sentir dire che non dimostro gli anni è già un bel successo, perché significa che li porto bene in tutti i sensi, non ne sento il peso. Il segreto non è un elisir di eterna giovinezza, ma una regola semplicissima. Di qualsiasi problema o convinzione, ho preso a stabilire come pensiero valido quello che porta meno danno, il "meno peggio". Ad esempio per quello che mi riguarda, meglio ritrovarsi un seno "alternativo" un po' sui generis, che non averlo proprio, in questo modo se non ci bado troppo io stessa, Chi mai potrà notare la lieve differenza?

giovedì 15 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.97) (Pensieri maldestri)

Trovarsi nella confusione interiore, arroccati su pregiudizi e convinzioni, os
tinatamente chiusi per non dover fare un passo indietro. Ed è Natale questo? L'attesa è lenta e veloce, guastata da pensieri che turbano e ravvivano il dolore. Il giorno di Natale trascorrerà, ma il senso del Natale sarà pienamente vissuto, se tutti i giorni dell'anno ci si scorderà che la rinascita deve essere quotidiana? Perché Natale fu l'evento che cambiò il mondo, e il suo memoriale, riportando speranza nella vita di ognuno apre la via per un futuro migliore. - Ma solo io non sento quest'anno la gioia del Natale? La paziente sempre allegra si è espressa oggi in questi termini, e pareva strano detto da Lei, ché solita ad una parola e una risata. Ma va così, spesso si indossa una maschera, per convincersi prima ancora di convincere. Allora ho cambiato argomento, e con garbo ho condiviso la novità del nostro calendario, perché i giorni non siano mai persi, e il dono della stella di Natale, ché il suo colore sia simbolo d'amore. - Forza... ho replicato... siamo tutti un po' stanchi dopo due anni, cerchiamo ristoro in questa pausa natalizia, quando riscoprire il senso della festa più bella è solo esito felice della buona volontà. Basta un semplice appoggio, e dei ricordi sereni, rivissuti magari ad occhi chiusi, respirando profondamente, per ritrovare forze e nuova consapevolezza. Poi il giorno di Natale passerà, ma saranno tutti i giorni dell'anno. E serena certezza. Per una vita che deve continuare.

mercoledì 14 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.96) (Un dono di parole ricche)

Stasera voglio farvi un dono. Reputo proprio le parole un dono, metterle insieme un'abilità, arricchirle facendone pensieri senza enfasi una virtù. Ma sarà carisma avere la capacità di usare parole per farne versi ed esprimere le proprie emozioni. Non serve rima, solo la ricchezza del Cuore... LA GOCCIA Che piccola cosa, una vita! La mia, come tutte, è una goccia. Voglio si perda in un mare d’amore, perché è l’unica via, altrimenti è una goccia sprecata: troppo piccola per essere felice da sola, e troppo grande per accontentarsi del nulla. (Anonimo) Io l'ho riletta più volte, e ogni volta mi è sembrata più bella. E collegandola ai miei occhi lucidi, ho pensato al tempo, tanto simile a questo, quando la mia goccia si sentì annegare in altro mare, e con gran fatica ed affanno cercò la sponda, e finì per riposare. La vita. Ti viene data, in principio non ti rendi conto pure se ci sei. In seguito, consapevole dai a tua volta la vita, e c'è una parte di te. Una piccola "assicurazione" sull'eternità che ti spetta. Che si riceva o si dia, la Vita è amore, il più prezioso e grande. E l'Amore s'investe, perché non resti sprecato.

martedì 13 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.95) (Dai volontà al Cuore)

Ora sta per concludersi questa giornata un po' così... come le altre ma strana, un tantino contrastata da diverse emozioni ma per fortuna dopo aver riportato la volontà sulla strada giusta. È perché mi sento responsabile. Qualche tempo fa la replica ad un mio messaggio fu... "continua a dare volontà al tuo cuore". Certi messaggi arrivano tra le righe da Chi sta per entrare in una bolla senza tempo, che sospesa lascia vedere in trasparenza ciò che è meglio sia. Non c'è momento che io non faccia appello al Cuore. Non si va da nessuna parte, proprio nemmeno si parte, se non gli si dà il giusto conto né il valore che merita. Però si può avere cuore e non esserne consapevoli, così si vaga inquieti e stanchi, con un cuore che non si spende perché senza volontà. Dai volontà al Cuore, mi son detta, scaccia la tristezza e alimenta la gioia di esserci e far ben sperare. La Speranza, si sa, guarda lontano, è di ampio respiro, arriva persino a mettere in dubbio la realtà. Così di cuore in cuore, per tanti cuori di buona volontà.

domenica 11 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.94) (Stasera... guardando il cielo)

Un'aria straordinariamente mite, la pioggia del pomeriggio ha lasciato un profumo che poco sa d'inverno, di questo mese, del Natale. Senza pensarci levo lo sguardo al cielo, c'è qualcosa anche lì, come di un passaggio e di accoglienza. È il tempo della cometa. È in viaggio e illumina la via dei tanti che cercano la pace e la serenità. Nubi si apprestano ogni tanto, alcune più minacciose di altre, però seguendo la cometa, sulla via, guardando su nel cielo speranza certa. Oltre le nubi, solo l'Azzurro per sempre. La Nostra vita di ciò deve essere testimonianza. Siamo qui Tutti di passaggio, non come meteore impazzite, bensì comete a indicare la via. Fosse Dicembre o altro mese, così sia.

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.93) (Il senso chiaro e semplice del Natale

Stavo pensando al Nostro Natale, di Noi volontari dopo due anni di pandemia. Pochissimo tempo da dedicare alle banalità del periodo, che se pure non possono essere eliminate prendono il resto che trovano. Ed è già troppo, ma così è perché non si può pretendere che tutti capiscano, e allora bisogna adeguarsi. E Noi ci adeguiamo, e non lasciamo indietro nulla. Soprattutto della festa più bella dell'anno cogliamo ogni aspetto significativo. Primo fra tutti, il vero senso del Natale. Condivisione totale, solidarietà, autentico significato. In ospedale, Noi siamo in ospedale dove forte è il bisogno di "umanizzarsi". L'ospedale, in realtà più che un luogo è un tempo della persona, un segmento di vita da cui si viene fuori rinnovati. Non si è più gli stessi perché si ha il tempo di pensare veramente a se stessi, a ciò che conta. Una benefica pausa forzata durante la quale si stringono delle relazioni autentiche perché non obbligate per convenzione e che diventano opportunità di scambio e crescita. Tutto questo non riguarda solo Chi vive la malattia, ma pure Chi opera nell'ambiente ospedaliero. Medici, infermieri, operatori sanitari e volontari che si prendono cura di Chi vive un momento difficile. Il Natale è in sé una "festa povera", fino a poco tempo fa svilita dal consumismo sfrenato che fa spendere ma impedisce di "spendersi" nel modo giusto, per Chi è credente alla luce della Fede, altrimenti per il senso di umanità a volte inconsapevole ma comunque presente nell'uomo. Santo Natale... il memoriale della nascita del Cristo, figlio di Dio, uomo tra gli uomini, che offrì se stesso per gli altri uomini. E sono sufficienti queste poche parole per spiegare tutto l'amore che c'è.

sabato 10 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.92) (Una festività)

Oggi è stato l'8 dicembre, festa dell'Immacolata. E c'era da completare l'albero, il presepe no, meno male perché decidemmo di dedicarcelo 12 mesi su 12, 4 stagioni su 4, quindi è sempre lì, solo da spolverare. Poi il pranzo della festa... e tutto il resto...? Presa da tanti impegni ho trascurato un po'... Che accavallarsi di non-problemi! Sono i peggiori perché non hanno soluzione e non possono ridimensionarsi. Non esistono. Eppure quando i pensieri si posizionano su quella modalità salta la giornata. Ho resistito strenuamente, cercato di mantenere il ritmo, ma... io mi conosco... per strada un po' mi sarei persa. E penso alla telefonata di ieri sera e a quel primo messaggio stamattina. A Natale nessuno dovrebbe avere alcuna pena e invece... Così inevitabilmente tornano i ricordi di questo benedetto mese di Dicembre e il rammarico di non poter essere più come prima, e con le azioni limitate, che però... dai, sono fortunata a poter fare ancora. Non tutti i giorni sono uguali, e se solo ieri dicevo ed ero sincera, che mi lascio scivolare tutto di dosso, oggi mi sono sentita caricata di un bel peso. Poco coerente? Di solito mi nutro di un pensiero alla volta e mi adeguo senza troppi sbandamenti, di solito... Oggi non è stato così. E avrei dovuto invece gestire con equilibrio la mente e anche il Cuore, perché pure il lucido distacco non sempre è se non ce la metto tutta. Comunque il giorno è volato. Così realizzo. Ogni senso è impegnato a dare un senso nuovo a questa vita che amo. Ed è racchiuso tutto in un gioco di parole . Ora davvero posso dire conclusa la giornata. Ma solo l'ultimo sorso di camomilla a tarda ora concilierà pensieri e ricordi. Domani, sono certa, sarà diverso.

venerdì 9 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.91) (Silenzio... è Natale)

Ogni anno che passa, con il preannunciarsi delle feste avverto il bisogno di silenzio. Godersi il silenzio del Natale... NATALE (G.Ungaretti) Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade Ho tanta stanchezza sulle spalle Lasciatemi così come una cosa posata in un angolo e dimenticata Qui non si sente altro che il caldo buono Sto con le quattro capriole di fumo del focolare. Quanto simile è il mio sentire a quello del poeta. Ma Chi l'ha detto poi che il Natale va vissuto come di solito fanno i più? Soave doveva essere la voce di Maria se andando a far visita alla cugina Elisabetta, questa sentì sussultare il bambino che portava in grembo. Maria aveva camminato a lungo e in salita, probabilmente aveva un filo di voce, eppure ci si accorse di Lei perché assoluto era il silenzio. Le cose belle e grandi succedono sempre nel silenzio. Basterebbe questo per convincersi e quindi evitare tutto ciò che fa Natale, ma in realtà Natale non è. Si dice bisogna essere lieti, di certo concordo però... lieti vuol dire affannarsi vociando, correre e stancarsi, tra luminarie forzate e tanta precarietà? Dovremmo aggiungere altro tipo di luci al Nostro Albero perché sia molto più luminoso. Perché abbiamo perso l'abitudine di chiedere proprio a Natsle, soppiantata dalla pretesa o dalle lamentele. Così non si spera... ci si dispera. Ed è tutto inutile, polvere al vento. A Natale e non solo, perché una rinascita si rinnova e va vissuta ogni giorno. Con fatica ma pure ottimismo, a volte con dolore però anche fiducia e voglia di ricominciare. E intanto godersi il silenzio del Natale.

giovedì 8 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.90) (Amore da toccare con mano)

Non farei mai un passo indietro. Nonostante il carico emotivo, ogni volta torno a casa col Cuore pieno di tanto bene. Oggi ho portato tre dichiarazioni d'amore, ovviamente non dirette a me. Manco a farlo apposta, parevano le parole condivise ieri concretizzate in tre realtà di malattia. Quando i sentimenti non sono un semplice ben parlare, retorica per benpensanti ma linfa vitale. Non si può fare a meno di viverli pienamente, e dichiararne i benefici. La malattia porta al limite dei limiti, per cui si rivede la propria vita, si fa un bilancio, si cerca di riattivare le voci in passivo, si è infinitamente grati per quello che si ha. Ci si rende conto che dare e ricevere amore è l'unica giusta modalità di vita. Ho incontrato tre mariti... - Va tutto bene, mi sto impegnando. Soprattutto per lei, che sta dedicando a me cure materne. - Sono vivo grazie alle mie tre donne, mia moglie e le mie due figlie. Dico sempre che il mondo continua per le donne. Siamo fortunati noi uomini ad amarle ed essere da loro amati. Tre mariti, ognuno grato alla propria moglie anzi "partner" come ha detto uno di loro, perché trova il termine moglie assai riduttivo. "Sorella, amica, complice compagna. Il Suo nome? Non lo ricordo più. Sono cinquant'anni che io la chiamo Amore..." E in quella stanza di commozione si sono colmati i cuori.

mercoledì 7 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.89) (Ti ho mai detto che ti voglio bene?)

Nel sesto incontro GAMA si è parlato ancora di pesi sul cuore, occasioni perdute... rimpianti. Liberarsi e recuperare perché c'è tempo finché è il tempo. Dopo la consueta breve meditazione, una rapida scorsa sui cinque rimpianti più grandi citati nel libro, "Vorrei averlo fatto", di Bronnie Ware. - Vorrei aver avuto il coraggio di vivere una vita fedele ai miei principi e non quella che gli altri si aspettavano da me - Vorrei non aver lavorato così tanto - Vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti - Vorrei essere rimasto in contatto coi miei amici - Vorrei aver permesso a me stesso/a di essere più felice. Dopo alcuni interventi naturalmente ci si è soffermati sull'importanza di esprimere i propri sentimenti. Sembrerebbe la cosa più normale e facile da fare, eppure ci vuole coraggio perché spesso si resta frenati per pudore o paura del giudizio dell'altro. - Ti ho mai detto che ti voglio bene? E se non l'ho fatto, lo ripeto adesso. Ti stimo, ti ammiro, ti sono grato. Ti voglio bene. Ti amo. Esprimere i sentimenti. Dovremmo farlo sempre, non ci sarebbe rimpianto quando non sarà più tempo. Bisognerebbe dirlo a Chi ci è accanto, al proprio figlio, all'amico, ogni volta che di sentimento abbiamo pieno il cuore senza inutile pudore, esprimerlo e manifestarlo anche se non si è sicuri della reazione. Ci farà bene da quel momento in poi, non rischieremo rimpianti, eviteremo all'altra persona vano senso di colpa. E consapevoli e in pace con se stessi, sarà un altro passo per sentirsi pienamente felici. Che leggerezza quando sarà il tempo, e il ricordo della nostra persona non avrà bisogno di enfasi e parole esagerate, basterà un sorriso. E persino qualche aspetto negativo che di certo non mancherà, sarà pietosamente celato dal silenzio. Il cerchio d'amore ha concluso l'incontro, col pensiero e una preghiera intimamente espressi da ognuno per gli amici del nostro gruppo che vivono un momento di difficoltà.

martedì 6 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.88) (Panorama natalizio)

È stata questa una giornata con molti pensieri per la testa, e negli ultimi tempi, lo riconosco, sono sempre tanti. Nonostante questo, assecondo una certa reazione involontaria e il tentativo di Chi mi è accanto da tanto, e insieme veniamo fuori. Oggi a Castellabate (SA) per i mercatini di Natale. Dopo tre anni, l'ultima volta fu a Limatola, siamo tornati a rivivere qualche ora di spensieratezza. Ora sono qui a scrivere, a ripensare ai vari momenti della giornata per poterli poi mettere giù, fissarli. Contemporaneamente s'alternano i soliti pensieri, insieme diventano una cosa sola, a volte offuscati dalla commozione o temperati dal sorriso. È laborioso riprendere quando non si accetta l'idea di un cambiamento. Sole e a tratti nuvole, ma è normalità per qualsiasi stagione. Importante comunque poter apprezzare i colori, percepire i profumi e distinguerli. Carezze fisiche che fanno bene al Cuore in ogni tempo e a tutte le età. Aggirarsi tra le casette di legno del mercatino e non sentire la necessità di acquistare nulla, perché già esserci è tutto. Una giornata per sentirsi vivi, coi ricordi, con gli acciacchi e il vuoto delle mancanze. Ma tant'è, si va avanti, cercando di prendere più che si può. Con pause "piene" davanti a panorami mozzafiato, come quei silenzi che dicono più delle parole, e che non sprecano tempo tanto più prezioso mentre si appresta la fine. All'imbrunire quindi appare tutto chiaro, e il grigio incerto sul far della sera diventa madreperla della vita.

domenica 4 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.87) (Lo spirito del Natale)

Se ne parla. Il periodo lo impone. Guai a non condividerne l'opinione. A Natale puoi... Anzi devi, essere più buono. Magari poi non è così, perché se non lo sei mai buono, o credi di esserlo a modo tuo, perché a Natale potrebbe essere diverso? Solo per un po' di luci colorate, l'albero di ultima generazione e il panettone solidale? Premessa. Scontata la mia relazione complicata col mese di dicembre, personalmente non posso non salvare il Natale, ovviamente nella sua essenza. Ecco, io vorrei viverlo esattamente così, nella sua essenza, in un silenzio ovattato come i passi nella neve, nell'intimità profumata di un lungo inverno, ripercorrendo il peregrinare di Giuseppe e Maria prima che Gesù venisse alla luce. Già... giungere alla luce, alla rinascita e alla Resurrezione è sempre travaglio. Come travaglio è pure la nostalgia del tempo passato, del Natale da bambini, soprattutto quando nella casa di sempre una sedia o più resta vuota. Ogni anno si contano le teste, mentre continua il conto alla rovescia, che lungo o corto sia, ricorda che occorre far presto per recuperare. "I ricordi, come le candele, bruciano di più nel periodo natalizio". - Charles Dickens - Lo spirito natalizio... emozioni complesse. Ma si... forse la vera complicata sono io. E intanto domani... seconda Domenica d'Avvento.

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.86) (Vita al condizionale ma presente)

Pensavo... a quanto siano stati belli gli ultimi incontri, nonostante il tema delicato tante volte ostico pure per Noi, soprattutto per Noi. La Morte, naturale come venire al mondo, perché Vita, uguale. Poi si tratta di punti di vista, tipo di relazione e quant'altro, non ultimo la Fede, andare oltre ciò che si vede e la fisicità. La Vita e la Morte sono le due facce di una stessa medaglia, apparentemente l'una nega l'altra, ma in fondo danno un "senso" l'una all'altra e viceversa. Entrambe sono un mistero, chiaramente percepito nel momento che una delle due prevale, portando all'immediata riflessione... " non c'ero prima di nascere... non ci sarò dopo la morte". E da questo logico pensiero sicuramente nasce la paura della morte, perché il "prima" porta alla concretezza, alla fisicità... il "dopo" porta al buio perché nessuno sa. Chi ha fede comunque riesce a dare a se stesso una risposta, Chi credente non è, qualche difficoltà l'incontra, però... Ieri un paziente a cui ho chiesto l'età dopo il nome, come faccio sempre per approcciare, ha risposto... Dovrei fare 70 anni a febbraio Perché "dovresti"? Di certo li farai. Meh, io dico da sempre così, per evitare sorprese mi metto al sicuro. "Al sicuro"... ho sorriso a queste parole, perché di certo è sicuro come esserci ancora. Pensandoci... anch'io dovrei fare 70 anni a luglio, da oggi dirò così, per evitare sorprese mi metto al sicuro pure io.

sabato 3 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.85) (Crederci per essere credibili)

Quando le scelte ad un certo punto smettono di essere opzioni e sono a tutti gli effetti decisioni, diventano allora un impegno. Non si può tornare indietro per non cadere in crisi con se stessi, o confusi, smarrirsi. Occorre andare avanti e darsi credibilità. Credere in ciò che si dice e si fa per essere credibili e degni di fiducia. Penso che occorra un forte convincimento oltre che essere dotati di empatia e amore incondizionato per restare in campo, in questo campo. Tutto questo è un bell'impegno. Non conosce pause ma nemmeno gran fatica perché si alimenta dell'amore per la gente e non chiede niente. E se non chiede né prende niente è come non ci fosse, non è impegno. Priorità e problemi sono per Tutti, nessuno gode di alcun privilegio, e pure se fosse, venire a contatto con la sofferenza a 360° non sarebbe il modo più appagante dal punto di vista di Chi cerca la gratificazione personale. Ne avremmo da raccontare Noi che solo un evento epocale è riuscito a tener lontani. Le storie sono davvero tante, le lacrime da asciugare con lo sguardo e una parola molte di più. Stamane con Anna Maria Ranieri, rientrata oggi in servizio, in alcuni momenti abbiamo toccato il fondo e poi siamo risalite per il sorriso di un giovane nonno che cominciava oggi... Grazie per il conforto che mi avete dato... E per Noi è stato l'ennesimo dono concesso dal buon Dio. Pensiamoci ogni tanto, a "perché e per chi siamo" su questa terra.

venerdì 2 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.84) (Rivivere dicembre)

Il mese di dicembre con me parla "strano". Alterna a ricordi belli e dolcezze inaspettate, momenti di turbamento e ansia del futuro, senza contare le vicende tristi che mi hanno riguardato, tutte concentrate in quest'ultimo periodo dell'anno. E non parlo solo del tumore, di cui giusto in questo mese ricorre il compleanno. La Mente a questo punto si oppone, io so che a dicembre per più anni ne ho vissuti di travagli però è come rifiutasse di ricordare, o ricorda in confusione. Per proteggersi si è fatta furba, e da tutto ha preso le distanze o quasi. Passa e non torna più quel che è stato, almeno spero, e nel caso sfortunato non potrebbe mai essere peggiore del peggio vissuto. La bellezza del momento è fatta di difficoltà quotidiane e stanchezza, perché si sa, gli anni vanno avanti senza chiedere il permesso, però mi congratulo con me stessa di invecchiare in modo giovanile. Che sarebbe come dire in modo obsoleto ma sempre d'effetto, mi sento giovane dentro. Ma forse non è solo una sensazione... "Il primo foglietto del mese di dicembre, staccato lentamente dal calendario, mi creò una strana inquietudine..." L'inquietudine fu per me il primo sintomo, ma pure l'input alla ricerca del nuovo. Ho compreso che occorre spazio per accogliere il "nuovo", ché dia calore all'anima e colori i pensieri. Così se solo penso a quel che ero una volta ed ora non sono più, mi viene proprio da pensare di essere protetta e guidata da quel Qualcuno che vuole tutti stiano bene, e non solo in salute. E forse c'è pure un legame tra le due cose. Oggi condividerne la scoperta è continua sorpresa, contagio di positività.