domenica 11 dicembre 2022

L'ECO DI OGNI PASSO COMPIUTO (n.93) (Il senso chiaro e semplice del Natale

Stavo pensando al Nostro Natale, di Noi volontari dopo due anni di pandemia. Pochissimo tempo da dedicare alle banalità del periodo, che se pure non possono essere eliminate prendono il resto che trovano. Ed è già troppo, ma così è perché non si può pretendere che tutti capiscano, e allora bisogna adeguarsi. E Noi ci adeguiamo, e non lasciamo indietro nulla. Soprattutto della festa più bella dell'anno cogliamo ogni aspetto significativo. Primo fra tutti, il vero senso del Natale. Condivisione totale, solidarietà, autentico significato. In ospedale, Noi siamo in ospedale dove forte è il bisogno di "umanizzarsi". L'ospedale, in realtà più che un luogo è un tempo della persona, un segmento di vita da cui si viene fuori rinnovati. Non si è più gli stessi perché si ha il tempo di pensare veramente a se stessi, a ciò che conta. Una benefica pausa forzata durante la quale si stringono delle relazioni autentiche perché non obbligate per convenzione e che diventano opportunità di scambio e crescita. Tutto questo non riguarda solo Chi vive la malattia, ma pure Chi opera nell'ambiente ospedaliero. Medici, infermieri, operatori sanitari e volontari che si prendono cura di Chi vive un momento difficile. Il Natale è in sé una "festa povera", fino a poco tempo fa svilita dal consumismo sfrenato che fa spendere ma impedisce di "spendersi" nel modo giusto, per Chi è credente alla luce della Fede, altrimenti per il senso di umanità a volte inconsapevole ma comunque presente nell'uomo. Santo Natale... il memoriale della nascita del Cristo, figlio di Dio, uomo tra gli uomini, che offrì se stesso per gli altri uomini. E sono sufficienti queste poche parole per spiegare tutto l'amore che c'è.

Nessun commento:

Posta un commento