giovedì 2 ottobre 2014

LA SPERANZA E' UNA COSA BUONA...


Parlo di speranza, di speranza mi nutro e per essa continuo a... vivere. Altrimenti quante volte mi abbandonerei all'insistenza del dubbio, all'incognita del domani?
So che è una cosa buona, e questo mi basta.
Mi spinge oltre il pensabile, e si trasforma in coraggio, audacia quasi amore del rischio. E il rischio c'è ed è grosso, quello di andare oltre e sfondare la barriera dell'incoscienza.
Un po' quello che succede quando t'immergi in mare, sai nuotare ma fino a quel momento non sei mai andato oltre la boa, "prudentemente" non ti sei inoltrato. Poi prendi coraggio perché senti tutta la forza ad animarti e lo fai... vai avanti e ad un certo punto ti accorgi che manca il respiro.
Due sono allora le possibilità... ritornare indietro, velocemente ma rischiando di non farcela lo stesso, oppure rilassarsi e prender fiato e consapevolezza dei propri limiti. Forse solo così sarà possibile ridimensionarsi e dopo un po' far ritorno a grandi bracciate, sapendo con sicurezza fino a che punto osare.
Le "storie" che ascolto, il rammarico dell'Amica che dovrà riprendere con la chemio, l'ansia di quell'altra che tra alti e bassi vive grandi incertezze, il "ricordo" degli Amici che non ce l'hanno fatta in questa dura battaglia per la Vita, a volte... lo confesso... mi tolgono il respiro e paradossalmente mi verrebbe voglia di tapparmi le orecchie con un cuscino quasi fossi in mezzo ad un vociare caotico ed assordante. Di fronte alla debolezza e precarietà dell'essere umano, sentendomi ancora viva e forte comincerei a correre quasi a perdifiato perché l'aria possa ferirmi il viso e provare dolore... un dolore semplice, normale... un test di percezione e sensibilità.
Questo vorrei per me... a volte.
Poi mi fermo a pensare... a che cosa servirebbe non udire e vedere, non conoscere una realtà in cui mi sono ritrovata, ho voluto restare per non dover angosciarmi un "eventuale domani"?
Ho creduto di esserne capace e mi sono inoltrata... non me ne pento, ma devo accettare anche quando mi sembra di "camminare sulle uova", o il mio Cuore soffre e non si capacita di altra e più grande sofferenza che appare persino ingiusta al più convinto dei credenti.
Se mi sento quasi in colpa per l'essere stata messa in un angolo dalla malattia... devo sforzarmi di pensare che per me, almeno al momento è riservato un altro tipo di procedere... fare un percorso con Altri come sostegno, "testimonial" di speranza "concreta" che si vede... è di carne ed ossa, e alterna lacrime e sorrisi.
Perché... ahimè, quando mi commuovo non posso trattenere il pianto e a Chi mi dice... come, piangi anche Tu?... rispondo col sorriso... certo, ma è già passato, vedi? Ora non piango più.

2 commenti:

  1. Cara Mary, anch'io mi nutro ogni giorno di speranza, quando la mia sorellina mi chiama al telefono, mi parla in chat, scherza e fa progetti per il futuro...allora non penso ai suoi guai, alla chemio che l'ha stancata, ai suoi primi cedimenti, all'incognita di cure che verranno. Ma viviamo tutte e due alla giornata e godiamo proprio della speranza nel futuro.
    Ti abbraccio e ti auguro un buon fine settimana.

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    1. Ciao, lella... nutrirsi di speranza fa venir su bene. Senza angoscia si è sempre pronti ad accettare quello che verrà e affrontarlo. Intanto saranno state conservate come prezioso tesoro, le energie necessarie. E poi... sarà quel che sarà, perché saremo ancora sereni.
      Un buon settimana anche per Te, mia cara...

      Mary

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