giovedì 23 luglio 2020

MADRI FINO IN FONDO (... per "Libri sotto l'ombrellone")


Una madre sente forte il Suo "ruolo" anche quando dovrebbe pensare a se stessa, se è in difficoltà, se malata ha da raccogliere ogni energia per farcela, guai altrimenti...
O magari solo allora quei figli capirebbero quanto hanno perso.
Stamattina ho incontrato una mamma. Sono entrata nella stanza quando aveva appena iniziato a parlare al cell. con il figlio.
Mi sono allontanata, poi sono tornata a trovarla e quasi scusandosi ha detto che ogni giorno è così, la mattina è per il figlio, la sera parla con la figlia, sempre al telefono.
Mi sono ritrovata in pieno, probabilmente è la stessa cosa per tutte le mamme.
Perché lo abbiamo sempre fatto, e d'altra parte, straordinariamente riusciamo ad entrare nell'animo dei figli, porgendoci solo nella maniera appropriata. Non è per caso se "pensano" a Noi e non ai papà quando hanno problemi.
Lo facevo anch'io con la mia che era assai perspicace, dolce ed equilibrata.
Con Noi figli, pur trattando tutti in modo uguale, si rapportava diversamente secondo il carattere e le situazioni... e non sbagliava mai.
Lei avrebbe continuato a capirmi perché come me aveva vissuto una situazione estrema e tante volte si era sentita come mi sentivo io, in certi momenti... quando il vissuto pesava e la forza veniva meno.
Quando mi ammalai, solo allora, mi sentii all'improvviso orfana, pur se adulta e con figli miei...
Non è "privilegio" unico di "figli piccoli" sentirsi orfani...
Ed io, avendo perso la Mamma, potevo esser priva di tale privilegio?
No, non si può... nemmeno da "figli adulti".
Durante le varie fasi della malattia e durante la chemio in particolare sentii costantemente la presenza materna, questa cosa mi portò alla scelta di "Non vi lascerò orfani" di Daria Bignardi. In questo Suo romanzo, tra ricordi e rimpianto, la giornalista e scrittrice racconta il rapporto conflittuale con la madre e il rammarico postumo per non averne compreso pienamente la profondità.
Fu lettura attenta e veloce insieme tanto ne fui presa emotivamente. Il periodo era quel che era, e il dolore per la perdita ancora molto forte, mia madre ci aveva lasciato cinque anni prima, ed io non avevo riposto nemmeno il plaid dei Suoi ultimi tempi. Il profumo della pelle era tutto lì, ed io non avrei voluto separarmene mai...
"... Non posso pensarla a lungo. Mi manca. Devo costruire una distanza di parole che tengano a bada le emozioni.
Se mi distraggo, se non sto attenta, la sua mancanza m'investe come un'ondata di caldo o una musica improvvisa. Sovrappensiero spruzzo un profumo che mi ha regalato, il suo regalo di Natale, e improvvisamente lei è lì..."
Così è anche per me...
Amo sempre concedermi la stessa l'illusione, sentire forte la Sua presenza, così guardo le mie mani con l'età sempre più simili alle sue, e poi ripeto a mezza voce la frase con cui si annunciava al telefono... "Pronto, che cosa stai facendo?"
E sono brividi di gioia e calore di carezze.
Non sarò mai orfana di Lei.
Che dire? Mi manca ancora, col tempo sempre più.
Ah, dimenticavo... in questi giorni ho ripreso il libro per leggerlo di nuovo.

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