venerdì 17 luglio 2020

IL TEMPORALE




In quest'anno senza stagioni anche l'estate non si smentisce. Fa caldo ma senza esagerare, cambia umore all'improvviso il tempo e non è Marzo.
Stamani il cielo era velato come nei soliti giorni di "favonio", eppure non soffiava un alito di scirocco. Doveva trascorrere così la giornata, ed invece nel pomeriggio è arrivato di gran carriera, scoppiato quasi all'improvviso. Il temporale.
Un po' quello che succede nella vita, quando tutto procede tranquillo, tra monotonia e novità che poi diventano routine, e un giorno ti si rivoluziona l'esistenza, e sei costretto a fermarti ed anche cercare riparo per non soccombere alla bufera.
E così il cielo si è fatto grigio, poi rabbuiato e infine ha preso a tuonare sempre più forte. Ero a riposare, e pareva fosse quasi sera, mi sono alzata di scatto per ritirare il bucato steso fuori e ho colto l'odore inebriante della pioggia in arrivo. Dopo un po' ha cominciato a scendere a grossi goccioloni, prima radi e in seguito più fitti e violenti, di sbieco trasportati da un vento aggressivo. Come un turbine da un lato all'altro della casa, un misto di foglie secche, terra, polvere ed acqua.
E ancora... un battere violento sulle tapparelle calate a metà e sui vetri... la grandine.
Fa paura la grandine, pare non lasci scampo, è come reagire in maniera esagerata ad una situazione già seria di suo, è voler aggravarla per il solo gusto di farlo. Eppure niente faceva presagire fino a questo punto.
Come tutto può cambiare in un momento, qualsiasi condizione e certezza... per un temporale. O un sasso bruscamente nello stagno può allagare tutto intorno.
Quasi una metafora del pregiudizio che manda a gambe all'aria la tanto proclamata tolleranza.
Ed è continuato a piovere per una mezz'ora buona, poi pian piano è tutto finito, lasciando un cielo stranito, l'aria più fresca, e con qualche cosa che pur chiarita ha impoverito.

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