venerdì 24 luglio 2020

IN VENA DI RICORDI


È un po' di giorni che vado giù pesante coi ricordi. Sarò normale? Di certo normale è dalla terza età in poi andare sempre più indietro nel tempo, e accantonare i ricordi recenti. In memoria quindi solo le "testimonianze" valide, l'illusione anche per poco che quel che era lo è ancora.
Un profumo o una canzone, ed ecco che la memoria si attiva.
Odore di stoppie bruciate, " Viaggio di un poeta"... estate 1972 e la maturità liceale.
Ma non le basta, e va sempre più a ritroso. Vacanze al mare datate anni '60, epoca del boom economico.
Che nostalgia del buon tempo antico! Poche cose ma eravamo felici. Si nutriva la speranza nel domani, la guerra era finita da meno di vent'anni e le aspettative erano grandi. Parole come onestà, libertà, democrazia avevano ancora significato, mentre il benessere, costituiva non una meta da raggiungere ad ogni costo, ma una vera e propria conquista.
Tutti erano più o meno nelle stesse condizioni e perciò solo pochi potevano permettersi le vacanze "in pianta stabile" al mare o in montagna, a noi, "poveri mortali" toccava fare i pendolari, prendere il trenino di buonora e raggiungere la località balneare più vicina che poi distava 35 km, ma non si arrivava mai. Eppure era sempre una gran festa, soprattutto per noi bambini, con la ciambella salvagente, il pallone gonfiabile a spicchi multicolor, ed Ercolino sempre in piedi, il gadget che una nota marca di formaggini regalava dopo aver riempito una scheda punti all'infinito. Quanti formaggini abbiamo mangiato, mai stufi e sempre contenti.
Un ghiacciolo arcobaleno in mano per avere la gioia nel cuore... un secchiello e una paletta per costruire un castello abitato dalle fate... un aquilone in cielo per sognare gli Angeli.
Una lunga fiaba da raccontarsi da grandi.

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