sabato 26 marzo 2022

E NON CONTANO QUESTI ANNI TRASCORSI ( n.33) (Rassegnarsi o metabolizzare?)

Rassegnarsi... ci si può provare, metabolizzare, invece occorre impegnarsi ed è un duro lavoro quotidiano, finché prende ogni parte del corpo, e si confonde con la linfa vitale.
E ciò che fu evento diventa esperienza, un altro momento di crescita.
Nel pomeriggio, sfinita mi sono appisolata, e come fu quando persi mia madre, è successo pure oggi. Un "non sogno" perché mio padre palesasse di guardarmi ancora, al di sopra degli occhiali mentre legge, come era solito fare.
Io che grido... basta, non voglio sentir parlare più di queste cose, e Lui insolitamente col silenzio ad esprimere tanto di più.
Per l'ennesima volta gli accadimenti mi hanno lasciato un fardello da alleggerire di peso. Ed è una sensazione strana, perché so che devo farlo ma nello stesso tempo temo di perdere qualcosa.
Potrei scartare troppo, escludere gli insegnamenti e quindi restare quasi in un "punto morto", ferma e abulica, forse propensa a tornare indietro, ma continuando a soffrire.
E non me lo posso permettere, anzi devo fare in fretta. Già guardandomi allo specchio stento a ravvisare la serenità a prescindere, peculiarità della rinascita.
Una volta qualcuno disse... se ti occupi, non ti preoccupi. Perciò meglio darsi da fare.
Come un cassetto da sistemare, e Mente e Cuore da fare più leggeri.
Sotto ancora, in un doppio fondo quei particolari che credevo rimossi, gettati per sempre come la parte morta prima di me. Non fu così.
E oggi, sveglia di soprassalto lacrime trattenute hanno bagnato appena il ciglio, perché il sonno non prende completamente come non si muore del tutto. È in questa consapevolezza il delicato equilibrio.
Anche se a volte la situazione spingerebbe a nascondersi o fuggire, non si deve mai dimenticare che le risorse più importanti sono dentro di Noi, dobbiamo esserne solo consapevoli e ce la caveremo sempre e pur tra mille difficoltà.
Spesso la soluzione e persino la salvezza sta proprio nella profonda conoscenza di se stessi, nel valorizzare il "dipinto" e dare poco importanza alla "cornice".
Autentici e veri sempre, anche quando pensiamo essere poco apprezzabili, quindi non considerati o addirittura criticabili.
Nello specifico si tratta di superare un momento, facendolo proprio, ognuno come può e sa, senza timore di giudizio.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Coloro che amiamo e abbiamo perduto non sono più dov'erano ma sono ovunque noi siamo. (Sant'Agostino)"

1 commento:

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