domenica 17 marzo 2024

QUANDO È LA VITA A DECIDERE (n.53) (Gli affetti tutti... poche le cose)

Minimalista da quel giorno in poi, oggi sempre più. Sarà l'età, mi ripeto e forse è vero, però anche la facilità con cui vivo e supero ogni cambiamento non è che proprio si concilia con gli anni che passano. Si dice che gli anziani siano abitudinari, pignoli, amino la tranquillità. Mah... allora io sarò l'eccezione, quella precisa che evidenzia la regola. Di certo ho una discreta capacità d'adattamento, per cui mi adeguo per sentirmi meglio. Da quasi un anno, come sapete, ho anche dei gattini da accudire, ora sono diventati abbastanza grandi da far danni, per cui ho preso a liberare mobili e superfici di tante cose. Così soprammobili, sfere con la neve ed angioletti hanno trovato altra dimora. Mi è dispiaciuto si e no, perché di alcune cose mi sono accorta solo al momento in cui quasi meccanicamente le ho riposte. Conferma della loro inutilità. Possibile che passiamo la vita intera a mettere insieme cose, mentre per vivere ne bastano tre o quattro appena? Abbiamo mai provato a mettere ordine e a liberarci nello stesso tempo di tutto ciò che non serve anzi ingombra? Sarebbe una sensazione di leggerezza improvvisa, di poter continuare ma solo con quello che è rimasto. Pensiamo ora a come ci sentiremmo se facessimo lo stesso con le pene e gli affanni, i crucci e le delusioni che ci portiamo dentro da tanto, troppo tempo. Un consiglio saggio? Minimalisti in tutto, tranne per gli affetti. In questo modo ci semplifichiamo la vita, e la impieghiamo meglio. Esempio, tra gli affetti io includo la mia cagnolina buonissima e pure i gattini, sono vivaci, maldestri e dispettosi, ma si legano così e tutto sommato occuparsi di loro è tempo ben speso.

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