lunedì 30 luglio 2012

Non si può fare a meno di pensare... e in questa affermazione non c'è rammarico nè piangersi addosso, la Vita va veloce e te ne dà motivo. Tutto qua.
Ho posto attenzione già la settimana scorsa quando ho saputo di una giovane donna ammalatasi di nuovo dopo tre anni. Quasi non volevo crederci... era così "gioiosa" per esserne uscita, e invece...
E non mi si dica... ma perchè te le vai a cercare!?... ma non c'era altro di cui parlare... non ci pensare! Ma perchè mai non dovrei visto che ne sentivo parlare fino alla nausea prima d'ammalarmi  e poi in questo "argomento" mi ci sono trovata fino al collo?! Questa specie di protezione non serve... non serve proprio se non a farmi sentire "al di fuori", come quando si chiede dei parenti per informare delle "gravi" diciamo pure "disperate" condizioni del paziente. Io da subito ero stata chiara su come la pensavo... avrei dovuto essere sempre la prima e l'unica a sapere in qualsiasi caso, ed ora perchè  dovrei essere tenuta all'oscuro di eventualità, fatti che ben conosco e a cui penso spesso?
E non ci pensare! Ma non si può... non si può se l'hai vissuto sulla Tua pelle.
Poi ieri... ieri sera da mio padre, ero lì per salutarlo prima che si ricoverasse di nuovo dopo la frattura al femore. Era sulla sedia a rotelle, un po' triste ad un certo punto s'è lasciato scappare... chi me lo doveva dire!
Ed io ho cominciato a "pensare" a mia madre che su quella sedia s'era ritrovata non per un incidente dopo cui si può sempre recuperare, ma per una patologia grave, la cancrena ai piedi... perchè era diabetica ma soprattutto sfortunata visto che di quella malattia era incappata in tutte le complicazioni.
Non era giusto che Lui dicesse così... magari poteva lamentarsi, un po'... ma altro no, non era da aggiungere.
E gliel'ho ricordato, facendogli presente anche di quanto peggio sarebbe stato se fosse stato colpito da ictus.
Mi ha fissato e non ha detto altro.
Stasera sono andata a trovarlo al centro dove è stato ricoverato per la riabilitazione...
Nella Sua stessa stanza, nel letto accanto c'è un uomo più giovane, colpito da un ictus e paralizzato per l'intero lato  sinistro...
Si può "non pensare"?


NON STO PENSANDO A NIENTE

Non sto pensando a niente,
e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,
mi è gradita come l'aria notturna,
fresca in confronto all'estate calda del giorno.

Che bello non sto pensando a niente!

Non pensare a niente
è avere l'anima propria e intera.
Non pensare a niente
è vivere intimamente
il flusso e riflusso della vita...
Non sto pensando a niente.
E' come se mi fossi appoggiato male.
Un dolore nella schiena o sul fianco,
un sapore amaro nella bocca della mia anima:
perchè,  in fin dei conti,
non sto pensando a niente,
ma proprio a niente,
a niente...

              Fernando Pessoa

11 commenti:

  1. Davvero struggente questa poesia.Ma si può riuscire a non pensare a niente?
    A volte pensare è anche condivisione non trovi?
    Un abbraccio forte per una serena giornata

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    1. Appunto, Amica mia... non si può non pensare... se si vuole condividere e anche se non si vuole.
      Il pensiero è prodotto della Mente che è attiva quando si è in Vita ed è possibile provare sensazioni e sentimenti.
      Non pensare perciò vuol dire non essere vivi.
      Un abbraccio forte,
      Mary

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  2. Non si può non pensare a niente, già pensare che non si pensa niente, fa si che si pensi. Sembra uno scioglilingua, ma io la penso così e condivido in pieno quando tu dici: non si può non pensare, è un prendersi in giro. Un grosso abbraccio
    Emi

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    1. "Non si può non pensare, è un prendersi in giro"... concordo con Te, e aggiungo, vuol dire "nascondere la testa sotto la sabbia" per non vedere nè sentire. Ma servirebbe a qualcosa visto che la Vita va avanti ugualmente da sè... non vista?
      Ti abbraccio forte, Emi cara.
      Mary

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  3. E' fuori da ogni logica non pensare...ma la cosa piu' difficile è non cadere nel vittimismo...come tu dici la tua mamma avrebbe avuto ben motivo di lamentarsi eppure non lo faceva...era grande e piena di forza ..lo stesso lucido coraggio che ritrovo in te...e non sottovalutarti o schernirti se ti dico davvero che sei Forte e lo sei davvero e in gamba e percio' con tutte le armi giuste per affrontare quello che sarà ....ma credimi andra' bene perchè dal positivo si trae la forza per vivere in pace!!!
    Buon inizio settimana e un bacione!!

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    1. Infatti, Amica mia... la penso come Te perciò resto contrariata quando mi si tiene all'oscuro di qualcosa che "potrebbe"(ma è tutto da vedere...)farmi male.
      Al termine delle terapie volutamente non m'allontanai dall' "ambiente", perchè mi restasse familiare così da non temere mai, neanche nel malcapitato caso di un "ritorno".
      Questo per me vuol dire "pensare positivo"... non aver paura, sperare sempre... senza mai illudersi.
      Un abbraccio e un bacio, Amica mia... con serenità e senza paure.
      Mary

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  4. Certo la malattia può ritornare, ma più ci pensi e più stai male. Ci siamo dette che bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno... E' vero cara Mary? Tu sei forte e coraggiosa come la Tua Mamma...
    Va tutto bene e così sarà, RIPETILO ogni giorno, come sto imparando da TE. Buon lunedì e un grande abbraccio...

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    1. No, Ale io non penso a questo... la malattia può tornare o meno, nessuno lo può sapere e nemmeno ha importanza perchè ciò che conta è Vivere serenamente il giorno che viene donato. Passo dopo passo si va avanti e ci si rende conto guardandosi indietro di quanta strada s'è percorsa e di quanta ce n'è ancora, perchè se comunque c'è stata capacità prima allora certamente continuerà a... esserci. Non si cambia rotta dall'oggi al domani, mai... neppure coi venti sfavorevoli.
      Ale cara... hai ragione ed è questo che io mi ripeto OGNI GIORNO.
      Un bacio solo per Te, e GRAZIE, Amica del Cuore.
      Mary

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  5. Ciao Mary, bellissima la poesia di Pessoa, che tra l'altro è uno dei miei poeti preferiti, però appunto, è una poesia non è la vita. E nella vita vera non si può non pensare e pensando è chiaro che si batte sempre lì dove c'è il problema. Tutto ciò io lo considero giusto perchè non si risolvono le cose e non si impara ad affrontarle non pensandoci ma fermando lì il nostro pensiero tutte le volte che è necessario per imparare a convivere con quello che nella nostra vita "non va" sia la malattia fisica che dell'anima è così che si reimpara a vivere dopo che qualche cosa ci ha sconvolti fino alle fondamenta rivoluzionando tutto il nostro essere. Ciao, un abbraccio.
    Antonella

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    1. Antonella cara... Tu me lo insegni, la "poesia" è trasfigurazione della "realtà" e in questo senso va intesa, per cui ciò che dici è esattamente quello che io sostengo.
      Pensare... riflettere è un mezzo per superare le prove più dure, altrimenti si rischia d'essere sempre colti di sorpresa e di cadere nello sconforto.
      Pensare può rendere "normale" l'esperienza più "forte" e difficile, accettabile pur se pesante.
      Pensare dà l'esatta dimensione di quello che si è veramente.
      E alla luce di tanta positività come si può "pensare" di non "dover pensare"?(Scusa tanto il bisticcio di parole)
      Grazie sempre... con affetto,
      Mary

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  6. Spesso anch'io vorrei non pensare.... Ma non è così facile... Come non è facile pensare che c'è di peggio, eppure spesso è utile ed opportuno farlo, per consolarci, per affrontare meglio le nostre difficoltà. Tuo padre forse non ce la fa, nonostante tua madre che era costretta su una sedia per motivi più gravi.... Ci vuole tanta pazienza cara Mary, ma tu ne hai da vendere, mi sembra di capire.... Ti sono vicina

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