lunedì 21 dicembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.50) (La gerla)


Non intendo la gerla di Babbo Natale, piuttosto quella dei giorni che precedono la festa più bella dell'anno.
Un carico di sentimenti. Sul fondo sereno quelli buoni, e verso l'alto a nasconderli ogni genere di negatività.
Mia nonna ogni anno, al primo cenno di screzio, malumore e quant'altro ripeteva il solito ritornello...
Quando si avvicinano le feste il diavolo ci vuol mettere sempre la coda.
A parte che stavolta ha messo pure le corna, in linea di massima è così da sempre.
Sarà la tensione dovuta ad una serie di bilanci, o la stanchezza, o ancora pensare che ogni anno sarà meglio e poi puntualmente restare delusi, è cosa certa, il carico si fa pesante.
Incomprensioni e se non sono liti, di sicuro vivaci discussioni, e poi rabbia per certi eventi o evoluzione degli stessi, frustrazione e senso di inadeguatezza.
Potrei continuare con... prepotenza, mancanza di rispetto... meglio che mi fermi ché non contribuisca anch'io a turbare questo Natale strano.
Ogni giorno c'è una "novità" da affrontare, e pure quelle che sono in sé inezie, diventano scudisciate all'amor proprio e attentati alla sensibilità.
Oggi mio marito è stato costretto a partecipare ad una riunione di condominio "da remoto", in quest'ambito non si discuteva delle solite questioni ordinarie ma di bonus, 110% per lavori di ristrutturazione e altre argomentazioni ingarbugliate. Per cui ad un certo punto ha lasciato, esclamando...
Mannaggia, quanto avrei voluto capirne di più.
Gli ho risposto...
Non si può essere bravi, competenti in tutto, a ciascuno il Suo. È così che si notano le differenze e s'impara ad apprezzarle, notando il meglio che è in ognuno.
Riconoscere i propri limiti, non imbarcarsi oltre il proprio saper fare, dire, con la presunzione di porre rimedio ad ogni accidente di cui non si è responsabili, è un grande rischio. Ci si può rimettere "capre e cavoli".
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