domenica 13 dicembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.43) (Stop obbligato... "accidente" in corso)



Ho rallentato, e per un po' pensato di fare una pausa stasera... non avrei scritto neanche un rigo.
Responsabile un forte mal di testa, non ho neppure cenato.
Poi come similmente accadeva dieci anni fa dopo ogni terapia, mi sono ripresa, vado un tantino a scartamento ridotto ma proseguo.
Ai miei pensieri prima di andare non rinuncio, sono gratitudine per il giorno appena trascorso e speranza per quello che sarà. Domani.
Chissà come mi sentirò domani, tutto cambia in un momento, ma poiché oggi sono stata poco bene, posso azzardare che andrà meglio.
Perché ho davvero tanto da fare, la pandemia mi ha limitato nelle uscite, per alcune decisioni, ha bloccato qualche evento, ma per quanto riguarda la mia attività da volontaria ha sorvolato, sono un osso duro, e tenace non ho abbandonato il servizio, l'ho trasformato.
Abbracci virtuali o a distanza, sorrisi reali e parole gentili pari a carezze, sempre q.b.
La ricetta giusta per continuare, non dimenticare e non farsi scordare.
È lavoro di un certo impegno, ma da quando sono consapevole della mia determinazione non molto.
Non ho detto né mai dirò, maledico quel giorno che... oppure perché proprio a me?
Mi risposi... perché no?! Sono uguale a Tutti gli Altri.
E mi sentii davvero figlia del Padre, e volli impegnarmi perché fosse fiero di me per il tempo concesso.
E ancora ogni momento è un passo per quella che sono,
e poiché... spero... la via è tanto lunga,
e io proprio sicura di essere arrivata non sono, in tempo di pandemia mi alleno da ferma.
Perché intendo fare molti passi... ma proprio tanti ancora.
Non molte parole stasera perciò, giusto quelle che servono per non lasciarsi andare.

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