mercoledì 2 dicembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.32) (Psicologicamente... attivi)


E sarà un altro dicembre, come quello antico della storia mia, pure inquieto ma con una consapevolezza diversa. Sono cresciuta, e a parte i numerosi anni trascorsi, posso dire con certezza, questi li ho assaporati tutti, gustati, pure se a volte ho provato nausea per eventi, condotte varie e responsabilità. Ma tant'è, questa è la Vita e bisogna adattarsi per imparare a vivere. Pare un circolo vizioso, un artificio verbale, eppure è semplice esperienza.

Molte volte ho pensato, se non mi fossi ammalata avrei mai potuto raggiungere il traguardo di tanta e tale consapevolezza?

Tutto da sola poi, ho sempre ritenuto superfluo per me un supporto psicologico.

Le risorse sono in ciascuno, è cosa provata, quindi serve sfoltire l'inutile del passato, centrarsi sul presente, e infine incuriosirsi di un futuro vario ed eventuale.

Lo sentiamo ripetere spesso.

Solo Chi ha provato può capire.

Allora, un "deluso dalla Vita" , un "guaritore ferito" sarebbero eccelsi professionisti nel campo della psiche?

Dipende, il vissuto di un certo tipo non è una laurea ad honorem. Alla base si dovrebbe "saper ascoltare", non solo le parole ma anche i silenzi, ascoltare senza formulare giudizio, magari non pensando alla propria storia come ad unità di misura per dolore, coraggio...

Essere attenti verso l'Altro con la discrezione del "toccata e fuga", in armonia col Suo sentire e il distacco da lucida consapevolezza.

Perché questa riflessione stasera?

Nonostante il momento, anzi forse proprio per questo, Chi già soffriva per altro, ora ne risente di più. L'isolamento enfatizza il senso di solitudine, penalizza, fa sentire il bisogno di "sfogo", e quando in famiglia non si può...? Meno male, c'è il telefono... ma a volte non basta. Ed io vorrei poter fare di più.

L'immagine può contenere: persone sedute, cielo, albero, crepuscolo, nuvola, spazio all'aperto e natura

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