domenica 6 dicembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.37) (Da Pasqua a Natale)


Non sarà certamente per caso che le due feste centrali della cristianità si siano trovate in due ondate della stessa pandemia.
Pare qualcosa a metà, tra rimprovero ed invito... lasciare una strada erta, tortuosa e disastrata, e orientarsi verso l'unica possibile. Se pure non sarà conversione, basterà cambiare atteggiamento per il raggiungimento di una nuova consapevolezza.
Non manca molto a Natale, e forse a più di uno manca un "Cuore leggero".
Sembra quasi una "prova da sforzo", ma in questo periodo ci cadono addosso le tegole più grosse e per molti diventano gravi i fardelli già prima pesanti.
Così si smorza quel po' di allegria forzata, ché all'improvviso pare inadeguata pure se è quasi Natale. Poi ci si guarda intorno e dall'osservazione attenta di ogni singolo volto comprendi che non puoi tirarti indietro. Devi continuare ciò che fai sempre.
A volte la Vita si diverte, altre volte ama tirare le orecchie costringendo a pensare.
Ma il Cuore spera, spera sempre.
E i miracoli esistono anche se paiono solo favole belle.
Anni fa scrissi in versi liberi la breve storia di una conversione.
Un mio conoscente, deluso da alcuni ministri della Chiesa, si era allontanato dalla pratica religiosa e a suo dire pure da Dio.
Dopo tanto si ammalò di tumore al cervello, e qualcosa successe.
La moglie lo sorprendeva ogni mattino al risveglio sostare davanti ad un Gesù Bambino esposto in soggiorno tutto l'anno.
Qualche giorno prima che egli morisse, la donna notò il piedino sinistro del Bambinello scheggiato, mancante di una parte quanto una lacrima...
UN TOCCO D'ARGENTO
Scese una stella sul Cuore che si credeva deluso e inaridito.
Lo illuminò prima in un punto dal profondo, poi lentamente... tutto.
E il giorno fu, e si sentì diverso e guardò il mondo pure con occhi diversi.
Così, la Novena del Natale in Primavera per trattenere il tempo che fuggiva,
e il Bimbo nella cesta sempre su quel tavolo.
Per dargli un bacio, ché la notte non facesse più paura.
E il giorno fu, e di quel piedino una piccola scheggia, finita chissà dove...
aveva lasciato il segno.
Un bacio su quel Cuore deluso, ma non più inaridito.
M.R.
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