lunedì 14 dicembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.44) (Pensieri sgambetto)


Curioso come titolo? Non mi veniva niente di meglio pensando quante volte mi faccio lo sgambetto da sola. Corro corro coi pensieri, tanti e vari, questi inevitabilmente si accavallano, quindi vado in tilt.
E ché sarà per il mio vissuto o semplicemente per l'età, vedo ogni cosa come "svelata", neologismo che indica l'essere "senza veli" i quali possono mistificare, coprire la realtà.
Prima non era così, (an)notavo solo ciò che volevo guardare, e alla fine non vedevo niente che non fosse entro il mio limitato raggio d'azione.
Ci sto pensando da un po' perché me la prendo troppo per tutto ciò che accade, quando ho la sensazione che la responsabilità sia attribuibile all'uomo.
Non sono stata bene per un paio di giorni, una serie di malanni, una sorta di reazione a catena, sicuramente esito di somatizzazione da parte mia degli ultimi eventi.
Questo "accidente" mi ha imposto una pausa, perché dovevo assolutamente riprendermi.
A parte che il mio giudizio non è "unità di misura", serve a qualcosa incupirmi, provare rabbia, preoccuparmi, se di concreto non posso nulla?
Devo raccattare da qualche parte altri "veli", stavolta pure a trama più fitta, e metterli davanti e intorno alla realtà presente, ed anche dietro per evitare i paragoni col Passato.
Devo alla fine considerarmi una minima particella di "agente lievitante", da sola poco o niente, insieme tanto di più.
Devo altresì proteggere me stessa, ché anche il "poco" ha il suo perché, che per l'insieme ha gran valore.
L'immagine può contenere: persone sedute, oceano, acqua e spazio all'aperto





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