sabato 19 dicembre 2020

CANCELLA E SCRIVI... (n.49) (Cambia la prospettiva)


Manca una settimana a Natale, e i giorni precipitano con "rumore" diverso. Sono frenetici non per l'atmosfera festosa ma per l'attesa dell'ultimo Dpcm, ordinanza o "forte raccomandazione".
Sicuro non saranno le feste di sempre, e dopo Pasqua anche Natale passa con diversa benedizione.
Il virus ha portato ad una svolta epocale che al momento ferisce. Strette di mano, baci, abbracci, manifestazioni dell'immediato sentire, tutto proprio tutto bandito, e quello scambio di gomitata come aprire una porta con le mani occupate, beh... su questa meglio stendere un velo pietoso.
E penso anche ai rapporti coi familiari non conviventi, e ne conto le tante solitudini.
Insomma, diciamola tutta... non se ne può più.
Eppure non è da sottovalutare un evento che sta segnando, cambiando il corso di molte esistenze normali, con problemi ordinari, ma tutto sommato tranquille.
Allora... che si fa? Si accetta, si elabora, si trasformano le giornate, anche quelle di festa.
Più intimità in famiglia, ridotta ma meno distratta, maggior cura nel dedicare auguri sinceri, grande calore dai ricordi di una vita, quando si stava insieme, non mancava nulla eppure spesso non si vedeva l'ora che arrivasse l'Epifania che tutte le feste porta via.
Scartata quest'ultima cosa, che è il peggio, ormai superato e quindi inutile, tratteniamo il meglio di questa esperienza, l'importanza e il rispetto delle regole, il "frutto". L'insegnamento per rialzarci e continuare.
L'immagine può contenere: pianta e spazio al chiuso


Nessun commento:

Posta un commento