giovedì 30 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.53) ("A distanza")




È un momento strano, facciamo iniezioni di fiducia per vivere i giorni, con gli Altri siamo distanti ma vicini, a volte illudendoci, pur di non sentirci soli di fronte ad un nemico che non si vede.
È una guerra impari, e le uniche Nostre armi sono le risorse, doni, peculiarità, strategie per vincere le battaglie giornaliere.
Col "distanziamento sociale" alcun contatto, e anche incontrandosi per strada, quando "saremo fuori" dalle "salvifiche sbarre", il saluto sarà a cenni, sguardi, o baci volanti sulla punta delle dita inguantate.
Insieme ce la faremo, passerà anche questo, andrà tutto bene... slogan che dopo due mesi sentiamo ripetere sempre meno.
Speriamo, nessuno smetterà.
Quante volte si è detto che bisogna guardare avanti? Tantissime, vero?! E questo è possibile solo quando quel "nodo" che tiene legati al passato si allenta diventando più "dolce".
Quando tutto ciò finirà, quello che riporterà al disagio, all'ansia e al dolore vissuti in questo periodo sarà appunto il ricordo della "distanza", stare lontani per non farsi male reciprocamente. E intanto sentirsi soli all'improvviso, quasi abbandonati.
Ricevo messaggi di pazienti che vivono con sofferenza l'assenza dei volontari, è una desolazione... dicono... è molto triste.
Rassicurarli "a distanza" serve per un po', non è la stessa cosa ma è pur qualcosa...
Noi volontari tutti vi pensiamo e preghiamo per Voi, e comunque presto ci rivedremo anche fuori dalle stanze dell'ospedale.
Grazie... è la loro risposta... ma sbrigatevi a tornare.
Noi ce la metteremo tutta, volontari a distanza..."smart loving".
Il pensiero, una parola gentile e non scontata, stupiscono sempre e pure da lontano possono donare un po' di serenità.

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