lunedì 27 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.51) (Dal "se" al "si". Il ritorno alla vita)




Sarà perché questo periodo d'isolamento già penalizza parecchio, sarà per questo dicevo, che ora seguo le celebrazioni religiose con l'avidità di un assetato. Credo sia per non perdere una "goccia di speranza".
Pure se è in streaming, sono partecipe come non mai alla Santa Messa domenicale, e anche se a quell'ora sono ai fornelli, i gesti procedono spediti in automatico, mentre il Cuore prega e la Mente elabora.
La Fede è di certo una marcia in più, praticarla con il culto è gran conforto, ma per il momento non è ancora possibile.
Invece potranno essere celebrati i funerali, vivaddio è già qualcosa, ma se la famiglia del caro estinto è numerosa penso si dovrà procedere con il sorteggio. Non più di 15 persone... Chi sarà il più fortunato?
Mi si perdoni l'ironia, ma io sognavo per me una "grande festa", e se dovessi andarmene a breve? Tra i tanti sogni, perso anche l'unico certo che può diventare realtà.
È che siamo Tutti impauriti e stanchi, delusi da un certo tipo di comunicazione che dice tutto e niente, e perciò pure disorientati.
Andrà tutto bene? Aspetto un altro po' e poi ridimensiono il tutto, magari ci lascio il punto di domanda, tanto per andare cauta ed eventualmente resistere al contraccolpo.
Stamattina all'Angelus il Papa ha esortato alla gioia. Dal "se" al "si", una vocale che fa la differenza. Non più lamentarsi pensando al passato, o a quello che avremmo voluto, ma all'alternativa del "servizio" con gioia e alla pace.
Dio ci aiuterà a tornare alla vita, le Sue vie sono imperscrutabili ed infinite.
Ricordiamo... nemmeno troppo tra parentesi... che l'uomo propone ma sempre Dio dispone.

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