mercoledì 8 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.32) (Nella tempesta per lo stesso mare)




Siamo Tutti nella stessa barca... ripete Papa Francesco nella Sua grande umanità, e sentirlo accanto in questo momento è conforto e speranza.
La pandemia è una tempesta improvvisa per il mondo, ogni singolo prova paura, che si trasforma in angoscia quando si rende conto che poco può contro qualcosa che non vede, solo chinare il capo ed aspettare.
So di ripetermi a volte, dieci anni fa... il periodo dell'anno fu lo stesso, medesime le emozioni, però solo mio era il dolore, pesante il fardello da portare ma adeguato alle mie forze, ero consapevole di non dover mollare la presa mai. Da me dipendeva l'inizio e in me si determinava in parte il buon esito.
6 Aprile 2010 - Iniziava un martedì in Albis il mio percorso di cura, tanto timore nell'affrontare qualcosa che non conoscevo, angoscia al pensiero di non farcela. La mia famiglia ed io nella stessa barca, i remi tra le mani dei miei cari ma a reggere il timone solo io.
6 Aprile 2020 - È un lunedì santo in piena quarantena. Esco di casa presto, quasi furtivamente per una spesa veloce sotto casa. In tuta e scarpe da ginnastica, mascherina chirurgica sistemata a dovere, percepisco la brezza primaverile tra i capelli in piega "fai da te". Mannaggia, penso... neppure la testa in ordine, poi mi riprendo... dieci anni fa, taglio e piega ok, ma era l'ultima volta che il vento accarezzava i miei capelli.
Pensieri e ricordi in parallelo, un modo come un altro per celebrare un anniversario che non si può scordare.
Il primo addirittura lo festeggiai come un compleanno, avevo detto che l'avrei fatto e così era stato, in mezzo alla gente che sentivo appartenermi, i medici, le infermiere, gli altri pazienti.
Da lì in poi ogni giorno un dono. Credo che questo tempo non sia da sprecare ma "talento" da impiegare, mettere a frutto e non solo per me stessa. E ritornano le parole di Papa Francesco... una vita non serve se non si serve.
Come nota di colore per questa Pasqua diversa ma intimamente vissuta, ho decorato il piccolo bonsai sul davanzale in soggiorno. Simile ad un ulivo, ha perso un po' di foglie, ma preso in pieno da un raggio di sole al tramonto è diventato un simbolo di speranza.
Come quel giorno in silenzio... grazie, sorriso ed una lacrima.

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