mercoledì 22 aprile 2020

I GIORNI PER L'ARCOBALENO (n.45) (Comunque ce la faremo)

Ce la faremo, si... la vita riprenderà ma con più di un passo indietro. Dopo un evento epocale nulla è come prima, non sarà peggio né meglio, solo diverso, come agli occhi curiosi di un bambino che non ha memoria del passato né ansia del futuro.
Quel giorno di marzo un "soffio gelido" all'improvviso, ha colto ognuno nello svolgimento della propria attività, gli ha sospeso la vita. Lo "stop" forzato ha portato a guardarsi dall'esterno, valutarsi.
All'inizio è stata la sensazione di perdere del tempo, presi come eravamo a correre per fare, rispettare un programma persino in e per amore. Perché bisogna dare un senso alla vita per vivere davvero, e intanto prima di quel giorno l'esistenza si consumava senza "gusto". Percepire se stessi e non riconoscersi veramente, forse "nati per caso" col dovere di condursi fino all'ultimo giorno.
Come dice Alessandro D'Avenia...
"Una vita «senza sapore» è priva di «senso»: prova gusto solo chi sa percepire e riconoscere il valore di qualcosa."
... il valore della vita, "percepito" in un ambito di intimità e piccole cose, senza pretese. Dall'accettazione del cambiamento al "riconoscere" che, passata la criticità, non tutto sarà da scartare.
Molte cose cambieranno infatti, dovrà essere diverso anche il modo di "stare accanto", accompagnare nel percorso, confortare. Finora i gesti, l'abbraccio, la carezza giocavano un ruolo importante, quando torneremo il limite lo fisserà la ragione per il bene di Tutti. Ciò non significa mettere la "mascherina" anche al Cuore, lui è avvantaggiato dalle mille risorse dell'Amore. Ce la faremo perciò, ce la faremo anche in questo.

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