lunedì 16 luglio 2018

FUORI DALLA "TRAPPOLA"


Penso spesso a come sarebbe stata ora la mia vita se mi fossi fermata a otto anni fa. E' vero, c'era stato già un bel progresso, però... caspita che scoperta sono per me stessa oggi, ancora e giorno dopo giorno. E proprio perché sono andata avanti, e non mi fermo. Ho scovato una breccia, o forse sarebbe meglio dire che presi a scavare quella piccola presentata dalla Vita, e i muri pur morbidi della "trappola" in cui ero da sempre, hanno presentato un cedimento.
C'è una spiegazione per tutto, e alla fine si arriva a capire il perché del senso di inadeguatezza, del disagio, della convinzione di non riuscire mai a portare a termine qualcosa, nemmeno una presina all'uncinetto, un cruciverba... un libro? No, salvo almeno questo... ho sempre letto fino all'ultima pagina, persino quel prolungamento della copertina che fa da segnalibro. Non significa niente però, probabilmente è un "indizio" di trappola anche questo, in parte a mio vantaggio ma a discapito del modo di relazionarmi, considerando me stessa sempre un passo indietro, inadeguata, temendo di essere banale, scontata, poco originale. Siocchezze allo stato puro, perché ognuno è unico, speciale se fuori da qualsiasi condizionamento, appunto... libero da trappole.
Sto leggendo con vivo interesse il testo suggerito dal Nostro psiconcologo, "Reinventa la tua vita". Si basa su un concetto intuibile ma di non facile ed immediata definizione, un neologismo... "lifetraps" (trappole per la vita), e all'improvviso la breccia diventa "varco", ed è tutto chiaro.
Con questo termine Jeffrey Young intende rimarcare che la vitalità di uomini e donne apparentemente normali può essere bloccata all'interno di modi di pensare, di sentire e di agire che si sono formati in momenti cruciali dello sviluppo, si sono rinforzati nel corso del tempo fino a consolidarsi tanto da diventare delle vere e proprie trappole. Convincersi insomma che l'unica vita possibile è all'interno di una prigione, tra le cui sbarre puoi sbirciare altro fuori che ti piacerebbe ma non è per Te. Orribile davvero. Poi succede qualcosa, un terremoto interiore che ti costringe a fuggire per vivere. Se vuoi vivere davvero.
E scopri che la timidezza alla fine è una virtù discreta, una potenzialità nascosta che ha permesso la massima concentrazione per la rincorsa e il riscatto. Non sei mai stata quello che credevi, ora sai che puoi molto ma molto di più. E la capacità di rinnovarti lo dimostra.

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