sabato 23 marzo 2013

Siamo angeli con una sola ala, possiamo volare soltanto abbracciati...

In un gruppo di auto-aiuto importante se non determinante è la presenza dei "sollevatori" che con battute pronte e autoironiche, con la capacità di sdrammatizzare e non arrendersi, trascinano tutti gli altri...





Ho invitato un'Amica che è all'inizio del  percorso, ad un incontro del gruppo di cui faccio parte.
E' molto sfiduciata, e alcune Sue convinzioni non proprio ottimistiche che alimenta con la volontà d'isolamento, non l'aiutano di certo.
E' tutto tempo sprecato... non ce la farò, continua a ripetere e mentre dice la voce diventa fioca, manca di luce e colore... proprio come la fiammella di una candela. Ho cercato di convincerla col racconto della mia esperienza, per un po' è sembrato che ci fossi anche "parzialmente" riuscita, ma poi... punto e daccapo. Sono stata pure dura  nel tentativo di scuoterla, come fu per me a suo tempo... non è sempre bene infatti assecondare la tendenza al lamento e alla commiserazione di se stessi... poi, l'ho buttata lì. Perchè non vieni?... le ho chiesto, "Chissà, forse non è sempre un bene sapere di Altri che stanno peggio di te, potrei arrivarci anch'io a quel tipo di sofferenza o non arrivarci proprio.
Non ho più insistito. Qualche giorno fa è stata Lei, dopo qualche altra Nostra conversazione telefonica a dirmi... Ho pensato, magari potrei venire, provare... e a me si è allargato il Cuore, perchè so quanto valida sia quella soluzione, il "mettersi a nudo" di fronte ad Altri per dare la "disponibilità" a lasciarsi curare. Perchè per l'Animo sofferente non esistono medicine nè formule magiche, nell'ambito della malattia stessa nasce la cura, si manifesta e si evolve ma solo se è presente la volontà determinata di Chi è testardo o tenace.
Speriamo bene... perchè ci credo davvero.
Per tutto il tempo non si parla sempre e solo di malattia, anche se questa resta sullo "sfondo", un po' come quegli scenari fissi dei teatri di un tempo, una credenza e una finestra con un panorama dipinto, bastava aggiungere un tavolo ed una seggiola e ci si sentiva in una vera casa, anche se alla fine l'ambientazione era finta. Al contrario, nei "Nostri incontri" è Tutto autentico... l'ansia, la paura, la gioia e la tenerezza... sentimenti contrastanti che trovano unità nell'essere condivisi. E' faticoso, inutile negarlo... ma di grande beneficio.
A me personalmente succede questa cosa...
Terminato l'incontro, al ritorno a casa mi sento fiacca, con poche energie. Non amo tornare immediatamente ai discorsi della quotidianità che in quel momento trovo banali oltre che inutili, preferisco pensare per elaborare ciò che ho preso per me, "assorbito". Poi, la giornata si conclude e vado a dormire.
Il giorno che viene... ogni volta, mi vede "ricaricata"... succede un po' come con la chemio di un tempo.
Allora... infusioni per il corpo, oggi... infusioni per l'animo.

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