mercoledì 27 marzo 2013

Il timore della morte è come un fiume carsico che prima o poi riemerge all'improvviso cogliendo di sorpresa. E allora, con le spalle al muro, bisogna proprio farci i conti.



Se la Vita ha due volti, li avrà anche ogni giorno che passa.
Come la Luna che si mostra a fasi alterne, crescente, piena e "paciosa" e poi calante... così saranno i giorni che si susseguono, la Vita stessa.
La giornata odierna è stata la "summa" di tutto questo, premesso che ero ben consapevole che sarebbe stata, diciamo... impegnativa.
Ho accompagnato un'Amica per un'ecografia e siamo passate dalla sgarberia di un'infermiera che sembrava si fosse alzata col piede sbagliato, alla "strana" nel senso di "straordinaria" cortesia del medico che ha fatto l'esame. Un'umanità, una gentilezza  fino ad ora mai incontrata  che c'ha quasi fatto gridare al miracolo.
"Però... questo dottore mi ha dato soddisfazione...", ha detto l'Amica, quando poi la soddisfazione richiesta per Lei come per Tutti altro non è che l'essere considerati con un viso, gli arti superiori ed inferiori, con gli organi al posto giusto in modo da poter essere esaminati ma... non solo, anche un Cuore ed un Cervello che sentono, soffrono... hanno paura. Sono questi alcuni dei momenti in cui viene fuori all'improvviso il timore di morire... finchè non sei lì, sotto esame ad essere scrutato, lo soffochi nel cumulo degli affanni che sono sì, Tuoi ma comunque altro da Te, in quegli "appuntamenti periodici" però non puoi... e conti i minuti, i secondi sperando che tutto passi in fretta e trascini con sè quello che temi, la paura stessa.
Poi... su, in reparto l'incontro con una paziente che sembrava non aspettasse altro per metter fuori con la stessa veemenza dell'effetto collaterale della terapia che stava facendo, tutta la rabbia e la stanchezza per quello che Le era toccato e la sfiducia in ciò che sarebbe stato.
L'ho avuto anch'io, vedi... sono qua.
Solo perchè ti senti bene, ce la fai... senti d'esserne fuori. Chi entra in questo circolo, passa un anno, due... forse cinque ma prima o poi...
Va bene, ma prima o poi Tutti hanno da andar via e non è detto che sia per questo...
L'ho lasciata che vomitava la caramella alla menta che le avevo dato, dopo avermi regalato un sorriso tirato che diceva tanto e ancor di più.
Poi... in un'altra stanza l'incontro incredibile con una signora che ridendo dichiarava di averla fatta in barba al "brutto male".
"Sai da quanto tempo "lui" mi fa compagnia? 27 anni! Senza interventi nè terapie...", e di fronte al mio restar senza parole ha continuato...
"Non c'ho fatto semplicemente caso... ho fatto finta che non ci fosse. Potevo mai ammorbarmi la vita a 35 anni? Non c'ho pensato e ho vissuto a... 365°!"
Un vero caso da manuale che i Suoi medici intendono portare nei convegni, una terapia messa in atto dalla forza della mente, valida certo ma non in senso assoluto, da prendere sicuramente in considerazione ma MAI da sola,  SENZ'ALTRO come supporto.
Meditate, gente...

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