mercoledì 20 marzo 2013

Si vuole che tu metta in atto la forza che ti è stata data per realizzare il fine della tua vita.
Così, invece di pensare a quello che non hai, incomincia a usare ciò che hai.




IL VIOLINO A TRE CORDE

...
Ci fu un attimo di silenzio. Perlman chiuse gli occhi e dopo un po' fece cenno al direttore di riprendere dal punto in cui l'orchestra si era fermata. Iniziò a suonare con tanta passione, con tanta forza e con tanta maestria che nessuno l'aveva mai sentito esibirsi con tanta perfezione.
Sappiamo tutti che è impossibile suonare un' opera sinfonica con tre corde, eppure Perlman modulava e ricomponeva il brano con una maestria impressionante.
Quando terminò, ci fu un attimo di silenzio, poi il pubblico si alzò in piedi e ci fu un'esplosione di applausi e di grida di acclamazione. L'intero auditorio esprimeva a gran voce l'enorme apprezzamento per la sua esibizione.
Lui sorrise, si asciugò il sudore dal volto, poi alzò il violino per invitare il pubblico al silenzio e, in tono tranquillo e riverente, disse: "Voi sapete che, a volte, il compito dell'artista è di esplorare quanta musica si può produrre con quello che resta."
Che lezione di vita! In realtà, forse questa è la migliore definizione della vita, non solo per gli artisti, ma per tutti.
Perlman si era preparato per produrre musica con un violino di quattro corde e si era ritrovato nel mezzo di un concerto con solo tre corde. Decise di suonare con solo tre corde e la musica che ne scaturì risultò più bella e indimenticabile di qualsiasi brano che avesse interpretato con quattro corde.
La sfida nella vita è di produrre musica con ciò che si ha e, quando questo non è più possibile, con ciò che resta.

Chissà se Chi ha letto avrà pensato per questo racconto una conclusione simile e avrà trovato assonanza con  la propria vita.
All'inizio del percorso ognuno parte "equipaggiato" di tutto punto, perchè possa fare il meglio di quella opportunità. Ha i "talenti" che gli occorrono e nulla ha da chiedere. La strada però è lunga e non sempre  facile... comunque si va, anche se a volte si perde in energia e mezzi. Non ci sono scuse per fermarsi... se una gamba vien meno, c'è l'altra per andare... se una mano è debole, l'altra sarà abbastanza forte per aiutarla a reggere il fardello... basteranno un occhio ed un orecchio per vedere e sentire se non sarà più possibile avvalersi di entrambi.
La Vita, è vero... non è altro che una meravigliosa "opera sinfonica", va portata a termine in completezza ed armonia, anche se questo vorrà dire ricorrere ad "arrangiamenti".
Tutto sommato, spesso sono proprio questi a produrre una musica tutta nuova.

2 commenti:

  1. Cara Mary, credo che passare da te è un dovere...
    Il titolo del tuo blog lo conferma!!! Continuare.
    Tomaso

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    1. GRAZIE, caro Tomaso... e il fatto che Tu sia presente sempre è per me una dolce certezza che mi dà un motivo in più per "continuare a..."
      Un caro abbraccio.
      Mary

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