venerdì 16 aprile 2021

DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE... E DELLA FRAGILITÀ" (n.92) (Quando cala la sera)


Giornate tutte uguali si susseguono pari ad un fermo immagine.
Si tenta di cambiare qualcosa, se ne cerca la motivazione.
Poi... si aspetta.
Certe volte prende lo scoramento, la debolezza si fa largo in ogni arto, s'impossessa di muscoli e nervi...
... poi si raccolgono le forze, si fa una selezione di quelle migliori, le vere e proprie risorse e... si, va bene ma...
È un po' di giorni che sono... a metà.
Causa... mente poco "collegata".
Sono cose che capitano, basta un niente e la "centrale" va in tilt. E magari fino a poco prima tutto era tranquillo e sotto controllo.
Che pretesa assurda... sentirsi talmente al di sopra di tutto da poter essere in grado di gestire le situazioni e fare sempre centro... senza sbagliare mai, alcuna titubanza o turbamento.
Volutamente ci illudiamo sia così... miseramente crolliamo poi.
Ed è soprattutto la sera che si evidenziano criticità e debolezze.
Il periodo non aiuta di sicuro, certi "tira e molla" fanno sentire al centro di quella fune a rischio di spezzarsi.
Le paure... il futuro immediato e a lungo termine... una figlia lontana... il padre anziano, ma poi anche Chi ho vicino. Allungo la mano ogni tanto per sentirne il respiro.
Ideale campanella della consapevolezza, respiri profondi, e ritorno in me.
Quando cala la sera, il buio con me ci prova sempre, per fortuna poi, e grazie alla bontà di intenti e alla determinazione, la situazione rientra e si ricomincia, prima timidamente infine con la testardaggine solita.
Ed è notte quando finalmente anche tastiera e spazio bianco si ritrovano.
"Il tuo respiro consapevole è la tua casa base. Se vuoi instaurare un legame con la tua famiglia e i tuoi amici, se vuoi aiutare la tua comunità, devi cominciare con il respiro. Ogni respiro, ogni passo, ogni azione fatti in consapevolezza ti forniranno sostentamento"
- Thích Nhất Hạnh -
Potrebbe essere un'immagine raffigurante notebook

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