mercoledì 14 aprile 2021

DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE... E DELLA FRAGILITÀ" (n.89) (Metafore)

 

Non sempre si può parlare come viene su dal Cuore, o per liberarsi di un nodo allo stomaco, e d'altra parte è pure assai dannoso per la salute tener tutto dentro.
E ora più che mai, si converrà con me, la salute è il bene più prezioso.
E allora come si fa?
Lo confesso, mi piace andare per metafore. Quando scrivo e pure nel discorrere non posso evitarle, anzi le cerco se non mi vengono spontanee.
Sono come dipinti astratti d'autore, occorre la didascalia che spiega per capirci qualcosa.
Con la metafora funziona al contrario, l'immagine a parole spiega un concetto, un'idea, un proposito.
Così oggi, considerata l'aria che tira e che fa sentire tutti disorientati, dicevo a me stessa... come sarà poter riprendere la via quando c'è nebbia, e non solo, pure un incendio ai margini della strada che fa fumo... tanto fumo?
Quando non si può girare pagina o non si vuole, bisognerà comunque mettere un punto, bello fermo, e andare a capo.
Anche senza fretta, magari riflettendo se sia giusto o meno riprendere il pensiero in sospeso, oppure strapparla quella pagina, e ricominciare con un pensiero, un'idea, un proposito nuovo, del tutto inaspettato.
Perché si sa, e Chi potrà mai negarlo?
Anche se prima eri arciconvinto, notando fatti strani, come un mulinello d'aria all'improvviso, indugi ad osservare, pensare, e convinto non sei più.
Cavarsela al meglio?
E allora si fa di necessità virtù.
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