domenica 4 aprile 2021

DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE... E DELLA FRAGILITÀ" (n.79) (Tra i sassi...)


Non era di certo lastricata la strada che portava al Golgota, sassi e polvere aggiungevano umiliazione alla sofferenza della Croce.
Cosi questo sarà il secondo anno che il sacro rito della "Via Crucis" del Venerdì Santo si spoglia della "veste moderna" superflua, a volte pomposa per tornare a misura d'uomo.
Perché Gesù era un uomo con la paura, i dubbi, ma che motivato da Suo Padre, arrivò fino in fondo, e poi provò la gioia e la gloria della Resurrezione.
Come la gioia di vivere di Chi va deciso alla riscoperta di Dio, o quella della "rinascita" dopo la malattia, quando da una breccia si intravede quasi il "privilegio".
Sono "doni" il cui valore non Tutti possono comprendere, ma reali che forse solo la sofferenza, il dubbio, la paura permettono di apprezzare. Dopo e per sempre. E il privilegio è proprio questo.
Si chiude un altro Venerdì Santo.
Termina la Quaresima, tempo forte di Fede e conversione. Vento che con roca voce scuote le coscienze.
È con la Carità e la Misericordia che si realizza il grande disegno di salvezza... non più nell'egoismo ma con premure al prossimo. Come le gioie del Cielo fossero già disponibili qui, sulla terra.
Per qualcuno oggi è stato un "venerdì di Passione", non si smorza però la Speranza.
"Nulla è impossibile a Dio", e la Via Crucis diventa "Via Lucis".
La sera ormai è lontana, avanzano la notte e il silenzio.
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