sabato 3 aprile 2021

DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE... E DELLA FRAGILITÀ" (n.78) (Travaglio sempre... per nascere e risorgere)


Le situazioni a volte si ripetono, così come i ricordi.
Già, è inevitabile pensarci perché i capitoli più significativi della mia vita decisero da sé che fossero ambientati nello stesso periodo.
La diagnosi in Quaresima, l'intervento di ricostruzione nella settimana dopo Pasqua. In entrambi i casi fu "resurrezione" da ricordare.
E pensare che un bel po' di anni prima, un lunedì santo, mi trovavo in ospedale per dare alla luce il mio secondo figlio.
Due situazioni diverse, due stati d'animo totalmente opposti.
Piena di gioia per una nuova vita, nel buio dell'angoscia per difendere e tener stretta nel pugno la mia.
E il tempo pareva sempre incerto in qualunque situazione, la pioggia faceva la sua comparsa a tratti e le lacrime ne approfittavano per scendere e rigarmi il volto non viste. Una pioggia che non bagna, perché propizia e salvifica.
Perché c'è stato pure altro sempre di Pasqua, e non è mancata mai la vicinanza di Dio.
Mi tornano in mente le parole di un canto religioso che mi piace molto, c'è speranza ed abbandono. Fiducia piena ed assoluta.
Nel ricordare mi salgono le lacrime agli occhi... "Dio aprirà una via / dove sembra non ci sia; / come opera non so, / ma una nuova via vedrò"...
Mi commuovo perché lo so, me ne ha aperte di vie il buon Dio, giuste e inaspettate.
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