lunedì 12 aprile 2021

DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE... E DELLA FRAGILITÀ" (n.87) (Poster ricordo)


Rivedere vecchie foto riporta indietro nel tempo e suscita nuove emozioni sulla scia delle antiche. Sono però contrastanti perché è inevitabile il confronto tra quel che fu e ciò che è, meglio o peggio comunque diverso.
Per questo personalmente non amo molto rivedere fotografie datate, soprattutto dove sono raffigurati non solo scorci ed ambienti ma anche persone.
Preferisco pensare invece ad una foto immensa, l'insieme di "scatti" futuri... una sorta di puzzle della Vita che sarà.
Sarebbe molto meglio, niente rimpianto o nostalgie, alcuna ansia o senso di precarietà, solo speranze.
Non amo le "mie" vecchie fotografie,
perché mi rivedo come ero e non sarò più,
e mi riportano a ciò che poi sarebbe stato.
Così passo in rassegna veloce "fotogrammi dal mio immaginario", i ricordi migliori.
Preferisco scegliere là in mezzo
quello che mi somiglia, e che regalerò per non essere mai dimenticata.
"Quando il tempo ci opprime, talvolta è un secondo a salvarci. È il miracolo dell’attimo: essere, vedere o scattare una foto. La foto è lì, si raccoglie come un ciottolo sulla spiaggia… Oggi sappiamo che è l’attimo a salvarci…"
- Edouard Boubat -
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