giovedì 15 aprile 2021

DAL MIO "DIARIO DELLA GRATITUDINE... E DELLA FRAGILITÀ" (n.91) (Che dite... ci accontentiamo?)


E dopo cinque settimane di rosso intenso, anzi rinforzato, gira la voce di una bella notizia.
La ripeto in un soffio, e per scaramanzia, e perché se non arriva conferma poco ci credo.
La Puglia si avvia verso il cambio di colore, di certo non con lo stesso salto da canguro precedente, che la vide da gialla a rossa, però... dai, è pure qualcosa.
Che dite... ci accontentiamo?
Io dico che si, forse è meglio accontentarsi di questa notizia bella a metà.
Evviva! Si torna "arancioni", sai quante cose potremo fare?
Più o meno come ora, ovvero niente, però dai... almeno sperare in un "avanzamento" si potrà.
Giuro... non faccio l'ronica, a tratti ho pure dimenticato come si fa, dico sul serio.
Accontentiamoci.
Sei Tu e la realtà che ti sta di fronte, intorno.
Per raggiungere l'equilibrio e l'armonia occorrerà incontrarsi a metà strada, difficile che lo faccia la realtà perché tante, troppe sono le componenti in gioco, dovrai perciò farlo Tu, con la rabbia in corpo da smaltire e i respiri profondi, e il "pensiero sano", e la preghiera.
E magari dopo, forse presto al massimo tardi, scoprirai di essere pure felice.
Hai visto mai!?
Ciò che non avevi guardato, ora lo guarderai.
Quello che non avevi visto... ora lo vedrai.
E la luce bianco rosata di un'alba da uno spiraglio, apparirà d'un tratto come l' "ottava meraviglia".
Accontentarsi del "poco" dopo aver perso per un po', "tanto".
"Trovo che vi sia una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi.
Uno che si accontenta è un uomo felice".
- Tiziano Terzani -
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