lunedì 25 maggio 2020

LA VITA SI FA STORIA




24 Maggio 2020... Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Ove la tenerezza non può esprimersi con lo sguardo e la carezza, sarà valida la "narrazione".
Ne ha parlato oggi il Papa, soffermandosi sulla necessità di "storie buone", dense di verità che aiutano a non smarrirsi.
Storie che edifichino, non che distruggano, storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme. Abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita. Una narrazione che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo, una "rete" che collega e protegge.
L’uomo è un essere narrante. Fin da piccoli abbiamo fame di storie e fiabe, crescendo poi di romanzi, di film, di canzoni, di notizie. Le storie influenzano inconsapevolmente l'intera vita, i giudizi e le opinioni, a volte pure le scelte.
Immergendoci nelle storie, possiamo ritrovare persino motivazioni eroiche per affrontare le sfide della vita.
L’uomo è un essere narrante perché è un essere in divenire, che si scopre e si arricchisce nelle trame dei suoi giorni.
Purtroppo però per l'eterno conflitto tra il Bene e il Male non tutte le storie sono buone. C'è il dolore e la sofferenza, la prepotenza e la miseria, accadono disastri, scoppiano guerre e pandemie. Ne sappiamo appunto qualcosa in tempi recenti. E poi c'è la falsità e l'enfasi nel comunicare, già... chissà perché quasi non ci accorgiamo di quanto diventiamo avidi di chiacchiere e pettegolezzi, di quanta violenza consumiamo. Anziché racconti costruttivi, che sono un collante dei legami sociali e del tessuto culturale, si producono storie distruttive e provocatorie, che logorano e spezzano i fili fragili della convivenza. Mettendo insieme informazioni non verificate, ripetendo discorsi banali e proclami di odio, non si tesse la storia umana, ma si spoglia l’uomo di dignità.
Ma mentre le storie usate a fini strumentali e di potere hanno vita breve, una buona storia a distanza di secoli rimane attuale, perché nutre la vita.
Ognuno con la propria esistenza può contribuire al racconto di una sola storia che vale. Ne facciano tesoro i giornalisti, che non si limitino alla cronaca dell'evento ma si soffermino nel contesto pure su note di compassione e umanità.
È così che la Vita si fa Storia.

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